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(diario della crisi: 2010 - Venticinquesimo mese di SESSANTA minimo)
P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico
Il 2010 sarà un anno difficile e duro (speravo di no)
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LA CRISI ARRIVA IN PARLAMENTO
Misure “urgenti” per contrastare la crisi economica (prima parte)
Iniziato il 17/03/2010
Di F. Allegri
La notizia importante è nel titolo: per la prima volta i nostri rappresentanti hanno discusso sulla crisi e su quello che si deve fare e ricordo che oggi è il 17 marzo 2010.
Parlano di misure urgenti e fanno bene! Purtroppo qualcuno crede di dover curare un malato grave e non si rende conto che sta facendo l’autopsia ad un sistema che è morto 2 anni fa dopo 14 anni di logorio! Speriamo in bene …..
Tutti i gruppi politici hanno presentato delle mozioni e ci sono stati molti interventi.
Con questo scritto ve li riassumo e commento, seguirò l’ordine degli interventi e mi fermerò prima del discorso dell’onorevole Fluvi che è il parlamentare del mio collegio elettorale.
Nei prossimi giorni riaprirò con lui la mia discussione.
DICO SUBITO CHE MI HANNO CONVINTO DI PIÙ BORGHESI DELL’IDV (IN GENERALE) REGUZZONI LEGA NORD (IN MATERIA DI MADE IN ITALY) E OLIVERIO PD (IN MATERIA DI AGRICOLTURA).
DARÒ UN GIUDIZIO NEGATIVO SU VIGNALI E DELLA VEDOVA PDL E ANCHE IN GENERALE AL PD CHE CONTINUA A PARLARE CON TROPPE VOCI CHE NON COSTITUISCONO UN CORO ARMONIOSO. LA MAGGIORANZA INVECE MI E’ SEMBRATA UN ESERCITO IN ROTTA CON LA LEGA CHE RESTA A PRESIDIARE IL BIDONE DELL’ACQUA!
Parto con Borghesi (IDV ed economista).
Egli ha attaccato “l’avvocato” Tremonti e ha dato a questo titolo un significato negativo rispetto al ruolo che il ministro ricopre. Per Borghesi, i conti non tornano, lo stesso OCSE è contro Tremonti quando dice che il danno più grande per l’Italia sarà a medio termine (faremo peggio di Spagna e Irlanda? Speriamo di no).
L’ISTAT ha appurato che il PIL è diminuito del 5,1% e a livello di PIL pro – capite bisogna sottolineare che un disastro simile non si era mai visto dal 1945 ad oggi. Borghesi ha ricordato anche una seconda conclusione fatta dall’OCSE, dal centro studi di Confindustria e dalla Banca di Italia: "E’ dal 1995 che l’Italia perde a livello di PIL loro e nel 2010 una crescita dell’uno per cento sarà impossibile!"
In generale non si prevedono riprese veloci e nemmeno il ritmo sarà intenso; si pensa a un + 3,1% contro previsioni del 4,1%, ma questi a mio avviso sono poco più di congetture! L’Italia ha due problemi strutturali: i capitali costano troppo e ci sono troppi disoccupati!
L’OCSE ha dato dei consigli all’Italia e questi vanno tenuti presente anche se non si stimasse tale ente e io sono tra queste persone!
L’OCSE ha invitato i nostri politici a privatizzare in generale (non si sa bene cosa), a liberalizzare nei servizi a livello locale (qualcosa si può fare) e nelle professioni (magari, siamo in tema di ordini e di valore dei diploma, ma il secondo tema è più facile e non positivo).
Aggiungo che Bersani riuscì, al massimo, a “sconfiggere” la lobby dei taxisti e ottenne qualche elargizione dai farmacisti! L’OCSE vorrebbe anche che si rafforzasse l’antitrust, che si riducesse le tasse e i contributi su salari e pensioni.
