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La notizia del passato nell'esercito delle SS ha fatto immediatamente il giro del mondo. E così la serie è stata cancellata. Non si capisce se più perchè l'ispettore capo Stephan Derrick aveva militato nelle SS o perché il suo interprete Horst Tappert aveva prestato il servizio di leva in quel corpo militare. La Sindrome di Tappert è di colpo tornata in auge. Proprio l'attore ne era divenuto protagonista quando, al culmine del successo a metà degli anni Ottanta tutti sapevano chi fosse Derrick ma nessuno sapeva chi fosse Horst Tappert. Anche questa volta si è mescolato Derrick con Tappert e Tappert con Derrick. Ancor più triste è il fatto che la notizia sia rimbalzata quando ormai non vi era più possibilità di contraddittorio con il protagonista di questa vicenda. Che Tappert abbia dovuto prestare sevizio militare di leva questo appare ovvio, tanto più in tempo di guerra. Che poi sia finito nelle SS per scelta o semplicemente per casuale destinazione questo non potrà dircelo mai nessuno. Il fatto che lui stesso avesse cercato di rimuovere dalla sua placca il simbolo delle SS lascia pensare che forse l'arruolamento in quel corpo gli pesasse. Di certo la dietrologia non ha mai giovato a niente e nessuno. Scagliarsi contro la serie che è sempre stata identificata come l'incarnazione della Giustizia, talora spinta fino a livelli eccessivi per una semplice fiction televisiva, ha solo permesso a quanti ritenevano «Derrick» un prodotto vecchio di metterlo definitivamente in cantina. Ma a nessuno è venuto in mente che Herbert Reinecker, il suo autore, aveva avuto la possibilità proprio grazie al Ministro della Propaganda Goebbels di lavorare e scrivere in tempo di guerra? Tutti hanno sempre saputo che Reinecker aveva avuto un passato al servizio del regime nazista tanto che lui stesso, per crearsi una nuova vita dopo la fine del conflitto mondiale, dovette iniziare a scrivere utilizzando diversi pseudonimi prima di potersi riapprpropriare del suo vero nome. Quando Reinecker sfornava sceneggiature su sceneggiature per «Der Kommissar» e poi per «Derrick» tutti dissero che era un genio e che aveva saputo così mirabilmente redimersi dal suo passato filonazista. Forse a quel tempo andava bene a tutti perchè alla fine i prodotti che uscivano da casa Reinecker fruttavano centinaia di milioni e questo permetteva alle coscienze di tacere... Sulla vicenda si sono espresse anche due voci importanti legate alla serie, quella di Claus Legal, storico redattore di ZDF che ne ha seguito l'edizione per piuù di due decenni, e quella di Fritz Wepper. Ha dichiarato Wepper: «Bisogna sempre inquadrare il passato delle persone nel tempo in cui hanno vissuto. Condannare una serie tv di culto, amata da milioni di persone, perché la biografia del protagonista mostra ombre, è esagerato. Ed è un modo paternalistico di trattare gli spettatori». Ha chiosato Claus Legal: «non si può giudicare Horst in maniera così sprezzante. Nella sua vita ha sempre dimostrato di avere i piedi ben piantati nella Costituzione». |
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Horst Tappert (Foto ZDF/Michael Marhoffer) | ||||
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Lo scrittore svizzero Thomas Sandoz, profondo conoscitore della serie e autore del prezioso volume «Derrick, l’ordre des choses» commenta così la notizia: «Tra il 1967 e il 1989, ZDF ha programmato 385 produzioni firmate Reinecker».
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