FIRENZE.
Dalla Verna alla Collina delle Croci nel nome di Francesco.
La
pietra tagliata dalle rocce del Sacro Monte toscano, che due anni
fa fu posta a Siauliei, in Lituania, per realizzare un
"sogno", è oggi realtà: si è trasformata in un
piccolo eremo donato dai Frati minori della Toscana a quelli della
nazione baltica. Alla cerimonia d'inaugurazione, sabato, erano
presenti autorità religiose e civili tra cui il nunzio apostolico
Erwin Josef Ender, alcuni vescovi lituani, i rappresentanti dei
frati minori e i due ministri provinciali con i loro consigli.
L'idea
di costruire un eremo in uno dei luoghi più sacri della Lituania
nacque dopo la visita di Giovanni Paolo II alla Verna il 17
settembre 1993 per la festa delle Stimmate.
Il
Papa, ricordando che solo una decina di giorni prima era stato
alla Collina delle Croci, fece un parallelo con il santuario
francescano aretino auspicando un pellegrinaggio dell'Europa
secolarizzata in queste due «località segnate dal mistero della
Croce».
«Quel
santuario di un popolo - disse Giovanni Paolo II riferendosi alla
Collina delle Croci -, forse sarebbe una continuazione di questo
santuario della Verna». Detto e fatto. I francescani non persero
tempo, avviando il progetto. Il 13 giugno 1997 il Papa benedisse
la pietra della Verna in partenza per la Lituania e il plastico
dell'eremo.
In
una lettera al ministro generale dei Minori, padre Giacomo Bini,
resa nota ieri, Giovanni Paolo II ringrazia ora l'ordine, in
particolare la provincia Toscana, ricordando «i vincoli di
fraterna cooperazione» che la legano alla provincia di San
Casimiro in Lituania «da prima dell'avvento del comunismo, quando
i giovani della terra lituana, desiderosi di seguire il carisma
francescano, venivano inviati per la formazione alla vita
religiosa proprio in Toscana».
Vincoli
che «si sono intensificati nel decennio appena trascorso».
Tra
l'altro, mentre i novizi lituani venivano alla Verna o a studiare
teologia a Grosseto, i confratelli toscani, dal 1989, durante i
primi passi della perestrojka, cominciarono a recarsi in Lituania.
Una
volta portarono anche la reliquia del sangue delle Stimmate di
Francesco fra i giovani in varie chiese lituane come annuncio
missionario.
Un'altra
volta, un gruppo di giovani partiti dalla Verna mise in scena a
Kaunas lo spettacolo «Francesco, uomo di pace».
«Sono
lieto - scrive il Papa - nel constatare che la Verna e la Collina
delle Croci saranno unite ancor più strettamenteda questo
provvidenziale eremo francescano.
Le
Croci della Collina di Siauliei permangono a testimoniare la
tremenda prova sofferta ad opera di un regime dittatoriale e
costituiscono, al tempo stesso, un segno della grandezza d'animo
di un popolo che ha saputo trarre dalle proprie tradizioni
spirituali e culturali la forza indispensabile per continuare a
sperare in un futuro migliore».
Il
piccolo eremo, a due piani intorno a un chiostro e nello schema
della croce cosmica lituana, sarà casa di noviziato, luogo di
preghiera e di contemplazione, «che permetterà - come ha detto
in occasione della posa della prima pietra l'allora guardiano del
convento di Fiesole e ora vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza,
il francescano Rodolfo Cetoloni - di stare dinanzi alla Collina
delle Croci per ascoltare la parola che anche oggi risuona per il
mondo dalla Croce di Cristo».
Andrea
Fagioli
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Avvenire