Diario della crisi: settembre 2011 - quarantatreesimo mese di 84.

i mesi "relativamente duri" della degenerazione sociale!

Baratri possibili e vicini per la crisi dopo il crollo di vecchi mondi arabi e la morte di Bin Laden.

27/09/2011

Di F. Allegri

Torno a riflettere sulla crisi dopo aver fatto un commento sull’europeismo idealista di Franco Cardini e una breve pausa per raccogliere le idee.

Stavolta guardo avanti, anche oltre l’orizzonte del tempo e del prevedibile per piazzare un paio di scadenze sul calendario.

La prima considerazione è duplice: a maggio siamo arrivati a metà del tunnel della crisi e in questo periodo del 2011 è arrivata nel mondo arabo nord africano e soprattutto è rimorto Bin Laden, forse per l’ultima volta.

La vicinanza dei due fatti e certe assonanze geopolitiche mi permettono di usare questo fatto come criterio di distinzione tra un prima e un dopo.

Prima c’è stata la crisi dei mutui e delle banche con e dopo la morte del terrorista inizia la stagione dei crolli degli stati ritenuti solidi che non ha ragioni finanziarie, ma politiche e spesso alimentari.

Il mondo arabo che è crollato non era quello più in bilico, anzi Egitto Libia e Tunisia erano osannati in Europa da anni, seppur con gradi diversi. Tutto crollato in 6 mesi!

La crisi dei crolli di stati parte dal mondo arabo, ma può arrivare in Europa passando per Grecia e Italia.

Anche i giornali parlano del default “controllato” della Grecia, io parlerei di spremitura preventiva e vana, di rimborsi ai creditori più attenti (leggi potenti).

Questo default è atteso per novembre, tra 2 mesi: ecco la prima scadenza da verificare.

Andando avanti si arriva all’Italia, non so se vi sorprendo.

Anche qui c’è una data: agosto 2012.

Qui c’è da chiedersi,: chi ci governerà allora?

Mi rendo conto che nella domanda c’è un condizionamento culturale tutto italiano e rispondo per punti:

1) Credo che Berlusconi si dimetterebbe per tempo davanti alla prospettiva di essere ricordato come l’uomo del crollo monetario.

2) Nessuno al momento ha forza e capacità per sostituirlo.

Ecco che abbiamo trovato uno scenario per l’eventuale default italiano che avrà una sua concausa politica nella breve eventualità cosi come ne ha avuta un’altra in questi anni di deficit crescente e di immoralità.

Nei prossimi mesi una crisi al buio sarebbe letale e molte forze spingono verso quella.

In questa seconda fase della crisi avremo però due tipi di crolli di stato:

a) quelli finanziari – politici (in chiave anti euro, principalmente)

b) quelli alimentari legati alla sovra - popolazione, alla siccità e alla scarsità dei raccolti strategici.

Solo il futuro ci potrà dire, ma non si può sperare nelle buone notizie, per quelle si dovrebbe impegnarsi e lavorare.

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