"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°9 del 2011

Aggiornamento della settimana

- dal 26 febbraio al 4 marzo 2011 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per l'11 marzo 2011          


 
 


IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia 
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia


 

N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 









DIRITTI


LIBERTA' RELIGIOSA

     (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Il ministro per le Minoranze veniva da una famiglia cattolica profondamente impegnata per la giustizia. Del suo lavoro diceva: “Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo”

  Shahbaz Bhatti, cattolico difensore dei deboli e degli emarginati

  il testamento spirituale di Shahbaz Bhatti: “Non ho più alcuna paura dedico la vita a Gesù”

Il Pakistan ha annunciato tre giorni di lutto nazionale per la morte del ministro cristiano per le Minoranze, Shahbaz Bhatti, ucciso ieri ad Islamabad per mano di un commando armato.

  Bhatti, lutto in Pakistan Cristiani in piazza

Era disposto a morire per la libertà di coscienza perché riteneva che fosse compito di un politico cattolico dare la vita per affermare la giustizia attraverso il dialogo e la non violenza. Oggi hanno ucciso l’uomo che con grande coraggio si batteva per salvare la vita di Asia Bibi e difendere le minoranze religiose in Pakistan, delle quali era il ministro, e per le quali chiedeva venisse applicata la tollerante costituzione pakistana. Shahbaz Bhatti, 42 anni, ammazzato stamane da un commando di talebani a Islamabad, ha dedicato la vita alla difesa dei diritti umani.

  Bhatti, paladino del dialogo e della non violenza

«Adesso i codardi di quell’Europa che rifugge dalla condanna del fondamentalismo religioso verseranno le loro lacrime di coccodrillo, alleati di quei codardi che in Pakistan conoscono solo il sangue degli attentati». Non ha usato il linguaggio felpato della diplomazia il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nell’esprimere la più ferma condanna per l’uccisione di Shahbaz Bhatti. «Un simbolo della libertà religiosa che ha pagato con la vita», lo definisce il titolare della Farnesina, che conosceva personalmente il collega pachistano.

  Frattini: un martire. L’Europa codarda

Padre Bonnie Mendes, già segretario esecutivo della Commissione nazionale Giustizia e Pace pachistana, è coordinatore regionale di Caritas-Asia. Amico di famiglia di Shahbaz Bhatti e originario dello stesso villaggio, ha condiviso con Avvenire le sue impressioni subito dopo l’assassinio.

  Padre Bonnie Mendes: «Mi aveva detto: tornerai in chiesa per i miei funerali»

Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze religiose, aveva previsto la sua morte in un video registrato meno di tre mesi fa, in cui ribadiva che avrebbe difeso le minoranze fino alla fine.

  Il testamento web di Bhatti

Nel turbolento Pakistan gli attentati non meravigliano più. Tuttavia l'assassinio del ministro per le minoranze, Shahbaz Bhatti, è sorprendente: pure essendo nel mirino dei terroristi, si muoveva tra casa e ufficio senza scorta. La protezione gli era stata tolta con la fine del precedente governo.

  Il ministro indifeso nel Pakistan dei fantasmi

  il dossier di Famiglia Cristiana "Pakistan, chi difende Asia Bibi muore"

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  Io voglio servire Gesù


  Shahbaz Bhatti, il ricordo di un amico



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L'unico ministro cristiano del governo federale pachistano, Shahbaz Bhatti, è morto oggi crivellato da un nugolo di proiettili sparatigli al volto ed al torace a Islamabad da un commando di talebani che ha inteso così punire la sua posizione favorevole ad una riforma della legge sulla blasfemia del Pakistan, universalmente considerata la più conservatrice del mondo arabo e islamico.

  AVVENIRE: L'assassinio di Bhatti condannato da tutto il mondo

Chi difende Asia Bibi muore. Ai primi di gennaio, in Pakistan, era stato assassinato Salman Taseer, il governatore del Punjab che aveva presentato una richiesta di grazia a favore della donna cristiana, madre di cinque figli, arrestata nel 2009 e condannata a morte nel 2010 per il reato di blasfemia. Adesso la violenza dell’estremismo islamico si è abbattuta su Shabhaz Bhatti, il ministro per le Minoranze che proprio a partire dal caso di Asia Bibi aveva avviato una battaglia per la riforma della legge sulla blasfemia.

  Fulvio Scaglione: Non capire è impossibile

42 anni, figlio di missionari cristiani e appartenente al Partito Popolare pachistano (Ppp), Shahbaz Bhatti era uno strenuo difensore della libertà religiosa, animato da una profonda fede. “Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni – diceva il ministro Bhatti – parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù”. Il ministro è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco a Islamabad.

  RADIO VATICANA: Sgomento in Pakistan: ucciso il ministro cattolico Bhatti. Contrario alla legge sulla blasfemia aveva difeso Asia Bibi (testo+audio)

«L'Associazione 'Giuseppe Dossetti: i Valorì accreditata all'Osce, registra con crescente preoccupazione la vera e propria escalation di intolleranza e gravissime violazioni della libertà religiosa contro i cristiani. L'ultimo martire, Shahbaz Bhatti, aveva accettato di essere riconfermato in Pakistan Ministro per le Minoranze, pur sapendo di correre rischi estremi, anche in conseguenza della sua appartenenza alla fede cattolica.

  Giacomo Galeazzi: Allarme-intolleranza

L’ultima persona con cui ha parlato al telefono, un quarto d’ora prima del tragico attentato, è stato un membro di Sant’Egidio di Roma che si trova in questi giorni a Islamabad per una serie di incontri con le Comunità locali.

  COMUNITA' SANT'EGIDIO: La morte del ministro pakistano Bhatti: il ricordo commosso della Comunità

Proteggere i perseguitati non era solo il suo lavoro, per Shabhaz Bhatti, ministro delle Minoranze religiose, era una vocazione da seguire a qualsiasi prezzo. Solo poche settimane fa lo aveva ribadito di fronte alle telecamere, impavido, nonostante le minacce già fioccassero: «Preferisco morire per la giustizia delle minoranze piuttosto che compromettere i miei principi». Una morale di granito che alla fine gli è costata la vita.

  Valeria Fraschetti: Pakistan, ucciso l'unico ministro cattolico (pdf)




INFANZIA

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"Adolescenza, il tempo delle opportunità"

Il mondo è giovane, ma non è per i giovani. Sono 1,2 miliardi gli abitanti del pianeta che hanno un'età compresa tra 10 e 19 anni.
Nove su dieci di essi vivono nei Paesi in via di sviluppo e condividono con gli adulti le difficoltà economiche e sociali, con in più le difficoltà della loro età e della carenza di diritti.

  Rapporto UNICEF "La Condizione dell'infanzia nel mondo 2011"

Non sono più bambini, non sono ancora "grandi": vivono un'età veloce, delicata e contradditoria. In tutto il mondo il mondo gli adolescenti sono 1 miliardo e 200 milioni, la maggior parte dei quali vive nei Paesi in via di sviluppo. Ad essi l'Unicef dedica il Rapporto 2011. Se ne occupa perché, come dice il direttore generale, l'americano Anthony Lake, altrimenti «rischiamo di vanificare i successi ottenuti con chi ha un'età compresa tra 0 e 10 anni».

  Unicef: adolescenti, età in bilico

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Accende la speranza parlare con gli uomini della Polizia postale e con il loro motivatissimo capo Antonio Apruzzese. Si ha la sensazione che la battaglia contro la pedofilia sia davvero in corso, facendo emergere consapevolezze e capacità d’indignazione, irrobustendo gli anticorpi nella società, scoprendo e smantellando ignobili reti e vergognosi traffici.

  Marco Tarquinio: Il mondo dorme. Svegliamolo

  AVVENIRE: Dossier Pedofilia (pdf)




AFRICA


Il Forum sociale mondiale di Dakar (Senegal) ha mostrato la voglia di cambiare dell’Africa. Ha rinsaldato i legami tra teologia e liberazione. E ha consentito anche ai comboniani di mettersi in gioco.

  Alex Zanotelli: Passione Fsm

Sembra essere questa la parola d’ordine che ha guidato l’Europa nei rapporti con la sponda sud del Mediterraneo. La lotta al terrorismo, il contenimento dei migranti e una miope idea di “stabilità” hanno eliminato dall’agenda i diritti umani e la democrazia. Per cui, di fronte ai cambiamenti in Tunisia, Egitto e Libia, c’è un evidente imbarazzo europeo. Anticipiamo questa analisi pubblicata su Nigrizia di marzo.

  Luciano Ardesi: Non disturbiamo i dittatori

Sono diventate delle gocce sparse e defluiscono molto lentamente. È come se il rubinetto dell’esodo fosse stato chiuso. Sfollati non ce ne sono quasi più in attesa sull’attenti come acciughe, sotto il sole che cuoce, al confine della Libia che s’affaccia sulla Tunisia di Ras Jedir. Si sono fatti rari i disperati che si inoltrano nell’enorme, fatiscente e sporco, dalle precarie condizioni igieniche, “accampamento nomade” di Ras Jedir, per prendersi un pezzo di terra dove coricarsi, trascinando le loro enormi case-valigia di plastica.

  Claudio Monici: Ras Jedir, dove tutto è provvisorio Il grande esodo sembra fermarsi


LIBIA


Crisi nordafricana, rivolta libica. Il petrolio schizza alle stelle, la Banca centrale europea annuncia un rialzo dei tassi per aprile

  Niccolò Mancini: Mercati: effetto Libia

Ci interroghiamo sulla fondatezza delle notizie sin qui diffuse. Si dà per imminente, oltre che scontata, la caduta del dittatore. Ma è presto per giurare che farà la fine di Ceausescu.

  Giorgio Vecchiato: Giornalisti a Tripoli, lavoro difficile

La guerra è un'opzione ma non la più probabile. Per Washington, la crisi libica è un test importante. Germano Dottori spiega perché

  Alberto Tundo: Libia, la scommessa di Obama

Dubbi sui bombardamenti aerei sui manifestanti a Bangasi e Tripoli. Mosca: nostri satelliti spia non hanno registrato nulla

  E. P.: Libia, rischio propaganda

Il dossier di PeaceREPORTER

  PEACEREPORTER: Rivolta libica


TUNISIA


Dopo un week end di violenze si dimettono premier e ministro dell'Industria. A Tunisi il timone ce l'ha la piazza ma per andare dove?

  
Alberto Tundo
: Tunisia, la transizione difficile


COSTA D'AVORIO

La situazione è da guerra civile. Gli scontri non si fermano tra le forze dell’ex presidente e quelle di Ouattara, il presidente riconosciuto dalla comunità internazionale. Centinaia i morti. L’inerzia della comunità internazionale. Il monito dell’Acnur: 200 mila gli sfollati ad Abidjan; oltre 70 mila gli ivoriani scappati in Liberia.

  
Elio Boscaini
: Costa d'Avorio nel caos
Scontri nell'ovest e nel sud, migliaia di profughi: il piccolo paradiso africano precipita nel baratro di una nuova guerra

  
Alberto Tundo
: Costa d'Avorio, la guerra silenziosa

EGITTO


L'ondata degli scioperi in Egitto ha un obiettivo ben preciso: portare a termine il processo di cambiamento iniziato con la fine di Mubarak

  
Silvia Mollicchi
: Egitto, viaggio tra i lavoratori del Delta industriale




AFGANISTAN

Gravi ma non in pericolo di vita due dei feriti. L'agguato è avvenuto a Shindand, provincia di Herat

  PEACEREPORTER: Afghanistan, ordigno contro italiani: 1 morto e 4 fertiti

"per chi ha vent’anni e se ne sta a morire in un deserto come in un porcile".
Le parole e la musica di Vecchioni risuonano ancora nelle orecchie e nella testa degli italiani mentre è giunta, alcuni giorni fa, la notizia di un nuovo soldato italiano morto in Afghanistan.

  Alessio Di Florio: L'infinita scelleratezza afghana e nuove possibili follie in Libia

Ennesimo 'tragico errore' delle forze d'occupazione in Afghanistan: nove bambini fatti a pezzi dai razzi sparati da elicotteri americani

  Enrico Piovesana: Hemad e la guerra



LIBANO

Manifestazioni anche in Libano, dove lo scenario pare molto differente dal resto del mondo arabo

  Erminia Calabrese: Beirut, aspettando la rivoluzione




ISRAELE/PALESTINA




Quattordici appartamenti nel cuore del quartiere arabo, mentre Netanyahu propone un accordo ad interim ai palestinesi (che rifiutano)


  
Luca Galassi
:  Israele, nuovi insediamenti a Gerusalemme Est




CINA


La Twitter-rivoluzione non funziona oltre Muraglia. Il mutamento ha ritmi diversi

  
Gabriele Battaglia
:  La Cina e il gelsomino

La riforma dell'Hukou potrebbe essere la prossima mossa di Pechino per evitare rivolte del pane

   Gabriele Battaglia:  La Cina e il gelsomino (2)

Quasi trentaseimila lavoratori tornano oltre Muraglia. Dubbi sul loro futuro e sulla strategia win-win del Dragone

  
Gabriele Battaglia
: Cina, il controesodo libico


I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni


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Giornata Mondiale della Lentezza.


