Pecoraro
sfida il Concordato
"Un'altra
anomalia italiana"
Dopo l'annuncio della
sua bisessualità, il ministro verde stupisce ancora
di
GIOVANNA CASADIO
ROMA - "Il
Concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica rappresenta
una anomalia tutta italiana, un oggettivo ostacolo alla piena laicità
dello Stato e insieme a un'autentica libertà della stessa comunità
cattolica".
Il ministro verde
Alfonso Pecorario Scanio sorprende di nuovo: dopo la confessione
sulla sua bisessualità nel pieno della polemica sul Gay Pride, ieri
si schiera con i radicali che sfilano a Roma nella manifestazione
anticoncordataria.
Su di lui si abbattono
le critiche del Polo e dei Popolari, tanto che a fine serata
corregge il tiro, ribadendo che si tratta "di una posizione
assolutamente personale".
Controreplica del
Polo: "un ministro non può permettersi di parlare a titolo
personale".
[...]
An con il
vicepresidente dei senatori, Riccardo Pedrizzi ne chiede le
dimissioni.
"Ecco, Pecoraro
ha gettato la maschera, invocando il superamento delle posizioni
vetero laiciste per riesumare quelle paleo laiciste che lo portano
addirittura a chiedere l'abolizione del Concordato tra lo Stato e la
Chiesa cattolica".
Per Pedrizzi è questa
una dimostrazione della natura dei Verdi, cioé di movimento di
stampo radicale, anticlericale e laicista che "si colloca più
a sinistra della sinistra".
E chiede ai colleghi
ministri cattolici e allo stesso premier Amato - "della stessa
estrazione politica di quel Bettino Craxi che nel 1984 firmò il
nuovo Concordato tra Stato italiano e Santa Sede" - di
isolarlo, esprimendo il proprio disaccordo.
"Il ministro
Pecoraro farebbe bene a occuparsi di agricoltura", bacchetta il
presidente dei senatori del Ppi, Leopoldo Elia. "Le sue
dichiarazioni sono non solo inopportune ma mal si conciliano con la
sua partecipazione a un governo presieduto da Giuliano Amato il
quale considerava appena ieri come un'umiliazione lo steccato tra
riformisti laici e riformisti cattolici", continua Elia.
[...]
(c) La Repubblica