Caro lettore questo è il menù che mi ha presentato l’IDV poi tale partito ha aggiunto di suo lo stop ai condoni fiscali e la richiesta della deducibilità dell’Irap. Borghesi ha denunciato lo scandalo dell’ultimo condono: le auto denunce ammontavano a 11 miliardi di euro, ma l’erario ne ha incassati 6, mancano 5 miliardi e questa carenza spiega tante cose e una grave inefficienza, anche a mio avviso!
L’IDV ha chiesto anche il rilancio del potere di acquisto, il sostegno ai piccoli imprenditori e il sostegno al credito. L’aliquota minima dell’IRPEF dovrebbe essere del 20% (credo sia ancora al 27%). L’IDV chiede anche il raddoppio della cassa integrazione e la lotta all’evasione fiscale. C’è da tassare i beni di lusso e le speculazioni bancarie. Ho detto all’inizio che è stato l’intervento che mi è piaciuto di più anche se non del tutto!
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Il secondo intervento è stato dell’onorevole BOCCIA del PD (è quel politico che ha perso le primarie in Puglia contro Niki Vendola). A gennaio 2010 la disoccupazione è arrivata al 8,6% e l’onorevole ha specificato che si tratta di disoccupazione femminile e meridionale.
Infatti i 2/3 delle disoccupate sono al sud mentre il dato italiano è suddiviso per sesso al 50%.
Abbiamo 200 distretti abbandonati dal governo!
Boccia ha fornito anche il dato aggregato degli ultimi 2 anni e si capisce meglio la dimensione della crisi: in questo contesto il PIL è calato del 6%, l’inflazione è salita del 4,2% e i consumi sono calati del 2,7% e a suo avviso la loro ripresa sarà minima nel 2010.
La conclusione di Boccia è condivisibile: IL GOVERNO PENSA SOLO A GESTIRE IL DEBITO!
Boccia ha chiesto 5 impegni:
1) introdurre il 60% di indennità di disoccupazione;
2) riesaminare il patto di stabilità;
3) punire i comuni che non pagano entro 120 giorni;
4) creare fondi di garanzia per le piccole imprese;
5) fare una riforma fiscale reale.
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PER L’UDC E’ INTERVENUTO L’ONOREVOLE OCCHIUTO.
La ripresa sarà lenta e incerta e dopo il crollo del PIL ¼ dei giovani è disoccupato.
Abbiamo perso 307.000 posti di lavoro e abbiamo 210.000 disoccupati.
Nel 2010 scadranno 400.000 contratti di cassa integrazione.
Negli ultimi 6 anni sono cresciuti i fallimenti del 30%, soprattutto nelle infrastrutture.
Occhiuto ha introdotto il tema della crisi nella famiglia italiana e per lui questa istituzione è anche un argine davanti alla valanga della crisi.
Bisogna fare la riforma fiscale caratterizzandola sull’introduzione del quoziente familiare, a questa proposta ha aggiunto la richiesta che le deduzioni IRPEF vanno basate sul numero dei figli.
L’UDC chiede la moratoria sugli studi di settore e chiede di accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione: dai 140/150 giorni di oggi si deve andare verso i pagamenti a 60 giorni.
Anche l’UDC chiede la revisione del patto di stabilità: troppi comuni hanno i fondi bloccati!
IL GOVERNO NON DEVE ASPETTARE CHE LA CRISI PASSI COME HA FATTO FINO AD OGGI; NON BASTA IL RIGORE NEI CONTI PUBBLICI.
Questo è il compito del ragioniere dello stato; il ministro deve organizzare una politica industriale.
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Subito dopo solo cominciate le stranezze e la prima stranezza è stata l’intervento dell’onorevole Carmelo Lo Monte di Alleati per il Sud. Questo parlamentare ha rinunciato ad illustrare la mozione del suo partito perché aveva avuto pochi minuti per farlo e ha consegnato alla presidenza il testo scritto. Questo è un partito di maggioranza e viene penalizzato dai suoi alleati: un fatto simile non ha precedenti. E’ l’ennesimo scricchiolio di un governo che per qualcuno ha i giorni contati!