La vita è troppo frenetica? Il mondo va eccessivamente di corsa? Niente paura, torna la Giornata Mondiale della Lentezza.
   La vita è troppo frenetica? Arriva la Giornata mondiale della lentezza

La quinta Giornata mondiale della lentezza cade lunedì 28 febbraio, e non è un caso. Il suo ideatore Bruno Contigiani l'ha voluta proprio "di lunedì, il giorno più antipatico e furioso della settimana, quello in cui tutti sono sulla linea di partenza con i motori accesi, in attesa che si abbassi la bandierina dello starter".
   Un giorno al rallentatore

La Giornata Mondiale della Lentezza è una manifestazione che nasce da un'idea della Onlus L'Arte del Vivere con Lentezza per riflettere sui danni economici, ambientali, sociali e culturali del vivere a folle velocità. Ognuno di noi è chiamato a cambiare il suo pezzettino di mondo con le proprie idee e il proprio entusiasmo. La V Giornata Mondiale della Lentezza si svolgerà a New York e nel mondo lunedì 28 febbraio 2011 e ha come tema: Ambiziosi e Altruisti - Slow life, green life, better life.

I primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita... ... e i 7 comandalenti in cucina
   I 14 comandalenti

   Visita il sito L'arte di vivere con lentezza

   Video: "A ognuno il suo ritmo"


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ITALIA - LIBIA - ARMI

Che effetti ha avuto la partecipazione libica nella maggiore banca italiana (UniCredit) e nella principale holding del settore militare italiano (Finmeccanca)? Per capirlo è utile considerare tre elementi: 1) la recente modifica delle direttive di UniCredit riguardo al settore degli armamenti; 2) l'incremento delle esportazioni militari di Finmeccanica verso la Libia tanto da fare dell'Italia il primo fornitore europeo di armi al regime Gheddafi; 3) la scomparsa, con l'insediamento dell'attuale governo Berlusconi, dalla Relazione della Presidenza del Consiglio sull'export di armamenti del dettagliato elenco delle singole operazioni svolte dagli Istituti di credito riguardo ai servizi e ai finanziamenti per l'esportazione di armamenti.

  Giorgio Beretta: UniCredit, Finmeccanica, i capitali libici e le armi italiane a Gheddafi

"La legge 185 disciplina questo settore - dice il presule presidente di Pax Christi -: è stata una conquista dell'opinione pubblica. Questa legge chiede di non vendere le armi a Paesi in cui sono violati i diritti umani" dice il presule

  LA PROVINCIA PAVESE: Il vescovo Giudici: basta dare armi alla Libia

La Libia vive giorni drammatici. Sia le forze popolari, che l'apparato di potere, appaiono divisi lungo linee geografiche e tribali in battaglia fra loro. Il rischio è che i paesi occidentali strumentalizzino questo contesto, già di per se foriero di lutti e sofferenze, per giustificare l'ennesimo intervento militare   

  Basta guerre ''umanitarie''. Nessun soldato italiano in Libia



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Primo Marzo 2011 Sciopero degli "stranieri"

Primo Marzo 2011 Sciopero degli "stranieri"
Stranieri non dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l'Italia del presente. Autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà.

Appello nazionale del movimento Primo Marzo insieme contro il razzismo, contro i ricatti, per i diritti di tutte e tutti
Lo scorso Primo Marzo oltre 300mila persone si sono mobilitate in tutta Italia per dire no al razzismo, alla legge Bossi-Fini, al pacchetto sicurezza, ai CIE e sì a una società multiculturale e più giusta. In molte città lavoratori italiani e migranti hanno scelto di scioperare insieme, uniti dalla consapevolezza che il razzismo istituzionalizzato (in spregio alla nostra Costituzione oltre che al diritto internazionale e alla normativa europea), le politiche di esclusione, lo sfruttamento del lavoro, le violazioni dei diritti sono tasselli di un’unica strategia repressiva che, a partire dai più deboli e inermi, aspira a colpire tutti e a imporre la precarietà come orizzonte di vita.

   Appello nazionale del movimento Primo Marzo

   Visita il sito Primo Marzo 2011 Sciopero degli "stranieri"

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Da Trieste a Roma, da Palermo a Rosarno, i lavoratori stranieri scendono in piazza per chiedere più diritti e per dimostrare la loro importanza nel sistema economico

  IL FATTO QUOTIDANO: “Un giorno senza di noi” Oggi lo ‘sciopero’ degli immigrati


Primo Marzo 2011: come l'anno scorso in piazza per chiedere uguaglianza e diritti. Ma la partecipazione è notevolmente ridotta

  Luca Galassi: Italia, il giorno degli immigrati

Buona partecipazione allo sciopero di ieri per i diritti dei migranti e per cambiarla legge sull’immigrazione. Ma Cgil-Cisl-Uil guardano altrove

  Alberto Lunardi: Piazza migrante


Nelle ultime settimane la procuradi Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati oltre seimila persone per immigrazione clandestina. Si tratta di tutti gli immigrati, per lo più tunisini, approdati a Lampedusa per fuggire alla crisi che sta attraversando tutto il nord Africa.

  IL FATTO QUOTIDANO: Seimila tunisini sbarcati a Lampedusa indagati per immigrazione clandestina

Primo marzo di festa al campo degli immigrati. Reportage sulle condizioni dei lavoratori stagionali nella Piana

  Melania Perciballi: Rosarno, in nome dell'accoglienza



L'INCUBO DI BREMBATE

Francesco Beschi viene da una terra dura e schietta come questa, poco avvezza a «parole di consolazione che non consolano nessuno». Per il vescovo di Bergamo, stare «dentro al dolore» dei Gambirasio e di tutta Brembate significa porsi il problema del male «che ci è entrato in casa» e di come combatterlo, come spiega in quest’intervista, partendo dalla ricostruzione di una cultura della fedeltà.

  Paolo Viana: «Ritroviamo i veri valori per non cedere alla paura»

... L’abisso aperto su un campo in questo freddo inizio di primavera ci ricorda quanto profondo è il male. E non capiamo e pretendiamo di capire, e dubitiamo di Dio davanti a una bambina uccisa. Servisse almeno, questo strazio, a suscitare una disarmata preghiera, parole umili di figli che i nostri figli non devono disimparare: liberaci, Padre, dal nostro male.

