Achilìa
Anemia
Diabete mellito
Dissenteria
Enterite
Enzimopatie
Gastrite cronica
Kwashiorkor
Tossinfezione alimentare
Malnutrizione
Obesità
Anoressia nervosa
Pellagra
Achilìa
Assenza completa della secrezione dello
stomaco. Può trattarsi della conseguenza di una gastrite cronica giunta
all’ultimo stadio, quello di distruzione completa della mucosa, oppure di un
tumore,ma può anche essere una malattia a sé stante. In questo caso, pare
che le secrezioni intestinali riescono a supplire alla mancanza di
secrezioni gastriche.
Acidità di stomaco
Iperacidità del succo gastrico, che provoca
espulsione di gas ( eruttazione ) e di liquidi in piccole quantità, di
sapore e odore acre, provenienti dallo stomaco.
Anemia
Malattia del sangue, caratterizzata da
diminuzione del numero dei globuli bianchi (eritrociti) o dell’emoglobina,
pigmento rosso del sangue necessario al trasporto dello ossigeno in esso
contenuto. I globuli rossi, che hanno importanza vitale nel processo della
respirazione, perché portano ossigeno dai polmoni a tutti i tessuti
dell’organismo sono prodotti dal midollo osseo. Essi, in media, sono
normalmente cinque milioni nell’uomo e quattro milioni e mezzo nella donna
per ogni millimetro cubo. L’anemia può essere una malattia in se’ o il
sintomo più o meno importante di un’altra malattia. In stadi avanzati di
malattie molto gravi, per esempio in alcune forme di tumore maligno o di
insufficienza renale, l’anemia e’ conseguente al rallentamento di processi
di produzione o purificazione del sangue. In forme più lievi, l’anemia non
deve preoccupare: un gran numero di individui soffre di anemia in qualche
periodo della propria vita. Le manifestazioni dell’anemia possono variare a
seconda della sua gravita’. Di solito, il paziente e’ pallido e lo e’ in
modo più evidente sotto le unghie, sulle labbra, sulle palme delle mani,
nella parte interna delle palpebre. Al pallore si accompagnano talvolta una
sensazione di costante stanchezza e nei casi più gravi, vertigini,
palpitazioni di cuore, respiro affrettato e mancanza di appetito.
L’eventuale deficienza di emoglobina potrà essere accertata da un esame del
sangue. Anemia da carenza di ferro. E’ la forma più comune e si riscontra
con maggiore frequenza nelle donne, particolarmente durante la gravidanza, e
nei vecchi. In questi casi per stabilire l’equilibrio basta aumentare nella
dieta quantità di alimenti contenenti ferro ( vegetali a foglie verdi,
fegato, carne magra, rognone, pane integrale, piselli secchi, fagioli,
frutta ), integrando il regime alimentare con la somministrazione di
medicinali a base di ferro.
Anemia da perdita di sangue. All’origine
dell’anemia vi sono, a volte, mestruazioni troppo abbondanti, emorragie,
emorroidi, ulcere peptiche sanguinanti o altri disturbi cronici che causano
perdita di sangue. In questi casi e’ necessario prima di tutto individuare e
rimuovere la causa della perdita di sangue, poi provvedere a curare l’anemia
con la somministrazione di medicinali a base di ferro e di alimenti ricchi
dello stesso minerale (in particolare carne magra ).
Anemia perniciosa. Colpisce di solito le
persone di mezza età o di età avanzata. In questa forma di anemia ( chiamata
anche " anemia di Addison-Biermer" o "anemia megaloblastica"), i globuli
rossi non si sviluppano normalmente, a causa di un mancato assorbimento
della vitamina B12 a livello dello stomaco per atrofia della mucosa
gastrica, con conseguente achilia ( mancanza nel succo gastrico dell’acido
cloridrico e della pepsina ) e assenza del fattore intrinseco. Il soggetto
può accusare l’uno o l’altro o tutti i sintomi descritti sopra, cui possono
aggiungersi torpore degli arti, andatura incerta, disturbi della vescica, a
seguito di lesioni nervose da carenza di vitamina B12.
Questa forma, un tempo a esito letale e’ ora
perfettamente curabile mediante trattamento con iniezioni di vitamina B12.