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Per gli Alleati per L’Italia ha parlato Calearo Ciman e ha schierato il suo partito in difesa delle piccole imprese. Ha parlato del problema del lavoro e delle piccole imprese del Veneto e si è soffermato sul mondo degli invisibili e sui casi di suicidio,
COME SANNO I MIEI LETTORI PIU’ ASSIDUI HO APPENA FINITO DI TRADURRE UNO SCRITTO DI NADER SU QUESTO TEMA CHE NON E’ STATO BEN APPROFONDITO!
Calearo Ciman ha chiesto tre provvedimenti:
1) gli enti locali devono pagare a 60 giorni come avviene in Europa;
2) occorre agire sulle banche;
3) per la tutela del Made in Italy bisogna ripartire dal lavoro fatto in commissione attività produttive.
Nel finale ha ricordato che i 7 milioni di imprese sono la vera struttura del nostro sistema produttivo.
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Subito dopo è intervenuto l’economista Vignale (PDL) che a modo suo a difeso il governo, ma a ben vedere ha criticato la sua scarsa operatività più a fondo degli altri. Ci vogliono occhi buoni per capire questo, ma è la verità.
Vignali ha esordito preferendo il sistema dell’economia sociale di mercato rispetto al modello Keynesiano e fin qui siamo alla teoria economica!
Dopo ha ricordato che la crisi ha natura finanziaria, economica, sociale e internazionale. Ha fatto bene, ma non queste cose le sapevamo e aggiungerei anche un “politica”!
Secondolui, l’Italia ha retto alla crisi generale e solo qui ha difeso il governo (in modo fragile).
Subito dopo ha parlato delle criticità italiane: dalla mancanza di infrastrutture, dai pochi fondi per la ricerca ed è arrivato a ricordare le debolezze delle piccole imprese.
L’unico punto di forte di sostegno al governo è nel principio del NON FINANZIARE IN DEFICIT LA CRESCITA. (come apparentemente vorrebbe una parte dell’opposizione).
Nella parte centrale dell’intervento ha fatto un excursus sulla disoccupazione a livello internazionale e sui vari provvedimenti presi nei 2 anni passati.
Io ne parlai a suo tempo oggi preferisco usare la metafora dei cerotti e dei tamponi per il malato grave e non capisco dove lui veda la “coesione sociale”.
Nel finale ha fatto delle richieste e indicato le linee di intervento al governo: sono 10 richieste! Può esistere una critica maggiore? Se le cose da fare sono 10 è evidente che si è fatto poco! Io vado ad elencare:
1) controllare la spesa;
2) ridurre le tasse in chiave federalista;
3) fare la riforma fiscale;
4) fare la lotta all’evasione;
5) occuparsi del SUD;
6) investire in infrastrutture;
7) spendere per il sud e fare la riforma del Wellfare;
8) Detassare gli investimenti e creare fondi per la crisi
9) lanciare la green economy;
10) rilanciare l’edilizia residenziale pubblica (in accordo con le regioni).
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Per Reguzzoni della Lega Nord, il governo ha ben operato e ho trovato il suo discorso più berlusconiano del precedente! Questo è stato il primo intervento di un governativo senza se e senza ma! Egli ha chiesto di ridurre la burocrazia e di fare la riforma fiscale in senso federale.
BISOGNA RIDURRE IL PESO DELLO STATO.
La nuova legge sul Made in Italy per il manifatturiero del tessile, del calzaturiero e della pelletteria è figlia di una sua iniziativa.
Non è la tracciabilità dei prodotti che chiedo da mesi è molto poco e riguarda solo 3 settori. Secondo lui manca la concorrenza leale a livello internazionale e continuerà a mancare (aggiungo io). Egli ha anche ricordato la legge sulle fonti energetiche nelle grandi isole anche quella approvata in questa seduta: per me sono 2 bei cerotti, l’ultimi che hanno applicato al malato!
