> PAGINA PRINCIPALE > CRITICA LOCALE > MONDO PICCINO > PECUNIA POWER > PENSIERIDEE

 

  G R E P P I A   I T A L I A 

 

LA T.A.V. A FIRENZE ◄  (Incongruenze e rischi per un'opera che nasce già vecchia)

GLI INCENERITORI IN EMILIA ◄  (Guai a chi dissente, anzi a chi ne parla)

LA STORIA DEI BOND  (Un caso tipico di nuova finanza creativa)

REGALI DI NATALE AL CAVALIERE ◄  (Carezza a Rete4 pugnalata a Europa7)

IMPUNITI ◄  (Come, dove e quando Lorsignori vogliono farla franca)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“L'ALTA VELOCITA' SBANCA FIRENZE”

 

Pubblichiamo un sunto dell'intervento critico degli oppositori fiorentini alla TAV aggiungendo una constatazione evidente: FIRENZE E' AL CENTRO DI TUTTE LE SPECULAZIONI EDILIZIE CHE CARATTERIZZANO L'ATTIVITA' POLITICA ITALIANA E QUESTO DA ALMENO 15 ANNI. STANNO DILAPIDANDO I FONDI PUBBLICI REALIZZANDO IN SUCCESSIONE UNA SERIE DI OPERE PUBBLICHE UNA PIU' OBSOLETA E SGANGERATA DELL'ALTRA. FANNO QUI QUELLO CHE NEI DECENNI PASSATI FACEVANO NEL SUD DI ITALIA.

Futuro ieri

 

“Sotto attraversamento Alta Velocità ferroviaria di Firenze” (il cosiddetto TAV).

Un progetto, di dimensioni che Firenze non ricorda da quando furono abbattute le mura che la cingevano, sta per interessare soprattutto il Quartiere 5, da Castello a Rifredi alla zona di viale Corsica. Il comitato di cittadini che ritiene inutile e dannoso questo progetto aveva promosso una raccolta di firme per chiedere che il Quartiere 5 tenesse una riunione aperta alla partecipazione dei cittadini. Questa si è tenuto martedì 9 ottobre 2007 alle ore 20,30 presso l'aula magna dell'I.T.I. Leonardo da Vinci via del Terzolle 91.

Il prof. Alberto Ziparo ha tenuto la relazione per conto del comitato, i temi da chiarire erano molti e importantissimi: Lo “scavalco” di Castello, opera imponente la cui utilità è dubbia (servirà per poco tempo, 2 anni secondo il progetto); il tunnel doppio che da Castello attraverserà, zigzagando, l'intera città, dal costo enorme e dall'impatto ambientale fortissimo; la stazione sotterranea (subacquea, ha detto qualcuno pensando alla falda sotto la città) che scaverà una voragine nella zona dei Macelli; i cantieri che saranno attivati e i problemi di traffico e di inquinamento relativi; l'impatto che la costruzione di questa opera avrà con gli altri cantieri che interessano la zona come la messa in sicurezza del Mugnone che prevede l'allargamento dell'alveo, il taglio di quasi tutti gli alberi; il tutto in funzione della stazione “subacquea” e della tranvia, senza tener conto delle esigenze del quartiere. Essere presenti era una delle rarissime occasioni per cercare di capire che ne sarà del nostro futuro.

Comitato contro il Sottoattraversamento A.V. di Firenze

notavfirenze@gmail.com

www.notavfirenze.blogspot.com

top

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL MINISTRO DELL'INCENERIMENTO

 

Ecco la lettera del Ministro Bersani (Ministero dello Sviluppo Economico) ai Ministri Turco e Mastella.

INCENERITORE FERRARA - BERSANI: GRAVE INIZIATIVA ORDINE MEDICI EMILIA

Così scrive in una lettera:

<<Ritengo doveroso segnalare alla vostra attenzione un grave episodio di cui sono recentemente venuto a conoscenza. La Federazione regionale Emilia Romagna degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri in data 10 settembre 2007 scrive ai Presidenti di provincia di quella Regione, ai Sindaci e assessori alla sanità e all'ambiente dei principali centri dell'Emilia Romagna, con nota, su carta intestata, a firma del Presidente dott. Giancarlo Pizza (Presidente del Consiglio Direttivo dell'Ordine Provinciale di Bologna, avente la medesima sede dichiarata dalla citata Federazione). Nella suddetta nota 'si richiede di non procedere alla concessione di nulla osta alla costruzione di nuovi termovalorizzatori - inceneritori.

