MITSUBISHI La
Mitsubishi ha portato avanti la produzione delle automobili
prima attraverso la Mitsubishi Heavy Industries (fino al 1970),
successivamente con la Mitsubishi Motors Corporation. La prima
auto fabbricata (nel lontano 1917) fu anche la prima automobile
prodotta in serie in Giappone, quando l'allora Mitsubishi
Shipbuilding and Engineering Company presenta la "A", vagamente
ispirata alla Fiat "Zero". Nel 1921 la casa decide di dedicarsi
esclusivamente ai veicoli industriali, attività che prosegue,
con evidente interruzione di guerra, fino al 1959. Negli anni
trenta venne prodotta in pochissimi esemplari la PX33, una delle
prime vetture a trazione integrale. Durante la Seconda guerra
mondiale la Mitsubishi Heavy Industries fu impegnata nella
costruzione di mezzi militari, per questo motivo i suoi
stabilimenti vennero pesantemente bombardati. Dopo la guerra la
Mitsubishi si rimise in piedi costruendo automobili su licenza.
Nel 1953 firmò un accordo con l'americana Willys-Overland per
costruire in Giappone, sempre su licenza,la famosa Jeep CJ3B:
verrà prodotta in diversi modelli fino al 1998. Solo nel 1959 la
casa nipponica poté proporre al mercato una piccola berlina di
progettazione propria: si trattava di una bicilindrica a 4
posti, di circa 300 cc. Quando la Mitsubishi presenta la "500"
(nome in voga in quegli anni, evidentemente) ha un discreto
successo fino al 1962, quando il suo posto è preso dalla "Minica";
nello stesso anno arriva la "Colt 600", nome destinato a
rimanere nella storia Mitsubishi, il cui motore viene
progressivamente aumentato di cilindrata. A metà degli anni
sessanta la Mitsubishi produceva solamente due modelli propri:
la Minica e la Colt. Nel 1965 è la volta della "Colt 800",
dotata di una interessante carrozzeria fastback. L'anno prima la
Casa tenta l'ingresso nella categoria delle berline di
cilindrata media con la "Debonair". Nel 1969 appare per la prima
volta il nome "Galant", su una quattro cilindri 1300 offerta in
una vasta gamma di carrozzerie L'attività automobilistica della
Mitsubishi ha ormai assunto proporzioni tali da consigliare una
virata societaria: la marca smette di essere una divisione del
gruppo per divenire una società a sé stante: nel 1970 la
Mitsubishi Heavy Industries diventa Mitsubishi Motors
Corporation (MMC) e passa a cilindrate più grandi, intorno ai
1000cc. I suoi modelli vengono introdotti negli USA lanciando la
nuova gamma: la Colt Galant. Negli Usa, dopo un accordo con la
Chrysler, questo modello porterà lo stemma della Dodge. Nel 1970
fu presentato il "Mitsubishi Forte", capostipite della
generazione di pick-up che continua ancora oggi a essere
prodotta con il Mitsubishi L200. Nel 1973 venne presentala la
Mitsubishi Lancer con varie cilindrate da 1,2 di 1,4 e 1,6
litri. Dal 1975 inizia l'esportazione verso l'Europa e solo nel
1979 approdano le prime vetture in Italia attraverso la Bepi
Koelliker, poi MM-Automobili. Dal 1977 escono dei nuovi modelli:
la Debonair seguita da Celeste, Sigma e Lambda. Queste ultime
con motore ad albero a camme in testa e cilindrate fino a 2
litri. Con L'uscita della Sapporo vengono introdotte le
sospensioni a 4 ruote indipendenti con molle elicoidali, le
prime su auto di serie. Dal 1980 viene montato anche il primo
motore Diesel da 2,3 litri su una Mitsubishi, anche con
turbocompressore. Dalla metà degli anni ottanta con un
aggiornamento delle meccanica e delle linee di carrozzeria e i
nuovi modelli Starion Turbo e la Galant Turbo. Nel 1981 viene
lanciato il fuoristrada Pajero, che dimostra tutta la sua
superiorità vincendo nel 1985 la Parigi-Dakar, vinta poi tante
altre volte. Nel 1990 viene introdotto il primo Traction Control
System (TCS). A ruota segue la progettazione della nuova
trasmissione 4WD SuperSelect, l'ABS Multi-mode e la trasmissione
automatica INVECS. Sempre nell'ottica internazionale, è del 1988
la scelta di aprire nell'Illinois (USA) uno stabilimento in
collaborazione con la Chrysler (la nuova società si chiama
Diamond Star). La strategia trova adeguato seguito nella
decisione di aprire uno sbocco industriale anche in Europa,
inaugurando una fabbrica in Olanda: anche in questo caso decide
di allearsi con un'altra marca ovvero la Volvo (la nuova società
è battezzata Nedcar): dalle linee di motaggio uscirà nel 1995 la
"Carisma". La casa ha forti ambizioni: ciò è sottolineato anche
dall'arrivo (1990) della supercar "3000 GT". Il 1991 è l'anno
della seconda serie della "Pajero" ("Montero" su alcuni
mercati), di cui nel 1994 arriva nel Giappone una curiosa
versione mini con motore 660, della monovolume "Space Runner" e
dell'ennesima nuova versione della "Colt". Nel 1996, un anno
prima di essere rivista, la "Pajero" viene affiancata dalla
"Sport". Interessante la collaborazione con Pininfarina, che
porta nel 1996 al lancio della "Pinin", ispirata come concetto
alla "Junior" del 1994: l'auto viene prodotta negli stabilimenti
del carrozziere torinese ed ha un buon successo sul mercato
europeo. Del 1996 è l'introduzione del rivoluzionario motore
benzina a iniezione diretta GDI. Nel 1999, terza generazione
della "Pajero". Il 18 ottobre del 2002 Mitsubishi e
DaimlerCrysler siglano un accordo di cooperazione, volto sia
alle sinergie industriali sia allo scambio di know-how tecnico
nei settori sia automobilistici e dei veicoli industriali.
Nel mondo delle
competizione la Mitsubishi fonda un team nel 1984 conosciuto
come Ralliart. Nei Rally ha gareggiato usando da prima la Galant
per poi passare alla Mitsubishi Lancer Evolution, chiamata anche
dagli appassionati semplicemente EVO, a oggi arrivati alla
decima serie (X). Per i Rally-Raid, come la Parigi-Dakar o il
Rally dei Faraoni, usa una versione elaborata del Pajero, il
Pajero Evolution.
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