L'arcipelago
è ormai completamente in preda alla violenza
JAKARTA,
6.
Sembra
ormai completamente in preda alla violenza l'arcipelago indonesiano
delle Molucche. Non passa infatti giorno senza che si registrino
disordini, accompagnati da scontri a fuoco tra esponenti delle
comunità cristiana e musulmana.
Il
più recente tra i tanti episodi di violenza che stanno sconvolgendo
l'arcipelago è avvenuto nell'isola di Ambon, dove è ubicato
l'omonimo capoluogo della provincia. Ieri è stato assalito e dato
alle fiamme il villaggio Waai. Miliziani islamici hanno inoltre
praticamente raso al suolo altri due villaggi, Poka e Rumantiga,
prevalentemente abitati da cristiani. A darne notizia è stata
l'agenzia internazionale delle congregazioni missionarie "Misna",
citando un sacerdote locale, padre Kees Bohm, il quale non ha
tuttavia escluso che a fare scoccare la scintilla delle violenze,
sabato scorso, sia stata una provocazione dei cristiani. I miliziani
islamici oltre a distruggere i villaggi hanno messo in fuga la
popolazione. Padre Bohm ha inoltre parlato dell'incendio
dell'università di Ambon, nel quale hanno perso la vita quattro
persone. "Non è chiaro il motivo per cui hanno preso di mira
l'università - ha dichiarato -. Probabilmente perché la maggior
parte degli studenti sono cristiani e i cristiani sembrano avere una
forte influenza su quell'ateneo".
Scontri
armati tra cristiani e musulmani si registrano anche nella città di
Ambon. Oggi, non meno di quattro persone sono state uccise.
Secondo
quanto riporta l'"Ansa", è salito così a diciannove il
numero delle vittime di questa settimana di violenze a sfondo
etnico-religioso.
Questo,
nonostante la dichiarazione dello stato d'emergenza civile e la
successiva introduzione del coprifuoco.
Nel
frattempo i militari hanno annunciato di avere inviato due nuovi
battaglioni (composti da circa 400 soldati ciascuno)
nell'arcipelago, dove, nel recente passato, sono già stati inviati
19 battaglioni.
Ma
ogni iniziativa presa per arginare i disordini si è finora rivelata
inadatta.
Diversi
gruppi di difesa dei diritti umani affermano che migliaia di persone
sono state uccise nelle Molucche negli scontri tra musulmani e
cristiani avvenuti dal gennaio del 1999. Dopo alcuni mesi di calma
relativa, la situazione nell'arcipelago è nuovamente peggiorata in
seguito all'arrivo di alcuni gruppi armati musulmani provenienti da
Giava.Le formazioni paramilitari si sono rese responsabili di atti
diefferata brutalità, come quello perpetrato a Duma, villaggiosull'isola
di Halmahera, dove oltre 110 cristiani sono statitrucidati
nonostante avessero cercato rifugio nella locale chiesa.
(©L'Osservatore
Romano)