Contrari
7 su 10. No anche alla provetta per le coppie di fatto
Dopo
le accuse di latitanza al Senato Berlusconi richiama i suoi
parlamentari ad un maggior impegno.
Ancora
tensioni nella maggioranza
Roma.
La fecondazione artificiale anche alla coppie conviventi?
Otto
su dieci non sono d'accordo.
L'eterologa?
Sette su dieci disapprovano.
L'opinione
pubblica sembra pensarla diversamente dalla maggioranza che al
Senato mercoledì ha radicalmente emendato il testo, approvato alla
Camera il 26 maggio 1999.
L'indicazione
viene da un sondaggio della Swg su un campione di 600 persone. Con
risultati sostanzialmente in linea con analoghe indagini pubblicate
nelle scorse settimane.
Sul
fronte politico Silvio Berlusconi rassicura:
«Forza
Italia mercoledì mobiliterà tutti i suoi
senatori».
Per
la Swg dunque gli italiani hanno parecchie perplessità sul
boom
della provetta.
Contrarietà
che aumenta con l'età.
La
prima domanda riguarda la norma che permette anche alle
coppie
non sposate il ricorso alla fecondazione artificiale.
La
condividono «molto» il 12%, «abbastanza» il 10%, «poco» il
19%, «per niente» il 57%, non sa il 2%. I «poco» e i
«per niente d'accordo» insieme arrivano al 76%.
Percentuali
analoghe per la fecondazione eterologa.
La
contrarietà è manifestata soprattutto dalle donne, dai
più anziani e da quanti
risiedono dal centro in giù.
«Molto
d'accordo» è il 19%, «abbastanza» il 6%,
«poco
d'accordo» il 16%, «per niente d'accodo» il 55%, non sa o
non risponde il 4%.
Risultati
complessivamente analoghi erano già emersi un paio di mesi fa da
un'indagine Cirm, con una netta chiusura alle coppie di fatto (54%
no, 35% sì, 11% senza opinione), all'eterologa (62%no, 25% sì, 13%
non so), alle mamme-single (68% di no), agli uteri in affitto
(73% di contrari).
Mercoledì
comunque l'aula ricomincia.
E
dopo le accuse di latitanza ai senatori forzisti, il
Cavaliere
lancia il "serrate i ranghi".
Occasione
è l'incontro che Silvio Berlusconi ha con [...] il coordinatore
nazionale del Forum Associazioni sanitarie cattoliche, Domenico Di
Virgilio e la presidente del Forum delle associazioni familiari,
Luisa Santolini.
I
senatori di Forza Italia, assicura il leader, saranno
«presenti
al completo durante la discussione e il voto di importanti articoli
con il 13 e il 16. Sarà comunque la Camera
-
aggiunge Berlusconi - a ripristinare il delicato equilibrio tra
posizioni diverse che era stato già raggiunto nella prima lettura.
È opportuno dunque che il provvedimento torni quanto prima alla
Camera».
Riccardo
Pedrizzi (An) invita Ppi e Udeur ad «aprire gli
occhi»: dopo quello che è
successo, perché «non prendono atto una volta per tutte che
l'alleanza dei partiti di ispirazione cattolica con le Sinistre è
contronatura?».
Per
il responsabile di An per le politiche della famiglia «le
Sinistre radicali, libertarie e nichiliste, quando debbono andare
contro i valori non soltanto cristiani ma naturali, vanno avanti
come caterpillar». Schiacciando valori chen non riguardano
solo la coscienza, afferma Pedrizzi, ma sono fondanti della stessa
politica.
Pierluigi
Castagnetti non è tenero con Walter Veltroni.
«Vi
sono problemi - dice il segretario del Ppi - riguardanti la sfera
dei diritti soggettivi che non possono essere affrontati con la
cultura dei diritti civili degli anni '70. I Ds sbagliano ad avere
questo approccio alla radicale» perché «il
diritto soggettivo del nascituro oggi è il diritto alla stabilità
affettiva, alla certezza biologica, e chi risponde a questi problemi
con la cultura radicale degli anni '70 dimostra una pigrizia
culturale oltre che una irresponsabilità
politica».
[...]
Francesco
D'Onofrio (Ccd) parla di «radicale stravolgimento di valori
costituzionali ritenuti sin qui patrimonio comune di tutti gli
italiani, laici o cattolici, di destra, di centro o di sinistra».
[...]
Irene Pivetti (Udeur) parla di «operazione di rinsaldamento della
sinistra» e di schiaffo al centro.
Il
relatore del ddl Francesco Carella (Verdi) però, ricordando
l'inevitabile ritorno del testo alla Camera, giudica che «difficilmente
potrà avere una definitiva approvazione».
Luca
Liverani
(c)
Avvenire