  Marina Corradi: Preghiera sull'abisso



LOTTA ALLE MAFIE



In piazza contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e il bene comune. A promuovere l’iniziativa del 1° marzo, giunta alla IV edizione (v. Adista nn. 17 e 22/08, 22 e 31/09, 18/10), l’Alleanza per la Locride e per la Calabria, rete di oltre 700 organizzazioni e 3mila cittadini, animata dal Consorzio Sociale Goel – rete di cooperative sociali e di lavoro della Locride, nate anche grazie all’impulso di mons. Giancarlo Bregantini quando era vescovo a Locri e al sostegno del progetto Policoro della Cei – e Comunità libere, la rete calabrese di resistenza nonviolenta ai poteri antidemocratici.
Dopo la tappa di Reggio Emilia (2010), quest’anno la manifestazione torna in Calabria, a Villa San Giovanni (Rc).

  Luca Kocci: 1° marzo in Calabria Uniti contro la ‘ndrangheta e per la democrazia

Perugia: al via il corso universitario “Mafia e antimafia” realizzato con Libera Umbria

  Andrea Gerli: A lezione sulle mafie

Dopo gli ultimi arresti, cresce la reazione alle collusioni tra colletti bianchi e interessi criminali. Siglata a Modena la carta etica delle professioni.

  Lorenzo Frigerio: L’antimafia riparte dal Nord

Un documento del Dap del 1994 spiega quando e perché vennero revocati i provvedimenti di carcere duro per i mafiosi nel biennio stragista.

  Norma Ferrara: Prove di dialogo tra Stato e Cosa nostra

Il 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno, non può essere un rituale, una consuetudine, un appuntamento routinario. Il 21 marzo si accendono i riflettori sui luoghi in cui “la mafia non esiste” perché ormai è mimetizzata nell’impasto tra economia, politica, informazione e poteri più o meno forti.

  Tonio Dell'Olio: Sentinelle della nostra coscienza





SCUOLA

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La scuola: pubblica o privata?

L'intervento del premier al convegno dei Cristiano Riformisti:
"Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori
   Video dell'intervento di Berlusconi

Le affermazioni del premier Berlusconi contro gli insegnanti della scuola pubblica fanno insorgere tutte le opposizioni che si schierano a difesa della scuola statale.
   Bersani difende la scuola pubblica Berlusconi: "Sono stato frainteso"

Il Ministro dell'Istruzione: «Statale o paritaria, è sempre pubblica e al servizio dei cittadini»
   Gelmini: Berlusconi non ha attaccato la scuola pubblica

Indignazione, ma anche una rassegnata insofferenza, di fronte alle parole del premier sulla istruzione pubblica. "Un insulta alla nostra dignità". "E' il posto in cui si può riuscire a trasformare i sudditi in cittadini, è quello che non vogliono"
   L'indignazione dei prof corre sul web e anche i sindacati insorgono

   Video con il discorso di Piero Calamandrei in difesa della scuola pubblica

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La scuola: serve ancora?

Cesare Segre e Paola Mastrocola attribuiscono al Priore di Barbiana e alla sua pedagogia una responsabilità nei guasti dell'istruzione attuale. Noi la vediamo in un altro modo.
   Don Milani e la scuola "facile"

Del libro di Paola Mastrocola (Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare, Guanda) si parlerà a lungo, perché coglie con intelligenza quei problemi dell' insegnamento che preoccupano docenti, discenti e innumerevoli famiglie
   La didattica «facile» che ha cancellato la capacità di studiare

Oggi un ra­gazzo può agevolmente chiedersi se lo studio serva ancora. Il dram­ma è che noi adulti abbiamo ri­sposto di no. Così i giovani non studiano. Al liceo ho molti stu­denti che si interessano alle lezio­ni, bravi ragazzi, che però a casa non aprono libro. E non c’è nes­suno che faccia loro comprendere l’importanza dello studio». Non lo fa la scuola, non lo fa la famiglia, non lo fa la società. Ne consegue, pare di capire, una sorta di grande inganno i cui i nostri ragazzi sono le vere vittime.
   Mastrocola: quelli che... studiare non serve

Siamo sicuri che serva ancora andare a scuola?
   Fabio Fazio intervista Paola Mastrocola a CHE TEMPO CHE FA (video)

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Proteste da politica, sindacati, cittadini dopo l'attacco di Berlusconi alla istruzione pubblica. E Repubblica ha deciso di aprire uno spazio per dare voce ai messaggi di professori, studenti, genitori

  Difendo la scuola pubblica, all'appello aderiscono anche Veronesi, Camilleri e Fo

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La professoressa e scrittrice risponde alle accuse del premier Silvio Berlusconi sulla scuola: "Forse era così negli anni '70, ma non è più così. Le famiglie dovrebbero scegliere a secondo dell'indirizzo culturale, non di quello politico".

  Salvatore Settis: ''La scuola non inculca nulla'' (video)

Lo scontro sull'istruzione dopo le parole di Berlusconi. La Gelmini le commenta, e cita la Costituzione. Ma capovolge il senso della Carta

  Salvatore Settis: La distruzione della scuola pubblica

Due giorni dopo l'attacco del premier, parla il presidente della Cei : "Ci sta a cuore la formazione, a tutti i livelli". Il ministro Gelmini: "Nessuno vuole privatizzarla", ma i democratici rispondono: "E' vero, la volete uccidere", e indicono un sit in di protesta. Schifani: "Archiviare polemiche già chiarite". Su Repubblica.it uno speciale dedicato al tema, aperto ai commenti degli studenti

  REPUBBLICA: Scontro sull'istruzione, parla Bagnasco "La Chiesa ha fiducia in tutta la scuola"

Che fosse stata un'enorme scivolata si era capito sin da pomeriggio di sabato, quando lo stesso premier aveva tentato di ritrattare le frasi "incriminate". Troppo tardi. Dopo il suo attacco alla scuola pubblica, si erano già scatenate tutte le voci dell'opposizione e parecchi malumori dentro la sua stessa maggioranza.

  Lina Palmerini: Bagnasco: fiducia in tutta la scuola

Dopo le parole del cardinale Bagnasco, presidente della Cei, che si è sottratto alla polemica tra scuola pubblica e scuola privata, affermando che quel che conta è la qualità dell’istruzione da qualsiasi parte essa venga, altri esponenti del mondo cattolico prendono posizione sul dibattito innescato dalle parole del premier.

