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Speciale Greppia Mondo
20/12/2008 Sei mesi decisivi, i prossimi!
di: Futuroieri
Il 15 giugno 2008 il gruppo francese Europe 20/20 lanciò il suo allarme e sostenne che il secondo semestre dell'anno sarebbe stato quello della fase d'impatto della crisi planetaria.
Gli Stati Uniti erano già immersi nella crisi dal 2007, la borsa di New York continuava a perdere, molti annunciavano la chiusura di Lehman Brothers e la crisi delle altre banche finanziarie, c'erano problemi per le carte di credito e calavano i consumi e gli acquisti di beni durevoli, in primis le automobili della GM e Chrysler. E non voglio dimenticare chi ha avuto la casa pignorata perché non ha pagato il mutuo ed ora dorme in macchina o in qualche tendopoli di periferia. Sono cose note oggi, ma sei mesi fa non lo erano.
Tornando ad Europe 20/20 essa sostenne in giugno che:
<<E' nel corso del semestre prossimo che convergeranno con il massimo d'intensità tutte le componenti della crisi - finanziaria, monetaria, economica, strategica, sociale, politica>>.
Otto fenomeni dovevano segnare questi mesi e i prossimi due anni, dovrebbero esserei seguenti.
1) A fine dicembre un euro doveva valere 1.75 dollari;
2) Rottura del sistema finanziario mondiale dovuta all'impossibilità della FED di sostenere la sua moneta;
3) Crollo dell'economia USA;
4) Crisi nei paesi dell'euro con recessione in Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda e Francia. La Germania aveva un destino meno gramo;
5) Asia piegata dall'inflazione e dal calo delle esportazioni in USA e in Europa.
6) Difficoltà crescenti in sud America, ma la zona continuerà a crescere. Dovevano fare eccezione in negativo il Messico e L'Argentina.
7) Mondo arabo filo occidentale alla deriva. Rischi di nuovi tumulti e insurrezioni.
8) Le grandi banche USA e inglesi dovevano essere minacciate dallo scoppio di 4 bolle speculative.
BREVE COMMENTO
Se esagerare è un errore, Europe 20/20 ha sbagliato, ma solo nelle dimensioni dei fenomeni che sarebbero accaduti, perché molte cose previste sono accadute.
Non hanno pensato che il Congresso USA poteva stanziare 700 miliardi di dollari per salvare le tre grandi banche e anche le fabbriche di auto mentre la FED portava i tassi fra lo 0 e lo 0,25%.
Questo ha attenuato la caduta e l'ha diluita per cui avremo altri danni (forse non immensi) l'anno prossimo.
Certo l'euro può arrivare presto a 1,50 sul dollaro e alla parità sulla sterlina soprattutto se la BCE non facesse presto un nuovo taglio dei tassi che molti stati europei chiederanno presto.
L'economia USA non crollerà, ma i disastri sociali sono in corso.
Il punto critico della previsione di Europe 20/20 è il quinto: in Asia la crisi converge e sono limitate le risorse. Non è un caso che anche il Giappone ha azzerato i suoi tassi. L'incognita è la Cina, si deve vedere cosa farà quel gigante che rischia di essere schiacciato fra un incudine e un martello. Una stagione di riforme è certa, questa recessione rifarà i connotati a quello stato continente.
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CONTINUA LA LOTTA CONTRO LA BASE NATO A VICENZA
10/12/2008
Mettiamo radici al Dal Molin: compriamo un pezzo di Presidio Alle migliaia di donne e uomini che, da tutta Italia, hanno affiancato con il proprio sostegno e con la propria partecipazione la mobilitazione dei vicentini contro la costruzione della nuova base USA, chiediamo di contribuire alla realizzazione del nostro progetto di acquistare un terreno per il Presidio No Dal Molin. Abbiamo alle spalle più di due anni di lotta, iniziative ed azioni, tutte rivolte ad un unico obiettivo: bloccare la costruzione della nuova base militare. Tutto è stato sinora possibile grazie all'impegno di centinaia di donne e uomini che si sono uniti al Presidio Permanente. Dal 16 gennaio 2007 è il simbolo di una lotta comune.
Ora questo luogo deve essere rafforzato, uscire dalla precarietà vissuta fino ad oggi. C'è il rischio di non avere un luogo fisico per il Presidio e questo finirebbe per mettere in difficoltà la lotta che da oltre due anni stiamo conducendo. La posta in gioco è quindi troppo alta, e l'autosostegno economico dei vicentini, che ha permesso al Presidio di continuare caparbiamente ad esistere, oggi non basta più: abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti.
L'intenzione è quella di acquistare, tutti assieme, un terreno adiacente all'area Dal Molin }{per far mettere radici al Presidio definitivamente. Per far questo, oltre alla solita determinazione e piccola vena di follia, servono somme ingenti: per questo rivolgiamo un appello a tutte e tutti, in Italia e all'estero, perché ci aiutino contribuendo con l'acquisto di una o più quote da 100 Euro per il nuovo Presidio o, in alternativa, divenendo "sostenitore attivo" con il versamento di 50 Euro (25 Euro per studenti e precari).
Per sapere come contribuire, perseguire la progressione dei lavori, per info e aggiornamenti visita "http://www.mettiamoradicialdalmolin.blogspot.com"
Presidio Permanente No Dal Molin Via Ponte Marchese - Vicenza \par c.p. 303 36100 Vicenza http://www.nodalmolin.it
IL FUTURO E' NELLE NOSTRE MANI difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra
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Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16
16 - Nessuno s'illuda sul voto Abruzzese
15 - Malgoverno generalizzato in tempi di recessione irreversibile
14 - Greppia energetica
13 - La Lotta dei No Dal Molin continua
12 - Report: la puntata sulla crisi economica del 19/10/2008
11 - Nuovi fondi pensione nel pubblico impiego; il finanziamento dei partiti
10 - Una difesa per Grillo e i suoi meet up, le bollette enel, No dal Molin, precari istat
9 - In difesa di Grillo e dei suoi meet up, la Crisi della sinistra (ristampa)
8 - Crisi della sinistra, Bilancio della petizione sull'uranio, Mobilitazione dei "No Dal Molin"
7 - CASTE: i sindacati, l'Alitalia, i sindaci delle grandi città
6 - Speciale sicurezza: sul lavoro e in automobile (secondo R. Nader)
5 - Nostra lettera ad ATTAC e un comunicato dei No Dal Molin
4 - Scheda tecnica sui rischi legati all'uranio impoverito e ragioni della nostra petizione
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