DE TOMASO La
De Tomaso è una società italiana per la produzione di
automobili, fondata a Modena nel 1959 dal pilota argentino
Alejandro de Tomaso.
Originariamente,
De Tomaso produsse vari prototipi di automobili da corsa,
inclusa la vettura utilizzata dalla squadra di Frank Williams
per il campionato di Formula 1 del 1970. Il primo modello De
Tomaso a mettere ruote su strada fu la Vallelunga, presentata
nel 1963. Questa impressionante macchina sportiva fu dotata di
un motore Ford Cortina a 78 kW ed aveva una velocità massima di
215 km/h. Aveva un telaio in alluminio, che poi divenne il
marchio tecnologico della De Tomaso, e una carrozzeria in fibra
di vetro.
Poi ci fu la
Mangusta, presentata nel 1966, il primo modello ad essere
sviluppato in collaborazione con Ford, marchio che ebbe
un'influenza decisiva sulla vita della De Tomaso. Con la
Mangusta, De Tomaso passò dai motori Ford europei a quelli
americani; potenziata da un motore a V a 8 cilindri e con
carrozzeria coupé in acciaio e alluminio, su disegno di
Giorgetto Giugiaro, realizzata dalla Ghia - un costruttore
italiano controllato anche da Alejandro De Tomaso - la Mangusta
poteva competere con le contemporanee Ferrari e Lamborghini
sull'aspetto esteriore, anche se non dotata di eguali
raffinatezze tecniche. La Mangusta fu una vera "supercar"
italiana. Ne furono costruiti circa 400 esemplari finché la
produzione terminò nel 1971.
lla Mangusta
successe la Pantera, la macchina che portò De Tomaso ad essere
ancora più conosciuto in sede internazionale. Apparve nel 1970
con un 5.8 L Ford V8 ed una carrozzeria fortemente cuneiforme,
disegnato da Tom Tjaarda della Ghia. Grazie ad un accordo con
Ford, De Tomaso destinò le Pantera al mercato americano,
attraverso Lincoln e Mercury, rivenditori Ford. Tra il 1970 ed
il 1973, vennero prodotte a Modena 6.128 Pantera.
Malinconicamente per la ditta (e per gli appassionati di vetture
sportive americane), la povera qualità dell'acciaio italiano del
tempo si combinò con la crisi del petrolio dei primi anni
settanta e costrinse Ford ad escludere la Pantera dalle sue
produzioni alla fine del 1973. Era un peccato, visto che aveva
combinato la funzionalità del suono della Mangusta con
un'immagine migliore, un motore più potente e un interno più
lussuoso. La produzione di Pantera continuò in una scala
fortemente ridotta, incorporando rivisitazioni estetiche e
motore di Marcello Gandini nel 1990, finché venne messa fuori
produzione nel 1993 per lasciare spazio alla Guarà, che oggi è
l'unico prodotto De Tomaso, disponibile soltanto in Italia,
Austria e Svizzera.
nche se gli
appassionati di vetture conoscono principalmente De Tomaso come
un creatore di macchine sportive di alto profilo, l'azienda
produsse anche coupé di lusso e berline - benché in piccole
quantità - durante gli anni settanta e ottanta. Una Deauville La
Deauville del 1971 fu un tentativo di competere con le
contemporanee Jaguar e Mercedes-Benz. Con lo stesso motore della
Pantera ma montato davanti, la Deauville fu sistemata in una
carrozzeria a quattro porte di Tjaarda/Ghia che aveva più di un
particolare della Jaguar XJ6. La Deauville non aveva una
speranza di competere con le sue concorrenti, specialmente con
quelle tedesche, sulla qualità del suo apparato, ma le
sbaragliava sulla rarità del fascino. Nonostante rimase nella
produzione De Tomaso fino al 1988, ne furono prodotti solamente
300 esemplari. L'ultima rara Deauville è il solo esempio di un
regalo costruito per la moglie di Alejandro De Tomaso. Il 1972
vide l'introduzione di un coupé basato sul modello Deauville, la
Longchamp. Dal punto di vista meccanico, questa era
essenzialmente la stessa macchina: la Longchamp usava un telaio
di Deauville leggermente accorciato ed aveva lo stesso motore
Ford V8. Nel 1976, Alejandro De Tomaso, con l'assistenza del
governo italiano, assorbì la Maserati quando il suo
proprietario, Citroën, rifiutò di sostenere oltre il
risollevamento della compagnia. La prima Maserati introdotta
dalla proprietà De Tomaso, il Kyalami, era infatti un modello
lievemente ridisegnato della Longchamp col motore Ford
sostituito dal Maserati V8. Le due macchine, esteriormente
identiche a parte i loro marchi, mascherine e fari, rimasero in
produzione fino al 1983, quando il Kyalami fu sostituito dal
Maserati Biturbo completamente nuovo, introdotto due anni prima.
Vennero prodotte solo 395 Longchamp e 14 convertibili. La
produzione totale del Kyalami fu ancora inferiore, ferma a 198.
L'azienda nei
primi anni del 2000 aveva avanzato un piano di ampliamento della
sua produzione, puntando su un accordo di collaborazione con
l'azienda russa UAZ (Ulyanovskiy Avtomobilnyn Zavod), del gruppo
Severstal, grande gruppo dell'acciaio. Il progetto era quello
della produzione di un nuovo modello di fuoristrada con motore
Iveco, il Simbir 4x4. L'accordo fu sottoscritto a Mosca il 3
aprile del 2002 alla presenza dei capi di governo Berlusconi e
Putin. Luogo di produzione per questo investimento sarebbe stata
la Calabria e più precisamente l'area industriale della Valle
del Tacina di Cutro nel crotonese. Il progetto era stato
approvato dalla Commissione europea (che ha dovuto verificare la
regolarità nella concessione degli aiuti di Stato), ma è stato
ritardato dalla morte di Alejandro De Tomaso, avvenuta nel
maggio 2003. Successivamente, l'azienda è passata nelle mani
della vedova Isabelle Haskell e del figlio Santiago De Tomaso,
ma l'ex amministratore delegato Marco Berti ha presentato
un'offerta per rilevare marchio e progetti, all'indomani della
messa in liquidazione (decisa nel 2004) di tutti i dipendenti
dello stabilimento modenese. Dalla messa in liquidazione tutta
la produzione è ferma ed il marchio, i terreni e i capannoni
dell'azienda modenese sono stati messi in vendita nel settembre
2007. In particolare la base d'asta per i marchi "De Tomaso", "Guarà"
e "Pantera" è di 1.780.000 euro ma non sono arrivate offerte[1],
a fronte di una stima di valore di oltre 10 milioni di euro.
Nel 2009 il
marchio De Tomaso, nuovamente messo in vendita nel mese di
luglio ad una quotazione più bassa della precedente[3], viene
acquistato dalla Innovation in Auto Industry S.p.A. (IAI)
dell'imprenditore torinese Gian Mario Rossignolo, proprietaria
anche dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco a Torino.
In seguito alla firma dell'accordo preliminare, in data 12
novembre 2009, l'assemblea della società acquirente, nuova
proprietaria del marchio, ha deliberato il cambio di
denominazione in De Tomaso Automobili S.p.A., con la presidenza
affidata a Rossignolo. La ripartenza della produzione è prevista
per il 2011: a regime, dalla fabbrica di Grugliasco (con le
lavorazioni meccaniche ed assemblaggio dei sottogruppi nello
stabilimento ex Delphi di Livorno) dovrebbero uscire ottomila
vetture, di cui tremila Suv, tremila limousine e duemila coupé. |