Seguendo una alimentazione
di questo tipo, secondo il dott. Sears, si tiene sotto controllo
l'insulina che è l'ormone che scinde i carboidrati e che in sostanza gli
dice cosa fare; inoltre vengono stimolati gli eicosanoidi e il glutadione,
altri ormoni che regolano gli zuccheri nel sangue e tutta una serie di
altre funzioni.
La dieta a zona è un pò la
dieta che viene utilizzata nelle palestre e che in sostanza non è una
dieta nel senso ormai comune del termine: è più che altro uno stile di
vita che ognuno di noi può assumere e che lo faciliterà a mantenersi in un
buono stato.
Affinchè tale regime
dietetico abbia più successo, viene comunque raccomandato di eseguire
regolarmente un'attività fisica, di moderare le bevande alcoliche e in
generale di condurre uno stile di vita sano.
La dieta a zona riscuote un discreto successo, anche se
potrebbe essere abbinata ad una piccola riduzione di apporto calorico
giornaliero tramite il cibo e ad una riduzione dell'apporto di proteine e
grassi. In tal modo si possono avere parte degli effetti della dieta a
zona e al contempo sfruttare i principi base della dieta, cioè
l'assunzione di una minor quantità di calorie. Infatti, quello che non
considera (o considera solo in parte) tale regime dietetico è la quantità
di cibo che viene ingerito e la qualità degli alimenti. Per esepio, anche
mangiando carboidrati complessi e riducendo le calorie ingerite si può
tenere bassa l'insulina. Molti carboidrati vengono proprio definiti " ad
indice glicemico basso" poichè hanno la caratteristica di tener basso il
livello di insulina nel sangue, che è il principale fattore che determina
l'accumulo di grasso.
A voi la scelta! |