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Subito dopo ha parlato Damiano (PD) e a ben vedere non è del tutto conciliabile con Boccia, qui si pensa di più agli operai! Nel 2009 abbiamo avuto un miliardo di ore di cassa integrazione e sono aperti 160 tavoli di crisi.
NON SIAMO FUORI DALLA CRISI E LO SAPPIAMO TUTTI (MENO BERLUSCONI).
Non si deve aspettare che passi la nottata, bisogna cambiare passo.
Nel biennio 2010/2011 avremo i licenziamenti collettivi e anche quelli individuali silenziosi: tra quei lavoratori che non hanno tutele.
Per Damiano, servono politiche industriali, sostegno ai redditi e ammortizzatori sociali.
Damiano non accetta la risposta della Ragioneria Dello Stato quando dice che NON CI SONO LE COPERTURE e introduce in questo punto la polemica sull’ICI sulla prima casa.
Ha concluso indicando 3 fallimenti del governo:
a) quando non è riuscito ad aggiungere altri 6 mesi alla cassa integrazione ordinaria;
b) quando ha detto no al fondo INPS per Eutelia e imprese simili;
c) nel caso dei lavoratori a progetto su 300.000 licenziati solo 1800 sono stati tutelati!
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L’onorevole Benedetto Della Vedova (PDL) ha svolto un intervento in stile liberale. Ha criticato la mozione del PD e ha chiesto tagli alle aliquote fiscali.
A suo avviso, ABBIAMO SALVATO LA BARCA ITALIANA DALLA TEMPESTA FINANZIARIA.
Serve un “Patto Sociale con i contribuenti italiani” e va tagliata la spesa pubblica e questo lo si ottiene RIDUCENDO LE ALIQUOTE IN BASE ALLA LEALTA’ FISCALE. Per me sono discorsi vaghi! E’ stato più concreto quando ha parlato di valorizzare e alienare il patrimonio pubblico per ridurre il deficit.
Il nostro paese è danneggiato da tre fratture: quella territoriale (nord/sud) e qui chiede di dare al sud più vantaggi e meno sussidi. Ha citato come esempi i tagli fiscali e la Banca del Mezzogiorno.
Non si è soffermato sul conflitto di generazione e di genere, ha preferito parlare di Welfare e del solito libro bianco concludendo sulla redistribuzione della spesa sociale.
Io prendo Damiano e Della Vedova come dei medici sbagliati per curare la malattia.
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Il democratico Nicodemo Nazzareno Oliverio ha parlato di crisi e agricoltura. Ecco i dati. Nel 2008 i prezzi agricoli sono diminuiti del 16% e nel 2009 del 6,1%. I redditi hanno perso il 25%.
Credo che nessuno conoscesse questi dati, anche io li intuivo.
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Per Renato Cambursano IDV sono mancate le manovre anti cicliche!
Il debito è cresciuto del 10% quando il PIL cala del 5% e abbiamo pagato 10 miliardi di interessi in meno. Mancano 70 miliardi di euro, dove sono finiti?
E’ cresciuta la spesa corrente del 7,5% e manca il 10% dell’IVA (con un +2% nei consumi normali!).
L’evasione fiscale è cresciuta del 11,4%, la stima è di 366 miliardi di imponibile evaso che genera 145 miliardi di tasse non incassate.
Non si sa quali sconti ha fatto lo stato ai grandi evasori mentre è certo che la pressione fiscale è passata dal 42,9% al 43,2%. Dal 2008 non ci sono note trimestrali dalla agenzia delle entrate!
Infine 500.000 lavoratori sono fermi con 700/750 euro di indennità di disoccupazione, se sono fortunati.
Nello scritto finale ripartirò dall’onorevole Fluvi, democratico eletto nel mio collegio elettorale!
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