Biografia di Caterina da Siena
Principali caratteristiche di Santa Caterina da Siena
- Santa Caterina nel 1363 entro nell'ordine delle Terziarie Domenicane.
- Promosse la riforma della Chiesa e favorì il ritorno del Papa Gregorio XI a Roma nel 1377.
- Non solo ebbe visioni mistiche, ma ricevette le stimmate nel 1375. Divennero visibile dopo la sua morte avvenuta nel 1380
- Fu proclamata Santa nel 1461, Patrona d'Italia nel 1866, Patrona d'Europa nel 1999. Dottore della Chiesa nel 1970.
- Fu autrice di importanti scritti come "il Dialogo della Divina Provvidenza" e numerose lettere e preghiere.
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Vita di Santa Caterina da Siena
Caterina nacque a Siena, nel rione di Fontebranda, nella Contrada dell'Oca, il 25 marzo, la domenica delle Palme dell'anno 1347. Figlia del tintore di panni Jacopo Benincasa e di sua moglie Lapa Piacenti, ventiquattresima di 25 figli e figlie. Assieme a lei nacque una sorella gemella, battezzata col nome di Giovanna, che morì a poche settimane di vita.
Nel 1348 Siena e l'Europa sono devastate dall'epidemia di peste che decima la popolazione.
Era ancora una bambina di sei anni quando nel 1353, ebbe la sua prima visione destinata a segnare la sua vita per sempre. Le appare il Gesù Cristo in trono, con i santi Pietro e Paolo. Comincia un cammino di mortificazione di digiuni e di penitenze. Il papa era allora ad Avignone.
Quando Caterina raggiunse l'età di dodici anni, i genitori cercarono di darle un marito. All'inizio Caterina sembrò accondiscendere, ma poi, dichiarò di essersi votata al Signore e di non voler ritirare la parola data. Reagì tagliandosi completamente i capelli e chiudendosi in casa. Per vincere la sua ostinazione i genitori la costrinsero a dei lavori domestici estenuanti che la rafforzarono nella sua convinzione interiore.
Un giorno il padre la sorprese in preghiera con una colomba aleggiante sul capo. A tale vista Jacopo si rese conto che l'atteggiamento della figlia non proveniva da umana leggerezza e dette ordine che nessuno più la ostacolasse nel suo desiderio.
Solo dopo anni di preghiera e di penitenza, nel 1363, quando Caterina aveva sedici anni, fu accolta nella basilica di San Domenico, tra le terziarie laiche, ordine delle Domenicane (o Mantellate, per via del mantello nero sull'abito bianco). Erano vincolate alla castità, alla preghiera e alla penitenza.
Lei stessa racconta di essersi avvicinata alle letture sacre pur essendo semianalfabeta e, dopo giorni di estenuanti e poco fruttuose fatiche, di aver ricevuto dal Signore il dono di sapere leggere. Imparerà più tardi anche a scrivere, solo tre anni prima della sua morte, ma la maggior parte dei suoi scritti e delle sue corrispondenze sono dettate. In quel periodo racconta che le apparve Gesù con sua Madre e altri santi, per le nozze mistiche. Lo stesso Gesù le metteva al dito un anello adorno di rubini, visibile solamente ai suoi occhi. Dopo l'esperienza dello sposalizio mistico con Cristo, nelle mistiche nozze, viene segnata anche dalle stimmate invisibili. Nel 1370 è l'anno delle grandi estasi con una importante visione, nella quale Gesù le apparve scambiandole il cuore con il suo.
Caterina da Siena riteneva che assistere gli ammalati e i poveri, che impersonavano Cristo sofferente, fosse il modo per trovare il Signore. Caterina fu attiva soprattutto presso l'ospedale di Santa Maria della Scala, dove c'erano anche dei malati che nessuno assisteva, o perché non avevano parenti, o perché erano afflitti da malattie contagiose. Caterina si dedicò particolarmente a costoro. Questa sua attività durò per mesi, specialmente in tempo di epidemie, allora molto frequenti e micidiali; il suo esempio cominciò ad essere imitato da altre Mantellate della sua fraternità.
Cominciò a radunare i suoi primi seguaci, e da allora la sua attività non si limitò più alle lunghe veglie di preghiera, penitenza, e di punizioni corporali. Ebbe inizio la sua intensa attività caritatevole nei confronti dei poveri, degli ammalati, dei carcerati, affrontando anche calunnie e ingratitudini.
