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 Riflessioni di inizio settembre

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06/09/2008 Riflessioni sulla crisi della sinistra

07/09/2008 URANIO IMPOVERITO: nuove informazioni e un 1°bilancio della petizione

07/09/2008 appello del NO DAL MOLIN del 1° settembre

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1) 06/09/2008 Riflessioni sulla crisi della sinistra

Il primo strappo grave tra la parte sinistra della casta e il suo elettorato, non irreparabile, fu la guerra del Kossovo. La disinformazione diffusa rimediò e limitò le perdite di consenso elettorale, ma molta gente si rese conto che D'Alema faceva l'alleato fedele di Clinton e partecipò con entusiasmo ai bombardamenti che non liberarono e non protessero nessuno e favorirono solo i seguaci di Hashim Tachi, un soggetto da non raccomandare.

QUELLA GUERRA FERI' TUTTA LA SINISTRA ITALIANA anche se qualcuno si dissociò!

La sconfitta elettorale della sinistra che si verificò nel 2000 parte da questa vicenda ma ha altre cause importanti. Una su tutte va ricordata: mancano sempre progetti chiari e ben diffusi fra la gente, si naviga a vista e si preferisce rimandare o accantonare, al massimo si fanno i ritocchini.

Dal 2006 le cose sono peggiorate, in due anni di governo non ha prodotto nulla di rilevante e c'è stata la crisi petrolifera e l'inflazione che hanno alleggerito le tasche degli italiani.

A livello ambientale è stato un disastro, ma la decisione peggiore è stata la riforma del precariato. La legge prodotta non ha migliorato in nessun punto quella fatta in precedenza dai conservatori e bisogna ricordare che c'erano state molte promesse e critiche. Poi è arrivata la riforma delle pensioni. La legge realizzata da Damiano richiede (dal 2012) un anno in più di età e di contributi (62 anni e 37 di contributi) rispetto alla riforma del centro destra (61 e 36). Molti lavoratori, per paradosso, riceverebbero dei vantaggi se fosse ripristinata la riforma Maroni, il che è tutto dire. Dov'era la sinistra in quei giorni? Fu allora che persero l'ultimo treno, dovevano far cadere il governo. Ci furono solo proteste e mugugni, neanche molti. Tutti si piegarono alla logica del bisogna fermare le destre, bisogna rimettere a posto i conti e via dicendo intanto i banchieri hanno tartassato i percettori di redditi medi e bassi. Alla fine Prodi è caduto al centro perdendo l'appoggio di Dini, dei tre suoi seguaci e di tante banche che avevano le loro speculazioni da fare.

DOVE PUO' RINASCERE LA SINISTRA?

Può farlo solo su internet, serve tempo, riflessioni e soprattutto proposte. Essa rinascerà nei dibattiti politici e dai confronti. Almeno su questo terreno ci riapproprieremo dei valori della partecipazione e della democrazia.

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2 06/09/2008 URANIO IMPOVERITO: NUOVE INFORMAZIONI E UN 1° BILANCIO DELLA PETIZIONE.

La lista sugli effetti negativi sulla salute causati dell'esposizione all'uranio impoverito non può essere completa e nemmeno esaustiva: alla contaminazione da radiazioni va aggiunta quella da nanoparticelle derivanti da deflagrazioni. Così si può distinguere fra tumori maligni e benigni.

Tra le vittime della contaminazioni ci sono i veterani delle varie guerre del golfo. Certo le popolazioni civili delle zone di guerra sono le più martoriate, ma occorre ricordare che la Veteran Administration non ha eseguito in questi anni le analisi mediche appropriate. I veterani morti sono tanti e a tanti sono mancate le cure giuste perché i poteri forti temevano che questa verità indebolisse il governo e il presidente. Non vengono curati per nascondere una verità che costituisce un evidente crimine contro l'umanità.

Nel nostro piccolo la petizione ha raggiunto al 6 settembre 59 firme (alcune anonime) e tra queste spicca quella di V. Agnoletto, non sappiamo ancora se è un omonimo o uno scherzo di cattivo gusto. Comunque sia mi permetto di constatare che la petizione cammina con le sue gambe.

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APPELLO 3 -14 SETTEMBRE: 10 GIORNI DI MOBILITAZIONE

SIAMO TUTTI VICENTINI

Vogliono imporci il silenzio fregandosene della consultazione popolare.

Vogliono imporci una base militare calpestando la nostra città.

Vogliono imporci il cemento senza fare una valutazione d'impatto ambientale.

Vogliono comprare la nostra dignità senza sentirci protestare.

Vogliono la nostra terra, la nostra acqua, il nostro futuro.

Vogliono devastare Vicenza con una nuova installazione militare.

Da un giorno all'altro le ruspe potrebbero iniziare a demolire le strutture presenti all'interno del Dal Molin per far posto al cantiere statunitense; strutture sportive, edifici e capannoni che potrebbero essere riqualificati e adattati per scopi civili saranno distrutti per far posto a depositi di armi e comandi militari.

Il Consiglio di Stato, infatti, ha ribaltato la sentenza del Tar aprendo i cancelli dell'aeroporto alle ditte appaltatrici. Vicenza deve essere rispettata: nessun lavoro deve iniziare prima della consultazione popolare; questo vogliamo vederlo scritto, nero su bianco, dal commissario Costa o dagli statunitensi.

I lavori, in questo momento, sono fermi, anche grazie alla mobilitazione dei vicentini che, per tutto agosto, hanno sorvegliato e bloccato i cantieri per servizi e sotto servizi utili alla nuova struttura militare. In questi giorni indiscrezioni di stampa hanno assegnato al Governo italiano, nella figura del commissario governativo, l'ultima parola sull'accensione o meno delle ruspe. Da loro ci aspettiamo una dichiarazione formale di rispetto verso Vicenza: il silenzio sullo stop dei lavori, per noi, equivarrà al loro possibile inizio. In qualunque caso, noi continueremo a vigilare sull'area e bloccheremo ogni attività sospetta.

Difendere Vicenza significa rivendicarne la dignità: dal 3 al 14 settembre, organizzeremo il Festival No Dal Molin. Un momento per incontrarci, discutere e confrontarci; dieci giorni di musica e spettacoli; ma, soprattutto, un periodo di mobilitazione permanente per tenere la testa alta contro ogni arroganza.

La lotta di Vicenza è anche una mobilitazione contro la guerra e i suoi strumenti; per questo diciamo che "siamo tutti vicentini": impedire la costruzione della nuova base Usa significa mettere un granello di sabbia nella macchina di morte a stelle e strisce.

Dall'otto settembre apriremo anche il campeggio. Invitiamo tutte e tutti a venire a vedere se ci siamo arresi; a partecipare alle nostre mobilitazioni e alla difesa della nostra terra. Vicenza ha bisogno di ognuno di voi

Non saremo complici di chi vuol distruggere il nostro domani.

Il Festival No Dal Molin è in Via Madre Teresa di Calcutta, a Rettorgole (Caldogno). Si svolgerà dall'8 al 14 settembre camping No Dal Molin.

AZIONI - DIBATTITI - CONCERTI - SPETTACOLI

Se non vuoi la base, puoi fermarla; non restare a guardare.

› Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7

7 CASTE: i sindacati, l'Alitalia, i sindaci delle grandi città

6 Speciale sicurezza: sul lavoro e in automobile (secondo R. Nader)

5 Nostra lettera ad ATTAC e un comunicato dei No Dal Molin

4 Scheda tecnica sui rischi legati all'uranio impoverito e ragioni della nostra petizione

 

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