£  G R E P P I A   I T A L I A  £

 

10/03/2009

SPECIALE CRISI POLITICA ITALIANA

Un governo debole perchè di coalizione e mal guidato

Di F. Allegri

Ho scritto tante volte che la crisi non dovrebbe essere terribile per l'Italia, ma c'era un'incognita.

In realtà ce ne sono due: nessuno pensa alla crisi dell'industria del voluttuario o all'agricoltura del superfluo. Penso tra gli altri settori alla ceramica e anche al vino e faccio bene a preoccuparmi, come feci bene a dare certi consigli nei mesi passati.

La grande incognita italiana è quella politica, ci sono nuovi poveri e impoveriti, ma ieri le nostre banche hanno portato 20 miliardi di euro per comprare la dose di 12 miliardi di bot e tutto è andato bene ancora una volta. Anzi ci sono già 8 miliardi disponibili per la prossima volta.

C'è un'Italia protetta dalla crisi, indubbiamente ed è più estesa della casta che ha una sua estensione notevole.

La borsa sembra recuperare e celermente risale verso quota 14.000; penso che possa ritrovarla e fa questo mentre recupera anche l'euro, la borsa di Londra ha perso meno e recuperato qualcosa, ma lo fa con una sterlina che passa da 0.89 a 0.92 sull'euro ovvero svalutando del 3% senza dire nulla!

Non so se capite! Ad esempio per un operaio inglese vuol dire lavorare mezza giornata gratis ogni mese, da oggi in poi.

Veniamo al tema politica che caratterizzerà la mia riflessione.

La prima domanda è quando un governo è sicuramente debole?

La risposta democratica è quando ha l'appoggio di forze politiche diverse, con programmi, progetti, persone diverse. Era così il governo Prodi e differisce di poco il governo Berlusconi. Troppi partiti, due che non riescono a far nascere qualcosa di comune senza perdere pezzetti ovunque, da entrambe le parti, partitini minuscoli quanto improponibili e in generale un coacervo di forze che nel lungo termine hanno progetti dissimili e talvolta opposti.

Anche l'attuale alleanza al governo è un'unione di equivochi, meno di prima, ma non troppo.

Per colpa del vecchio PDS da 15 anni la politica italiana è diventata un referendum sul SI o il NO a Berlusconi.

Il nostro presidente del consiglio è paragonato a grandi dittatori e trattato dall'opposizione storica come un terribile criminale, per poi farci subdolamente qualche accordo sotto banco o come si dice "istituzionale". Una persona normale si trova davanti l'incoerenza e il mistero.

Per quanto riguarda il nostro governo le cose non stanno così: siamo in realtà di fronte a un capo del governo modesto, che si barcamena, che fa politiche del tirare a campare con una prospettiva temporale che non supera i due mesi e che cerca di scappare davanti a tanti pubblici ministeri di un diritto che non ha mai distinto bene il diritto dal cavillo.

Insomma è il degno erede dell'Andreottismo.

Il nostro piccolo presidente del consiglio ha manie di grandezza, conduce per mano tutti i suoi ministri, li accompagna alle conferenze stampa e spesso li danneggia più di quanto li sostenga.

Dico subito che mi risulta che questo suo nuovo governo poteva già esser caduto tre volte, ma il classico colpo di reni lo ha portato ad avanzare. E dove non c'è fortuna c'è il famoso aiutino.

Si va di piccola fase in piccola fase, il prossimo attentato alla diligenza è previsto per dopo le europee e l'arma letale è il nuovo sistema elettorale della camera. Il nostro Silvio ha più nemici che capelli e si contano anche quelli impiantati!

Mi direte ma quando sarebbe caduto il governo?

Qualcuno magari con un interesse interiore intenso!

Bene, ad esempio se non avesse prolungato il coma vigile di Alitalia, ad esempio. Una compagnia che è ripartita grazie a favori di ogni tipo e che mi sembra non sia "decollata".

A livello internazionale continua a collezionare disastri, insieme, sia chiaro al suo ministro competente in materia, ma insomma, si sa che ha preso il posto di Bush sulla graticola dei cronisti di politica estera che qualcosa contano.

Fino ad oggi gli italiani hanno fatto le sue fortune e scongiurato i mille terrori sulla crisi di Prodi e del vecchio ulivo, ma si sa che la crisi peggiorerà ancora e la gente non vorrà ascoltare le sue vecchie barzellette.

La crisi che si avvicina non è alla sua portata.

Fino ad oggi il nostro presidente ha spesso sabotato il suo governo. Negli ultimi giorni si è ricordato di aver ricevuto una maggioranza di voti schiacciante dagli italiani perché combattesse la famosa "casta" e i parassiti, abbassasse le tasse e gli sprechi. Purtroppo se ne ricorda ora, nei mesi passati ha salvato (prolungato l'agonia) Alitalia e ho ridetto tutto.

Molto gente non ha interesse all'italianità del catorcio e soprattutto moltissimi altri non avranno viaggi in aereo da rifare come accadeva anni fa! In USA si progetta la ristrutturazione del loro sistema ferroviario: ovvero sanno di essere messi male e della fine di Bengodi.