Caterina da Siena intraprese una intensa attività di corrispondenza, dettando le sue missive avvalendosi dell'aiuto degli amici. Scrisse circa 380 lettere, durante gli ultimi dieci anni della sua vita. Questo ingente epistolario affrontava problemi e temi sia di vita religiosa che di vita sociale di ogni classe, e anche problemi morali e politici che interessavano tutta la Chiesa, l'impero, i regni e gli Stati dell'Europa trecentesca. Caterina inviava le sue missive ad amici e seguaci, ma anche ai potenti della terra e allo stesso pontefice. I temi trattati dalla sua corrispondenza erano il ritorno del papa a Roma, la riforma della Chiesa, la moralizzazione dei costumi del clero, la necessità di organizzare una nuova crociata e la pace.
Nel 1374 Caterina si recò a Firenze, convocata dal capitolo dell'Ordine Domenicano che era preoccupato della sua ortodossia. Dopo averla sottoposta a rigorosi esami ogni dubbio fu dissipato. Le venne assegnato come confessore e guida spirituale fra Raimondo da Capua, divenuto poi suo biografo. Scoppiata la peste, Caterina si prodigò a Siena nell'assistenza degli appestati. Nel 1375 si recò a Pisa e Lucca per dissuadere i capi delle due città dall'aderire alla lega antipapale, poi tornò a Siena dove convertì Nicolò di Tuldo, condannato a morte.
Il 18 giugno 1376 giunse ad Avignone, dove incontrò il papa e lo esortò a tornare a Roma. Gregorio XI partirà il 13 Settembre e giungerà a Roma il 17 Gennaio 1377.
Tornata a Siena, andò in missione di pace e di evangelizzazione tra i castelli della Val d'Orcia. Nel 1378, su incarico del papa, tornò a Firenze, per trattare la pace, che fu in effetti stipulata il 18 Luglio. Gregorio XI(,) morì il 23 Marzo del 1378.
Il suo successore fu Bartolomeo Prignano, che assunse il nome di Urbano VI. Una parte del collegio cardinalizio non lo riconobbe ed elesse l'antipapa Clemente VII, facendo scoppiare il grande scisma d'Occidente, che si sarebbe protratto per un quarantennio, fino al 1417.
Caterina si schierò dalla parte di Urbano VI, cominciando a scrivere lettere in ogni parte del mondo cristiano a suo favore.
Morì poco prima di mezzogiorno della domenica del 29 aprile del 1380.
Caterina è una tra le sante più venerate della Chiesa cattolica. Il 29 Giugno del 1461, Pio II la canonizzò e l'8 Marzo del 1866 Pio IX la proclamò copatrona di Roma. Il 18 Giugno del 1939 fu proclamata da Pio XII patrona d'Italia insieme a Francesco d'Assisi. Il 4 Ottobre del 1970 Paolo VI riconobbe a Caterina il titolo di dottore della Chiesa Universale. Il 1 Ottobre 1999 Giovanni Paolo II la volle copatrona d'Europa.
Le opere:
381 Lettere
Dialogo della Provvidenza ovvero Libro della divina dottrina
26 Orazioni
La sua opera principale è il Dialogo della divina Provvidenza, un colloquio tra Caterina e l'Eterno Padre, dove Caterina chiede quattro cose:
- la sua santificazione.
- la salvezza del genere umano e la pace nella Chiesa.
- la riforma del clero.
- la guida della divina Provvidenza per la salvezza delle anime.
Tre gli stadi che Caterina descrive nell'itinerario delle anime alla santità:
- l'amore servile: accompagnato dalla paura di punizioni per i propri peccati;
- amore mercenario: accompagnato dalla speranza della ricompensa eterna;
- amore filiale: amore di Dio per il suo interesse che è la perfezione della carità.
Nello stadio dell'amore perfetto l'essere umano è completamente spogliato della volontà propria e totalmente abbandonato alla volontà divina.
Nello stato di perfezione l'anima non perde mai la coscienza della presenza di Dio; c'è un'unione così intima e continua tra l'anima e Dio che ogni tempo e luogo possono essere una occasione per pregare, o per essere in comunione con Dio.
Un invito speciale
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