La nota, che non riporta nessuna motivazione sostanziale, non appare suffragata da alcun fondamento tecnico - scientifico riconosciuto, atteso che la realizzazione degli impianti in esame e il loro funzionamento sono disciplinati dalle norme comunitarie e nazionali di tutela della salute e dell'ambiente. La descritta richiesta prescindendo dal merito, sorbita totalmente, comunque, dall'ambito delle attribuzioni degli ordini professionali di cui la suddetta Federazione regionale è espressione ed appare ultronea anche rispetto alle iniziative di prevenzione menzionate nell'articolo 5 del codice deontologico della Federazione nazionale dei medesimi ordini. La medesima richiesta appare altresì suscettibile di procurare un grave allarme nella popolazione interessata di ostacolare gravemente il legittimo esercizio delle competenze amministrative di una vasta pluralità di enti pubblici locali. Appare, infatti, evidente la netta differenza fra la legittima libera manifestazione del pensiero di uno o più professionisti, anche riuniti e la richiesta in esame, proveniente da una Federazione di Enti pubblici (gli Ordini) vestiti dell'autorevolezza derivante dalla vigilanza nell'esercizio della professione sanitaria, e suscettibile di paralizzare l'attività di altri Enti pubblici rappresentativi, questi ultimi, delle Comunità locali secondo il principio democratico sancito dalla Costituzione. La gravità dell'iniziativa è accentuata dalla risonanza data dalla stampa locale (si veda la Nuova Ferrara del 23.9.2007) e dalla avvenuta pubblicazione su siti internet. Anche in ragione delle possibili gravi conseguenze di iniziative come quelle in esame per l'approvvigionamento del sistema energetico nazionale e per una corretta gestione del territorio relativamente ai rifiuti, sottopongo alla vostra valutazione, in qualità di Ministri vigilanti, l'apprezzamento se l'iniziativa in esame possa costituire un inammissibile sviamento dalle finalità istituzionali e, comunque, dagli ambiti di attività consentiti dalla legge, ai fini dell'eventuale adozione di tutte le misure ritenute necessarie, anche non solo disciplinari, nei confronti dei responsabili>>.

Roma, 4 ottobre 2007

-----------------------------------

Un commento è necessario.

Qualcuno ha parlato di Bersani come il MINISTRO DELL'INCENERIMENTO. Egli non si rende conto di far politica sulla salute della gente. Cosa ha detto l'Ordine dei Medici dell'Emilia Romagna? Essi hanno detto: <<Gli inceneritori emettono migliaia di sostanze molte delle quali CANCEROGENE anche in dosi INFINITESIMALI e molte delle quali non ancora IDENTIFICATE che mettono a rischio la salute pubblica che è obbligo deontologico dei medici salvaguardare. L'esperienza dimostra che gli inceneritori inquinano. Esiste una alternativa! Parliamo del riuso e della raccolta differenziata, ma questo implica il riciclaggio anche di un'idea di partecipazione e di cultura ambientalista che forse non appartiene a larghe parti del nuovo partito democratico. Il ministro è influenzato dagli interessi dalla LOBBY DELL'INCENERIMENTO (che comprende FIAT, GRUPPO FALCK, ANSALDO, GRUPPO MARCEGAGLIA, WASTE-ITALIA ecc)>>.

Abbiamo l'occasione per vedere se in parlamento CI SONO FORZE CHE TUTELANO DAVVERO SALUTE E DEMOCRAZIA: Bersani dovrebbe rendere conto DEL PROPRIO OPERATO. Nel merito le "argomentazioni" di Bersani sono preoccupanti! Tanti amministratori pubblici disattendono o non conoscono i pericoli creati dagli inceneritori e non valutano SOLUZIONI ALTERNATIVE ALL'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI.

Bersani ha aggiunto che gli inceneritori non sarebbero gli unici impianti inquinanti. Certo, MA GLI INCENERITORI SONO TRA LE POCHISSIME TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE CHE PRODUCONO MIGLIAIA DI INQUINANTI CONTEMPORANEAMENTE perché bruciano un "combustibile" eterogeneo. BISOGNA EVITARE DI ESPORRE LE POPOLAZIONI AI QUESTI RISCHI. PRIMA CI LIBEREREMO DI QUESTA CASTA MEGLIO SARA'. SOSTENIAMO LA LOTTA DELLE ASSOCIAZIONI E DEI COMITATI CHE SI OPPONGONO ALLA COSTRUZIONE DEGLI INCENERITORI USANDO GLI STRUMENTI DELLA "CITTADINANZATTIVA".

