Parabola: La Vigilanza del Servitore
Racconti di Gesù che si trovano nei Vangeli
L'esortazione di Gesù, narrata nel vangelo di Marco sottolinea l'importanza di vigilare. I discepoli devono essere sempre pronti a vivere in modo tale di essere sempre pronti ad accogliere il Signore al suo ritorno.
L'urgente cammino di fede si deve concentrare su una vita consapevole, responsabile e attenta agli insegnamenti di Gesù.
Sommario:
- Marco 13,34-37
- Esegesi parabola Marco
- Luca 12,35-38
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Vangelo: La Vigilanza del Servitore
Dal Vangelo di Marco Capitolo 13, Versetti 34,37
È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!»..
Esegesi Parabola: "La vigilanza del servitore" Marco [13,34-37]
L'invito incalzante rivoltoci in questo testo è di vegliare, incessantemente, in qualsiasi momento del giorno e della notte: state attenti! Vegliate e pregate, perché non sapete quando avverrà il ritorno del "padrone": riguardo a quel giorno o a quell'ora nessuno sa nulla, né i profeti, né gli angeli che sono in cielo, né il Figlio, ma solo il Padre. Anche agli apostoli non giova saperlo affinché, stando nell'incertezza, restino vigili e attivi in paziente attesa di quel giorno di cui ignorano il momento esatto. Inoltre, Gesù non dice "perché non sappiamo quando il padrone di casa tornerà", ma "perché [voi] non sapete" se sarà di sera, a mezzanotte, al canto del gallo, di mattina..., e non vi deve trovare a dormire.
Non c'è dubbio che quell'uomo, partito per un viaggio affidando incarichi precisi ai suoi servi, sia Cristo il quale, ascendendo al Padre dopo la risurrezione, ha abbandonato col Suo corpo la Chiesa, cui tuttavia non è stata negata la Sua divina presenza, poiché Egli rimane in lei tutti i giorni fino alla fine dei secoli: essa è guidata dal nostro Redentore verso la conquista del Cielo, "io sono con voi tutti i giorni, fino a quando questo tempo sarà compiuto".
(Mt 28,20).
Egli ha dato ai suoi servi l'autorità su ogni mansione affidata prima della sua ascesa al Cielo, poiché ha donato ai suoi fedeli, con la concessione della grazia dello Spirito Santo, la facoltà di compiere opere buone. Ha ordinato poi al "guardiano" di vegliare, giacché ha stabilito che è incombenza dei pastori e delle guide spirituali prendersi cura con indefesso impegno della Chiesa loro affidata.
"Quel che dico a voi, lo dico a tutti: Vigilate!". Non solo dunque agli apostoli e ai loro immediati successori, ma anche a tutti noi, che viviamo il nostro tempo ora, Gesù ha ordinato di vigilare e di custodire le porte dei nostri cuori, per evitare che in essi irrompa l'antico nemico con le sue malvagie suggestioni. E affinché il Signore, venendo, non ci trovi addormentati, dobbiamo tutti stare assiduamente in guardia. Ciascuno renderà a Dio ragione di se stesso.
Veglia chi tiene aperti gli occhi dello spirito per guardare la vera luce; veglia chi opera nel vero bene in cui crede; veglia chi rifiuta da sé le tenebre del torpore e della negligenza. Per questo Paolo ci sprona dicendo: "tornate in voi stessi, com'è giusto, e non peccate! Alcuni, infatti, dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna". (1 Cor 15,34); e altrove aggiunge, "è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce".
(Rm 13,11-12).
La vigilanza deve essere messa in atto da tutti, perché la data della nostra morte resta incertezza e ci può sorprendere quando meno ce l'aspettiamo: stiamo in guardia, siamo saggi fin d'ora e teniamoci preparati, per non rischiare di vanificare la nostra vita sulla terra in attesa di riunirci al Padre.
Gli schiavi che attendono - Luca
Dal Vangelo di Luca Capitolo 12, Versetti 34,38
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone
quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!