JAGUAR La
Jaguar Cars Limited è una casa automobilistica inglese
specializzata nel settore delle auto di lusso e sportive.
L'utilizzo
commerciale del marchio Jaguar avvenne nel 1945 ed era, in
effetti, la nuova denominazione della Standard Swallow (a sua
volta ridenominazione della Swallow Sidecar Company, fondata a
Coventry nel 1922 da William Lyons e William Walmsley), il cui
acronimo SS era divenuto, al termine della Seconda Guerra
Mondiale, funesto. Il nome Jaguar era, peraltro, già comparso su
modelli SS d'anteguerra. Mentre Walmsley aveva già lasciato la
SS negli anni trenta, Lyons rimase timoniere unico anche della
Jaguar. Anche la sede e gli stabilimenti rimasero quelli di
Swallow Street (Coventry) anche sotto la nuova insegna. I primi
modelli a debuttare (1945) furono le Mark IV con motori a 4 (di
1,5 litri) o 6 cilindri (di 2,5 e 3,5 litri). Queste vetture,
benché il nome commerciale dell'epoca fosse semplicemente Saloon
(berlina), sono conosciute come Mark IV. Nel 1947 arrivarono
anche le versioni spyder (solo delle 6 cilindri) denominate
Drophead. Il restyling delle Mark IV portò alla nascita (1948)
delle Mark V. Tuttavia, indirizzata dalla politica economica del
Governo inglese che favoriva l'approvvigionamento di acciaio e
alluminio a prezzi di favore alle industrie che esportavano
prodotti finiti nei paesi a moneta forte (soprattutto gli Stati
Uniti), la Casa di Coventry pensò ad un modello da vendere
massicciamente anche negli USA: la leggendaria Serie XK del
1948. Mentre proseguiva la successione delle grandi berline
(dalla Mark VII del 1950 alla Mark IX del 1961), la Jaguar
profuse grande impegno nell'attività sportiva, partecipando
soprattutto alla 24 Ore di Le Mans. E furono ben 5 le vittorie
Jaguar alle edizioni anni cinquanta della celebre gara di durata
francese: 1951 (XK 120 C), 1953 (C-Type), 1955, 1956 e 1957 (D-Type).
Il frutto di queste vittorie, oltre ai benefici d'immagine al
marchio, fu la XKSS, versione stradale della D-Type. A metà
degli anni '50, tuttavia, la Casa di Coventry si stava evolvendo
da realtà semi-artigianale a industria. Questo passaggio fu
favorito dal successo di modelli come la Mark I (1955), la
E-Type (1960), la Mark X (1961) e la S-Type (1963). A suggellare
la crescita contribuirono anche le acquisizioni della Daimler
(1960) e della Coventry Climax. Dal quel momento iniziò anche il
trasferimento di una parte via via più consistente della
produzione da Sawllow Road a Browns Lane (sempre a Coventry),
negli ex-stabilimenti Daimler. La Casa di Coventry, tuttavia,
aveva già toccato l'apice e a metà anni sessanta era in fase
discendente. A parte la E-Type infatti tutti i modelli erano
abbastanza obsoleti, molti ingegneri "storici" (come Heynes)
stavano andando in pensione e Lyons era preoccupato per la sua
successione (il figlio era morto nel 1955 in un incidente
stradale). La soluzione migliore parve a Lyons (classe 1901)
quella di cedere, nel 1966, la proprietà Jaguar alla British
Motor Corporation, pur rimanendone alla guida.
Nonostante le
endemiche difficoltà della BMC, che nel 1968 si fuse con la
Leyland, originando la British Leyland (colosso votato
all'autodistruzione, puntualmente avvenuta), in questi anni
nacquero gli ultimi capolavori di Lyons: la berlina XJ (1968) ed
il motore V12 (1971). Pur con tutta una serie di problemi legati
all'appartenenza alla British Leyland (peggioramento della
qualità costruttiva e delle finiture, problemi di affidabilità
anche gravi) entrambe le "invenzioni" di Lyons furono accolte
con favore. Quando, nel 1972, il mitico fondatore Lyons lasciò
Browns Lane (diventata nel frattempo sede centrale
dell'azienda), ritirandosi a vita privata, sul trono del
giaguaro s'insediò Goeffrey Robinson. Sotto la sua gestione
nacquero i modelli che cambiarono lo stile automobilistico
dell'epoca con il prestigioso marchio Jaguar: la XJ Series e
soprattutto la controversa sportiva XJS. L'ultimo prodotto
realizzato sotto la British Leyland fu la serie XJ40 della
berlina XJ (1986). Sviluppata, tra mille difficoltà (scioperi,
contestazioni sindacali, problemi di affidabilità, crisi
finanziaria del Gruppo) a partire dalla seconda metà degli anni
settanta, la XJ40 rispecchiò il clima in cui era nata: il vano
motore, per scongiurare l'installazione del V8 Rover era stato
progettato dai tecnici "ribelli" in modo da non poter ospitare
motori con architettura a V. Questo spiega perché la versione
V12 conservò la vecchia carrozzeria della Series 3 fino al 1992.
Con lo smembramento del Gruppo British Leyland (nazionalizzato
negli anni '70), la proprietà della Jaguar venne ceduta alla
Ford nel 1990.
Gli anni della
Ford sono stati travagliati, almeno sotto il profilo
dell'indirizzo strategico. Il temporaneo ritorno del motore V12
(1992-1998), il lancio della sportiva XK8 (1996) e le varie
riedizioni della XJ, non hanno portato ad una collocazione
univoca del marchio. L'opportunità di sfruttare il prestigio del
giaguaro per far concorrenza diretta a BMW e Audi, ha indotto i
vertici Ford ad ampliare la gamma verso il basso con
l'introduzione di modelli come la S-Type e, soprattutto, la
X-Type. La derivazione poco nobile della X-Type (pianale della
Ford Mondeo e meno del 20% dei componenti in comune), la
presenza della trazione anteriore (accanto a quella integrale),
del motore turbodiesel e della carrozzeria station wagon, non
hanno giovato molto alle vendite. Il 28 agosto 2007 viene
svelata al pubblico la nuova XF, un'autovettura prodotta dalla
Jaguar a partire dal 2008 e commercializzata dal febbraio dello
stesso anno, che rompe con i classici canoni del giaguaro. La
tendenza per il futuro sembra essere quella di un ritorno del
nobile marchio ad un settore di prestigio. Il 26 marzo 2008 le
agenzie di stampa hanno diffuso la notizia della sua vendita
alla Tata Group unitamente a quello della Land Rover. |