  TUTTOSCUOLA: Il mondo cattolico per una scuola pubblica

Docenti, precari, studenti e genitori il 12 marzo in piazza a Roma e in tutta Italia per la scuola pubblica assieme ai movimenti in difesa della Costituzione. Intanto, dopo il minuto di silenzio nato via sms, ecco, da Nord a Sud, le missive indirizzate a Berlusconi da prof, presidi e giovani. E un invito da Napoli: "Presidente, venga a Scampia"

  Paolo Gallori: Scuola pubblica verso la protesta E dopo gli sms, le lettere aperte

In tanti istituti inscenata ieri una protesta simbolica organizzata con i messaggini. L'Unione dei sindacati di base chiede adesione allo sciopero generale dell'11 marzo, Rete e Unione Universitari annunciano la mobilitazione per il giorno successivo. Il preside del Liceo Virgilio di Milano: "Scuola pubblica, baluardo da difendere"

  REPUBBLICA: Da Nord a Sud, con gli sms un minuto di silenzio nelle scuole

Nel suo recente intervento critico verso la scuola di Stato, il Presidente del Consiglio ha sbagliato tre volte.

  Fulvio De Giorgi: Di chi è la colpa?


Le dichiarazioni del nostro presidente del Consiglio e recenti fatti di cronaca invitano alla riflessione

  Giacomo Alessandroni: C'è scuola e scuola


FEDE E
SPIRITUALITA'




Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto

I MERCOLEDì DELLA BIBBIA – 2011

Dal 26 Gennaio al 30 Marzo

  DAL TESORO DELLO SCRIBA

    Lettura del Vangelo di Matteo  


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"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

   Editoriale (Pdf)

   Sommario (Pdf)


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    (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

"Il Discorso sul Monte Mt 5-7" relazione di P.Gregorio Battaglia  (VIDEO)


I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2011
"DAL TESORO DELLO SCRIBA  Lettura del Vangelo di Matteo"
promossi dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

3° Incontro del 9 Febbraio 2011(previsto il 2 febbraio 2011)  

Il Discorso sul Monte: Mt. 5-7 di P. Gregorio Battaglia

   Video

GUARDA:
   Il primo incontro: "Il Discorso sul Monte Mt 5-7" di P.Gregorio Battaglia
 
   Il secondo incontro: "Il Discorso Missionario: Mt. 10" relazione di P. Aurelio Antista 


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"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 27 febbraio 2011

Domenica 27 febbraio 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco Ravasi.

Nella prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro del profeta Isaia (49,14-15)
A seguire - come sempre - la poesia di padre Turoldo "Nella Tua luce vediamo la luce", letta dall'attrice Paola Morales.

Nella seconda parte del programma "Volti e storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, il servizio: "Lago d'Orta alla Siberia monachesimo che non tramonta".
La Sangiorgi, partendo dall'esperienza della comunità monastica di Bose che ogni anno ospita monaci e monache d'oriente e di occidente che si incontrano per confrontarsi con la loro vocazione e missione oggi, intervista la badessa Anna Maria Canopi del monastero Mater Ecclesiae - Isola S. Giulio D'Orta (NO), l'igumeno Damaskinos Gavalas del monastero del Profeta Elia - Santorini (Grecia), padre Andrej Cilerdzic del monastero dei Santi Arcangeli - Kovilj (Serbia), l'igumena Maria Magdalena Vranceanu del monastero Podgoria Copou - Iasi (Romania) e padre Arsenij Sokolov - Chiesa Ortodossa Russa, monaco itinerante in Siberia.

   la puntata integrale del 27 Febbraio (video)

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 RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":

Nei primi capitoli del Libro dei Giudici abbiamo visto narrate le “biografie” di alcuni dei “giudici”: Debora, Gedeone, Abimelech. Negli ultimi capitoli troviamo la storia drammatica di Iefte, costretto da un voto a sacrificare la figlia – di cui non si conosce il nome: una storia che ricorda quella di Agmennone e della figlia Ifigenia, anche se qui Iefte non sa, sulle prime, di sacrificare la figlia. Colpisce, soprattutto, la tristezza di accenti con cui viene raccontato il destino della fanciulla. Poi incontriamo la storia di Sansone: eroe debole, malato del suo bisogno di amore o  è proprio l’amore che scatena la sua forza? Ne parliamo con Erri De Luca, che ha dedicato a Sansone una delle sue traduzioni della Bibbia, e che mette in dubbio che quello di Dalila sia stato un vero tradimento.

Libro dei Giudici capitoli 10-21
Sansone:  il sole e la notte
con Erri De Luca
Domenica 27 febbraio 2011




     Ascolta la puntata (audio)


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 RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":

Parlare di digiuno, la “bella lotta”, come la definiva il vescovo Ambrogio, significa parlare di un fatto che riguarda – e non solo per il passato – le civiltà, religioni, culture più diverse: tutte hanno sperimentato una qualche pratica di contenimento o astensione dal cibo. Come mai questa pratica così universale, quando il problema principale di tutta l’umanità sembra essere stato quello di procurarsi il cibo? Inoltre, può sembrare paradossale parlare di digiuno ascetico in un mondo come quello contemporaneo in cui da un lato il rifiuto del cibo sembra essere un male che affligge le classi privilegiate, dall’altro la gran parte degli esser umani vive ancora sottonutrita. Ha un senso ancora oggi proporre il digiuno come “pratica spirituale”? E che ne è invece dell’aspetto di protesta sociale e di solidarietà che può assumere? Ne parliamo a partire da una raccolta di testi del cristianesimo antico centrati tutti sul tema del digiuno con Ignazio De Francesco, monaco della comunità di Monte Sole e Carla Noce studiosa di cristianesimo dei primi secoli.
Con Aldo Morrone affrontiamo invece il tema della alimentazione transculturale e del rapporto tra cibo e culture nell’Italia di oggi


Digiunare e nutrirsi
con Ignazio De Francesco , Carla Noce, Aldo Morrone
Sabato 26 febbraio 2011




     Ascolta la puntata (audio)

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    (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


IL LIEVITO DEI FARISEI di Enzo Bianchi


Dopo la seconda moltiplicazione dei pani e prima della confessione di Pietro, Gesù sulla barca rivolge ai suoi discepoli una parola apparentemente strana, di cui è difficile cogliere subito la portata: “Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei” (Lc 16.6). Cosa mai potrà essere il lievito dei farisei nel loro essere comunità, visto anche che non hanno con sé alcun pane...
Gesù ha fatto ricorso all’immagine del lievito anche per indicare la dinamica del regno di Dio che lui è venuto ad annunciare e inaugurare: “Il regno dei cieli si può paragonare al lievito che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta la pasta si fermenti” (Mt 13,33).
Proprio questa dinamica nascosta del lievito del regno è presente e opera nella vita di coloro che cercano di seguire Gesù, così come è presente il rischio dell’altro lievito, quello dei farisei e dei sadducei, cioè degli uomini religiosi: sacerdoti, scribi, quelli che apparivano come i più qualificati appartenenti al popolo di Dio, le sue guide e pastori...

