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27/11/2008 Greppia energetica
Di Futuroieri
Negli ultimi anni le spese per l'energia sono aumentate a dismisura e per l'Italia e le sue famiglie è stato un vero salasso.
Le più grandi holding del mondo si occupano di energia: 4 di petrolio (Exxon Mobil, PetroChina, Gazprom e Royal Dutch Shell)e poi c'è la General Electric che fornisce servizi all'industria petrolifera. Anche le grandi holding italiane lavorano per produrre energia, parlo di ENI ed ENEL. La FIAT, ad esempio, è stata superata da tempo e continuerà a perdere posizioni.
Il dominio delle imprese energetiche è costruito sui vincoli burocratici e politici e non si fa sapere alla gente una semplice verità: tutto intorno a noi è energia e la si potrebbe sfruttare!
Ora si spaccia la teoria dei picchi e si vuole dare ad intendere ai fessi che la fine di un sacco di materie prime è vicina. In realtà sono scarse solo le riserve di uranio!
Il vero problema è la paralisi politica che caratterizza il settore energetico.
L'unica iniziativa è sbagliata: il ritorno al nucleare. Avremo le centrali nel 2020 quando l'uranio sarà molto scarso.
Chi conosce la verità sull'energia crede che quella che si trova intorno a noi sia vecchia, troppo usata, legata al passato.
Ci si immagina un ritorno all'età della pietra. La stessa energia solare è ritenuta vecchia e nessuno pensa più ai mulini ad acqua o a vento. Ritengo che qualcuno pensi che non sarebbe possibile ricostruirne uno.
Il mondo dei mulini è scartato a priori!
Quel mondo fu condannato a morte dalla nazionalizzazione dell'energia elettrica: nacque l'ENEL sparì la produzione diffusa d'energia elettrica e i piccoli e medi produttori: si realizzò il controllo politico della produzione energetica. Bel guadagno! Per far ripartire quel mondo servirebbero anche risorse o accordi finanziari.
IL VERO RISPARMIO ENERGETICO PASSA PER LA PRODUZIONE DIFFUSA DI ELETTRICITA' dove chi produce trattiene per se il suo autoconsumo. Poi vanno bene le nuove lampadine e gli elettrodomestici avanzati. Qualche comunità rurale ci ha pensato , vedi Varese Ligure. Ci sono vari piccoli progetti, è un inizio. Con un buon mulino si potrebbero guadagnare 1500 euro al mese, e di zone buone per i mulini ce ne sono migliaia anche ignorando quelli galleggianti o quelli lungo le chiuse. Questi prodigiosi miracoli della scienza antica favoriscono il consumo in loco dell'energia e quindi riducono anche le perdite energetiche derivanti dal circolo in rete dell'energia.
Se con il solare si risparmia con i mulini si guadagna. Un impianto da 10 kWh garantisce 500 euro al mese se l'investitore ha consumi normali. E si parla di un piccolo impianto, i ricavi crescono per quelli leggermente più grandi che richiedono però un piccolo investimento.
Dopo l'acqua viene il vento: anche i piccoli impianti eolici sono possibili a patto di non usare le pale che si rompono spesso e che sono costruite dalla vecchia solita impresa di automobili a petrolio. Ma tu guarda il caso.
Se non c'è acqua e non c'è vento abbiamo il sole. Un impianto solare costa tra i 100 e i 150 euro a metro quadrato. Questo metro produrrà in un anno tanta energia quanto un barile di petrolio. In città il solare si può fare sui tetti.
Forse ora capirete meglio cosa dicevo quando affermavo che tutto intorno a noi è energia, da sempre. Una volta capito questo c'è da combattere con la burocrazia e allora ... greppia energetica.
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Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13
13 - La Lotta dei No Dal Molin continua
12 - Report: la puntata sulla crisi economica del 19/10/2008
11 - Nuovi fondi pensione nel pubblico impiego; il finanziamento dei partiti
10 - Una difesa per Grillo e i suoi meet up, le bollette enel, No dal Molin, precari istat
9 - In difesa di Grillo e dei suoi meet up, la Crisi della sinistra (ristampa)
8 - Crisi della sinistra, Bilancio della petizione sull'uranio, Mobilitazione dei "No Dal Molin"
7 - CASTE: i sindacati, l'Alitalia, i sindaci delle grandi città
6 - Speciale sicurezza: sul lavoro e in automobile (secondo R. Nader)
5 - Nostra lettera ad ATTAC e un comunicato dei No Dal Molin
4 - Scheda tecnica sui rischi legati all'uranio impoverito e ragioni della nostra petizione
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