£ G R E P P I A I T A L I A £
UNO STUDIO DI UN CASO
BERLUSCONI VISTO COME UNA VECCHIA STAR.
Di F. Allegri
Mentre la crisi avanzava nel mondo e anche in Italia (senza che i nostri politici la contrastino con il massimo impegno) abbiamo visto veramente di tutto e di più.
Secondo il nostro sistema di informazione non abbiamo un politico al governo, ma un vecchio latin lover dedito giorno e notte alla dolce vita, un gigolò o peggio. Le crisi con la moglie sono trimestrali e se la vicenda del divorzio è stata segretata io mi permetto di confidarvi che mi aspetto ancora i tarallucci e vino di fine banchetto, ovvero la conciliazione degna del c'eravamo tanto amati (sarebbe l'unico fatto che non mi sorprenderebbe, l'ho già scritto).
Guardiamo la situazione internazionale, per prima cosa.
Anche qui si preferiscono le piccole vicende private, Obama berrà delle birre con un professore e il poliziotto che l'ha arrestato ingiustamente, qualche settimana fa andò a mangiarsi un panino con il vice, Sarkozy correva (ahi lui), la Merkel fa opere sociali, in Spagna abbiamo un Aznar Rambo che vuole tornare al governo e chi più ne ha ....
Questo disastro individualista copre i grandi problemi di tutti e gli studi approfonditi. Come ho detto non riguarda solo l'Italia anche se il nostro caso pare più appariscente nonostante che in giro si dica che da noi la crisi farà pochi danni: ovunque si fa ben poco contro la crisi e nessuno prepara la gente ad affrontare con la solidarietà i giorni difficili.
Stupefacente, almeno per me!
In questo scritto voglio soffermarmi su Berlusconi e sul suo non essere un politico.
Tale aspetto non è predominante, ma importante.
Il politico Berlusconi esiste ed è un finanziere che deve trattare con gli industriali, con i suoi parlamentari variegati, con le forze politiche che assumeranno nei prossimi mesi tratti localistici più marcati. Esiste un Berlusconi del bastone e della carota e della diplomazia internazionale. Non passerà alla storia come statista, ma come governante di piccolo cabotaggio certamente si. Nessuno chiederà agli storici di usare i nostri quotidiani come documenti, almeno speriamolo!
Veniamo al "Berlusconi " non politico" in politica. Chi è costui?
In primis va considerato un membro dello star system. Non di quello rock internazionale e solo in parte si può pensare ad Hollywood e dintorni, magari lo era in passato e lo sognava quando fece Milano 2 e similari.
Per capire Berlusconi occorre pensare al festival di San Remo e a quei due o tre cantanti anziani che aspettano quello spettacolo come i bambini attendono il Natale.
Queste vecchie star hanno un rapporto speciale con certi giornali, talvolta si comprano gli articoli, concordano gli scandaletti e magari si fanno scrivere romanzetti rosa. Possono sbagliare, ma sono sacri come le reliquie. Queste star camminano un lungo e interminabile viale del tramonto che non finisce mai ed appare come tale sul giornale. Berlusconi è anche proprietario di giornali e questo accentua le possibilità di fare fiabe e mito. Il vero viale del tramonto appartiene alle star dimenticate e abbandonate (sono poche e minori), non a questi personaggi. Il viale del tramonto di Berlusconi è da intendersi come una metafora della presunta lunghezza dei suoi soliti governucci del tirare a campare e del passare di crisetta in crisetta.
Occorre capire questo giornalismo degenerato ultra decennale per capire quello che accade da alcuni anni al nostro sistema informativo.
Solo persone con lauree e culture internazionali hanno gli strumenti per informarsi ed arrivare a capire la nostra situazione politica e non serve che perdan o tempo con i giornali locali. Devono accedere ai documenti, a internet e le rassegne stampa vanno fatte a livello internazionale se ci si vuole orientare un pochino!
Le vecchie star farebbero la fila per uno spazio sui giornali, la prima pagina è il loro sogno notturno non segreto. Nulla le danneggia, pensate a quello che fu scritto di Tyson o di Jackson.
