Fanciulli in piazza

Parabole della vita

Monastero

La Parabole evangelica dei fanciulli in piazza
narrata da Matteo nel suo vangelo (11,16-19) mette in evidenza la sapienza divina.

Sommario:
- Matteo 11,16-19
- Esegesi parabola Matteo
- Luca 7,31-35

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Parabola dei Fanciulli in piazza

Dal Vangelo di Matteo Capitolo 11, Versetti 16,19

A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!". È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: "È indemoniato". È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori". Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie".

Esegesi parabola dei Fanciulli in piazza narrata da Matteo

Dal tempo di Giovanni il regno dei cieli era oggetto di insidie e di calunnie da parte degli Scribi e dei Farisei, che con la violenza lo sottraevano al popolo. Nel capitolo 13 Matteo riporta il monito di Gesù a tali calunniatori: "Guai a voi. Scribi e Farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, quando lo è divenuto, lo rendete due volte peggiore di voi, degno del fuoco della Geèna"
(Mt 13,15).

I Giudei credevano che la venuta del Messia dovesse essere preceduta da quella di Elia, ma non avevano compreso che la profezia si era verificata con Giovanni Battista, venuto a preparare la via al Messia. L'entusiasmo dovuto dalla predicazione di Giovanni fu di breve durata poiché il popolo, trascinato dalle insinuazioni e dalle false dottrine degli Scribi e dei Farisei, si rifiutò di riconoscere Gesù Cristo come il Messia.

Ecco perché, davanti a tanta ostinazione Gesù, si domanda a chi debba paragonare questa generazione, ossia gli ebrei suoi contemporanei, e risponda con una similitudine tratta dai giochi dei ragazzi, che vogliono imitare ciò che hanno visto fare dagli adulti durante i riti delle nozze e dei funerali. Alcuni sono seduti e suonano il flauto, come si usava alle nozze, e invitano gli altri a danzare, ma questi si rifiutano; allora i primi intonano canti lugubri, come si usava nei funerali, e invitano gli altri a piangere, ma per nessun motivo questi vogliono arrendersi ai loro desideri.

I bambini seduti rappresentano i Giudei che volevano meno digiuni e meno austerità, quella invece predicata sia da Giovanni, il quale conduceva una vita austera e penitente, sia da Gesù che al contrario definivano addirittura mangiatore e beone; e poiché tanto Giovanni quanto Gesù non accondiscesero alle loro arbitrarie pretese, essi li condannarono entrambi e non prestarono fede alle loro parole. Nonostante i falsi apprezzamenti dei Giudei, la sapienza, cioè la disposizione divina che ha voluto che il Regno messianico in diversa maniera venisse inaugurato da Giovanni e da Gesù, fu giustificata, vale a dire riconosciuta ottima e ammirata dai suoi figli, dai Figli della sapienza, dai Sapienti, tra i quali vanno annoverati senza dubbio i discepoli di Gesù e tutti coloro che credono in lui.

La parabola ci invita a riflettere sul nostro atteggiamento e a chiederci se siamo come Giovanni Battista e seguiamo gli insegnamenti di Gesù, dal quale la folla accorreva perché con la sua Saggezza riusciva a far comprendere e accettare il messaggio del Regno, o se siamo come gli ipocriti e come quei Dottori della legge che pensavano di sapere tutto e non capivano nulla, come i Farisei che sapevano solo criticare e accusare gli altri anche dei loro errori: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, poiché siete come sepolcri imbiancati che all’esterno appaiono belli a vedersi, dentro invece sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine"
(Mt 23,27).

Riflettiamo sulle nostre ipocrisie, abbandoniamo orgogli pretenziosi e infondati pregiudizi, e affidiamoci agli insegnamenti di Gesù, così da non rischiare di essere anche noi "all’esterno giusti davanti agli uomini, ma nell’interno pieni di ipocrisia e di iniquità".

I fanciulli sulla piazza del mercato - Luca

Dal Vangelo di Luca Capitolo 7 Versetti 31,35

A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? 32Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato;
vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!

È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio.

È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.

Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli".