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(diario della crisi: 2010 - Ventiseiesimo mese di SESSANTA minimo)
P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico
Il 2010 sarà un anno difficile e duro (speravo di no)
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SUI VARI VOLTI DELLA CRISI PARTENDO DALL’EMPOLESE
Se fossi un politico non parlerei di prostituzione in tempi di crisi economica, ma dato che l’hanno fatto parto da qui per commentare uno scritto di J. Halevi.
10/04/2010
Di F. Allegri
Improvvisamente nei giorni scorsi molti tra i nostri dirigenti politici maschi e maschilisti hanno cominciato a parlare (direi anche pontificare) e a scrivere riflessioni sulla prostituzione ad Empoli. La prima iniziativa fu di Corsi IDV il quale prese lo spunto da un programma comico pubblicitario delle reti Fininvest. Abbiamo diffuso il suo scritto e l’ho criticato punto per punto.
Sulla sua scia si sono inseriti 2 editoriali nelle pagine interne della Nazione. A pagina 2 sulla spalla di destra a parlato Baroncelli e ha riciclato le critiche moderate alla legge Merlin che caratterizzarono sia la discussione su tale legge alla fine degli anni cinquanta e anche gli anni ottanta sulla spinta di socialisti e missini: in una parola vecchi discorsi.
A pagina 3, spalla di sinistra, invece c’era il tuttofare dei comunisti, il segretario del PDCI Gaccione che ha affrontato la questione dal punto di vista proletario e ha adattato alla questione i soliti temi dello sfruttamento di classe.
Temo che qualche lettore moderno e civile possa pensare che io stia raccontando una barzelletta invece sono solo a metà del mio racconto.
EMPOLI HA 2 PROBLEMI DI PROSTITUZIONE, ENTRAMBI DA CONTRASTARE PROPRIO PERCHE’ NON SONO GRAVI.
Da un lato ci sono le prostitute di alto bordo, legate al mondo della moda, dello sballo e se volete a una cultura libertina. Dico questo prendendo sul serio tutta una seria di romanzi erotici e qualche sentito dire ben informato. A mio parere Montecatini e la Versilia presentano situazioni molto più gravi, ma è certo che il contrasto di questi fenomeni sia difficile e residuale: stando alle leggi vigenti.
Il problema maggiore legato alla prostituzione è l’altro: quello delle nigeriane. Ho già scritto sul tema e resto convinto che sia merito mia se le forze dell’ordine e la giunta comunale hanno cominciato a contrastare il fenomeno. ENTRAMBI STANNO FACENDO BENE e non servono a nulla i 3 editoriali che ho richiamato e ancora meno serve l’intervento dei 3 militanti del PD che minacciarono di non andare a votare.
Dai 3 editoriali e dal discorso dei 3 militanti ho avuto la conferma di una mia intuizione: LA NOSTRA CLASSE POLITICA NON RIESCE AD INQUADRARE QUESTO TIPO DI PROSTITUZIONE ALL’INTERNO DEI LORO SCHEMATISMI PER MOLTI VERSI SUPERATI DALLA STORIA.
La prostituzione nigeriana è etnica e basata su una cultura tribale e su una superstizione.
Non è una schiavitù e una dipendenza che si basa su un condizionamento tradizionale, non stiamo parlando di popolazioni che hanno seguito la religione del sacro libro.
E’ un altro mondo distante e a modo suo violento, con i suoi riti e le sue convinzioni.
Se volete è uno dei lati oscuri della globalizzazione e un qualcosa che è sopravvissuto a 5 secoli di colonizzazione.
Detto questo vi invito ad approfondire con Google e passo a dire che vanno bene i provvedimenti di Torrigiani e invito le forze dell’ordine a fare altre multe. Quella fatta non può bastare, mi aspetto una notte delle multe e nel frattempo accolgo con piacere le telecamere.
QUESTO TEMA E’ SECONDARIO, QUELLO VERO E’ LA CRISI ECONOMICA ED E’ DI QUELLO CHE SI DEVE PARLARE. Dedico a tale tema la seconda parte del mio scritto.
Oggi prenderò le mosse da un editoriale comparso a gennaio sul quotidiano “Il Manifesto” scritto da Joseph Halevi e titolato: “Capitalismo, big crisi e piccola sinistra”.
Ecco cosa ha detto Halevi su “Il Manifesto”: “IN ITALIA LA SINISTRA UFFICIALE ED I SUOI FRAMMENTI A SINISTRA NON HANNO ALCUNA VISIONE SISTEMATICA DELLA CRISI. Per ovvi motivi DI COMPARTECIPAZIONE AL POTERE, QUELLA UFFICIALE PARLA SOLO DI REGOLE, SPESSO CREDENDO NEL MERCATO - senza peraltro averne una teoria appropriata - MOLTO DI PIÙ DELLA DESTRA, COME CON ORIGINALITÀ HA SOTTOLINEATO RICCARDO BELLOFIORE. LE SINISTRATE FRANGE PUR PENSANDO CHE LA CRISI SIA DI SISTEMA, HANNO IL CERVELLO ALTROVE, CONCENTRATO SULLA MERA SOPRAVVIVENZA POLITICA.”
Su questo punto si deve concordare o meno, io concordo e il professor Nappini ha allargato a molti altri ambiti questo discorso.
Ho già scritto che con i progetti del PD non avremmo superato la crisi oggi posso dirvi che non sarebbe stata meno dolorosa e voglio pensare che anche quel partito avrebbe avuto il coraggio di fare la cassa integrazione in deroga. Si tratta di una cosa mediocre, ma non era scontata, come non lo è il secondo rinnovo atteso e sperato per giugno.
Halevi scrisse il suo pezzo a cavallo tra il 2009 e il 2010 e constatò che la crisi sarebbe continuata anche nel 2010 vista la grande difficoltà di paesi come la Finlandia, il Portogallo, l’Italia e la Grecia. La crisi greca era nota dall’anno passato!
Troppi paesi sono in ristrutturazione e solo alla fine di questo processo si potrà guardare quali hanno lavorato meglio. Nel 2009 hanno scongiurato la Grande Depressione ed io penso che questa non si verificherà nemmeno nel corso di questo anno (senza dubbio) difficile per molte persone. C’è da dare un merito: io voto per il governo Obama (un 6= non di più) e alla Federal Riserve (stesso voto). Lo abbasso per Tremonti e anche per le nostre opposizioni!
In USA hanno fatto del Deficit spending, non altro, ma un impero mondiale può farlo! Dall’altro lato la Cina continua la sua concorrenza sleale e ha trovato un alleato nei paesi che producono materie prime! Secondo Halevi la crisi è ripartita da qui, a gennaio 2010. Pare proprio di si!
La crisi finanziaria non è passata e io ho tradotto giorni fa uno scritto di Nader che spiega bene quale sia il problema legato ai CEO di Wall Street e poi fa delle proposte. Sono l’unico che può mettere insieme questi due scritti, almeno in Italia. A mio avviso Nader è più chiaro di Halevi e soprattutto ha una maggiore capacità di iniziativa politica.
Di certo c’è il fatto che le rendite hanno messo in crisi l’investimento e la precarietà permette minimi risparmi basati solo sui tagli ai consumi!
Halevi fece le sue considerazioni più interessanti alla fine del suo editoriale laddove sostenne: “NON È POSSIBILE IPOTIZZARE LA MESSA IN CANTIERE DI POLITICHE KEYNESIANE VOLTE ALLA PIENA OCCUPAZIONE. SEMPLICEMENTE NON VI SONO LE CONDIZIONI DI CLASSE E QUINDI ECONOMICHE. NON NE ESISTONO LE CONDIZIONI INTERNAZIONALI CHE INVECE SI CARATTERIZZANO PER IL PERMANERE DEGLI SQUILIBRI NELLE BILANCE COMMERCIALI E DEI PAGAMENTI (CINA - USA, CINA - RESTO DEL MONDO E GERMANIA - EUROPA) SENZA ADEGUATI PROCESSI COMPENSATORI.”
Lasciando perdere il discorso sulle classi, tutto il resto è fondato! Da un lato non sono possibili i vecchi modi di sinistra per affrontare questa crisi, dall’altra troppi politici non riescono a pensarne dei nuovi e voglio ribadire che ci sarebbero stati vari e validi strumenti anti crisi per il resto lascio la chiusura ad Halevi che ha concluso dicendo: “PERTANTO LA MESSA IN CANTIERE DI SUDDETTE POLITICHE RICHIEDEREBBE UN COMPLESSO DI STRUMENTI ED ISTITUZIONI ANCHE INTERNAZIONALI OGGI INESISTENTI E MOLTO SIMILI A STRUTTURE DI PIANIFICAZIONE SOPRATTUTTO SE VENGONO INSERITE CONSIDERAZIONI DI ORDINE AMBIENTALE. CHIMERE, LA REALTÀ È QUELLA DELLA DISOCCUPAZIONE E DELL'ASSENZA DI LOTTE DURE.”
Dimenticavo: qualcuno potrebbe chiedersi perché ho parlato di prostituzione e crisi!
La risposta è che sono 2 esempi di questioni per le quali la nostra classe politica NON HA RISPOSTE. Sulla questione della prostituzione salvo per la seconda volta l’assessore Torrigiani e in generale invito tutti i politici italiani (che eventualmente mi leggessero) ad allargare i loro orizzonti culturali quando la propria ideologia non offre risposte!
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