 

[ Fonte da cui è tratto ]

top

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STORIA DEI TITOLI TRUFFA: UN CASO TIPICO

 

Alcuni amici ci hanno chiesto di parlare delle truffe di borsa. Abbiamo molto materiale, ma non la possibilità di indicare quale sia la prossima truffa però sappiamo che la Merryll Lynch è allo sfascio e che nel futuro di ogni piccolo risparmiatore non ci sono buoni affari. Prima o poi il suo titolo crolla e lui è vincolato per anni alla speranza di recuperare quel capitale che nel frattempo la sua banca investe con un guadagno medio annuo del 18%.

Anche le piccole imprese non se la passano bene. In questo sistema economico sono obbligate a crescere per pagare gli interessi dei mutui oppure il loro destino è il fallimento. L'economia è condizionata da banche e finanziarie, esse spingono per realizzare il saccheggio delle risorse naturali e devastare la natura. Le banche selezionano bene i loro investimenti, hanno i loro settori preferiti, la moda, l'elettronica dell'inutile, tutto quello che è illusorio e non dimentichiamo mai le armi che danno un ritorno medio del 50% annuo dato che ovunque paga "Pantalone". La povera URSS è stata spacciata e venduta per anni come una "superpotenza" dai banchieri di morte. Il tasso d'interesse porta verso le fabbriche di armi e non verso i panifici. Su cosa si fondi oggi l'economia usuraria è presto detto anche se questa verità non è d'immediata comprensione e sul seguente concetto avremo modo di ritornare: essa si fonda sulla guerra globale al terrorismo che non c'è.

Chiusa la premessa ora parlerò delle speculazioni finanziarie dette "creative". Esse promettono guadagni facili elevati e veloci, ma presto arriva la "bolla" che subito esplode e se tutto va bene un 20% del capitale se ne va. Per un po', gli incauti risparmiatori si sono sentiti ricchi, e avrebbero voluto di più. Ma la triste verità arriverà per tutti loro e ora io ve l'anticipo.

La borsa non produce ricchezza, chi guadagna lo fa a spese di qualcuno che, chissà dove, si impoverisce. La borsa e la speculazione distruggono ricchezza e lo fanno ogni qualvolta un incauto prova ad investire. I grandi squali mangiano i piccoli pesci. Una prova di tutto quanto ho detto l'ha data il caso Parmalat: almeno 16 miliardi di euro si sono semplicemente volatilizzati in pochi anni.

Dal 1997 la crescita di Parmalat fu guidata dagli usurai, essa acquistò molte imprese del nord e sud America grazie ai prestiti di tre grosse banche americane: Bank of America, Citicorp e JP Morgan Chase. Per chi non lo sapesse parliamo di giganti finanziari. Lo sviluppo fu quello classico, la Parmalat scoprì di non guadagnare abbastanza per pagare interessi e debiti. Le banche assistettero la nostra ditta nel solito modo. Per loro il debito Parmalat era un attivo da mantenere ed espandere. Ecco la finanza creativa: uscirono i derivati Parmalat e gli swap e quindi nuove perdite. Come funzionano gli swap? Il principio è quello del massimo rischio per il massimo rendimento. Si investe uno per avere cento o quasi zero e prima o poi a questo si arriva. Per inciso le banche che assistettero Parmalat sono quelle più esposte sul mercato dei derivati, si parla di 60 trilioni ovvero 60 mila miliardi. Ogni risparmio fluttua nel vuoto e ci sono da anni i margini per crolli e voragini.

Dal 2001 la situazione peggiorò perché entrarono nell'affare altre banche e anche fondi pensione americani, sul mercato arrivarono i bond Parmalat ovvero obbligazioni senza valore spacciate come buone dalla Bank of America e da ambienti finanziari compiacenti che promossero le famose imprese fantasma tipo la Bonlat delle isole Cayman o la Buconero e falsificarono i bilanci Parmalat.

La situazione continuò a peggiorare, La Parmalat vendette a se stessa le imprese americane e le pagò con i soldi delle ditte fantasma: il tutto serviva a creare liquidità e nuovi derivati ancora meno remunerativi, pensate alla carta riciclata. La spirale non ebbe fine! Il passo successiva prevedeva l'ingresso delle banche nel consiglio direttivo e lo smascheramento del trucco! Meglio inquisire che essere inquisiti! Una banca scoprì e denunciò il trucco: quando Calisto Tanzi esibì una enorme liquidità - 2,9 miliardi di dollari - depositata presso Bank of America, questa dichiarò che né il conto né la cifra risultavano nei suoi libri, e rese pubblica la disastrosa insolvenza di Parmalat. Lo fece per apparire come la truffata, anziché truffatrice. Forse si. Forse ci furono litigi fra complici, qui non interessa. Il punto che a noi interessa è quello che scandali simili si succedono da 30 anni, ma ora con i crolli che ci sono stati si avvicina una svolta che non possiamo anticipare. Come minimo molti apriranno gli occhi ritrovandosi con le tasche vuote, speriamo che si capiscano anche che dall'altra parte ci sono persone che perderanno le loro case. Questo tipo di saccheggio è arrivato al capolinea, ma i creativi sapranno reinventarlo.

 

[ Fonte da cui è tratto ]

top

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TV: REGALI SEGRETI A BERLUSCONI

 

Riceviamo dal Signor Ugo Cortesi questa segnalazione. Ci era sfuggita. E solo un occhio attento poteva rilevarla. Non a caso. Perché si tratta di un vero e proprio tentativo di scasso "a mano finanziata", con dolo, anche se senza effrazione. Un po' d'attenzione ai trucchi che vengono usati per fregare il pubblico. Si tratta della cosiddetta finanziaria, emessa dal governo di lor signori che formalmente si chiama ancora di centro sinistra. Per meglio dire si tratta del Decreto legge 1 ottobre 2007, n. 159 che è il collegato della finanziaria.

Al quarto comma art. 16 si affrontano le "Disposizioni in materia di sistema digitale terrestre". Mentre il signor Cortesi racconta ed enumera, noi cominciamo a sentire puzza di bruciato. Un normale cittadino, che legga le righe seguenti, non ci capirebbe niente. Sono scritte apposta perché nessuno, o quasi, ci capisca niente.  Così si può farla franca, e, in genere, la fanno franca. Ed ecco le righe in questione, fatevi forza: All'articolo 2 bis , comma 5, del decreto - legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, come modificato dall'articolo 19, comma 1, del decreto - legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, le parole: «entro l'anno 2008» sono sostituite dalle seguenti: «entro l'anno 2012».

A occhio e croce chi riesce a superare i "decreti", le "conversioni", le successive "modificazioni" e a mettere in ordine le date, capisce che una certa cosa, che doveva avvenire "entro l'anno 2008", avverrà adesso "entro l'anno 2012". E che cos'è questa cosa che slitta? Il passaggio della Terza Rete della Rai e della Rete Quattro di Mediaset sul satellitare.

Adesso tutto è chiaro. Il governo di centro sinistra, alla chetichella, sta regalando a Berlusconi altri quattro anni di sontuosa pubblicità, per svariate centinaia di milioni di euro. Naturalmente per fare questo disattende tutti i suoi impegni con gli elettori e contribuisce a eludere le sentenze della Corte Costituzionale. Cioè il governo, di nascosto, viola la legge.

E non vorremo mica pretendere che lo faccia alla luce del sole! Infatti ci riesce. Nessun giornale, nessuna tv sembra essersi accorta della nube fumogena che è stata inserita nel decreto. Forse distratti, forse complici, forse entrambe le cose, a turno. E poi ci vengono a dire che, se cade il governo Prodi, c'è il rischio che venga Berlusconi. E, nel frattempo, loro si mettono d'accordo con Berlusconi alle nostre spalle. Un trucchetto molto simile a quello della precedente finanziaria, quando, sempre alla chetichella, qualcuno introdusse un comma che avrebbe eliminato i reati di corruzione nel pubblico impiego. In quel caso, come in questo (ancora grazie signor Cortesi!) qualcuno se ne accorse e scoppiò lo scandalo. Adesso lo scandalo non è ancora scoppiato e vorremmo che i parlamentari della sinistra (e quelli onesti che ancora siedono, non importa dove, negli scanni del Parlamento) lo facessero scoppiare, lo bloccassero, lo impallinassero. E poi bisognerebbe sapere anche chi ha scritto quelle righe e per ordine di chi. Cosa ha dato in cambio Berlusconi? Sarebbe interessante saperlo. Quanti altri mesi di tregua? Quali altri inciuci nei mesi a venire?

