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Prologo di un successo.
Nome in codice: Das Revier.
Inverted Novel.
La storia di Derrick.
La scelta del nome.
Il supervisore.
Cronaca di un successo.
Il cartoon.
Il mio nome è Derrick.
Assalto al treno.
Un ispettore in carriera.
Il cardinale.
Un eroe in quattro terzi.
Il segreto di Derrick.
La sindrome di Tappert.
Il secondo uomo.
La carriera di Fritz.
La carriera di Harry.
Orme di piccoli piedi.
Due amanti per Harry.
La seconda vita di Fritz.
L'autore di Derrick.
Bundesfilmpreise.
Il dottor Traut.
Il produttore di Derrick.
Una famiglia in giallo.
Atmosfere musicali.
Sonata di morte.
Il suono dell'orchestra.
Direttori a confronto.
Le tracce di Derrick in Italia.
Illustri fans.
Celebri detrattori.
Italiani veri e finti.
Il testimone oculare.
La voce di Derrick.
Il restauro di Derrick.
L'ufficio di Derrick.
Qui Squadra Omicidi.
Fedeltà nei dettagli.
Dove abita, ispettore?
Le donne di Derrick.
Derrick ha acciuffato una donna!
L'auto di servizio.
Derrick comics.
La biblioteca di Derrick.
La mediateca di Derrick.
Il Catalogo.

 

La volontà del produttore di realizzare una serie che fosse credibile, affidabile nell’interpretazione almeno quanto l’attore protagonista prescelto, spinse Ringelmann alla ricerca di un supervisore. Sottopose le prime sette sceneggiature ad un funzionario di polizia professionalmente esperto. La scelta cadde su Georg Schmidt, che all'epoca era direttore della Polizia Criminale presso il Polizei Präsidium di Monaco, la questura centrale del capoluogo bavarese.

L’obiettivo era e ha continuato ad essere il medesimo, fino all'ultima puntata: mostrare allo spettatore che la polizia è garante di uno stato di diritto. Secondo Schmidt l’ispettore Derrick forniva immediatamente un’immagine positiva della Polizia, si distingueva per i modi corretti e per un abbigliamento elegante.

Da parte sua il funzionario di polizia nella sua veste di revisore leggeva le sceneggiature di Reinecker almeno due volte riservandosi successivamente cinque o sei ore per apportare le eventuali modifiche.

Le storie di Reinecker, tuttavia, non hanno sempre avuto il "lieto fine": alcuni casi sono rimasti per Derrick irrisolti. Nell'episodio "Identikit di un assassino" (1981) Derrick non riesce ad estorcere ad un mafioso in punto di morte i nomi dei capi dell'organizzazione che a Monaco taglieggiava alcuni ristoratori italiani. Nel 1984 è stata la volta di "Chi ha ucciso l'avvocato Prestel?". In quell'indagine l'ispettore non riuscì a dimostrare che l'assassino dell'avvocato fosse Kolberg perchè questi si tolse la vita. Solamente allo spettatore era stato permesso di conoscere la soluzione del caso. Il duecentesimo episodio "Un caso aperto" vide Derrick brancolare alla ricerca del mandante di un delitto spingendosi in un caso di spionaggio industriale. Ed ancora, riescono a farla franca i mandanti del delitto in "Solo guai con l'uomo di Roma". Più recentemente, anche ne "I sogni proibiti del dottor Widanje" all'ispettore manca la possibilità di dare una soluzione al giallo sulla morte dell'uomo così come in "Posso presentarle il mio assassino?" Derrick, ormai certo dell'identità del colpevole, apprende che il criminale che si è tolto la vita prima di essere arrestato. La 250. puntata "Il cuore di un uomo" non sfugge a questo insieme di eccezioni giallistiche: Derrick, consapevole del fatto che dietro alla morte di Ludwig Dalinger si cela un'organizzazione italiana che traffica in organi umani, non ha modo di incastrare in alcun modo i colpevoli. È il socio del morto, Arnold Bertram (Wolf Roth) a dare la caccia ai colpevoli; ma di questo si intravede solo un inizio, che ha il sapore amaro dello sforzo vano, nell'ultima scena dell'episodio.

 

Horst Tappert e Fritz Wepper agli esordi della serie. (Screenshot ZDF)
Il collezionista.

Horst Tappert possiedeva una ricca collezione di cappelli delle diverse polizie d'Europa e del mondo.

Nella sua vita Tappert ha subito, però, anche il fascino delle belle macchine. Nel 1950 acquistò la sua prima auto, una Standard inglese di seconda mano. Qualche anno dopo fu la volta di una Opel Rekord coupè. Nel 1966 acquistò la Chevrolet Impala usata nel film «Die Rechnung eiskalt serviert», diretto da Helmuth Ashley; si trattava di un bolide bianco con imbottiture interne rosse. Dalla Chevrolet alla Lincoln e dalla Lincoln alla Jaguar, fino all'ultima Daimler 66 12 cilindri. La BMW, quella che tanto lo aveva accompagnato sul set di «Derrick», non è mai stata la sua auto privata.

L'ispettore, invece, racconta nella puntata "Rischio" (1976) di avere avuto, in gioventù, una passione per le motociclette: «Avevo anch'io una moto, una volta. Nel 1951, una 350, sa di quelle ancora con il cambio a mano. L'avevo comperata usata per 400 marchi. Erano tanti soldi allora, specialmente per uno come me. L'avevo pagata un po' alla volta, a 50 marchi al mese. Solo dopo molti anni ho potuto permettermi la prima auto, anche quella usata».

Horst Tappert con alcuni dei cappelli della sua collezione.