|
|
|||
Ad un anno dall'addio alle scene di Derrick nessuno pensava più di scoprire qualcosa che fosse inedito sull'ispettore tedesco. Invece a fare lo scoop fu l'agenzia "Barbarella Entertainment" che scovò una sceneggiatura di Herbert Reinecker mai realizzata. Il titolo di questa puntata, mai prodotta e - si dice - rifiutata come "patetica" tanto da Horst Tappert quanto da Helmut Ringelmann, si intitolava "Doktor Traut" e avrebbe dovuto essere l'ultima puntata della serie. Così è successo che in un freddo lunedì di ottobre del 1999 in un locale di Berlino si siano ritrovati Ludger Pistor, Georg Uecker, Stephanie Stappenbeck e Peter Fitz per dare vita a quella sceneggiatura leggendola per il pubblico in sala. A Pistor e Uecker il compito di impersonare Stephan Derrick e Harry Klein, mentre a Peter Fitz è tovccato dare voce al protagonista della vicenda, il dottor Traut. «La mia storia - ha detto Reinecker presente nella sala del "Clärchens Ballhaus"- si rivolge soprattutto ai giovani». Eppure il consenso non c'è stato. «Quando sono arrivato a scrivere metà di questa sceneggiatura ho capito che non se ne sarebbe fatto niente» ha confessato l'autore. «Doktor Traut» ruota intorno a qualcosa che per il popolo tedesco è una ferita ancora aperta, un passato ancora troppo presente per non creare imbarazzo e sofferenza. Quel passato si chiama Auschwitz. Il protagonista di questa vicenda, il professor Traut appunto, mostra al suo pubblico di giovani studenti una gigantografia di un fiume di persone in arrivo al campo di concentramento. Proprio davanti a quella foto Derrick rimane come schockato, emotivamente distrutto. Il polizesco in questa storia finisce davvero ai margini ed i suicidi su cui l'ispettore capo è chiamato ad indagare sono solamente il pretesto per fare un'analisi dolorosa e tragica della violenza che devasta il mondo. Raccontava l'attore Peter Fricke: «Horst Tappert si oppose con veemenza alla realizzazione di quella puntata in cui i crimini commessi contro i musulmani di Bosnia e le crudeli guerre civili che infestano il mondo venivano equiparate agli stermini di massa nei campi di concentramento nazisti». La chiave di tutto questo discorso per l'autore era però un altro: «Togliete agli uomini la loro anima assassina» e per questo, ancora una volta, come nella tradizione di Derrick, gli unici in grado di poterlo fare sono i giovani.
|
||||
Herbert
Reinecker, in secondo piano, in una foto del Giugno 1944 in Normandia. (Foto Wilfried Woscidlo/Bundesarchiv) |
||||
|
||||
Il tema è uno dei più "cari" ad Herbert Reinecker ed alla sua seconda metà della produzione derrickiana. Cosa può spingere un uomo ad uccidere? Come lo si può portare all'omicidio? I migliori esponenti di questa teoria sono stati i due protagonisti degli episodi "Senza alcun rischio" e "Potenziali assassini", il primo, interpretato da Klaus Schwarzkopf, il secondo da Ernst Schröder. Il professor Ingo Wecker è il primo dei due "studiosi" che vogliono provare a dimostrare la teoria dell'autore. L'uomo, per affrontare una ricerca sul tema "Che distanza c'è tra l'uomo e l'omicidio", decide di assoldare un giovane sfortunato che non ha più nulla da perdere nella vita per commettere un omicidio in cambio di una grossa somma di denaro. «C'è una specie di soglia che bisogna trovare la forza di varcare; la morale gioca un ruolo essenziale ma... basta un passo e il gioco è fatto. La parola magica? Non deve temere nessuna punizione. E inoltre gli ho promesso dei soldi. Per denaro chiunque fa quello che gli chiedi di fare». E per avvalorare le sue teorie il farneticante medico mostra a Derrick un volume di cui si attribuisce la paternità il cui titolo è una citazione importante: "Der Abbau des Manschlichen", il declino dell'uomo che è in realtà una delle ultime opere di Konrad Lorenz (1983) che qui serve a Reinecker per portare avanti il proprio discorso. «Siamo tutti ad un passo, ad un niente dall'omicidio. Io scrivo di questo, è questa la mia materia e ho immolato la vita» è la teoria pseudoscientifica del professor Schönfelder che - non essendo riuscito a convincere nessuno dei suoi candidati a compiere un delitto in cambio di 5000 marchi, diviene egli stesso assassino. «Siamo incessantemente bombardati da pensieri criminosi. Sono dentro di noi. Cosa importa su chi viene provato, aspetto solo di essere contraddetto». Ma anche qui, come nel caso del dottor Traut, il pensiero di Reinecker si fonde con quello del suo ispettore: «Giorno per giorno lei viene contarddetto con l'orrore, il disgusto e la ripugnanza che ogni omicidio suscita».
Il biglietto da visita del prof. Wecker in "Senza alcun rischio" (Screenshot ZDF).
|