All'inizio degli anni ottanta tutti consideravano bollito il povero Mino Reitano e poi lo si rivalutò dicendo che cantava nel locale con i Beatles e l'artista calabrese ha cantato fino alla fine dei suoi giorni. Il gossip del mondo dello spettacolo non fa male, non danneggia ed è una forma minore di giornalismo. Il giornalismo vero è quello che interagisce con la magistratura e sostiene la caccia ai crimini dei potenti, il gossip è vanità e illusione, talvolta abuso. Certamente il gossip non distrugge le vecchie star, così come i super scandali non hanno distrutto Berlusconi, anzi per la prima volta mi rende conto che la PDL sopravviverà al suo fondatore. Due anni fa non l'avrei pensato e nemmeno scritto!
Berlusconi è una vecchia star.
Il divorzio di Berlusconi è stato quello di una vecchia star, anzi di due, anche la moglie viene da quel mondo e lo sa manipolare. Lei per prima ha trasformato una vicenda quasi privata in un fatto politico che ha i tratti della congiura. Se non ci fosse la crisi parlerei di azione civica, ma con la crisi in corso questo scandalo da gossip fa comodo a troppa gente e in troppi fingono di non rendersene conto.
Siamo allo scandalo ad Hollywood (Arcore) ai tempi del colera (crisi).
Possibile che lo capisca solo io. Speravo che tutto finisce con le europee invece lo show continuerà nei prossimi mesi anzi un uccellino m'ha detto che la polemica sarà rinfocolata.
Intanto ho visto una foto che a livello presunto ritrae Berlusconi completamente nudo. Imbarazzante, vorrei capire chi si occupa della sicurezza del premier visto che al posto del fotografo poteva esserci un terrorista. Mah, tutta questa faccenda mi appare più oscura man mano che par chiarirsi. Non commenterò tale foto e non vi inviterò a cercarla, per me non ne vale la pena, tra me e me mi chiedo se sia vero che Berlusconi sia solito girare nudo per i suoi giardini. Ne dubito!
Ma quanto è facile fotografare certe ville? E come mai i fotografati sono tutti in posa? Per me nei gossip finisce solo quello che le star vogliono e questo vale anche per Berlusconi.
Io credo che tutto quello che è accaduto l'abbia voluto lui e infatti la sua reazione è stata variegata, ma mai imbarazzata o furente. Era preparato ad affrontare queste tempeste nel bicchier d'acqua, questo fotoromanzo di altri tempi, con il placet sotto banco di tante opposizioni apparenti.
Spero che nessuno pensi che ci hanno risparmiato la noia dei dibattiti economici e le preoccupazioni per la crisi che avanza!
Tutto quello che è accaduto fa parte dell'immagine che Berlusconi vuol dare di se, salvo forse le allusioni di "Libero" al tradimento della moglie con un suo stipendiato. Questa è la sola vicenda che stona, ma è marginale poiché tale giornale non arriva ai centomila lettori quotidiani e la notizia non ha avuto divulgazioni ulteriori.
Tornando al film de " I mille amori di Silvio" si deve concludere che non si tratta di un capolavoro, ma di un classico visto mille volte.
Per capire il film pensate a Woody Allen e alla figliastra - neo moglie, pensate al Michael Jackson sempre presunto pedofilo diviso per cento, pensate anche ad Elizabeth Taylor, specialista in matrimoni e divorzi e capirete perché Berlusconi ha perso pochi voti.
Questo è il terreno di caccia del nostro presidente del consiglio, qui ci dona il meglio di se e sappiamo bene che le vecchie pop star non vengono danneggiate dalle inchieste rosa, ma solo da quelle serie.
Berlusconi non teme di stare sulla bocca di tutti per queste cose, casomai lo preoccupa il processo sul caso Mondadori (vale 2000 miliardi di vecchie lire) o il discredito internazionale che ha raggiunto e superato i livelli di guardia. A mio avviso è preoccupato anche del destino del sistema televisivo italiano. Non per caso due canali nazionali vanno sul digitale quando la pubblicità inizia a calare in modo drastico.
Bene, se è vero che nei prossimi anni questa calerà ancora e perderà di efficacia che fine farà il mondo delle illusioni di Silvio Berlusconi? Staremo a vedere.
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