Il disastro è chiaro: mentre Tremonti e Brunetta tagliuzzavano il nostro statista si è dato alle spese folli a favore di imprenditori amici e anche avversari.

Sulla crisi le carenze politiche si ampliano: quando si dovette approvare i primi provvedimenti anti crisi qualcuno penso l'emendamento salva bancarottieri e furbetti e poi c'è stata anche la bella ipotesi di chiudere le borse per qualche giorno per scongiurare i crolli di qualche mese fa.

Un rimedio peggiore del male che non andava nemmeno spifferato alla stampa!

Dopo Alitalia c'è stato il salvataggio del Comune di Catania, non siamo ai livelli di Lehman o di Fannie Mae e Freddy Mac, ma sempre a quello dell'incenerimento di soldi pubblici. E questo con la stampa che ha taciuto ed acconsentito mentre le piazze si gremivano di persone arrabbiate quanto inconcludenti.

Insomma si va verso la fase critica della crisi con il peggiore dei governi e anche la peggiore opposizione possibile.

Non c'è da rimpiangere Prodi che qualcuno chiamava Mortadella, ma da ricordare che oggi il nostro capo del governo è stato ribattezzato in modo allusivo in Salame Primo o Psico Nano, ma on line si trova anche chi disperato lo considera un provocatore pagato da Prodi e meno male che il PD vacilla e lui è riuscito a far eleggere una sua pertinenza a presidente della Sardegna.

Ironie che danno risalto alla criticità di questi momenti.

L'Italia che produce ha ripreso fiato dalla svalutazione dell'euro e i piccoli sciagurati investitori in borsa si leccheranno le ferite con i BOT, ma non scordiamo la storica debolezza italiana che consiste nella voragine del debito pubblico sedimentato.

Anche per questo mese non siamo falliti e nemmeno nel prossimo, ma per evitare la crisi si dovrà sperare che qualcuno compri i BOT fino a dicembre o fare tagli veri, visto che di rilanciare l'economia non se ne parla e speriamo che non si debba parlare di italianità di certe banche del bel paese che qualche speculazione a rischio l'hanno fatta.

****************************************************************

CONTINUA LA LOTTA CONTRO LA BASE NATO A VICENZA

27/02/2009

Questa mattina un gruppo di cittadini ha fermato un camion che lavora al Dal Molin con una pacifica iniziativa e, colorandogli il lunotto, ha impedito che potesse continuare a lavorare.

La creatività è l'unica arma dei vicentini   La creatività è l'unico strumento che i vicentini utilizzano per opporsi ai lavori in corso per la realizzazione della nuova base statunitense al Dal Molin; lo dimostra l'iniziativa pacifica di questa mattina, di cui abbiamo appena preso visione del video, realizzata dalla "Tribù SiBlock", che ha costretto uno dei camion della ditta Carta Isnardo a sospendere il proprio lavoro di distruzione al Dal Molin [...]

Leggi tutto il comunicato del Presidio all'indirizzo
http://www.nodalmolin.it/comunicati/comunicati_282.html

Leggi il comunicato degli autori e guarda il video all'indirizzo http://tribusiblock.blogspot.com/

Intanto i no Dal Molin che hanno raccolto la metà del denaro necessario per acquistare i terreni che circondano la base. L'obiettivo dei 50.000 euro è vicino.

Presidio Permanente No Dal Molin Via Ponte Marchese - Vicenza \par c.p. 303 36100 Vicenza http://www.nodalmolin.it

IL FUTURO E' NELLE NOSTRE MANI difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra

********************************************************

_________________________________________________________________________________________

Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26

26 - Acqua pubblica e a buon mercato e le lotte del movimento "NO al dal Molin"

25 - Comunicato politico numero sedici di Beppe Grillo

24 - Qualche idea contro la crisi ed estratti dal processo alla TAV

23 - Grillo news ristampa, estratti dell'associazione Idra sul processo alla TAV e No dal Molin

22 - Grillo news, No Ponte e No Dal Molin

21 - ATTAC, Disarmiamoli, NO Ponte, No Dal Molin

20 - ATTAC e la crisi + i pezzi di Greppia 19

19 - SI alla pace NO al ponte e al Dal Molin

18 - Contro il ponte a Messina e a favore delle lotte dei no Dal Molin

17 - Speciale greppia mondo: sei mesi decisivi: i prossimi!

16 - Nessuno s'illuda sul voto Abruzzese

15 - Malgoverno generalizzato in tempi di recessione irreversibile

14 - Greppia energetica

13 - La Lotta dei No Dal Molin continua

12 - Report: la puntata sulla crisi economica del 19/10/2008

11 - Nuovi fondi pensione nel pubblico impiego; il finanziamento dei partiti

10 - Una difesa per Grillo e i suoi meet up, le bollette enel, No dal Molin, precari istat

9 - In difesa di Grillo e dei suoi meet up, la Crisi della sinistra (ristampa)

8 - Crisi della sinistra, Bilancio della petizione sull'uranio, Mobilitazione dei "No Dal Molin"

> PAGINA PRINCIPALE

> CRITICA LOCALE

> MONDO PICCINO

> PECUNIA POWER

> PENSIERIDEE

12-03-09 13.39