Torna alla Home
 
Prologo di un successo.
Nome in codice: Das Revier.
Inverted Novel.
La storia di Derrick.
La scelta del nome.
Il supervisore.
Cronaca di un successo.
Il cartoon.
Il mio nome è Derrick.
Assalto al treno.
Un ispettore in carriera.
Il cardinale.
Un eroe in quattro terzi.
Il segreto di Derrick.
La sindrome di Tappert.
Il secondo uomo.
La carriera di Fritz.
La carriera di Harry.
Orme di piccoli piedi.
Due amanti per Harry.
La seconda vita di Fritz.
L'autore di Derrick.
Bundesfilmpreise.
Il dottor Traut.
Il produttore di Derrick.
Una famiglia in giallo.
Atmosfere musicali.
Sonata di morte.
Il suono dell'orchestra.
Direttori a confronto.
Le tracce di Derrick in Italia.
Illustri fans.
Celebri detrattori.
Italiani veri e finti.
Il testimone oculare.
La voce di Derrick.
Il restauro di Derrick.
L'ufficio di Derrick.
Qui Squadra Omicidi.
Fedeltà nei dettagli.
Dove abita, ispettore?
Le donne di Derrick.
Derrick ha acciuffato una donna!
L'auto di servizio.
Derrick comics.
La biblioteca di Derrick.
La mediateca di Derrick.
Il Catalogo.

L’attore era già un volto noto sia al pubblico televisivo che a quello cinematografico: oltre ai ruoli interpretati per il piccolo schermo, Tappert aveva riscosso successo in Germania ed all’estero con il film «Die Gentlemen bitten zur Kasse» - in Italia intitolato «L'assalto al treno Glasgow-Londra» - del 1966 diretto da John F. Olden e Claus Witt. Dal 1967 era stato protagonista di alcuni film gialli elaborati dai racconti del romanziere inglese Edgar Wallace: in particolare ne «Il Gorilla di Soho» (1968) e «L’uomo dall’occhio di vetro» (1968) Tappert aveva dato vita all’ispettore Perkins di Scotland Yard.

Un’interpretazione precedente ma stilisticamente non molto diversa dal Derrick del 1973. Nei ruoli che gli erano stati affidati era sempre risultato un interprete preciso ed attendibile; in aggiunta a ciò Tappert era, in quel momento, uno dei migliori attori nel genere teatrale e televisivo, in poche parole: ideale per un ruolo in «Derrick».

Nell’Aprile 1973 il produttore Helmut Ringelmann contattò Horst Tappert. L’attore ricorda: «Mi telefonò e mi chiese "Lei ha già mangiato? No? Bene, ci vedremo tra poco davanti ad un piatto di asparagi al Bayerischen Hof". Capii che ci doveva essere sotto qualcosa di interessante. Mi offrì questa parte. Non decisi subito; quando mi disse che sarebbe stata scritta da Reinecker ci fu una pausa di silenzio sgradevolmente lunga. Conoscevo "Der Kommissar" e avrei mentito se avessi detto che mi entusiasmava. Per ventiquattrore mi consigliai con mia moglie ed alcuni amici quindi accettai. Firmai il contratto il 24 Maggio 1973, due giorni prima del mio cinquantesimo compleanno».

Helmut Ringelmann scritturò Tappert inizialmente per 13 episodi con un'opzione per altri cinque anni. Helmut Ringelmann ricorda: «Quando Horst mi chiese: "Quante puntate ne vuoi fare di questo Derrick?" gli risposi senza esitare: "Cento!". Siamo arrivati a 281».

Continua Horst Tappert: «Quando accettai questo ruolo mi dissi: sarà l'ultima cosa che faccio. Ed in effetti è stato così, ma l'ho fatto per 24 anni. Fu una scelta dettata anche da una certa convenienza. Per tutta la vita non avevo fatto altro che girare da un teatro all'altro e vedevo mia moglie, con cui ero ormai sposato da tempo, solo nelle pause delle tournée.Qui mi si offriva la possibilità di un lavoro che mi avrebbe permesso di tornare a casa la sera e di godere di nuovo di una vita familiare. Questa considerazione fu determinante quando si trattò di prendere la decisione finale. In un certo senso fu una scelta egoistica, ma non me ne sono mai pentito».

 

"L'uomo dall'occhio di vetro". (Foto ZDF)
Treno superrapido.

Il film «L'assalto al treno Glasgow-Londra» dura nell'edizione italiana solamente 110 minuti contro i 240 della versione originale tedesca prodotta dalla NDR.

«Die Gentlemen bitten zur Kasse» non nacque come film per il grande schermo, bensì come sceneggiato in tre parti per la televisione.

Nel cast, accanto a Tappert, Günter Neutze, Hans Cossy, Karl Heinz Hess. La regia era di John Olden e Claus Peter Witt.

La locandina italiana del film.