CHRYSLER La
Chrysler è una casa automobilistica americana fondata nel 1925.
Negli anni è diventato un importante gruppo automobilistico
mondiale, diventando proprietaria di numerosi marchi. Il gruppo
Chrysler è rimasto indipendente fino al 1998, anno in cui fu
acquisito dalla Daimler-Benz per costituire la Daimler-Chrysler.
Dopo nove anni, nel 2007, il gruppo Chrysler è passato sotto il
controllo del gruppo finanziario Cerberus Capital Management,
mentre la Daimler-Chrysler è diventata Daimler AG. Due anni
dopo, la FIAT ha rilevato il 20% dell'azienda americana e
controlla tutt'ora il Gruppo Chrysler LLC.
a Chrysler fu
fondata il 6 giugno 1925 da Walter Percy Chrysler. Già nel 1924,
Walter P. Chrysler aveva lanciato sul mercato una prima auto col
proprio nome, la Chrysler Six, progettata da egli stesso. Una
Chrysler 75 roadster del 1929 Con la fondazione della Chrysler
Corporation, l'attività si afferma ed ottiene un rapido
successo. Ciò permette di attuare fin da subito una politica di
espansione che, dal 1928, porta all'attuazione di manovre molto
grosse e significative, come la fondazione dei sottomarchi
Plymouth e De Soto e l'acquisizione della Dodge. Nel 1930 venne
anche inaugurata la sua sede di New York situata in un palazzo
costruito appositamente, il Chrysler Building. Uno dei
principali meriti della Chrysler fu quello di aver introdotto
per la prima volta all'interno del processo di progettazione
delle vetture la prima galleria del vento, per ottimizzare le
linee della vettura in funzione della penetrazione aerodinamica.
Una delle vetture
più note dei primi anni Trenta fu la Chrysler Airflow del 1934,
una vettura di classe media, dal design molto d'avanguardia per
l'epoca e che forse proprio per questo non incontrò grande
successo, ma che fu una delle auto più significative della
storia dal punto di vista concettuale, in quanto dimostrava
l'importanza dell'aerodinamica nella progettazione di un'auto.
Nonostante l'insuccesso dell'Airflow, essa fu in ogni caso la
capostipite stilistica di altre serie di modelli di maggior
successo commerciale, come la Imperial, un modello nato già
negli anni venti, la cui terza serie, prodotta fra il 1934 ed il
1936, fu un ulteriore esempio dell'utilizzo della galleria del
vento. L'insuccesso della Airflow costrinse in ogni caso la
Chrysler e tutti i suoi sottomarchi a puntare sulla produzione
di vetture dalla linea più convenzionale, specie per quanto
riguardava i sottomarchi Plymouth e De Soto.
Anche dopo il
secondo conflitto mondiale la produzione rimase in linea con la
concorrenza, senza mostrare nulla di veramente innovativo.
Furono comunque di questo periodo alcune delle più famose
realizzazioni, tra cui la Chrysler 300 degli anni cinquanta e
anni sessanta, capostipite di una lunga serie di ammiraglie di
lusso, che è stata ripresa di recente con la reintroduzione di
tale sigla, dapprima nella Chrysler 300 M e poi nella 300 C del
2005. Un'altra vettura di quegli anni che ancor oggi è ricordata
come una delle più significative della produzione Chrysler era
la Windsor. In questo periodo, tra l'altro, la Chrysler sviluppò
e realizzò dei nuovi motori a testata emisferica, denominati
appunto Hemi, che avrebbero equipaggiato non solo alcune vetture
della produzione degli anni '50, ma anche alcune vetture
sportive degli anni '60 che sarebbero entrate ben presto nel
cuore degli appassionati, come la Plymouth Hemi Cuda e la Dodge
Charger, tanto per citarne solo due.