La cura, però, deve essere continuata per tutta la vita .
Anemia aplastica. E’ una forma derivante da
lesioni o distruzione del midollo osseo e si manifesta con macchie scure
sulla pelle, frequenti emorragie dal naso e dalla bocca, facilità a
contrarre infezioni. Le cause possono essere: ipersensibilità di tipo
allergico a medicinali o prodotti chimici, esposizione prolungata a sostanze
radioattive o raggi X , presenza di forme tumorali maligna localizzate nel
midollo osseo. L’anemia aplastica richiede immediato ricovero in ospedale e
trasfusioni di sangue. La guarigione e’ possibile solo se la causa viene
individuata rapidamente ed eliminata.
Anemia emolitica. E’ caratterizzata da un
troppo rapido deterioramento dei globuli rossi, che può avvenire come
reazione alla somministrazione di certi medicinali o può essere su base
ereditaria. La si riscontra talvolta in bambini nati da padre con Rh
positivo e madre Rh negativo o in individui cui sia stata praticata una
trasfusione con sangue di tipo adatto. Il decorso dell’anemia emolitica, che
richiede l’immediato ricovero in ospedale, può essere benigno purché si
somministrino per tempo le cure necessarie.
Diabete mellito
Detto semplicemente "diabete", è una
disfunzione dell’organismo consistente nell’incapacità di utilizzare lo
zucchero come fonte di energia. Quando il livello del glucosio e nel sangue
si alza, normalmente le isole di Langerhans del pancreas immettono nella
corrente sanguigna l’insulina, un ormone che favorisce l’accumulo e
l’utilizzazione del glucosio nei tessuti. Nel diabete, invece, essendovi
carenza o addirittura mancanza d’insulina il glucosio non può venire
utilizzato dall’organismo e si accumula nel sangue (iperglicemia). Il
diabete è una malattia frequente in forma più o meno grave, particolarmente
negli individui che hanno superato i 50 anni. Le alterazioni vasali di tipo
arteriosclerotico, la perdita di elasticità da parte delle arterie, possono
causare complicazioni agli occhi, ai reni, al cuore, alle gambe, possono
essere prevenute o, al peggio, ritardate da una cura tempestiva. Nel diabete
grave, il grasso accumulato nell’organismo immette nella corrente sanguinosa
acidi grassi, i quali, utilizzati come fonti di energia a posto del
glucosio, a loro volta producono sostanze dannose, chiamate "corpi chetonici".
In tal caso, in mancanza di cure si possono arrivare alla chetoacidosi, a un
aumento cioè dell’acidità del sangue, al coma diabetico e alla morte. Il
diabete si sviluppa con più probabilità nei soggetti generalmente di media o
di tarda età, con precedenti familiari, o negli obesi. Per quanto riguarda
la cura, prima di tutto indispensabile seguire una dieta appropriata che,
pur prevedendo una drastica riduzione di carboidrati, soddisfi i bisogni
alimentari del paziente e, mantenga normale il suo peso. Nei pazienti obesi
la riduzione del cibo e quindi anche del peso è indispensabile. La
somministrazione d’insulina può essere necessaria a ogni età. Esistono tipi
di insulina ad azione ritardata e tipi ad azione immediata. La scelta fra le
due alternative dipende dalle necessità del singolo paziente. La
sulfanilurea, che stimola la produzione di insulina da parte del pancreas
che è efficace solo per i diabetici di età media e avanzata. Una dose troppo
elevata di insulina o di sulfanilurea può provocare un’eccessiva caduta del
livello dello zucchero nel sangue (ipoglicemia). Altre cause di caduta del
livello dello zucchero possono essere eccessiva distanza fra i pasti.
Dissenteria
Grave malattia intestinale, caratterizzata
attacchi ripetuti di diarrea, con sangue e muco nelle feci.La malattia è
comune nei luoghi dove le condizioni igieniche sono scadenti.
Dissenteria bacillare. E’ diffusa nel cibo,
dall’acqua, dal latte inquinati da germi dissenterici. La fonte del batterio
che viene trasmesso per contatto o dalle mosche o dagli utensili sporchi, è
l’ammalato o il portatore, cioè l’individuo che porta in sé e propaga i
germi, ma non presenta i sintomi della malattia. Oltre gli attacchi di
diarrea, il malato ha febbre e crampi; spesso sono presenti anche nausea e
vomito. La malattia viene curata con antibiotici e abbondanti bevande per
prevenire la disidratazione. Se non ci sono complicazioni il paziente
migliora in poco più di una settimana.
