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Fatima e la "illuminata tolleranza" laicistica

SCETTICISMO E DELUSIONE FRA GLI INTELLETTUALI
Il filosofo Vattimo: vicenda imbarazzante E per il teologo Bianchi ignorata la Shoa

Torino. «Questa vicenda del mistero di Fatima credo imbarazzi i credenti  più di chiunque altro». È lapidario il giudizio del filosofo Gianni Vattimo,  che non esita a parlare, a proposito di quanto rivelato in queste ore dalla  Chiesa, di «segreti di Pulcinella».  Intervenuto a un dibattito alla Fiera del Libro in corso a Torino sul tema  «Dio esiste?» (organizzato da Micromega che ha appena edito un almanacco di  filosofia sulla religione, andato subito esaurito alla manifestazione),  Vattimo ha osservato che  «si può credere ai miracoli ma se accompagnati, nella loro valutazione e  interpretazione, dalle Sacre Scritture. Altrimenti - ha aggiunto - di miracoli  ce ne potrebbero essere tanti. Due anni fa, per esempio, pare che l’elefantino  di Gilgamesh si sia messo a bere dell’acqua».  Vattimo ha definito quelli di Fatima «segreti di Pulcinella» perchè - a suo  parere - non ci voleva poi tanto a intuire le «verità» svelate nelle prime due  rivelazioni (relative alle due guerre mondiali e all’affermarsi della Russia  come potenza atea, con le conseguenti persecuzioni dei cristiani) e  soprattutto quelle previste nella terza (l’attentato a Giovanni Paolo II).  «Poi - ha proseguito il filosofo torinese - perchè nel terzo segreto si parla  di un vescovo vestito di bianco e non del Papa? Se è vero che tutti i papi da  decenni conoscevano questo segreto - ha aggiunto - chissà quanta paura devono  aver avuto!».

Per Paolo Flores D’Arcais l’aspetto più eclatante della vicenda è l’atteggiamento  dei media che hanno dedicato tanta attenzione ad un fatto  «di superstizione piuttosto che di religione».  «Di per sè - ha aggiunto Flores D’Arcais - tutto quello che ha fatto la Chiesa  sabato a Fatima non mi colpisce così tanto. Però mi sembra che questa vicenda  metta un ulteriore macigno sulla strade dei rapporti tra cattolici e protestanti  per via di una così marcata centralità della figura della Madonna».

All’incontro di Torino era presente anche Massimo Cacciari che invece non ha  voluto fare commenti:  «Io - ha detto - del mistero di Fatima non posso dire nulla perchè non ne so nulla».

Scettico anche Emilio Tadini, scrittore consulente della Fiera:  «Mi aspettavo un segreto ben più straordinario - ha detto - la notizia di  un’Apocalisse o di un cataclisma, invece mi sembra che si sia trattato quasi di  un’ovvietà. È la profezia di qualcosa accaduto vent’anni fa, come se ora qualcuno  ci dicesse che è caduto il Muro di Berlino».

Durissimo infine il teologo Enzo Bianchi:  
«Un Dio che abbia fatto una profezia sulla persecuzione dei cristiani in questo  secolo dimenticando la Shoà, con la morte di sei milioni di ebrei, è un Dio che  non esiste».

(c) Il Mattino

 

 

 

 

 

 

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