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 S P E C I A L E   S I C U R E Z Z A sul L A V O R O e non solo

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1 Sintesi della relazione del Professor Smuraglia alla Conferenza Nazionale "Salute e sicurezza del lavoro" tenutasi a Napoli il 25 - 26 gennaio

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2  Ralph Nader e le automobili pericolose

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1 Sintesi della relazione del professor Smuraglia*

 

La normativa attualmente vigente in Italia sulla prevenzione nei luoghi di lavoro è ancora valida ed attuale, purtroppo poco osservata, soprattutto negli aspetti sostanziali mentre maggiore adesione si registra sugli aspetti formali. Per questo il testo unico non potrà essere la panacea di tutti i mali.

L'obiettivo principale è quindi quello di far applicare le leggi esistenti e future su tutto il territorio nazionale. Per emanare il nuovo testo unico non si deve quindi cominciare tutto da capo ed inventare una normativa nuova, ma solo coordinare ed unificare i testi preesistenti innovando solo alcuni aspetti specifici previsti dalla delega. Si deve tenere conto del potere concorrente delle Regioni con le quali va condiviso il percorso di messa a punto del nuovo testo.

Le innovazioni più importanti che devono essere apportate sono le seguenti, in larga parte già comprese nella bozza di legge delega:

Semplificazione dei soli aspetti burocratici che non incidono sulla valutazione, gestione e rimozione dei rischi

Estensione delle norme sulla sicurezza del lavoro a tutte le tipologie di lavoro

Potenziamento di tutte le strutture della vigilanza e della prevenzione.

Meglio utilizzare il termine "sorveglianza prevenzionale" (spingere verso la prevenzione e reprimere quando necessario). Lo stesso Ente deve quindi esercitare prevenzione e repressione. E' quindi più importante aumentare il numero di tecnici competenti che quello dei carabinieri.

Aumentare le garanzie per gli RLS e far decollare gli RLS territoriali.

La consultazione degli RLS non deve essere postuma rispetto alla valutazione dei rischi, ma contestuale alla stessa. Gli RLS devono essere formati ed esperti per fornire un contributo reale.

Occorre mettere in atto meccanismi per meglio conoscere le patologie nuove del presente e quelle del futuro.

Occorre quindi maggior attenzione alle malattie da lavoro, alla patologia legata alla organizzazione del lavoro ed anche alle malattie professionali tradizionali che rimangono in larga misura sommerse.

Dedicare maggiore attenzione ai temi legati alla organizzazione del lavoro anche per quanto attiene alla catena dei rapporti interpersonali.

Prevedere norme incentivanti per le imprese che intendono mettersi in regola con le misure di sicurezza

Favorire il consolidarsi nel pese di una cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro a partire dal mondo della scuola

Si deve puntare non solo alla tutela della salute dei lavoratori ma anche al loro benessere.

Per varare il testo unico occorreranno molti mesi. Nel frattempo non è opportuna una passiva attesa ma una emanazione di norme, armoniche con i contenuti del nuovo testo unico che li anticipino per i settori e le situazioni più a rischio (bene si è mosso il governo con le misure emanate in questi mesi come la comunicazione preventiva dei nuovi rapporti di lavoro, il DURC, l'obbligo dei cartellini di riconoscimento nei cantieri, ecc.).

I temi che devono essere affrontati in attesa del testo unico ed in questo ripresi sono:

Tutela dei lavori atipici

Potenziamento dell'informazione e formazione rivolte ai lavoratori (con particolare riferimento a giovani e stranieri)

Rafforzamento del sistema di sorveglianza prevenzionale ed in particolare dei Dipartimenti di Prevenzione dove sono allocate le competenze tecniche più utili alla prevenzione

Prevedere sanzioni interdittive (blocco delle attività) nei casi di maggiore gravità.

Le buone prassi vanno valorizzate, ma non sostituiscono le norme; al contrario le integrano, ma prevedono comunque un'adesione volontaria. L'articolo 2087 del Codice Civile deve rimanere un preciso punto di riferimento. Far passare la cultura della prevenzione significa non solo far capire che la prevenzione è utile (i costi della mancata prevenzione sul lavoro sono 40 miliardi di euro all'anno, la metà circa dell'intero fondo sanitario nazionale e certamente maggiori di quelli della prevenzione che potrebbe evitarli), ma anche che le norme vanno rispettate e che non ci devono essere infortuni e malattie dovute al lavoro (che non sono fatalità).

