Quarto Potere , Terzo
Sesso, Secondo noi, in Prima pagina
THE GAY
AFTER
di Jotis
Salvatore Spasiano
Se volevamo raccogliere
consensi , allora abbiamo fallito. Un po’ ci è costato il voler
pubblicare, nel numero precedente di "in Linea", la nostra
opinione a proposito del Gay Pride. Certo il peso delle polemiche che sono
seguite non ci ha scoraggiato; ma un po’ ovunque abbiamo dovuto
spiegarci: con le famiglie ormai abituate a una "amorevole
tolleranza", con gli studenti e con gli amici che si dicono
lungimiranti nel vedere nel gaysmo un affetto alternativo e insindacabile.
Con quei credenti che non hanno apprezzato i nostri toni "aspri e
medievali". In apparenza ,le numerose spiegazioni che abbiamo dato e
che siamo disposti a dare e che abbiamo pubblicato numerose volte sul
nostro settimanale, non hanno avuto una presa rapida: confidiamo comunque
nel tempo e nella disponibilità al dialogo.
«Un accenno, ritengo poi,
doveroso - ha detto Giovanni Paolo II, prima della recita dell' Angelus ai
30.000 fedeli presenti in piazza san Pietro - fare alle ben note
manifestazioni che a Roma si sono svolte nei giorni scorsi».
«A nome della Chiesa di
Roma , non posso non esprimere amarezza per l'affronto recato al Grande
Giubileo dell'anno duemila e per l'offesa ai valori cristiani di una
città che è tanto cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo».
«La Chiesa - ha ripreso
il Papa - non può tacere la verità, perché verrebbe meno alla fedeltà
verso Dio Creatore e non aiuterebbe a discernere ciò che è bene da ciò
che è male».
Offesa al Giubileo e all’Urbe
cristiana. Un’offesa e al tempo e al luogo che ha ferito il santo padre
e gli innamorati della Verità del Vangelo.
«Vorrei - ha spiegato
Giovanni Paolo II - a tale riguardo, limitarmi a leggere quanto dice il
catechismo della Chiesa cattolica, il quale, dopo aver rilevato che gli
atti di omosessualità sono contrari alla legge naturale, così si
esprime: 'un numero non trascurabile di uomini e donne presenta tendenze
omosessuali, profondamente radicate'» «Questa inclinazione
oggettivamente disordinata costituisce per la maggior parte di loro, una
prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione,
delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta
discriminazione».
«Tali persone sono
chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono
cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà
che possono incontrare in conseguenza della loro condizione». ( da Il
Giorno)
Mille volte queste parole
sono state ripetute prima durante e dopo il Gay pride: noi stessi abbiamo
riportato le ammonizioni dei vescovi … Ruini , Fisichella, Comastri a
non consentire una manifestazione che avrebbe leso prima di tutto la
dignità stessa di quelli che avessero partecipato:
"Orgoglio di che?
Gridava Comastri !"
Eppure molti non solo
hanno acconsentito, ma addirittura patrocinato. La questione è «[temo]
che qualcuno sarebbe disposto anche a vendersi la madre per un voto
[...]. C'e' molto opportunismo da parte di certe forze politiche che hanno
abbandonato gli ideali della vecchia sinistra per trasformarsi in partiti
radical-chic salvo poi essere sempre pronte a strumentalizzare il Papa
quando serve». Dice il vescovo di Como Alessandro Maggiolini.(Il
Giornale, 9-7-2000)
Qualcuno c’era a
protestare, ormai da mesi: Il presidente della Regione Lazio, Francesco
Storace, ha commentato le parole del Pontefice.«Ha ragione il Papa quando
esprime la giusta protesta della Chiesa per il Gay Pride organizzato in
coincidenza del Giubileo: la manifestazione è stata un evento sbagliato
per la data ed il luogo dove è stato organizzato» gli ha fatto eco
Antonio Tajani, presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia al
Parlamento Europeo.( Corriere della Sera )
[...] "Comprendiamo
l'amarezza di Papa Woytjla che esprime il sentimento comune non solo
religioso e certamente non solo dei cristiani", ha detto Adolfo Urso
di AN, che parla di corteo "strumentalizzato dalla sinistra".
Eppure a sentire molti,
anche tra i nostri lettori, quelli che protestano l’ostentazione dell’omosessualità
non sono altro che persone facili al giudizio e al pregiudizio, nemici di
alcuni uomini e di una "certa umanità".
Alle parole di Giovanni
Paolo II,a reagire durissima, è stata Imma Battaglia, presidente del
circolo Mario Mieli organizzatore del World Gay Pride. "[...] E' ora
di smetterla di offenderci". La presidente invita Woityla a
controllare "quando parla di disordine quelli che avvengono
all'interno delle sue gerarchie" e sottolinea "la gravità di
affiancarsi a dittatori come Pinochet e ai violenti di destra, fascisti
che dalle sue posizioni trovano forza e coraggio per aggredire comunità
pacifiche".
Dopo aver ribadito che la
comunità gay è "stanca, indignata e offesa", Imma Battaglia ha
concluso: "Credo che il messaggio di Cristo non sia quello che questo
Papa sta trasmettendo. Anche perchè l'8 luglio è stata una giornata di
grande cristianità". (vangelo secondo Imma Battaglia, nuova
interprete delle scritture?)
Riccardo Pedrizzi,
vicepresidente dei senatori di An e responsabile nazionale del partito per
le politiche della famiglia mette sotto accusa la Rai e la manifestazione
del Gay pride, mandata in diretta tv: "Per quale astruso motivo la tv
di stato, pagata dagli italiani, deve dare questa manifestazione in
diretta? Perché le famiglie di questo paese, i bambini, devono vedersi
vomitare, nelle proprie case, in pieno pomeriggio, immagini oscene?
Basterebbero e avanzerebbero i soliti servizi nei tg".
Più diretto ancora
Maurizio Ronconi, senatore del Ccd: "Roberto Zaccaria, presidente
della Rai, dia una spiegazione plausibile di quello che sta facendo la sua
azienda". [...] E mentre la sinistra canta vittoria per il successo
(?certo per loro la diretta TV è un successo) della manifestazione, il
Polo attacca.
"E' stato il
festival della volgarità e della sguaiataggine, è stato il festival
della faziosità politica con tanto di annesso tiro al bersaglio verso
esponenti politici assenti da parte di una sinistra che, in crisi con il
Quarto Stato, tenta di rifarsi elettoralmente con il terzo sesso",
dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mario Landolfi,
deputato di An. Che annuncia che la diretta di oggi è la prova generale
del funerale della Rai. (La Repubblica)
[...] il leader del Ccd
Pier Ferdinando Casini, che si e' detto non sorpreso per la reazione del
Pontefice, ha commentato: ''Il Gay Pride, con i ministri ed i leader della
sinistra in prima fila, e' stato uno spettacolo deprimente''. [...] E il
leader del Prc Bertinotti [ un nuovo "grande Inquisitore"(ns.)]
ha rimproverato la Chiesa di aver perso un'occasione per rimediare all' ''errore''
fatto nelle settimane scorse. (ANSA)
Ma noi ci chiediamo
incuriositi: le persone che rimproverano il papa di essere un padre troppo
severo con i figli che sviliscono ( a ben vedere ) la pienezza della loro
umanità nel vano, ma che concetto hanno di uomo?
J.S.S.