Nello stesso
periodo (siamo nella seconda metà degli anni Sessanta) e
precisamente nel 1966, la Chrysler acquistò la Rootes e la Simca,
entrambe già proprietarie di marchi come la Talbot e la Hillman,
e fondò quindi la Chrysler-Europe. Da quel momento, gran parte
delle vetture prodotte da Simca, Talbot, Hillman ed altri marchi
furono griffate Chrysler per alcuni mercati, mentre per altri
mercati mantennero il marchio originario. Tra tutti questi
marchi prevalse il marchio Simca come volumi di vendite, mentre
altri, come la Hillman, rimasero un po' in ombra. Una delle
vettutre più di spicco della produzione Simca di quegli anni fu
la 1100, una delle prime berline di segmento C a due volumi. Vi
furono anche le Simca 1307, che ottennero un discreto successo.
Invece, un fatto clamoroso e anche un po' paradossale, fu che
tra i marchi di minor successo in Europa vi fu proprio la
Chrysler, che con la sua 180 non ottenne grandi successi. Questa
resa altalenante fece sì che la Chrysler Europa si trovasse ben
presto in grosse difficoltà finanziarie, al punto che nel 1978
fu acquisita dal Gruppo PSA, di cui facevano parte Peugeot e
Citroën, e fu gradualmente assorbita dal Gruppo stesso. Anche
negli Stati Uniti la situazione non era delle più rosee: già nei
primi anni settanta, la crisi petrolifera aveva tagliato via
gran parte della produzione, e quindi molte risorse economiche
furono disperse. Inoltre, i bassi volumi di vendita delle
vetture negli anni a seguire portarono la Casa sull'orlo della
bancarotta. Fu un uomo a salvare le sorti della Chrysler: Lee
Iacocca. Con l'introduzione di nuove strategie di mercato e di
nuovi modelli di nicchia, come l'introduzione delle prime
monovolume, la Chrysler tornò a riscuotere grandi consensi.
Negli anni ottanta la Chrysler acquistò una quota del 20% di
Mitsubishi, rafforzandosi così nel settore delle auto di gamma
bassa e medio-bassa. Inoltre, nel 1987, la Chrysler acquistò
anche la AMC, casa automobilistica da cui riprese la produzione
di veicoli fuoristrada, infatti la AMC era proprietaria della
Jeep, storico marchio noto da decenni per la sua dedizione a
vetture puramente off-road. Sempre degli stessi anni è anche
l'acquisizione dell'italiana Lamborghini, entrata però, dopo non
molti anni, a far parte del gruppo Volkswagen. Nel 1986 al
Salone dell'Auto di Los Angeles la Chrysler presenta un nuovo
modello frutto della collaborazione con la Maserati, è la
Chrysler Turbo Convertible by Maserati. La produzione inizierà
solo nel 1989 negli stabilimenti Innocenti di Milano Lambrate e
complice la cattiva immagine Maserati di quel periodo si
rivelerà un clamoroso flop, con sole 7.300 vetture prodotte fino
al 1991, quando termina la produzione. Tra il 1991 e il 1993
Chrysler dismette la sua partecipazione in Mitsubishi Motors,
mantenendo comunque diversi accordi commerciali con il partner
giapponese. Nei primi anni novanta la Chrysler tentò nuovamente
di riapprodare in Europa, ma stavolta con maggior successo.
Infatti le sue monovolume e le sue fuoristrada riscossero molto
più successo di quanto non fecero invece le sue vetture più
convenzionali negli anni '70. Tra i modelli di maggior successo
degli anni '90 vi fu la Chrysler Voyager, una monovolume che si
propose come concorrente diretta della Renault Espace. Di quegli
anni fu anche la supersportiva Viper, venduta sia con marchio
Dodge che con marchio Chrysler, divenuta in breve tempo uno
degli oggetti di desiderio degli appassionati di muscle-car
americane. Una PT Cruiser del 2003 Nel 1998, la Chrysler fu
acquisita dalla Daimler-Benz (di cui anche la Mercedes-Benz
faceva parte) per costituire la "DaimlerChrysler AG". Questa
unione, nata inizialmente come società gestita alla pari sia da
Chrysler che da Daimler-Benz, finì per evidenziare la
predominanza della società tedesca, che portò molta della sua
componentistica per diversi modelli prodotti in seguito. Nel
2001 la Plymouth fu chiusa, mentre venne avviato un progetto di
coupé che avesse il pianale in comune con la Mercedes SLK. Da
questo progetto nacque la Chrysler Crossfire, proposta sia come
coupé che come roadster. Nel frattempo prese il via anche la
produzione di altri modelli significativi, come la 300 M,
un'ammiraglia con la quale si intendeva resuscitare la gloriosa
serie 300 degli anni '50 e '60 e l'eccentrica PT Cruiser, con la
quale si intendeva addirittura spolverare il mito del design
delle vetture d'anteguerra. Nel 2005, la 300 M fu sostituita
dalla 300 C, anch'essa di sapore molto più retrò che non la sua
antenata.
La Chrysler ha
acquisito, con il passare degli anni, la proprietà di numerosi
marchi, diventando un consolidato gruppo automobilistico
mondiale. Il gruppo Chrysler è rimasto indipendente fino al
1998, anno in cui fu acquisito dalla Daimler-Benz per costituire
la Daimler-Chrysler. Dal 1998 al 2007, Chrysler e le sue
divisioni entrarono a far parte della nuova società
DaimlerChrysler, basata sul diritto tedesco. Il 14 maggio 2007
DaimlerChrysler AG annuncia la messa in vendita dell'80,1% del
Gruppo Chrysler alla società americana Cerberus Capital
Management, decidendo di mantenere comunque il rimanente 19,9%.
Il nuovo nome del gruppo è Chrysler LLC, mentre la "DaimlerChrysler"
diventa Daimler AG. L'accordo è stato finalizzato il 3 agosto
2007, per 5,5 miliardi di Euro (7,4 miliardi di USD). Dopo
l'annuncio del passaggio a Cerberus, Chrysler LLC (o "The New
Chrysler") svela il nuovo logo il 6 agosto 2007 e lancia il
nuovo sito web con la variazione del precedente logo
Pentagonale. Il Gruppo Cerberus ha nominato Robert Nardelli
Presidente del Consiglio di amministrazione e amministratore
delegato del nuovo Gruppo Chrysler.Oggi Chrysler LLC controlla
Chrysler Automobili, Dodge, Jeep, Chrysler Financial (società di
servizi finanziari), Mopar (produttore di componenti
automobilistici) e Global Electric Motorcars.
Nel gennaio 2009
è stata resa pubblica la notizia della firma di un protocollo
d'intesa che ha portato Fiat Group a diventare proprietario del
20% di Chrysler, grazie ad un accordo di cooperazione che
prevede l'aiuto a Chrysler nell'operazione di risanamento
industriale a costo zero per Fiat Group in cambio di tecnologie,
ristrutturazione degli impianti e l'aiuto a distribuire veicoli
Chrysler in Paesi fuori dal Nord America [1][2]. Il 10 giugno
2009 Fiat acquista il 20% di Chrysler, diventando holding
controllante di tutto il gruppo Chrysler. Fiat potrà aumentare
la sua quota fino al 35%, inoltre, dopo la restituzione del
prestito al governo americano, in base al tipo di accordo
stipulato, Fiat potrà scegliere di rilevare la maggioranza delle
azioni, arrivando così al 51%. La Chrysler è stata sottoposta al
"Chapter 11", la norma del diritto fallimentare americano che
consiste in una bancarotta controllata. La società è stata
separata in una bad company con i relativi debiti e in una new
company cui sono stati conferiti personale, mezzi di produzione,
brevetti, clienti. Obama ha subordinato la concessione di un
prestito-ponte a Chrysler, a un piano industriale e a
un'alleanza con Fiat per portare negli USA automobili a basso
consumo energetico, in grado di fare 20 km con un litro, da
tempo circolanti in Europa. La green economy era un punto
qualificante della sua campagna elettorale. I creditori e i
fondi pensione che avevano investito nella vecchia società hanno
presentato ricorso contro la fusione alla Corte Suprema, che ha
rigettato le richieste. Fiat ha acquisito nell'aprile 2009
questa società a costo zero, impegnandosi a condividere con
Chrysler le proprie conoscenze tecniche e brevetti in materia di
"motori verdi" e ridotti consumi energetici. |