Non ci può essere cultura della prevenzione senza cultura della legalità. Cultura della prevenzione significa anche che le aziende che non rispettano le norme devono essere eticamente condannate e punite dal mercato. Tutto ciò sarà ovviamente possibile solo se vi sarà una volontà politica fortemente determinata a presidiare la materia per conseguire gli obiettivi elencati.

NOTA * La sintesi della relazione del professor Smuraglia ci è stata spedita da A. Mancuso, le sottolineature e le evidenziazioni in grassetto sono nostre.

 

 

Ralph Nader for President 2008

6 Maggio 2008

TRADUZIONE DI F. ALLEGRI per Futuroieri

<<Tutto quello che serve per il trionfo del male è che gli uomini buoni non facciano nulla>> Edmund Burke

La campagna presidenziale di Ralph Nader prevede la creazione di un fondo per organizzare proteste speciali. I suoi sostenitori contesteranno i poteri corporativi che hanno svuotato dall'interno il sistema politico democratico. La prima protesta si è svolta nel mese di maggio difronte "all'agenzia federale per la sicurezza automobilistica" di Washington, D.C. Come sapete, Ralph Nader si fece conoscere negli anni sessanta quando sfidò l'industria automobilistica chiedendogli di costruire automobili più sicure allo scopo di salvare vite umane.

L'impegno di Nader condusse alla creazione dell'agenzia federale per la sicurezza automobilistica - la National High way Traffic Safety Administration (NHTSA). Col passare degli anni la NHTSA è stata conquistata dalle compagnie automobilistiche.

In poche settimane l'industria automobilistica dominò la NHTSA la quale sta per proporre una legge sulla sicurezza riguardo allo schiacciamento delle tettoie delle carrozzerie che prevarrà sulla common law statale. Se la legge di prelazione avesse effetto, le vittime degli incidenti dovuti allo schiacciamento delle carrozzerie non potranno chiedere giustizia ai tribunali statali che per 200 anni hanno prodotto una common law obbligatoria. Nel 2005, 43.200 Americani rimasero uccisi in incidenti fra motoveicoli.

Mentre meno del cinque per cento degli incidenti stradali provocano rovesciamenti, questi sono il 25 per cento di quelli mortali - 10.816 nel 2005. La grande maggioranza degli incidenti mortali e non da rovesciamento sono il risultato dello schiacciamento della carrozzeria sui passeggeri - oppure si verificano quando lo schiacciamento della tettoia infrange il vetro dello sportello e rende possibile le espulsioni mortali.

Ai quasi 11000 incidenti mortali annuali dovunti allo schiacciamento delle tettoie, va aggiunto il numero totale dei paralizzati a seguito di collisioni fra motoveicoli che per il 2005 sono 5.608 secondo la National Spinal Cord Injury Statistical Center di Birmingham, Alabama. Una parte significativa di queste paralisi è dovuta allo schiacciamento delle tettoie a seguito dei rovesciamenti.

Lo standard di schiacciamento della tettoia proposto è pericolosamente debole e superato dalla tecnologia pratica esistente.

Qualche costruttore di auto - Volvo, Saab e Subaro, per esempio - producono modelli che offrono una protezione per lo schiacciamento delle tettoie a seguito di rovesciamento migliore della protezione offerta da questo standard scadente e superato da tempo che NHTSA sta per pubblicare.

In breve, quello che NHTSA sta facendo è sciagurato. Essa sta fiancheggiando le compagnie automobilistiche.

I Democratici e i Repubblicani sono finanziati dalle compagnie automobilistiche. McCain/Clinton/Obama non stanno contestando questa disgrazia. Solo Nader/Gonzalez si organizzeranno per protestare.

Questa protesta va considerata come un investimento nella democrazia.

The Nader Team

 

› Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5

"5" nostra lettera ad ATTAC e un comunicato dei No Dal Molin

"4" Scheda tecnica sui rischi legati all'uranio impoverito e ragioni della nostra petizione

 

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