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da “La Stampa” - 8 giugno 2000
Che cosa aveva deciso la Camera e le modifiche votate ieri a palazzo
Madama.
SI A FECONDAZIONE ETEROLOGA
CAMERA: vietata la procreazione con gameti di donatori esterni.
SENATO: Nei casi di sterilità dell’uomo, potrà essere usato il seme di
un altro uomo. L’emendamento precisa che l’inseminazione eterologa può
essere fatta solo quando è impossibile la procreazione assistita di tipo
omologo.
QUALI COPPIE
CAMERA: ammesse alla fecondazione assistita sia le coppie coniugate che
quelle di fatto, purché maggiorenni.
SENATO: Idem
NO AGLI OMOSESSUALI
CAMERA: la legge precisa che dalle coppie che hanno diritto a ricorrere
alla fecondazione assistita devono essere escluse quelle omosessuali.
SENATO: Idem
CONSENSO INFORMATO
CAMERA: le coppie candidate all’inseminazione artificiale devono essere
informate da parte dei medici sui possibili effetti sanitari e
psicologici della loro scelta e deve essere prospettata agli aspiranti
genitori la possibilità di ricorrere all’adozione.
SENATO: interamente cassato, con votazione a scrutinio segreto, l’art. 6
contenete norme sul consenso dei componenti della coppia alla
fecondazione.
SI ALLE NONNE-MAMME
CAMERA: solo le coppie in età potenzialmente fertile possono accedere
alla fecondazione assistita, per porre un argine al fenomeno delle
nonne-mamme.
SENATO: eliminato il riferimento all’età fertile tra i requisiti;
necessari alle donne per far ricorso alla fecondazione medicalmente
assistita; resta invece il requisito della maggiore età.
EMBRIONI ADOTTABILI
CAMERA: gli embrioni finora congelati possono essere adottati se la
coppia che li ha fatti produrre non chiede entro tre anni il oro
impianto; per il futuro la legge vieta la congelazione degli embrioni e
prevede che ne possano essere prodotti solo tre per ogni singolo
impianto.
SENATO: Idem
NO A CLONAZIONE
CAMERA: nella legge è stato inserito il divieto assoluto della
clonazione per gli esseri umani; chi contravviene alla norma rischia da
10 a 20 anni di carcere.
SENATO: Idem
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Commissione
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da "Il Popolo" - 8 giugno 2000"
Una brutta pagina" di Leopoldo Elia Usciamo con la bocca amara da una sconfitta subita in campo coperto: è stata infatti necessaria una votazione a scrutinio segreto, che ha consentito a qualche senatore del Polo di mettersi la maschera davanti al volto, per far passare l'emendamento sulla fecondazione eterologa, modificando così radicalmente il testo pervenuto dalla Camera. Quel voto ha reso vana una lunga battaglia sostenuta con coerenza dai senatori popolari con altri parlamentari della maggioranza politica e dei partiti di opposizione per mantenere integro il disegno di legge nella formulazione approvata dalla Camera. Così quel progetto è divenuto inaccettabile e ciò spiega il voto finale da parte nostra. Né si dica che ha trionfato così una visione laica della vita e della famiglia: si può essere alici e restare fedeli ai principi sulla famiglia e sul diritto alla vita come sono affermati nella Costituzione e nelle sentenze della Corte costituzionale.Da queste pronunzie risulta chiaramente che il concepito ha dei diritti (malgrado il voto contrario del Senato all'art. 1 nel testo pervenuto dalla Camera): in particolare nella sent. n. 35 del 1997, relatore Giuliano Vassalli, si scrive espressamente:"...si è rafforzata la concezione insita nella Costituzione italiana, in particolare nell'art.2 secondo la quale il diritto alla vita, inteso nella sua estensione più
lata, sia da iscriversi tra i diritti inviolabili, e cioè tra quei diritti che occupano nell'ordinamento una posizione per dir così, privilegiata, in quanto appartengono - per usare l'espressione della sentenza n. 1146 del 1998 - "all'essenza dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione italiana"". E il Tribunale costituzionale tedesco in una sentenza del 28 maggio 1993 ha ribadito che "alla vita umana non nata spetta fin dall'inizio, in vista della dignità umana, un diritto alla vita, che, in quanto bene giuridico autonomo, deve essere difeso anche di fronte alla madre".In realtà, soprattutto in tema di fecondazione
eterologa, è prevalso un approccio costituzionale che contrappone a quella della Costituzione italiana una concezione statunitense (vulgo americana) che esalta il principio della privacy, intesa come autodeterminazione senza limiti, in una ricerca della felicità intesa in senso individualistico-edonistico.Meraviglia, ma non sorprende, che le forze politiche della sinistra, abbiano accolto senza un'adeguata elaborazione critica una simile concezione.Non vale contrapporre alcune leggi europee in materia, che ammettano in via residuale la fecondazione eterologa: qui si trattava di scegliere tra l'impostazione accolta nella Costituzione repubblicana che garantisce l'embrione o soggetto debole, destinandogli l'accoglienza in una società familiare, e l'impostazione della giurisprudenza statunitense favorevole a tutte le scelte individuali. Children of choice [Bambini scelti con cura -n.d.t.], si intitola non a caso un libro assai noto nella letteratura giuridica d'oltre oceano. A parte ogni altro dubbio di incostituzionalità sulla inseminazione eterologa, non fanno sorgere preoccupazioni due genitori secondo il diritto che in realtà non generano? Due genitori genetici effettivi che però non sono quelli giuridicamente considerati dall'art. 30 della Costituzione?Del resto l'opzione a favore della eterologa pone problemi di pressoché impossibile soluzione: il dilemma tra l'anonimato del terzo donatore e il diritto, sempre più affermato in Germania ed in Austria, a conoscere l'identità del genitore genetico. In secondo luogo è evidente il pericolo di cadere nella tentazione della sperimentazione eugenetica: con quale criterio la coppia sterile sceglierà il donatore? Saranno preferiti i capelli biondi o gli occhi azzurri? Si tenderà ad un esemplare umano di alto profilo fisico ed intellettuale? Temiamo che il buon senso come criterio di scelta sia un po' troppo vago e comunque poco affidabile.Non vale, infine, l'obbiezione che si favorirebbe con una posizione proibizionista - sanzionatoria un turismo sostitutivo delle pratiche vietate in patria, turismo che andrebbe a vantaggio delle coppie o dei singles più ricchi: con questo ragionamento non dovremmo punire la pedofilia, perché evidentemente basta trasferirsi in qualche paese più povero per trovare impunemente soggetti su cui esercitare inclinazioni devianti.In conclusione: la sconfitta che abbiamo subito in sede parlamentare, come sostenitori della soluzione più coerente con la Costituzione italiana, è indubbia e andrà considerata in più agio nelle sue cause e nei suoi effetti.Credo che si può trarre subito una conseguenza sul piano della prassi: ciò che si perde sul piano legislativo si può recuperare sul piano delle convinzioni e del costume. È un cammino certamente ardito, ma è sicuramente degno del nostro impegno fatta salva, ovviamente, ogni chance di ripresa sulla via parlamentare |
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