Sveglia compagni! Il 20 si scenda in piazza non solo per il welfare, ma anche per dire che è ora di finirla con i trucchi.

Giulietto Chiesa

 

[ Fonte da cui è tratto ]

top

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Impuniti. Storie di un sistema incapace, sprecone e felice

 

L’utopia travestita da piano urbanistico. La riqualificazione ambientale che diventa scempio. L’emergenza come prassi quotidiana. Lo sperpero dissennato di risorse pubbliche. Bilanci violentati da gestioni creative e ambiziose. Il non fare né decidere come forma di tutela dal dissenso. L’atteggiamento leggero e spavaldo di chi non sarà mai chiamato a rispondere delle proprie azioni, e lo sa.
Antonello Caporale ci accompagna in un viaggio nell’Italia dello spreco e della malapolitica, attraverso le piccole e grandi storie che testimoniano lo stato di salute della nostra democrazia.
Da nord a sud del Paese il libro documenta gli episodi, le opere e le omissioni di un sistema afflitto da un moto autodistruttivo e al tempo stesso autoconservatore, nel quale i responsabili si trincerano dietro le spesse mura dei palazzi del potere.
Con gli strumenti dell’inchiesta giornalistica, Caporale riesce a penetrare il fortino per svelare i nomi e cognomi: chi ha fatto cosa, quali danni ha procurato alle casse dello Stato, all’ambiente, al territorio e, soprattutto, perché. Un lavoro che si propone di far parlare i fatti e i loro protagonisti, confrontando in maniera trasparente l’idea iniziale e il risultato finale: il dire e il fare, alla luce del mare che li separa.
Non una critica sterile, dunque, né una banale gogna per la classe dirigente, ma un’analisi che punta i riflettori sulla tecnica formidabile dell’occultamento collettivo delle responsabilità, con cui il potere si difende, confondendosi in una nebulosa grigia dai confini labili.
L’inchiesta si svolge e riavvolge a ritmi serrati, servendosi della più accattivante forma narrativa. Prende per mano il lettore, lo coinvolge, lo trascina su e giù per l’Italia, in un vortice di suggestioni e sentimenti simile a un giro sulle montagne russe. Davanti alla passerella di volti noti e sconosciuti, opere incompiute, grandi scempi e piccoli incidenti di percorso, il lettore si meraviglia, si sbigottisce e si indigna; ride, sbarra gli occhi e si arrabbia in un continuo saliscendi emozionale che lo porta a chiedersi: «Com’è stato possibile?»
Alle storie raccontate si alterna e si sovrappone il pensiero di grandi sociologi e politologi, che affiancano l’autore nel percorso attraverso una democrazia «senza popolo» e «senza responsabilità», dunque «senza memoria e senza consenso».
Il libro di Antonello Caporale è un atto di responsabilità, un segno di passione civile, un invito a riflettere sui confini della democrazia così come noi l’abbiamo conosciuta. Per scoprire quale sia il limite da non superare, e se invece qualcuno non l’abbia già oltrepassato. Se è un viaggio di sola andata, o se ci sia ancora un modo per tornare indietro.

«E' un tratto caratteristico del nostro Paese. Gli uomini passano, le colpe restano e non c’è mai nessuno che se ne assuma la responsabilità. Non si sa bene chi debba o possa rimediare agli errori, alle mancanze, agli scempi. Dirigenti scellerati si dimettono da consigli d’amministrazione dietro pagamento di liquidazioni milionarie; politici si lasciano alle spalle bilanci disastrati, enti prossimi al fallimento, per rifarsi una verginità con un nuovo incarico, che nulla sa del precedente. Incarico nuovo, vita nuova e reputazione tirata a lucido. Per alcuni il conto in banca lievita a ogni passaggio, per altri ogni passaggio è un grado in più nella scala del potere. Non sono latitanti. Non fuggono, né si nascondono, i responsabili. è la memoria corta del Paese che li rende irreperibili. Fa di loro degli incolpevoli e dunque degli impuniti.»

Antonello Caporale  

[ Fonte da cui è tratto ]

top

 

› Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2

 

> PAGINA PRINCIPALE > CRITICA LOCALE > MONDO PICCINO > PECUNIA POWER > PENSIERIDEE

07-01-09 22.13