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FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA

3) Il Partito Del Penultimo Nome

30/09/2009

Di F. Allegri

Oggi vi racconterò tutto quello che si conosce del principale partito di opposizione che operava nel vecchio mondo della politica.

Per molti era l'unica opposizione, ma qualche minoranza minore lo definiva come una parte del regime e le alchimie del bipolarismo avevano rafforzato questa credenza.

Tale forza politica aveva un nome curioso: Il Partito Del Penultimo Nome. Questa definizione era stata scelta per motivi elettorali perché l'opinione pubblica e la cultura indipendente l'aveva soprannominato "il partito dai mille nomi" e tale logo era divenuto popolare.

Questo partito era all'opposizione da sempre. Qualche maligno e qualche storico poco famoso aveva sostenuto che di tanto in tanto il PDPN avesse governato, ma i più non ci credevano e la classe dirigente del partito aveva smentito con sdegno tale ipotesi.

Dai documenti più antichi si sapeva che tale partito era arrivato sempre secondo!

Esso aveva cambiato nome tante volte e questo complicava le ricerche. I processi di cambiamento non avevano seguito logiche chiare e comprensibile e spesso non c'era stato un forte interesse di stampa e cultura. Ricostruire l'evoluzione di tale partito era come cercare di rifare un puzzle senza conoscere il quadro originale.

Del resto si sapeva e si era sempre saputo che quel partito era destinato a cambiare ancora nome.

Anche i governativi lo chiamavano con lo pseudonimo del Partito dai Mille Nomi.

La differenziazione stessa del PDPN dagli avversari principali e governativi del PUF e PDP era soprattutto formale e semantica.

Il nome del primo avversario (il PUF) non aveva una consistenza e ricordava qualcosa che si sgonfia mentre il nome del secondo era rigettato con sdegno come espressione di un a cultura localista indegna delle tradizioni dell'antico regno. La parola tradizione aveva un significato tutto suo per un partito dall'identità multiforme e variegata. Era un mito sbiadito quanto commovente.

In verità il PDPN aveva anche un nome segreto, ma questo era noto a pochissime persone, ai segretari vecchi e nuovi e ad alcuni grandi vecchi che dirigevano quel partito da sempre.

Le caratteristiche principali del PDPN che ci sono pervenute erano legate al suo regolamento interno e soprattutto alle norme per eleggere il segretario.

Il regolamento interno era elastico, valeva per dirigenti, militanti ed elettori, ma escludeva a priori artisti comici e persone popolari indipendenti con un seguito cospicui. Non fosse mai detto che il PDPN potesse aspirare a vincere con l'aiuto di persone simili.

Per l'elezione del segretario c'erano sempre due candidati più x sconosciuti in cerca di notorietà.

I primi due appartenevano alle due grandi tradizioni politiche del partito, quella del mondo politico della capitale e quello delle periferie ambiziose.

Gli sconosciuti erano difficile da catalogare, ma in genere appartenevano al grande mondo del professionismo, non solo politico!

I suoi progetti politici dovevano essere pochi. Sappiamo che si occupò a lungo di creare commissioni bicamerali soprattutto per le riforme. Si sa che contribuì alla grande riforma e al bipolarismo, ma anche in quei periodi si occupò soprattutto del suo ennesimo cambio di nome.

In certi periodi un nome poteva durare anche più di una legislatura, ma questo era la causa certa di qualche scissione minore che avrebbe condotto alla creazione di nuovi partitini senza futuro.

Di questi ne nacquero a iosa, ma di quasi tutti si è persa ogni traccia e ogni interesse!

I programmi del PDPN avevano due punti qualificanti. Il primo era il conflitto d'interesse che contestavano ad ogni avversari con l'assunto che solo il PDPN l'avrebbe potuto risolvere purché lo facesse il più tardi possibile, possibilmente mai.

Il secondo era la riforma delle televisione e dell'informazione, ma in questo caso non si arrivò mai a concretizzarlo poiché tale partito non arrivò mai al governo.

Ci sarebbe un documento che parla di una fantomatica "Fabbrica Del Programma" il quale effettivamente contiene centinaia di punti programmatici , ma gli esperti tendono a considerarlo un falso. Parrebbe che tale progetto fosse la base di una remotissima esperienza di vittoria elettorale e di successivo governo di tale partito. Come capite tutti negano!

Certamente tale esperienza deve essere stata breve e circoscritta tanto da non influenzare gli sviluppi successivi e i vari cambi di nome.

Il PDPN raggruppava tra le sue fili una setta speciale di adoratori del bipolarismo.

Si trattava di monaci regolari dediti ad una vita austera e risoluta. Erano uomini e donne consacrate al partito e all'idolo. Mantenevano la possibilità di sposarsi, ma dovevano dedicare tutta la loro vita alla politica. I monaci ritenevano che l'umanità avesse commesso un peccato originale e per questo fosse condannata ad una vita ingiusta e alla sconfitta elettorale che andava vissuta con orgoglio e interpretata usando la teologia e la filosofia. E' grazie a tali monaci che idea del bipolarismo intesa come un idolo ha avuto una così vasta diffusione e certamente anche per loro il bipolarismo era il rimedio per tutti mali. Gli elettori e i militanti dovevano avere fede e sperare nella prima vittoria e nel loro arrivo finale al governo.

Anche per questa verità teologica non si poteva accettare che tale partito avesse governato nel passato. Magari che l'avesse fatto male, o in modo mediocre! Tali frasi erano ritenute assurde e talvolta blasfeme.

La Grande Riforma Prima invece non suscitò particolari interessi in tale partito. La sua classe dirigente era esperta e sapeva che tale libro dei sogni avrebbe necessitato di mille mediazioni per essere attuato e questo avrebbe creato tanti vantaggi per ogni politicante, anche dell'opposizione.

Ora è giunto il momento di entrare nello specifico e nel prossimo scritto mi dedicherò al tema: "Il mondo della politica al tempo della grande crisi".

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53 -FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Lo chiamavano Bipolarismo

52 - Tante battaglie per l'acqua

51 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Le cronache di "Doppio Meridione"

50 - Saggio breve sulla corruzione e le sue forme

49 - Lotta alla criminalità organizzata: varie riflessioni

48 - Appunti viennesi: Il potere e il vuoto

47 - Fare politica al tempo della crisi: sulla nuova sinistra e sul MLN

46 - Crisi politica in tempi di crisi economica

45 - Italia se ci sei batti un colpo (di I. Nappini)

44 - Berlusconi visto come una vecchia star

43 - BEPPE GRILLO E LA SFIDA PER LA SEGRETERIA DEL PD: UN PESSIMO PROGETTO.

42 - Perplesso e governato da un uomo che non sta bene

41 - Fra noi in confidenza parliamo di scuola e del dio - denaro (di I. Nappini)

40 - Smottamenti collaterali (di M. Travaglio)

39 - La nostra civiltà: per tutti e per nessuno

38 - Ma dove sono i problemi della mia generazione? (sulla campagna elettorale)

37 - Decrescita a sinistra e NO al falso nucleare

36 - tagliati i fondi alle linee 2 e 3 della tranvia a firenze, la posizione del meet up

35 - Se i governi non fanno tutto quello che potrebbero .....

34 - La repubblica degli scampati alle indagini + class action + No Dal Molin

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