  IL LIEVITO DEI FARISEI

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Io, superstite dei monaci di Tibhirine


Scampato alla strage del 1996, non aveva mai parlato dopo la morte dei monaci di Tibhirine. Abbiamo ritrovato frère Jean-Pierre in un monastero del Marocco, dove ha accettato di confidarsi in esclusiva per "Le Figaro Magazine". Parla dei confratelli scomparsi, dei tragici eventi che hanno vissuto, del film di Xavier Beauvois, "Uomini di Dio" ("Des hommes et des dieux"). Ma anche della sua fede e della sua speranza. Un colloquio luminoso.

  Io, superstite dei monaci di Tibhirine
 
Vedi anche i nostri precedenti post:
  • I MARTIRI DI TIBHIRINE - Appartenevano a un Altro E parlano a tutti
  • Il nuovo miracolo di Tibhirine  

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Le sorprese del linguaggio di Gesù di Carlo Maria Martini


Gesù parlava in parabole. Basta scorrere le pagine dei Vangeli per averne la prova. E dobbiamo presumere che non lo facesse raramente, a giudicare dal numero di parabole che gli evangelisti ci hanno trasmesso. Alcuni passi inducono addirittura a pensare che Gesù non parlasse alla gente in altro modo che in parabole. Si ha l’impressione che Gesù considerasse questo modo di esprimersi come il più adeguato alla capacità di comprensione degli ascoltatori e quindi il più adatto a trasmettere efficacemente il suo messaggio.
Ma perché privilegiare questo tipo di linguaggio? Per quale ragione preferirlo al linguaggio diretto e esplicito? E quali sono le sue caratteristiche specifiche? Quali gli obiettivi che consente di raggiungere? Chi sono, infine, i destinatari di questo parlare in similitudini? Interrogativi come questi aprono la strada a una riflessione di ampio respiro. Noi ci limiteremo a suggerire qualche considerazione di carattere generale, alla luce dei testi evangelici. Una cosa, in ogni caso, è opportuno precisare sin d’ora: quella che affrontiamo non è semplicemente una questione esegetica. La posta in gioco è ben più alta. Dietro la domanda: «Perché Gesù parlava in parabole», sta infatti una questione attualissima e gravissima: quella del «linguaggio religioso», del come parlare adeguatamente di Dio oggi.

  Le sorprese del linguaggio di Gesù

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“Cristianesimo e Occidente. Quale futuro immaginare?”


L’Occidente è ormai un campo di vaste estensioni, perché la globalizzazione porta la cultura occidentale a intaccare molte altre culture, quali quelle latino-americane e nord-americane, attraverso la tecnologia, le scienze e gli stili di vita. Uno degli aspetti che in pochi decenni si è propagato nei Paesi europei e altrove è la disaffezione alle tradizioni religiose, fino alla completa cancellazione del rapporto col divino, col conseguente distacco dalle profonde radici culturali da cui si sono nutrite la storia e la cultura del passato. Di qui l’urgenza di una riflessione profonda e capace di staccarsi da formule codificate del passato per affrontare le sfide che connotano il nostro presente: la teologia deve farsene carico per lanciare nuove suggestioni.

  «Quale nuovo annuncio per l’Occidente cristiano?»
 
Il tradizionale convegno della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, “Cristianesimo e Occidente. Quale futuro immaginare?” intende mettere a fuoco il nesso fra cristianesimo e cultura occidentale.
L’ottica in cui si muove la ricerca è quella della missione evangelizzatrice del cristianesimo, che ha trovato anche nella recente costituzione del “Consilium per la promozione della nuova evangelizzazione” un impulso rinnovato.

  Cristianesimo e Occidente: quale futuro immaginare?
 
  Programma 
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I giovani preti sulle orme di San Tommaso


Da lunedì 21 a venerdì 25 febbraio i preti giovani dell’Ismi vivranno insieme con l’Arcivescovo il tradizionale pellegrinaggio annuale. Questo momento è sempre atteso e molto significativo nel cammino formativo dei preti dei primi anni di ordinazione. A caratterizzare il pellegrinaggio di quest’anno è la figura di San Tommaso D’Aquino.

  I preti giovani con il Cardinale sulle orme di San Tommaso

Nel corso del pellegrinaggio Ismi il cardinale Tettamanzi 22 febbraio 2011 ha presieduto la celebrazione eucaristica nell'Abbazia di Montecassino 

  il testo dell'omelia dell'Arcivescovo "Il dono del sapere cristiano"

Santuario del Volto Santo di Manoppello 21 febbraio 2011 al Clero delle Arcidiocesi di Milano e di Chieti-Vasto

  San Tommaso d'Aquino: studio Teologico, cammino Spirituale e ministero Apostolico (pdf)
 
Come unisco nella mia vita studio teologico, cammino spirituale e ministero apostolico?

  Domande per il discernimento

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Il cuore del piccolo villaggio di Sezano (Verona-Valpantena) è un monastero che da 11 secoli custodisce la preghiera e la testimonianza di uomini che hanno consegnato la loro vita al Vangelo. Abitato all’inizio da monaci benedettini, divenne successivamente dipendenza di un monastero più grande della città. Non è mai stato quindi un'abbazia ma un semplice priorato dipendente, abitato da pochi monaci, per lo più dediti alla vita dei campi con la gente del luogo. Oggi qui vive una comunità religiosa di padri stimmatini.

  Silvano Nicoletto: Chiesa di frontiera Monastero di Sezano: «Svegliarsi per sognare»






CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


... Si comprende, allora, sia perché Martini parlasse del dialogo con il non credente che è in noi, sia perché dichiarasse che la vera distinzione non era quella che sussiste tra credenti e non credenti, ma quella che divide le persone pensanti dai non pensanti. Si potrebbe tentare una sintesi: le persone pensanti sono coloro che danno spazio dentro di sé alle ragioni dell’«altro»; lo fanno non per consegnarsi all’incertezza, ma per render più mature le proprie convinzioni...

