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Crimini socialdemocratici 4/4

prima di Hitler

Socrate era bruttissimo e san Tommaso d'Aquino obeso; Giacomo Leopardi divenne gobbo e Ludwig van Beethoven sordo.
A chi scrive è capitato di trovarsi al mattino presto davanti a una clinica-abortificio di Filadelfia in compagnia di alcuni pro-lifer statunitensi che, accompagnandosi con la corona del rosario, cercavano di dissuadere certe giovani madri dall'idea di uccidere i figli che portavano nel grembo, mentre alcuni attivisti dell'infame "Planned Parenthood Federation of America" (PPFA) facevano da "cordone sanitario" fra oranti e puerpere.

Fra gli zelatori dell'aborto libero ed eugenetico, ricordo un tizio che un
handicap costringeva su una sedia a rotelle…
Sul Corriere della Sera, Piattelli Palmarini ha affermato: "Penso che si
possa escludere dall'orizzonte futuro ogni tentazione di eugenismo barbaro
e di selezione dettata da considerazioni razziali.
Gli anni Trenta sono ben dietro di noi, in ogni senso. Le società capaci di
sviluppare il mappaggio [sic] dei geni e di equipaggiare i cittadini con i
micro-chip genetici non sono società totalitarie".
Forse che accanto all'"eugenismo barbaro" ve ne possa essere un altro (come l'uso dell'aggettivo - qualificativo e dunque distintivo - insinua)
gentile, sorridente e democratico?

Nella maggioranza dei Paesi accusati - ricordo: Svezia, Danimarca,
Norvegia, Finlandia, Austria, Svizzera, Canada e Stati Uniti d'America; ve
ne sono altri? -, le leggi eugenetiche sono state varate all'inizio del
secolo XX, ben prima di Hitler. Il Führer, cioè, ha avuto dei maître.

Il Corriere della Sera ha ricordato come fra 1907 e 1932 trentadue Stati
dell'Unione nordamericana abbiano varato leggi di sterilizzazione forzata
ai danni di malati mentali e di soggetti socialmente deviati, e come nel
1927 la Corte Suprema federale abbia rafforzato i convincimenti degli
eugenisti pronunciandosi con una sentenza sostanzialmente favorevole alla loro ideologia.

Ora, l'eugenista Margaret Higgins Sanger (1879-1966), l'irlandese emigrata negli Stati Uniti che negli anni venti fondò "The American Birth Control League" e negli anni Quaranta la PPFA grazie ai finanziamenti del bel mondo liberal (Ford, Rockfeller, Mellom) - ex cattolica, la Sanger attinse all'anarchismo, al socialismo e al nazionalsocialismo; divenne convinta assertrice del femminismo, della rivoluzione sessuale più spinta,
dell'abortismo e del razzismo; cercò di farsi iniziare ad ambienti
rosacrociani e teosofici, per poi da anziana approfondire l'occultismo; e
dal 1949 fu vittima dell'alcolismo cronico e della tossicodipendenza -,
operò prima della guerra mondiale pubblicando, dal 1917 al 1940, quella
Birth Control Review - poi divenuta Planned Parenthood Review - dalle cui pagine invitava e spingeva il governo degli Stati Uniti a legiferare in
senso scopertamente eugenista [Cfr. GEORGE GRANT, Grand Illusions: The Legacy of Planned Parenthood, 3a ed. riveduta, Highland Books, Elkton 1998.

Fra i collaboratori della Birth Control Review vi fu anche William Edward Burghardt "W.E.B." DuBois (1868-1963), la cui figura merita qualche speciale attenzione: comunista, eugenista e nero, invocò il "controllo delle nascite" soprattutto per gli afro-americani. Su di lui, cfr. MICHAEL CHAPMAN, Black "Hero" Loved Birth Control and USSR-Hated Religion and America, in HLI Reports, vol. 17, n. 12, dicembre 1999 e IDEM, Black Pro-Lifers March, Protest Racist Nature of Planned Parenthood and Abortion, ibid., pp. 10-11].

