MASERATI
'azienda fu fondata il 1 dicembre 1914 a Bologna da Alfieri
Maserati e all'inizio sviluppava auto per gare su strada "Isotta
Fraschini". La fabbrica aveva soltanto 5 dipendenti e 2 erano i
fratelli di Alfieri Maserati: Ettore ed Ernesto. Nel 1919 la
sede si trasferisce fuori dalle mura della città, da vicolo
Pepoli a via Emilia Levante, nel rione Pontevecchio (ora parte
del quartiere Savena). Nel primo dopoguerra Alfieri incominciò a
correre con le vetture dell'Isotta Fraschini in modo agonistico
e vinse subito molte gare di notevole importanza per l'epoca
come il circuito del Mugello, l'Aosta-Gran San Bernardo e la
Susa-Moncenisio. Nel 1924 dopo un Gran Premio venne squalificato
per 5 anni e così si poté dedicare alla sua industria. Il fatto
risale alla corsa in salita della Rabassada, nei pressi di
Barcellona. Alfieri, iscritto alla gara con una Diatto 2000 cc,
durante la notte sostituì il motore con un 3000 cc, ma, a
seguito di una soffiata, il concorrente Ferdinand de Vizcaya (su
Elizalde 4400 cc) fece reclamo. Sette mesi dopo, gli organismi
internazionali dell'automobile comminarono la squalifica di
cinque anni ad Alfieri Maserati ed alla Diatto. Alla casa
automobilistica la squalifica fu in seguito revocata, perché
dimostratasi estranea ai fatti. La prima automobile interamente
Maserati fu fabbricata nel 1926 e si chiamò "Tipo 26". Su questa
vettura apparve per la prima volta il simbolo della Maserati: un
tridente ispirato alla fontana del Nettuno di Bologna e
probabilmente disegnato da Mario Maserati, pittore. La Tipo 26
esordisce alla Targa Florio del 1926, con alla guida Alfieri
Maserati che giunge nono. Gli anni seguenti furono costellati di
grandi trionfi mondiali. Nel 1932 Alfieri morì in seguito ad un
incidente stradale (fu sepolto nella Certosa di Bologna).
Portarono avanti l'attività Ettore, Ernesto e Bindo.
Nel 1937
l'azienda viene ceduta ad una famiglia modenese, gli Orsi, e la
Maserati viene trasferita da Bologna a Modena, mentre i tre
figli del fondatore, rimasti per 10 anni ancora nell'azienda in
qualità di consulenti, nel 1947 fondano una loro società, la
OSCA. Nel secondo dopoguerra l'attività riprende dato che
durante la seconda guerra mondiale aveva prodotto candele di
accensione. La Maserati riavvia la produzione di automobili con
la fabbricazione di una nuova vettura GT, la A6 1500 che,
guidata da Alberto Ascari vince all'esordio al circuito di casa
a Modena. Nel 1957 Juan Manuel Fangio torna alla Maserati e si
laurea per la quinta volta campione del mondo. Nello stesso anno
la casa annuncia, tuttavia, il ritiro ufficiale dalle
competizioni dove vi ritornerà soltanto nel 2004 grazie alla
MC12, protagonista nel campionato FIA-GT. La Maserati, però,
fornirà ancora per qualche anno i suoi motori V12 3000cc alle
vetture della Cooper, per la precisione nelle stagioni di
Formula 1 dal 1966 al 1969 ottenendo con questa squadra un paio
di vittorie. La produzione Maserati cresce notevolmente come i
modelli. Nonostante questo, nel 1968, un'industria francese, la
Citroën, rileva le azioni della famiglia Orsi.
La situazione
precipita il 23 maggio 1973 quando la Citroën annuncia che
l'industria è posta in liquidazione ma, grazie alla pressioni
delle associazioni industriali, la Maserati evita la chiusura.
L'8 agosto 1975 la Benelli acquisisce buona parte delle azioni
della Maserati e un argentino, Alejandro De Tomaso diviene
amministratore dell'industria; grazie all'intervento della
Benelli la Maserati riesce lentamente a far riprendere
l'azienda. Il modello di maggior successo in questo periodo è la
Biturbo, fabbricata in versione sia coupé che spyder, auto di
buone prestazioni e di costi non eccessivi.
Grandi novità per
la Maserati arrivano soltanto nel 1993, quando la Benelli cede
le azioni al gruppo Fiat che a sua volta le cederà nel 1997 alla
Ferrari, per ritornare nuovamente a Fiat SpA nel 2005. Nel 2005
viene anche assunto come amministratore delegato Karl-Heinz
Kalbfell al quale viene anche affidato lo sviluppo strategico
del polo sportivo Alfa Romeo-Maserati. Nel settembre del 2006 a
Kalbfell subentra Roberto Ronchi. Nel 2000 iniziano i lavori per
l'espansione del centro direzionale di Viale Ciro Menotti e la
costruzione di una nuova rete commerciale. Il lancio di nuovi
modelli apre nuovi mercati per l'azienda. L'11 settembre 2001 al
Salone dell'automobile di Francoforte la Maserati lancia la
nuova Spyder e si appresta a tornare nel mercato americano. La
prima Maserati che sbarca sulle coste nord americane è una
Spyder color blue Mediterraneo, battuta ad un'asta a scopo
benefico la sera del 12 novembre 2001 a New York. Il successivo
gennaio, un nuovo modello, il Coupé, debutta in anteprima
mondiale al Salone dell'automobile di Detroit, segno tangibile
che quello USA è il mercato su cui la casa di Modena intende
basare il proprio futuro. Il successo è immediato e gli Stati
Uniti diventano già dal primo anno di commercializzazione, il
2002, il maggiore mercato al mondo per Maserati. Successo che si
completa con il successivo arrivo della Quattroporte (2004),
della Quattroporte Automatica (2007) e della GranTurismo (2007). |