MONDO PICCINO
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23/02/2009 L'uranio impoverito si cela dietro tante malattie poco studiate
Di Futuroieri
L'ultima notizia ci arriva dalla Sardegna: da un romanzo, ma non solo. Il fatto è questo, semplice quanto drammatico: in Sardegna ci sarebbe un poligono dove avrebbero sperimentato armi all'uranio impoverito per un tempo indeterminato! Non se ne sa molto, da un lato l'ignoranza permette che qualcosa trapeli, ma la disinformazione generalizzata ci lascia in mezzo al fiume.
Certe sperimentazioni irradiano sia i poligoni che le zone di guerra con particelle letali, per tutti, sia amici che nemici o alleati. Chiunque passi di lì. In questi anni di guerra al terrorismo che non c'era si è diffuso il vero terrore delle malattie da uranio, un veleno invisibile quanto devastante.
La malattia può colpire chi maneggia le armi e le popolazioni civili anche dopo il ritorno della pace.
Anzi le radiazioni non conoscono la pace, questo è appurato anche se la ricerca medica non è finanziata adeguatamente. Ad oggi non è noto nemmeno il numero dei contaminati dalla prima guerra del golfo che non portò a scontri di terra rilevanti.
Dopo quella guerra si parlò di sindrome della guerra del Golfo e di molti altri disturbi diversificati che possono riguardare qualsiasi organo del corpo.
La situazione si aggrava in Iraq e in Afganistan.
Nel primo caso si parla da un anno di una presunta esplosione nucleare che ci sarebbe stata o forse no: non sappiamo niente di preciso. E dovremmo saperlo soprattutto riguardo all'assistenza alle popolazioni civili. Lo stesso vale per l'Afganistan dove manca ogni assistenza sanitaria adeguata, a prescindere da questi problemi che sono gravi per tutti.
Alcune ricerche indipendenti hanno sostenuto che anche in Afganistan ci sono persone contaminate; per noi questo è certo, ma non basta e soprattutto laggiù la guerriglia in corso complica le cose e i continui bombardamenti favoriscono altre contaminazioni.
La prima guerra del golfo contaminò gran parte del territorio iracheno.
Furono letali le armi anticarro forgiate con l'uranio impoverito.
Le polveri non hanno fatto distinzione fra civili e soldati poi come ho detto nel corso della seconda guerra si è parlato di un'esplosione atomica.
Ma i si dice non fanno la storia e non risolvono i problemi!
L'uranio impoverito uccide lentamente.
Di solito aggredisce il tessuto scheletrico della persona. Si può accumulare nelle ossa e anche nei reni o nel sistema riproduttivo, può arrivare al cervello o ai polmoni.
L'uranio può provocare mutazioni e cancri e se questo non basta ricordiamo che è teratogeno ovvero può invadere ovuli e spermatozoi e trasferirsi nei feti. Sono già nati molti bambini deformi, figli di persone contaminate.
La scienza medica ha iniziato ad occuparsi seriamente del problema nel 1998 e da allora si sono svolti vari congressi internazionali sul tema. Sono utilizzabili vari macchinari per fare la ricerca, ma è mancata la copertura della grande stampa: come sempre!
Si parlò di spettrometria di massa al congresso europeo di medicina nucleare che si tenne a Parigi nel 2000.
Molti reduci sono stati visitati e i medici hanno identificato gli effetti clinici della contaminazioni.
Di cure per ora non se ne parla. Siamo nel campo dei tumori incurabili, e i risultati ottenuti dalle ricerche (anche perché non hanno avuto gli aiuti adeguati) non sono soddisfacenti.
La disinformazione ha fatto il lavoro sporco e hanno trovato false cause delle malattie: dalle maree nere agli incendi dei pozzi petroliferi, qualcuno prova a dare la colpa ai vaccini o a chissà quali agenti biologici e/o chimici.
La confusione compirà presto 17 anni e mancano ancora i criteri di classificazione condivisi.
Grazie agli studi fatti in varie località dell'Afganistan dall'UMRC si conoscono i sintomi della contaminazione (li avevano individuati anche in Iraq e nei Balcani): debolezza fisica, mal di testa, dolori muscolari ed alle ossa, modificazioni respiratorie, tosse secca persistente, dolori toracici, disturbi gastro - intestinali, sintomi neurologici, perdite di memoria, ansietà e depressione.
Troppi e generici, purtroppo, la contaminazione grave da Uranio impoverito è accertata (dal 2002) e ad oggi la medicina non è capace di reagire alle conseguenze complesse della sindrome radioattiva acuta, delle ferite combinate e della contaminazione della biosfera.