In quegli stessi anni, intanto, grazie a Thomas Woodrow Wilson prima e a
Franklin Delano Rossevelt poi, il Paese nordamericano pativa i colpi ferali
di un'ideologia presidenzialistica di carattere marcatamente
progressistico-millenarista capace di alterare i connotati dell'identità
culturale della nazione e d'influenzare straordinariamente quella dei due
maggiori partiti politici, segnatamente quello Democratico.

Oggi la PPFA della Sanger è viva, vegeta, attivissima e oramai ramificata
in tutto mondo tramite una serie infinita di cliniche, di centri e di
associazioni sorelle organizzate nell'"International Planned Parenthood
Federation"; gode di finanziamenti  nobili e nobilissimi, nonché di
ospitalità ONU; ed è il numero uno mondiale delle campagne a favore di
aborto, eutanasia, rivoluzione sessuale/omosessuale anche fra minorenni,
contraccezione, sterilizzazione e quant'altro.
Ma la Sanger e le sue iniziative vengono prima di Hitler - che divenne
Cancelliere tedesco il 30 gennaio 1933 -, con il Führer ella convisse e
amoreggiò, ma pure gli sopravvisse attraverso un'abbondante "prole".
La Sanger parlava di supremazia bianca: l'unica ideologia americanista WASP viene dai progressisti e dai liberal eugenisti.
Intanto, i poveri e le minoranze etniche vengono "premiate" con i programmi di vasectomia varati dal Dipartimento della Sanità dello Stato
nordamericano di Washington nel giungo del 1996 e in Australia con
l'introduzione dell'eutanasia nel Territorio del Nord, legalizzata quasi
nello stesso periodo.


Non è vero, come viene detto, che i moderni eugenisti siano simili a
Hitler: è Hitler che assomiglia alla moderna democrazia omicida, un "potere del popolo" che, come tutte le rivoluzioni, da quella di Francia a quella bolscevica, massacra proprio il popolo; e non per devianza, ma per rigida coerenza.

È per questo, e non per un riduzionistica "caccia al fascista", che i
pro-lifer statunitensi (alcuni dei quali a volte scelgono polemicamente di
sfilare per le strade con indosso la divisa dei prigionieri di Auschwitz)
definiscono l'aborto l'"olocausto americano" e lamentano l'assenza di un
odierno Schindler (con riferimento alla pellicola Schindler's list di
Steven Spielberg) pronto a salvare i non nati, mentre lo slogan dei
difensori della vita australiani è "Euthanazia? No thanks".
Hitler, Stalin e i burocrati della socialdemocrazia illuminista sono figli
della medesima cultura. Le "vittime della pace" e dell'illuminismo che oggi prende il volto dell'eugenetica dimostrano in maniera lampante la falsità della contrapposizione fra "fascismi" oscurantisti e socialdemocrazie liberatrici.


In quel 1997 in cui abbiamo saputo delle sterilizzazioni svedesi, danesi,
norvegesi, finlandesi, austriache, svizzere, canadesi e statunitensi, il
quotidiano conservatore The Washington Times pubblicava un cartoon
ritraente niente popò di meno che il Gran Demonio in persona impegnato in un colloquio con i diavoli responsabili dei vari settori del disordine
morale umano.

Di fronte all'empasse registrato da uno dei vari dipartimenti infernali
preposti alla tentazione sistematica degli uomini, il Grande Capo di Laggiù decideva di ricorrere direttamente a "uno dei nostri nei Servizi Sanitari e Umani".

 

Se, come ricordava C.S. Lewis, raramente Satanasso sceglie di apparire in
costumino rosso, coda e forcone, preferendo di norma operare per il tramite degli uomini, lo stesso fa (il linguaggio è sempre lewisiano) il suo grande Nemico, Domineddio.

[fine]

Marco Respinti

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