Giornata
mondiale contro la droga: illustre dimenticata.
Marco Cingolani
dal News Group Politica e Cattolici
Lunedì 26 giugno 2000 si è tenuta la giornata internazionale contro l'abuso e il traffico di droga.
Nonostante lo speciale de "Il Fatto" di Enzo Biagi trasmesso su Raiuno, non risulta a mio avviso che vi sia stata la dovuta attenzione a livello mediatico di tale tema scottante attualità.
Nel corso della sua trasmissione, Biagi ha intervistato il vicesegretario generale dell'ONU Pino Arlacchi il quale, dopo averci presentato molto dettagliatamente la situazione internazionale, ha dichiarato espressamente e giustamente che non è possibile convivere con la droga e che quindi è assurdo legalizzarla.
Tra le statistiche che Arlacchi ha riportato va in tal senso annoverata la lotta all'uso di stupefacenti che è stata portata avanti negli U.S.A.- dove la legislazione è ben più restrittiva della nostra "modica quantità" suscettibile peraltro di interpretazioni fin troppo estensive - negli ultimi quindici anni, per cui si è giunti ad una forte riduzione del consumo di droghe, con una punta del 70% per la cocaina.
Lo stesso vicesegretario dell'ONU ha anche ricordato che oggi ci si droga soprattutto per ignoranza.
In tal senso aggiungo che la mancanza di informazione continua in proposito a persistere, per cui mi preme fortemente riportare quanto segue.
- I derivati della cannabis, hascisc e marijuana, sono stati (fonte Andrea Muccioli) per il 95% delle persone decedute per overdose l'anticamera del consumo di eroina e cocaina. Inoltre, non tutti sanno che fumare hascisc e marijuana arriva col tempo a distruggere biologicamente le cellule cerebrali, le quali - come quelle del sistema nervoso - non è possibile ricostituirle: questa è una vera e propria dipendenza fisica; che senso ha quindi parlare di droghe leggere o di dipendenza solamente psichica?
- La distinzione tra droghe leggere e pesanti è poi inconsistente anche per la diffusione delle droghe chimiche (o sintetiche) quali LSD, ecstasy e anfetamine, il cui uso continuato provoca gravi scompensi sull'organismo umano e che, dato che le stesse droghe sintetiche costituiscono un cocktail di sostanze a differente nocività, è molto probabile il verificarsi di un taglio mal riuscito capace di arrecare il decesso anche con l'assunzione di una singola pasticca.
- Per quanto riguarda poi la somministrazione controllata dell'eroina, occorre sapere che la sua efficacia non ha alcuna dimostrazione scientifica; anzi - e qui purtroppo l'informazione scarseggia - vi è all'inizio il problema della fissazione della dose di ingresso, e in seguito, quello della dose di mantenimento la quale, a causa Giornata mondiale contro la droga:un'illustre dimenticata dell'assuefazione dell'organismo vivente alla sostanza drogastica, non potrà che essere sempre di una quantità maggiore.
Non a caso tutti gli esperimenti di somministrazione controllata dell'eroina (Svezia, Svizzera) hanno fallito conducendo a vere e proprie comunità-lager in cui i giovani non sono stati affatto liberati dalla schiavitù della tossicodipendenza.
Per quanto riguarda l'Olanda, in cui vige la marijuana libera, lo stesso Paese è divenuto anche il principale produttore di droghe chimiche e il primo importatore di eroina e cocaina, transitanti nel porto di Rotterdam.
Un'alta percentuale di giovani fa uso cronico di derivati della canapa indiana, venduti nei "coffee shops", nei quali non mancano peraltro le droghe pesanti.
Il tutto con l'altissimo rischio di contagiare tutta l'Unione Europea priva di controlli doganali dopo gli accordi di Schengen.
Per chi continua poi a sostenere che con la droga di Stato si porrebbe fine al narcotraffico, basta guardare come il fiorente mercato parallelo delle sigarette "bionde" di contrabbando ci dimostri l'esatto contrario.
Il problema della lotta alla droga va quindi affrontato sul campo della prevenzione tramite adeguate campagne di informazione sugli effetti devastanti delle droghe per la persona umana e nella valorizzazione della comunità terapeutica nel caso la prevenzione non fosse stata sufficiente.
La serata di Raiuno terminava con la testimonianza della comunità di S. Patrignano, e nei titoli di coda compariva - se la memoria non mi tradisce - la citazione: "E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa" Matteo 10, 42.
Ciò che dovrà in ogni caso accomunare cattolici e laici sarà la riscoperta di un concetto di libertà connesso ad un generale principio di responsabilità ("Se ti droghi uccidi te stesso") e il valore della solidarietà - che l'antiproibizionismo metterebbe a repentaglio - nei confronti di coloro che anelano a ritrovare un'esistenza libera dalla schiavitù delle droghe.
Marco Cingolani