Dissenteria amebica. Detta anche "amebiasi",
questa malattia è causata da un particolare tipo di ameba (Entamobea
histolytica), organismo unicellulare assai più grande di un batterio. E’
spesso diffusa dall’acqua potabile inquinata e si manifesta soprattutto
nelle regioni tropicali, specie dove gli escrementi umani vengono
diffusamente usati come fertilizzanti. Gli ammalati di una forma grave di
dissenteria amebica possono avere, come complicazione, un accesso del fegato
o un’epatite, i farmaci per curare la dissenteria amebica sono, tra gli
altri, le teracicline e il cloridato di emetina. Se si formano accessi, la
cura è chirurgica.
Enterite
Infiammazione dell’intestino. Può essere
causata da infezione batterica o da virus, da reazione allergica a cibi o a
farmaci, da avvelenamento da cibi guasti da abuso di alcolici, da eccesso di
cibo o da altre cause. Il sintomo principale è la diarrea, che può anche
contenere sangue. La terapia è dietetica e farmacologica. Poiché con la
diarrea vengono persi molti liquidi, è opportuno che i pazienti vengano
attentamente seguiti per evitare l’insorgenza di una grave disidratazione.
Enzimopatie
Ogni malattia causata dalla mancanza o
dall’alterazione di uno o più enzimi, molecole proteiche necessarie per il
normale svolgimento dei processi cellulari. Le Enzimopatie sono malattie
ereditarie e non è possibile guarirle; in alcuni casi, però, opportune
precauzioni possono alleviare i sintomi e quindi limitare le manifestazioni
morbose secondarie. Un esempio di enzimopatia è l'oligofrenia fenil-piruvica
in cui esiste un'alterazione del metabolismo dell'aminoacido fenil-alanina,
che non si trasforma in tirosina. Il sintomo più grave è un forte ritardo
mentale di cui si può evitare la manifestazione facendo assumere al neonato
una dieta molto scarsa di frnil-alanina. Altri esempi sono l'intolleranza
congenita al fruttosio e una forma di anemia emolitica.
Gastrite cronica
Nella gastrite il rivestimento interno dello
stomaco è più sottile del normale e molte ghiandole che secernono i succhi
gastrici interrompono la loro funzione. Una forma lieve di gastrite cronica
è comune nelle persone anziane, ma non sempre causa sintomi spiacevoli o
disturbi digestivi. Attacchi frequenti di gastrite acuta possono
cronicizzarsi nelle persone giovani. Quando si è stabilizzata, la gastrite
può anche non provocare disturbi digestivi. In ogni caso, chi soffre di
gastrite cronica dovrebbe evitare di bere alcolici e rinunciare a tutti i
cibi che fa fatica a digerire. In un particolare caso di gastrite cronica,
gastrite atrofica, il paziente non è più in grado di assorbire una delle
vitamine essenziali, la B12. La mancanza di questa vitamina è causa di
anemia perniciosa e può provocare disturbi mentali. La mancata secrezione di
acidi nello stomaco riduce, o addirittura annulla la possibilità di
assorbimento del ferro introdotto con la dieta, causando quel particolare
tipo di anemia conosciuto come anemia ferro priva.
Kwashiorkor
E' una malattia causata da insufficiente
nutrizione, soprattutto di proteine, e da carenze vitaminiche. Colpisce i
bambini, soprattutto nei paesi sottosviluppati, fra il primo e il terzo anno
di vita. Il suo instaurarsi è favorito dalla concomitanza di malattie come
il morbillo, la polmonite, la dispepsia diarroica. I sintomi principali
consistono in mancata crescita, edemi, atrofia muscolare, ridotta o
inesistente attività fisica. L'addome è spesso sporgente per ingrossamento
del fegato dovuto a cirrosi. L'unica cura consiste nella somministrazione di
alimenti ricchi di proteine e arricchiti di vitamine, sebbene sia piuttosto
difficile far regredire del tutto la malattia.