  Piero Stefani:  Dalla cattedra al cortile


Il cardinale: "Bisogna fermare la delegittimazione reciproca delle istituzioni che si tendono tranelli". L’appello ai politici cattolici: "Siano uniti su vita e famiglia, valori non negoziabili. Bene la legge sul testamento biologico, corrisponde al buon senso". E sulla moralità: "Non sia strumentalizzata"

  Andrea Tornielli:  Bagnasco: "Clima avvelenato, basta scontri"


Un gruppo di laici del nostro Centro ti invita a leggere e, se lo ritieni opportuno, a sottoscrivere la lettera che hanno scritto su quanto sta vivendo il nostro paese.
Nella lettera manifestano il disagio per la posizione ufficiale dei nostri Vescovi, posizione ritenuta troppo poco incisiva e profetica, e auspicano che anche i laici sentano la responsabilità di agire in prima persona.

  ANTONIANUM:  "Anche noi abbiamo un sogno"

Sollecitati dalla lettera scritta da un gruppo di laici, il giorno 16 febbraio un gruppo di 70 persone si è ritrovato all’Antonianum di Padova per pregare, riflettere e ascoltare le preoccupazioni di chi condivide la fede cristiana.
Prendendo come faro la Parola di Dio è stato elaborato un documento dal titolo “La tua legge, Signore, è nel profondo del mio cuore” che servirà da piattaforma per una serie di attività da concretizzare nei prossimi mesi.

  ANTONIANUM:  "La tua lege, Signore, è nel profondo del mio cuore" (pdf)

La Chiesa simoniaca di Ratzinger Bertone e Bagnasco sabato ha riscosso il suo prezzo: il forsennato attacco di Berlusconi alla scuola pubblica (“travisato”, ovviamente: peccato ci sia la registrazione video), dopo che il suo governo ha coperto la scuola clericale d’oro e altre utilità. E’ il prezzo dell’indulgenza, per il silenzio della Chiesa gerarchica sulle colpe di Berlusconi, l’ultima delle quali è il sesso (oltretutto posticcio): ben più gravi lo spergiuro, i furti delle cricche, l’odio contro i diversi e gli ultimi. Il prezzo dell’indulgenza: siamo tornati, cioè, alla vendita delle indulgenze, un regresso di alcuni secoli, altro che prima del Concilio di Papa Roncalli. La Chiesa simoniaca, appunto.

  Paolo Flores d'Arcais:  La Chiesa simoniaca di Ratzinger, Bertone e Bagnasco

Caro arcivescovo Carlo, ci rivolgiamo a lei, perché è il nostro pastore. Sappiamo che il suo ruolo e il suo ministero è proprio quello di ascoltare, confortare e tenere unito il gregge, cioè guidare il popolo cristiano e aiutarlo a vivere nella fede, nella speranza e nella carità. Vogliamo quindi esprimerle alcune nostre gravi preoccupazioni, con semplicità, ma anche con totale franchezza.
Siamo preoccupati, perché vediamo il nostro Paese scivolare sempre più in una crisi generale, vissuta da molti con disperazione e senza vie d’uscita, crisi che rischia di compromettere l’unità stessa della Nazione, nei suoi aspetti istituzionali, politici e sociali. E la disperazione non è una virtù cristiana.

  NOI SIAMO CHIESA EMILIA ROMAGNA:  Lettera aperta al Card. Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna

Il governo rinsalda la sua maggioranza numerica alla Camera dei Deputati, ma continua a perdere consenso nel Paese e dentro la Chiesa. E tra il clero a giudicare dalle dichiarazioni, dalle lettere aperte e dalle iniziative che continuano a moltiplicarsi nelle parrocchie e nelle diocesi. E che trovano sempre maggior spazio anche sulla stampa cattolica. Così, ai parroci cui Adista ha dato voce nelle settimane scorse (v. Adista nn. 110 e 12/11), si aggiunge la voce di don Lorenzo Blasetti, parroco di Santa Rufina (Ri), la cui opinione è stata ospitata sulla rivista dei dehoniani di Bologna Settimana (6 febbraio).

  Roberto Monteforte: L’APPELLO DI UN PRETE REATINO: «CHIESA ITALIANA, CONVERTITI!»

Non gli si potrà certo rimproverare di non aver agganciato all’attualità il messaggio evangelico. Chissà però se Gesù quando pronunciò il Discorso della montagna aveva in mente Berlusconi e gli uomini politici di sinistra. Perché nella personalissima esegesi ed interpretazione del Vangelo di domenica 13 febbraio (Discorso della Montagna, Mt 5, 17-37) del parroco di Casteldaccia (Pa), don Leonardo Ricotta, proprio a Berlusconi si riferiva Gesù quando raccomandava di non odiare i propri nemici, e proprio agli uomini e alle donne di sinistra quando annunciava il «fuoco della Geenna», ovvero le fiamme dell’Inferno.

  Luca Kocci:  IL “GIUDIZIO UNIVERSALE” DI UN PARROCO: PER LA SINISTRA L’INFERNO È SICURO

C’è un’Italia che ha voglia di risorgere dalla volgarità di Berlusconi, dalla sua demagogica inefficienza, dalla sua pulsione a scardinare il sistema costituzionale. È un’Italia già maggioritaria nei sondaggi, che coinvolge gran parte del mondo cattolico nonostante gli equilibrismi delle gerarchie ecclesiastiche.

  Marco Politi:  Laici e cattolici insieme

E un’indagine Swg per l’Associazione cristiano sociali dice che un cattolico su due giudica troppo indulgente la posizione della Chiesa nei confronti del presidente del consiglio. Il premier si è affrettato a ricucire puntando sulle sirene più suadenti alle orecchie del papa e della gerarchia vaticana: i cosiddetti valori non negoziabili. Il no ai matrimoni gay e alle adozioni per i single rientrano in questa logica. E anche l’attacco agli insegnanti delle scuole statali, nelle intenzioni del premier, aveva questa funzione

  Aldo Maria Valli:  Il bunga bunga negoziabile

Dopo la tragedia del fascismo i cattolici guidarono la ricostruzione del paese, legittimati dal voto popolare, ma soprattutto dalle scelte morali e dalla coerenza di quanti avevano fatto la Resistenza. Intorno a De Gasperi e Dossetti, Moro e La Pira c’era una forza e un rigore morale. E la Chiesa aveva Montini in Vaticano, Della Costa a Firenze, Mazzolari nella pianura padana...E oggi? Chi ricostruirà il paese dopo il fango di questi anni?

  Angelo Bertani:  Oltre il punto di non ritorno


POLITICA


Immigrazione, petrolio, gas, sicurezza, economia sono tutti i fronti della crisi libica. Ma l'Italia della politica sembra ancora concentrata sulla giustizia e sulle vicende di Silvio Berlusconi. Tutti i rischi che corre il Paese nella puntata in onda questa sera.

Tra gli ospiti di Giovanni Floris il ministro dell’interno Roberto Maroni, la presidente dei senatori del PD Anna Finocchiaro, il leader dell’UDC Pierferdinando Casini, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, il vicedirettore del Corriere della sera Pierluigi Battista, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.

Ci sarà anche un intervento dell’amministratore delegato dell’ENEL Fulvio Conti.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza

  BALLARO': I rischi che corre il Paese (video)


La Libia brucia e migliaia di profughi nordafricani cercano rifugio in Europa. La maggioranza è in grado di affrontare questo possibile “esodo biblico” o è troppo concentrata sulle vicende giudiziarie che riguardano il Presidente del Consiglio? Per il Partito Democratico, Berlusconi “non ha più la credibilità per governare e sta facendo fare al paese solo passi indietro” . Ma quali sono le proposte di Bersani per guidare il Paese fuori da questa situazione di stallo? Qual è la sua proposta politica ed economica per sfidare Berlusconi alla guida del Paese? Ospiti di Michele Santoro il leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, il sindaco di Verona Flavio Tosi (Lega Nord) e i giornalisti Nicola Porro del Giornale e Aldo Cazzullo del Corriere della Sera.

  ANNOZERO: Resto vado via (puntata intera)


Intervista esclusiva all'ex premier e presidente della Commissione europea: l'Unione è assente, ma l'Italia non ha fatto nulla. I politici e la moralità pubblica.

  Francesco Anfossi: Prodi: io, tra Gheddafi e l'Europa

L'intervista di Romano Prodi sulle rivolte in Nord Africa e il ruolo dell'Unione europea

  Francesco Anfossi: "Vi spiego cosa accadrà in Nord Africa" (video)

Però il problema della Libia, della Tunisia, dell’Egitto, è tutto lì, come ormai da troppo tempo è lì il problema di Israele e della Palestina, di cui in  nessun modo si riesce a venire a capo. Si può lasciare che questo grande dramma mediterraneo, che è anche un passaggio d’epoca, si svolga senza che da parte dell’Italia, dell’Europa, dell’Occidente, ci sia uno straccio d’idea, un progetto, una cultura per affrontarlo?

  Raniero La Valle: Un invaso di diritti, il Mediterraneo

Il governo italiano ha finalmente fatto un passo giusto nella crisi libica: l’invio di una missione umanitaria destinata a intervenire sulla vera emergenza profughi in corso, quella di migliaia di lavoratori stranieri poveri fuggiti dalla Libia verso la Tunisia e l’Egitto. La crisi è stata denunciata nei giorni scorsi in maniera pressante dalla Commissione rifugiati dell’Onu e da varie ong.

  Lucia Annunziata: Il raiss paghi gli aiuti

Tremonti li chiama i mostri dei videogiochi: ne uccidi uno e ne spunta un altro, diverso e peggiore. La crisi finanziaria ha visto succedersi il disastro dei derivati, il fallimento delle banche, il crollo del commercio, la guerra delle monete, l’incubo dei debiti pubblici. Ora lo sfondo del videogioco è diventato più politico: è arrivata la crisi del Sud-Mediterraneo e del Medio Oriente. Di rimbalzo, sono pronti nuovi mostri economici globali: crisi energetica e stagflazione. Da qualche parte si nasconde un generatore di mostri che li collega, ma non è facile individuarlo e siamo sconfortati dall’incapacità di prevedere il prossimo.

  Franco Bruni: La ripresa in balìa dei mostri

Sembra un brutto sogno, o magari uno di quei brutti romanzi di fantaeconomia, ed invece è proprio la realtà. E’ come se fossimo finiti in un mondo diverso. I mostri, ricordati ieri su queste colonne da Franco Bruni, sono usciti dal vaso di Pandora nel quale speravamo di averli chiusi per sempre e assediano le nostre piccole speranze di un ritorno a una, sia pur risicata e raffazzonata, normalità. Ne possiamo individuare tre.

  Mario Deaglio: I sintomi di un male peggiore

La decisione del ministro dell'interno Maroni di fissare le elezioni amministrative il 15 e 16 maggio (con ballottaggi il 29 e 30) condanna i referendum, che dovrebbero svolgersi il 12 giugno, a una probabile morte per astensione e mancanza di quorum.
Le consultazioni ammesse dalla Corte costituzionale riguardano la privatizzazione degli acquedotti, il ritorno al nucleare e il legittimo impedimento.

  Marcello Sorgi: Referendum, i rischi del voto politico


 BENEDETTO XVI
 

      Angelus  -   27 febbraio 2011
 

      Udienza  -  San Francesco di Sales (2 marzo 2011)

      Discorso ai partecipanti all'Assemblea Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita (26 febbraio 2011)

      Discorso  ai partecipanti all'Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali (28 febbraio 2011)



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      Messaggio per la Quaresima

    (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

«Gesù di Nazaret. Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla resurrezione»

Quattro anni dopo la prima parte del «Gesù di Nazaret», esce la seconda intitolata «Gesù di Nazaret. Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla resurrezione». 348 pagine, che saranno disponibili contemporaneamente in sette lingue. La Libreria Editrice Vaticana, d'intesa con l'editrice tedesca Herder, ha divulgato alcuni brani.


      Leggi in anteprima alcuni brani del libro del Papa
 
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OPINIONI E COMMENTI


Il volume, intitolato Gesù di Nazaret. Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, sarà presentato alla stampa giovedì 10 marzo. Benedetto XVI  affronta i temi più delicati della storia. Dalla figura di Giuda a quella di Ponzio Pilato, dalle date dell'Ultima Cena e della Pasqua, fino alla morte del Nazareno

 REPUBBLICA: Il Papa reinterpreta tre vangeli "Gli ebrei non condannarono Gesù"

Renzo Gattegna, presidente degli ebrei italiani, la mette sul piano istituzionale, come il segno di un dialogo «necessario»... Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Roma che il 17 gennaio dell’anno scorso accolse Benedetto XVI in sinagoga, parla piuttosto con piglio da studioso...

 Gian Guido Vecchi: Piace agli ebrei il Gesù del Papa (pdf)


Viene qui di seguito pubblicata l’introduzione alla lettura del testo “Verbum Domini” proposta dal Patriarca card. Angelo Scola

 Angelo Scola: “La Parola di Dio ci chiama e ci coinvolge”. Il Patriarca su “Verbum Domini”





 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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n.45 del 3 dicembre 2010

n.48 del 24 dicembre 2010

 

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm