27-03-10

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DE TOMASO

La De Tomaso è una società italiana per la produzione di automobili, fondata a Modena nel 1959 dal pilota argentino Alejandro de Tomaso.

Originariamente, De Tomaso produsse vari prototipi di automobili da corsa, inclusa la vettura utilizzata dalla squadra di Frank Williams per il campionato di Formula 1 del 1970. Il primo modello De Tomaso a mettere ruote su strada fu la Vallelunga, presentata nel 1963. Questa impressionante macchina sportiva fu dotata di un motore Ford Cortina a 78 kW ed aveva una velocità massima di 215 km/h. Aveva un telaio in alluminio, che poi divenne il marchio tecnologico della De Tomaso, e una carrozzeria in fibra di vetro.

Poi ci fu la Mangusta, presentata nel 1966, il primo modello ad essere sviluppato in collaborazione con Ford, marchio che ebbe un'influenza decisiva sulla vita della De Tomaso. Con la Mangusta, De Tomaso passò dai motori Ford europei a quelli americani; potenziata da un motore a V a 8 cilindri e con carrozzeria coupé in acciaio e alluminio, su disegno di Giorgetto Giugiaro, realizzata dalla Ghia - un costruttore italiano controllato anche da Alejandro De Tomaso - la Mangusta poteva competere con le contemporanee Ferrari e Lamborghini sull'aspetto esteriore, anche se non dotata di eguali raffinatezze tecniche. La Mangusta fu una vera "supercar" italiana. Ne furono costruiti circa 400 esemplari finché la produzione terminò nel 1971.

lla Mangusta successe la Pantera, la macchina che portò De Tomaso ad essere ancora più conosciuto in sede internazionale. Apparve nel 1970 con un 5.8 L Ford V8 ed una carrozzeria fortemente cuneiforme, disegnato da Tom Tjaarda della Ghia. Grazie ad un accordo con Ford, De Tomaso destinò le Pantera al mercato americano, attraverso Lincoln e Mercury, rivenditori Ford. Tra il 1970 ed il 1973, vennero prodotte a Modena 6.128 Pantera. Malinconicamente per la ditta (e per gli appassionati di vetture sportive americane), la povera qualità dell'acciaio italiano del tempo si combinò con la crisi del petrolio dei primi anni settanta e costrinse Ford ad escludere la Pantera dalle sue produzioni alla fine del 1973. Era un peccato, visto che aveva combinato la funzionalità del suono della Mangusta con un'immagine migliore, un motore più potente e un interno più lussuoso. La produzione di Pantera continuò in una scala fortemente ridotta, incorporando rivisitazioni estetiche e motore di Marcello Gandini nel 1990, finché venne messa fuori produzione nel 1993 per lasciare spazio alla Guarà, che oggi è l'unico prodotto De Tomaso, disponibile soltanto in Italia, Austria e Svizzera.

nche se gli appassionati di vetture conoscono principalmente De Tomaso come un creatore di macchine sportive di alto profilo, l'azienda produsse anche coupé di lusso e berline - benché in piccole quantità - durante gli anni settanta e ottanta. Una Deauville La Deauville del 1971 fu un tentativo di competere con le contemporanee Jaguar e Mercedes-Benz. Con lo stesso motore della Pantera ma montato davanti, la Deauville fu sistemata in una carrozzeria a quattro porte di Tjaarda/Ghia che aveva più di un particolare della Jaguar XJ6. La Deauville non aveva una speranza di competere con le sue concorrenti, specialmente con quelle tedesche, sulla qualità del suo apparato, ma le sbaragliava sulla rarità del fascino. Nonostante rimase nella produzione De Tomaso fino al 1988, ne furono prodotti solamente 300 esemplari. L'ultima rara Deauville è il solo esempio di un regalo costruito per la moglie di Alejandro De Tomaso. Il 1972 vide l'introduzione di un coupé basato sul modello Deauville, la Longchamp. Dal punto di vista meccanico, questa era essenzialmente la stessa macchina: la Longchamp usava un telaio di Deauville leggermente accorciato ed aveva lo stesso motore Ford V8. Nel 1976, Alejandro De Tomaso, con l'assistenza del governo italiano, assorbì la Maserati quando il suo proprietario, Citroën, rifiutò di sostenere oltre il risollevamento della compagnia. La prima Maserati introdotta dalla proprietà De Tomaso, il Kyalami, era infatti un modello lievemente ridisegnato della Longchamp col motore Ford sostituito dal Maserati V8. Le due macchine, esteriormente identiche a parte i loro marchi, mascherine e fari, rimasero in produzione fino al 1983, quando il Kyalami fu sostituito dal Maserati Biturbo completamente nuovo, introdotto due anni prima. Vennero prodotte solo 395 Longchamp e 14 convertibili. La produzione totale del Kyalami fu ancora inferiore, ferma a 198.

L'azienda nei primi anni del 2000 aveva avanzato un piano di ampliamento della sua produzione, puntando su un accordo di collaborazione con l'azienda russa UAZ (Ulyanovskiy Avtomobilnyn Zavod), del gruppo Severstal, grande gruppo dell'acciaio. Il progetto era quello della produzione di un nuovo modello di fuoristrada con motore Iveco, il Simbir 4x4. L'accordo fu sottoscritto a Mosca il 3 aprile del 2002 alla presenza dei capi di governo Berlusconi e Putin. Luogo di produzione per questo investimento sarebbe stata la Calabria e più precisamente l'area industriale della Valle del Tacina di Cutro nel crotonese. Il progetto era stato approvato dalla Commissione europea (che ha dovuto verificare la regolarità nella concessione degli aiuti di Stato), ma è stato ritardato dalla morte di Alejandro De Tomaso, avvenuta nel maggio 2003. Successivamente, l'azienda è passata nelle mani della vedova Isabelle Haskell e del figlio Santiago De Tomaso, ma l'ex amministratore delegato Marco Berti ha presentato un'offerta per rilevare marchio e progetti, all'indomani della messa in liquidazione (decisa nel 2004) di tutti i dipendenti dello stabilimento modenese. Dalla messa in liquidazione tutta la produzione è ferma ed il marchio, i terreni e i capannoni dell'azienda modenese sono stati messi in vendita nel settembre 2007. In particolare la base d'asta per i marchi "De Tomaso", "Guarà" e "Pantera" è di 1.780.000 euro ma non sono arrivate offerte[1], a fronte di una stima di valore di oltre 10 milioni di euro.

Nel 2009 il marchio De Tomaso, nuovamente messo in vendita nel mese di luglio ad una quotazione più bassa della precedente[3], viene acquistato dalla Innovation in Auto Industry S.p.A. (IAI) dell'imprenditore torinese Gian Mario Rossignolo, proprietaria anche dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco a Torino. In seguito alla firma dell'accordo preliminare, in data 12 novembre 2009, l'assemblea della società acquirente, nuova proprietaria del marchio, ha deliberato il cambio di denominazione in De Tomaso Automobili S.p.A., con la presidenza affidata a Rossignolo. La ripartenza della produzione è prevista per il 2011: a regime, dalla fabbrica di Grugliasco (con le lavorazioni meccaniche ed assemblaggio dei sottogruppi nello stabilimento ex Delphi di Livorno) dovrebbero uscire ottomila vetture, di cui tremila Suv, tremila limousine e duemila coupé.

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