Tossinfezione alimentare
Malattia acuta causata da ingestione di cibi
contaminati da germi. Si ha sospetta tossinfezione quando si manifestano
sintomi del tipo nausea, diarrea, vomito, dolori e gonfiori addominali. Tale
sintomatologia può manifestarsi subito dopo l'ingestione di un cibo guasto,
ma anche dopo 24 ore o più, ed essere accompagnata o meno da febbre. E'
importante bere molto per compensare la perdita dei liquidi dovuta al vomito
o alla diarrea. Può essere di due tipi a seconda che sia di origine
batterica oppure da sostanze tossiche già presenti nell'alimento prima della
sua ingestione. Il tipo più comune è la salmonellosi, le salmonelle sono
presenti nei molluschi e nei crostacei pescati in acque inquinate; si tratta
di stafilococchi che possono inquinare l'alimento sia durante la sua
preparazione che durante la sua conservazione a temperatura ambiente o,
peggio, ancora al caldo. I batteri si moltiplicano rapidamente, producendo
tossine ed enzimi che provocano gastroenteriti molto gravi. Un tipo di
avvelenamento da cibo è dovuto al Clostridium welchii, microrganismo che può
proliferare nella carne non ben cotta e solo riscaldata leggermente.
Esistono anche forme non batteriche di intossicazione alimentare, provocate
da ingestione di cibi (funghi, erbe o frutti) erroneamente ritenuti
commestibili. Intossicazioni acute o croniche possono anche derivare da
ingestione di residui di insetticidi o altre sostanze spruzzate su frutta e
verdura.
Malnutrizione
Patologia provocata da una dieta non
equilibrata che implica carenze o eccessi di uno o più nutrienti. Una
persona è a rischio di malnutrizione se la quantità di calorie, la qualità
degli alimenti, o le due cose assieme non corrispondono al fabbisogno
energetico e nutrizionale. Quando la dieta fornisce un apporto calorico
particolarmente ridotto, l'organismo inizia a utilizzare a scopi energetici
le proprie riserve di grassi e, esaurite queste, le proteine che compongono
la massa muscolare e tutti gli altri tessuti; raggiunto un certo limite di
indebolimento, il corpo non è più in grado di adempiere alle proprie
funzioni fisiologiche e di difendersi dalle infezioni. I bambini, in
particolare quelli al di sotto dei cinque anni, manifestano più rapidamente
degli adulti gli effetti del digiuno, sviluppando forme di malnutrizione
proteico-caloriche anche fatali, come il kwashiorkor e il kwashiorkor
marantico, presenti in tutti i paesi in via di sviluppo. Il kwashiorkor in
genere si manifesta quando un bambino viene svezzato tardivamente, passando
a un'alimentazione ricca di amidi e povera di proteine, e di frequente viene
preceduto da un'infezione acuta. Talvolta il peso molto inferiore alla media
è mascherato dal fenomeno di ritenzione idrica, che conferisce ai bambini
affetti da kwashiorkor la tipica faccia "a luna piena" e il ventre gonfio.
Il kwashiorkor marantico, invece, si manifesta quando un neonato viene
svezzato precocemente, sostituendo al latte materno alimenti poveri di
calorie e nutrienti; complicazioni comuni in questi casi sono le infezioni
croniche a carico dell'apparato digerente, dovute alle precarie condizioni
igieniche, che vengono in genere "curate" con sostanze liquide prive di
valore nutritivo. Un bambino colpito dal kwashiorkor marantico si presenta
fortemente sottopeso, privo di grasso corporeo ed eroso nella massa
muscolare.
Nei paesi industrializzati le conseguenze di
un'alimentazione a ridotto contenuto calorico si possono osservare nelle
persone sofferenti di anoressia nervosa e talvolta negli anziani; in queste
nazioni, tuttavia, la forma più comune di squilibrio nutrizionale è dovuta
alla sovralimentazione, che in casi estremi dà luogo a obesità, una
patologia che a sua volta incrementa il rischio di diabete e di malattie a
carico dell'apparato cardiovascolare. Quando l'alimentazione è povera di
nutrienti si manifestano le cosiddette malattie da carenza, dovute, in
genere, alla mancanza di specifiche vitamine o minerali e particolarmente
diffuse nei paesi in via di sviluppo, dove incidono fortemente sui tassi di
morbilità e mortalità dell'intera popolazione. Tra le diverse cause a cui si
può attribuire una malattia da carenza, certamente vi è una dieta a limitata
varietà di alimenti, come accade, ad esempio, nei paesi in cui il mais è
l'alimento di base dell'alimentazione e oltre a questo vengono consumati
pochi altri cibi; in genere, in queste condizioni viene a mancare la niacina,
una vitamina del gruppo B, in assenza della quale può insorgere la pellagra.
Alcune persone hanno un fabbisogno molto elevato di alcune sostanze, che se
non vengono assunte in quantità elevate possono provocare malattie da
carenza: il ferro, ad esempio, deve essere presente in modo adeguato nella
dieta dei soggetti anemici. Altri stati di carenza di intere popolazioni
possono essere correlati a una particolare localizzazione geografica, come
accade, ad esempio, nelle regioni con terreni particolarmente poveri di
iodio: dal momento che pochi altri alimenti, oltre ai vegetali, contengono
quantità significative di questo minerale, chi vive in queste zone può
presentare una carenza cronica di iodio che si manifesta in malattie come il
gozzo e il cretinismo.
Gli effetti della carenza di una specifica
vitamina o di un minerale sull'organismo dipendono,essenzialmente, dalla
funzione di quell'elemento (ad esempio, un apporto ridotto di vitamina A,
che ha un ruolo importante per la vista, può provocare cecità), e più sono
le funzioni svolte dalle vitamine o dai minerali in questione, più vaste
sono le conseguenze sulla salute.
Obesità
Affezione caratterizzata dall'accumulo di
eccessive quantità di tessuto adiposo sotto la pelle e all'interno degli
organi, compresi i muscoli. Tutti i mammiferi accumulano grasso corporeo,
che normalmente costituisce il 25% del peso corporeo delle donne e il 15% di
quello degli uomini. La deposizione di grasso, che contiene il doppio
dell'energia potenziale dei carboidrati o delle proteine, è un efficiente
sistema per disporre di una riserva energetica sempre pronta all'uso. La
deposizione di quantità eccessive di grasso può, tuttavia, causare una
compromissione della salute. Alcuni dati clinici dimostrano che, rispetto
alla popolazione normale, le persone in sovrappeso di oltre il 30% corrono
rischi notevolmente maggiori di ammalarsi, in particolare di diabete, di
malattie cardiovascolari e della colecisti, nonché di artrite, e spesso
vanno incontro a complicanze durante gli interventi chirurgici.
L'obesità è causata solo raramente da
disturbi del sistema endocrino. Non è ereditaria e i bambini in sovrappeso
non diventano necessariamente adulti obesi. L'obesità è causata
dall'assunzione di più energia, sotto forma di cibo, di quanta se ne consumi
nell'attività. Oltre all'eccesso di cibo, l'obesità può essere causata anche
da riduzione dell'attività e spesso colpisce chi fa vita sedentaria o è
costretto a letto per periodi prolungati. Tra gli approcci, tentati e solo
parzialmente riusciti, per far perdere peso agli obesi, vi sono: le pillole
anoressizzanti, che contengono anfetamine e oggi sono scarsamente utilizzate
perché considerate pericolose; le diete complesse, che non sempre sono
efficaci nei confronti dei forti obesi; le diete proteiche liquide, simili a
quelle utilizzate per alcuni pazienti ricoverati in ospedale, che, tuttavia,
sconvolgono il naturale equilibrio idrosalino dell'organismo e compromettono
la funzionalità cardiaca.
Le procedure chirurgiche impiegate per
facilitare la perdita di peso sono il by-pass ileale e il bypass gastrico.
Nel primo intervento viene asportato un tratto di intestino per ridurre
l'assorbimento delle sostanze nutritive; questo intervento è stato ormai
quasi del tutto abbandonato poiché causa gravi effetti collaterali, come
danni al fegato e diarrea cronica, e ha provocato numerosi decessi. Nella
procedura del by-pass gastrico, una considerevole proporzione dello stomaco
viene chiusa con graffe chirurgiche e viene, così, notevolmente ridotta la
quantità di cibo che il soggetto riesce ad assumere.
Poiché si ritiene che l'obesità sia
prevalentemente dovuta a errate abitudini alimentari, molti pensano che una
correzione del comportamento alimentare possa essere una terapia efficace.
In tale terapia agli obesi viene insegnato a mangiare solo in certi orari
della giornata o in certi luoghi, a nutrirsi lentamente e a tenere un diario
scritto di tutto ciò che ingeriscono. Solo il 15% circa dei soggetti obesi
sottoposti a tale terapia perde, tuttavia, una quantità significativa di
peso che non viene ripresa nell'anno successivo.
Anoressia nervosa
Detta anche anoressia mentale, patologia
caratterizzata da grande paura di ingrassare o di diventare obesi, nonché da
un'immagine distorta del proprio corpo; essa conduce a una perdita eccessiva
di peso, solitamente provocata dalla diminuzione volontaria dell'apporto di
cibo e da un esercizio fisico esagerato.In genere insorge in persone sane e
colpisce soprattutto gli adolescenti, in particolare le giovani donne.
Inizialmente disturbo comportamentale, l'anoressia nervosa può tuttavia
causare anche gravi disfunzioni fisiologiche, quali un'aumentata
vulnerabilità alle infezioni e forti squilibri ormonali,che tra le altre
cose possono provocare irregolarità del ciclo mestruale e, in fasi più
avanzate della vita, anche osteoporosi. Può inoltre compromettere, sia pure
in modo reversibile, i processi mentali, che in genere ritornano nella norma
se l'affezione si risolve e il peso corporeo viene ripristinato. Nel 5-18%
dei casi l'anoressia nervosa ha esito fatale. Chi viene colpito da questa
patologia può presentare, a fasi alterne rispetto all'anoressia, anche
bulimia nervosa, una forma caratterizzata dall'ingestione di grandi quantità
di cibo, che per paura di ingrassare vengono eliminate con vomito
autoindotto o con lassativi. Il vomito ripetuto, che, tra i vari effetti,
priva l'organismo di liquidi e di potassio, può avere effetti avversi sulla
funzione cardiaca.
Questa malattia è spesso associata a
depressione, scarsa autostima, problemi legati alla crescita o alla
definizione della propria sessualità; per la sua cura non esiste un'unica
terapia che abbia dimostrato di essere efficace in tutti i casi. Circa la
metà dei pazienti che si sottopongono a psicoterapia, singola o familiare,
guarisce senza andare incontro a ricadute. La normalizzazione del peso
corporeo è un passo importante nel trattamento dell'affezione, che talvolta
prevede anche la somministrazione di farmaci antidepressivi.
Poiché molte persone affette da anoressia
nervosa non si rivolgono direttamente a un medico, non è possibile conoscere
l'esatto grado di diffusione della malattia.
Pellagra
Malattia carenziale causata da inadeguatezza
nell'apporto o nell'assorbimento di niacina o vitamina B3. Sebbene la
pellagra sia comune in tutto il mondo, la sua incidenza in alcuni paesi
occidentali è oggi bassa grazie all'aggiunta di vitamine ai cereali
lavorati. Questa malattia colpisce soprattutto le persone con una dieta
povera di proteine e in particolare chi si nutre soprattutto di mais; si
presenta talvolta nei soggetti affetti da disturbi gastrointestinali, che
impediscono l'assorbimento delle vitamine. I primi sintomi della pellagra
sono spesso debolezza, insonnia e dimagrimento. La pelle del collo, delle
mani, delle braccia, dei piedi e delle gambe, soprattutto dopo esposizione
ai raggi solari, diventa ruvida, arrossata e desquamata, e nella bocca si
formano lesioni dolorose. A livello gastrointestinale si ha perdita di
appetito, nausea e diarrea. Più tardi nel decorso della malattia si
verificano compromissione del sistema nervoso, cefalea, vertigini, dolori
generalizzati, tremore muscolare e disturbi mentali. Il deficit di niacina
può essere fatale. La terapia consiste nella somministrazione di niacina e
delle altre vitamine del gruppo B. Per la guarigione e la prevenzione della
pellagra è indispensabile osservare una dieta che preveda l'assunzione
quotidiana di latte, carne magra o pesce, cereali integrali e ortaggi
freschi.
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