Parabola: costruzione della torre incompiuta
Costruire una torre
il Signore usa due metafore significative per illustrare l'importanza di considerare attentamente le implicazioni delle proprie scelte spirituali.
Gesù ci invita a riflettere sulla importanza della pianificazione, l'uomo che non riesce a finire il lavoro diventa un monito contro la superficialità nella fede.
Sommario:
- Luca 14,28-30
- Esegesi parabola
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Costruzione della torre incompiuta - Vangelo Luca
Dal Vangelo di Luca Capitolo 14, Versetti 28-30br>
Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.
Esegesi parabola Costruire una torre Lc [14,28-30]
Con questo passo ha termine il Capitolo 14 del Vangelo di Luca, attraverso il quale Gesù continua il suo insegnamento parlando delle scelte di fronte alle quali si trova il discepolo che vuole seguirlo. E propone questa parabola che invita a fare bene i calcoli prima di intraprendere un'impresa così difficile.
Gesù esige sacrifici dai suoi seguaci, perché si devono armare di fortezza per non cadere nella tentazione dopo aver deciso di seguirlo.
Gesù insegna questa verità con la parabola della torre, nella quale si sofferma a sottolineare quanto sia importante pensare e riflettere ponderatamente prima di agire. Tuttavia occorre considerare che ciò che è impossibile alle nostre forze, è possibile alla grazia di Dio.
La torre esprime bene la sublime perfezione della vita cristiana, e abbandonare un progetto già cominciato è un grande disonore: sarebbe stato minor tracollo non aver cominciato; dice S. Pietro: "Sarebbe stato infatti meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, tornare indietro dai comandamenti santi loro dati"
(2 Pt 2,21).
Ogni cristiano, se vuole essere realmente discepolo di Gesù, deve riflettere prima di iniziare a seguirlo perché la realtà cristiana è una cosa seria, che mette tutto in gioco, anche la propria vita e i propri beni, per vivere pienamente tale scelta.
Diversamente si rischia di restare dei “tiepidi” e di fallire miseramente la propria missione. Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla”, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista.
Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti.
(Ap 3,15-19)
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L'oro purificato dal fuoco, che ci permetterà di diventare ricchi per il Signore, è la grazia che Lui stesso ci può concedere per liberarci dalle schiavitù demoniache e terrene che ci impediscono di aderire pienamente alla Sua sequela; ma la grazia è un dono che, come tale, deve essere desiderato per poter essere accolto, richiesto con quella preghiera continua, insistente che impietosisce il Padre e lo muove in soccorso verso i suoi figli: solo così, con la nostra forza di volontà unita al Suo aiuto e alla potenza salvifica del Suo Santo Spirito, potremo essere certi di adempiere in modo completo e santamente perfetto alla nostra vocazione cristiana.