Forse una maggiore e migliore informazione servirebbe a qualcosa. O chiedo troppo?
Intanto a questo articolo aggiungiamo un secondo pezzo che parte da una polemica che si è sgonfiata troppo presto e che rischia di essere l'arma segreta della disinformazione.
LA TERZA BOMBA NUCLEARE
Il 9 ottobre scorso ci è giunta una voce che girava on line. Apparentemente ladiffondevano giornalista credibili e d'assalto: M. Torrealta e il suo collaboratore A. Rampietti con l'aiuto di tanti blogger anonimi. Uno di questi ha scritto a noi, e noi abbiamo fatto qualche piccola verifica incrociata. Il fatto che loro riportavano era questo: secondo un veterano dal nome che più anonimo non si può (Jim Brown) gli USA avrebbero lanciato la loro terza bomba nucleare nel corso dell'invasione dell'Iraq.
Questo veterano avrebbe partecipato a "Desert Storm", ma non si sa a quale titolo mentre è precisa la sua denuncia: l'Amministrazione americana usò una piccola bomba nucleare a penetrazione di 5 chilotoni di potenza nella zona tra la città irachena di Bassora ed il confine con l'Iran.
Di questa notizia si sarebbe occupato anche Rainews24 e la redazione avrebbe cercato alcune prove indirette che permettessero di aggirare i segreti militari.
PRIMO: Se una bomba di quella potenza fosse esplosa avrebbe provocato un terremoto di una certa entità in quelle zone.
Il terremoto ci fu, si verificò l'ultimo giorno del conflitto!
Ma questo non prova ancora al 100% l'esplosione, ma appunto prova solo il terremoto.
Per dimostrare l'esplosione serve la rilevazione dei livelli di radiazioni e soprattutto le foto delle aree distrutte, leggi devastate. Servono anche notizie dei contaminati dalle radiazioni che necessitano di cure e aiuti.
Per fare luce, i giornalisti di Rainews cercarono di avviare un'inchiesta internazionale indipendente e di coinvolgere le organizzazioni internazionali preposte al monitoraggio nucleare.
C'era un secondo dato allarmante: la situazione sanitaria a Bassora!
La definirono critica, e parlarono dei decessi annuali dovuti a tumori che nel 2002 erano stati oltre 600 (nel 1989 erano stati 32).
La Difesa americana ha smentito l'uso della bomba atomica e le accuse del veterano dichiarando che durante "Desert Storm" erano state utilizzate solo armi convenzionali.
Noi possiamo crederci ma ricordando che le armi convenzionali sono costruite usando l'uranio impoverito ovvero materiale radioattivo che come abbiamo scritto sopra provoca tumori e gravi.
Come dire: c'è una spiegazione alternativa che aggrava il problema estendendolo a tutto l'Iraq ai Balcani, all'Afganistan e anche al sud del Libano e alla striscia di Gaza. Insomma Padella o brace!
E se ne parla sempre troppo poco.
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Continua la raccolta di firme per la petizione sull'uranio impoverito (vedasi la pagina principale - colonna di destra). Al 13 febbraio le firme sono 79. Abbiamo avuto il sostegno dei verdi di Firenze e di un medico di Milano che sul tema tiene conferenze in tutta Italia. Alcuni volontari hanno mandato una news letter a varie associazione e blog on line che hanno risposto positivamente e presto si attiveranno per aiutarci. C'è BISOGNO DI TUTTI E' ANCHE UN MODO PER RIBADIRE L'OPZIONE PACIFISTA.
ALTRE INFORMAZIONI
Nell'autunno del 2007 il ministro della difesa di quel periodo Arturo Parisi riferì al senato sul numero di soldati che si erano ammalati di cancro e che erano morti per aver inalato le polveri dei proiettili contaminate dall'uranio impoverito. Secondo il ministro dal 1996 al 2006 si ammalarono 255 militari e di questi 37 sono morti. Le cifre furono subito contestate e smentite anche all'interno del ministero della difesa dove si parlò di 2600 malati e di 173 morti.
Questa seconda cifra non terrebbe conto dei militari che si sono ammalati in Afganistan e per questo si ritiene che la gravità della malattia sarebbe maggiore. Infine non dimentichiamo che nessuno pensa alle vittime civili e a quegli uomini, donne e bambini che vivono nelle terre contaminate! Tra queste persone si troverebbe il maggior numero di malati.
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