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17/12/2008 Nessuno s'illuda sul voto Abruzzese
F. Allegri
Dico subito che considero errate la gran parte delle valutazioni espresse sui giornali e in TV in merito al voto regionale Abruzzese di domenica e lunedì scorso.
Il primo dato importante è quello del vincitore dato che tali elezioni servivano ad eleggere il presidente della regione destinato a sostituire il dimissionario Ottaviano Del Turco.
Ha vinto Chiodi, questo è il dato principale e ha avuto il 48% dei voti contro il 42% del candidato della sinistra e dell'Italia dei Valori.
In consiglio non avrà una maggioranza consistente, ma potrà governare. Nel maggioritario basta arrivare primi, serve un voto in più e non conta tanto che voti il 50 o il 90% degli aventi diritto.
Anzi se vota meno gente è meglio (questo lo sostengono i politologi, io illustrerò la mia idea poco sotto).
Tutte le analisi che hanno valutato i risultati delle varie forze politiche lasciano il tempo che trovano perché fanno finta di considerare il secondo dato importante: L'ASTENSIONE.
L'importanza degli astenuti va chiarita: essa ha rilevanza solo rispetto ad eventuali elezioni future, ad esempio le prossime europee alle quali questa gente potrebbe decidere di partecipare.
Ricordo che un astenuto non fa solo la scelta di non partecipare, esso accetta anche la decisione espressa dalla maggioranza.
Il crollo del PD è poca cosa, le nuove inchiesta e la loro carenze di progetti politici porteranno a nuove perdite future. Queste saranno maggiori se diventeranno più evidenti le collusioni corporative fra il vecchio polo speculativo di destra e quello burocratico di sinistra.
Non sono contento nemmeno del risultato della lista del giudice Di Pietro: AL NETTO DELLE ASTENSIONI HA SI AUMENTATO I SUOI VOTI, ma se si fa una proporzione con gli astenuti i voti ottenuti ci dicono che tale lista non ha raggiunto il 10% dei voti espressi in un voto normale.
Certamente la maggioranza degli astenuti aveva votato in passato il centro sinistra ma una parte di loro aveva scelto polo e destra e per ora stanno alla finestra, poi non è facile considerare i troppo anziani che smettono di votare e quei giovani che sicuramente hanno ritardato la loro prima decisione.
Dico questo anche per introdurre la riflessione finale sulla struttura dell'IDV.
Quando nacque questo partito fui tra i fondatori, sia a Firenze che a Empoli dove lo fondammo io, due fiorentini e una coppia di sposini appena arrivati in città che negli anni ho perso di vista, (era l'estate del 2000 se non erro).
Fu un incontro a cinque che non poteva avere futuro anche perché le mie dissidenze con Di Pietro mi avevano già persuaso a lasciare quella lista.
Il problema di quel partito è semplice e duplice.
Da un lato non si può rifondare un sistema politico nel contrasto fra onesti e ladri, una delle due parti non è ammissibile e l'onestà dovrebbe essere un requisito generale non un tratto distintivo di un partito.
Dall'altro il partito degli onesti ha un presidente fondatore che lo gestisce e lo regola a suo piacimento in modo personalistico, senza rispettare come si dovrebbe le regole democratiche e la partecipazione.
Abbiamo visto quanti parlamentari selezionati da lui (per non dire raccomandati o cooptati) sono saliti e scesi dal suo carro negli anni passati e questo dipende dal fatto che quel partito non seleziona bene i suoi dirigenti e non favorisce la sua base attiva che del resto non è consistente.
Come chiudere: forse dicendo che un'elezione abruzzese non ha mai cambiato il mondo!
Io preferisco sottolineare che per il 2009 prevedo una crisi sia economica che politica per l'Italia e che questo tema meriterà nuove riflessioni in futuro. Ne riparleremo.
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CONTINUA LA LOTTA CONTRO LA BASE NATO A VICENZA
10/12/2008
Mettiamo radici al Dal Molin: compriamo un pezzo di Presidio Alle migliaia di donne e uomini che, da tutta Italia, hanno affiancato con il proprio sostegno e con la propria partecipazione la mobilitazione dei vicentini contro la costruzione della nuova base USA, chiediamo di contribuire alla realizzazione del nostro progetto di acquistare un terreno per il Presidio No Dal Molin. Abbiamo alle spalle più di due anni di lotta, iniziative ed azioni, tutte rivolte ad un unico obiettivo: bloccare la costruzione della nuova base militare. Tutto è stato sinora possibile grazie all'impegno di centinaia di donne e uomini che si sono uniti al Presidio Permanente. Dal 16 gennaio 2007 è il simbolo di una lotta comune.
Ora questo luogo deve essere rafforzato, uscire dalla precarietà vissuta fino ad oggi. C'è il rischio di non avere un luogo fisico per il Presidio e questo finirebbe per mettere in difficoltà la lotta che da oltre due anni stiamo conducendo. La posta in gioco è quindi troppo alta, e l'autosostegno economico dei vicentini, che ha permesso al Presidio di continuare caparbiamente ad esistere, oggi non basta più: abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti.
L'intenzione è quella di acquistare, tutti assieme, un terreno adiacente all'area Dal Molin }{per far mettere radici al Presidio definitivamente. Per far questo, oltre alla solita determinazione e piccola vena di follia, servono somme ingenti: per questo rivolgiamo un appello a tutte e tutti, in Italia e all'estero, perché ci aiutino contribuendo con l'acquisto di una o più quote da 100 Euro per il nuovo Presidio o, in alternativa, divenendo "sostenitore attivo" con il versamento di 50 Euro (25 Euro per studenti e precari).
Per sapere come contribuire, perseguire la progressione dei lavori, per info e aggiornamenti visita "http://www.mettiamoradicialdalmolin.blogspot.com"
Presidio Permanente No Dal Molin Via Ponte Marchese - Vicenza \par c.p. 303 36100 Vicenza http://www.nodalmolin.it
IL FUTURO E' NELLE NOSTRE MANI difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra
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Per leggere le edizioni precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15
15 - Malgoverno generalizzato in tempi di recessione irreversibile
14 - Greppia energetica
13 - La Lotta dei No Dal Molin continua
12 - Report: la puntata sulla crisi economica del 19/10/2008
11 - Nuovi fondi pensione nel pubblico impiego; il finanziamento dei partiti
10 - Una difesa per Grillo e i suoi meet up, le bollette enel, No dal Molin, precari istat
9 - In difesa di Grillo e dei suoi meet up, la Crisi della sinistra (ristampa)
8 - Crisi della sinistra, Bilancio della petizione sull'uranio, Mobilitazione dei "No Dal Molin"
7 - CASTE: i sindacati, l'Alitalia, i sindaci delle grandi città
6 - Speciale sicurezza: sul lavoro e in automobile (secondo R. Nader)
5 - Nostra lettera ad ATTAC e un comunicato dei No Dal Molin
4 - Scheda tecnica sui rischi legati all'uranio impoverito e ragioni della nostra petizione
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