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 28/12/2008 Appello per la ripresa delle mobilitazioni contro la costruzione del Ponte sullo Stretto

Insieme abbiamo dato vita alla manifestazione del 22 gennaio 2006. Quella giornata segnò il punto di arrivo di un percorso più che decennale che è giunto mobilitare decine di migliaia di persone ed ha fatto del movimento contro il ponte un laboratorio politico e sociale capace di far convivere al proprio interno anime molto differenti tra di loro.

Fu quella manifestazione a segnalare l'avversione al ponte di una parte consistente dell'opinione pubblica.

Quel segnale venne raccolto sul piano elettorale e tradotto nella formula ambigua di "opera non prioritaria" nel programma del Governo Prodi (operazione che ha fermato la costruzione del ponte, ma che ha lasciato sul campo la Stretto di Messina Spa ed il contratto con il general contractor).

Oggi ci troviamo a dover nuovamente affrontare l'offensiva dei fautori del Ponte.

Sostenuti da Berlusconi, che ne ha sempre fatto una sua bandiera, e dal Presidente della Regione Sicilia Lombardo, che guarda evidentemente con grande interesse ai flussi finanziari che ne deriverebbero, i pontisti si apprestano se non proprio a costruirlo (rimangono, infatti, inalterati gli interrogativi dal punto di vista ingegneristico e del finanziamento) ad aprire un capitolo di spesa dentro il quale, di volta in volta, far confluire le risorse a disposizione per progettazione, sbancamenti, movimento terra, info-point ecc.

Va detto, peraltro, che sulla politica delle grandi opere si gioca in parte il futuro delle condizioni materiali di vita di tutti.

L'utilizzo dei fondi Fintecna (originariamente destinati alla costruzione del ponte e poi stornati dal Governo Prodi per opere infrastrutturali in Sicilia e Calabria) per coprire i mancati introiti causati dall'abolizione dell'Ici sulla prima casa dimostra che i soldi per le grandi opere saranno ricavati dalla riduzione delle spese sociali (istruzione, sanità, servizi).

Da questo punto di vista l'agire nell'ambito del generale Patto di Mutuo Soccorso tra le comunità in lotta contro le devastazioni territoriali da un significato politico ulteriore alla nostra battaglia.

Facciamo, quindi, appello a tutti perché si rimetta in moto la mobilitazione contro il ponte, affinché si comincino a tessere nuovamente quelle relazioni virtuose che ci hanno consentito di fermarli la prima volta, per costruire un percorso di iniziative che ci porti a realizzare, magari proprio a gennaio prossimo, a tre anni di distanza, una nuova grande manifestazione.

RETE NO PONTE

Stretto di Messina

luglio 2008

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CONTINUA LA LOTTA CONTRO LA BASE NATO A VICENZA

10/12/2008

Mettiamo radici al Dal Molin: compriamo un pezzo di Presidio Alle migliaia di donne e uomini che, da tutta Italia, hanno affiancato con il proprio sostegno e con la propria partecipazione la mobilitazione dei vicentini contro la costruzione della nuova base USA, chiediamo di contribuire alla realizzazione del nostro progetto di acquistare un terreno per il Presidio No Dal Molin.

Abbiamo alle spalle più di due anni di lotta, iniziative ed azioni, tutte rivolte ad un unico obiettivo: bloccare la costruzione della nuova base militare.

Tutto è stato sinora possibile grazie all'impegno di centinaia di donne e uomini che si sono uniti al Presidio Permanente. Dal 16 gennaio 2007 è il simbolo di una lotta comune.

Ora questo luogo deve essere rafforzato, uscire dalla precarietà vissuta fino ad oggi.

C'è il rischio di non avere un luogo fisico per il Presidio e questo finirebbe per mettere in difficoltà la lotta che da oltre due anni stiamo conducendo.

La posta in gioco è quindi troppo alta, e l'autosostegno economico dei vicentini, che ha permesso al Presidio di continuare caparbiamente ad esistere, oggi non basta più: abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti.

L'intenzione è quella di acquistare, tutti assieme, un terreno adiacente all'area Dal Molin per far mettere radici al Presidio definitivamente.

Per far questo, oltre alla solita determinazione e piccola vena di follia, servono somme ingenti: per questo rivolgiamo un appello a tutte e tutti, in Italia e all'estero, perché ci aiutino contribuendo con l'acquisto di una o più quote da 100 Euro per il nuovo Presidio o, in alternativa, divenendo "sostenitore attivo" con il versamento di 50 Euro (25 Euro per studenti e precari).

Per sapere come contribuire, perseguire la progressione dei lavori, per info e aggiornamenti visita "http://www.mettiamoradicialdalmolin.blogspot.com"

Presidio Permanente No Dal Molin Via Ponte Marchese - Vicenza \par c.p. 303 36100 Vicenza http://www.nodalmolin.it

IL FUTURO E' NELLE NOSTRE MANI difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra

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Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17

17 - Speciale greppia mondo: sei mesi decisivi: i prossimi!

16 - Nessuno s'illuda sul voto Abruzzese

15 - Malgoverno generalizzato in tempi di recessione irreversibile

14 - Greppia energetica

13 - La Lotta dei No Dal Molin continua

12 - Report: la puntata sulla crisi economica del 19/10/2008

11 - Nuovi fondi pensione nel pubblico impiego; il finanziamento dei partiti

10 - Una difesa per Grillo e i suoi meet up, le bollette enel, No dal Molin, precari istat

9 - In difesa di Grillo e dei suoi meet up, la Crisi della sinistra (ristampa)

8 - Crisi della sinistra, Bilancio della petizione sull'uranio, Mobilitazione dei "No Dal Molin"

7 - CASTE: i sindacati, l'Alitalia, i sindaci delle grandi città

6 - Speciale sicurezza: sul lavoro e in automobile (secondo R. Nader)

5 - Nostra lettera ad ATTAC e un comunicato dei No Dal Molin

4 - Scheda tecnica sui rischi legati all'uranio impoverito e ragioni della nostra petizione

 

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