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Prologo di un successo.
Nome in codice: Das Revier.
Inverted Novel.
La storia di Derrick.
La scelta del nome.
Il supervisore.
Cronaca di un successo.
Il cartoon.
Il mio nome è Derrick.
Assalto al treno.
Un ispettore in carriera.
Il cardinale.
Un eroe in quattro terzi.
Il segreto di Derrick.
La sindrome di Tappert.
Il secondo uomo.
La carriera di Fritz.
La carriera di Harry.
Orme di piccoli piedi.
Due amanti per Harry.
La seconda vita di Fritz.
L'autore di Derrick.
Bundesfilmpreise.
Il dottor Traut.
Il produttore di Derrick.
Una famiglia in giallo.
Atmosfere musicali.
Sonata di morte.
Il suono dell'orchestra.
Direttori a confronto.
Le tracce di Derrick in Italia.
Illustri fans.
Celebri detrattori.
Italiani veri e finti.
Il testimone oculare.
La voce di Derrick.
Il restauro di Derrick.
L'ufficio di Derrick.
Qui Squadra Omicidi.
Fedeltà nei dettagli.
Dove abita, ispettore?
Le donne di Derrick.
Derrick ha acciuffato una donna!
L'auto di servizio.
Derrick comics.
La biblioteca di Derrick.
La mediateca di Derrick.
Il Catalogo.

 

Come detto, fino a poco prima dell'inizio delle riprese non era ancora stato deciso il titolo definitivo che avrebbe dovuto avere la serie.

A proposito della scelta del nome "Derrick" si raccontano diversi aneddoti. I più interessanti riferiscono che la scelta sia stata fatta su basi storiche; pare che Derrick fosse il nome di un boia del XVII secolo.

Ma si dice anche che il merito della scelta sia da attribuire ad Evelyn Opela, la moglie del produttore, che avrebbe aperto a caso una rubrica telefonica puntando il dito sul nome Derrick.

Herbert Reinecker non svela come sia giunto a questa scelta, sostiene di esserci arrivato casualmente, giocando con le lettere dell’alfabeto, come lui stesso ha raccontato in un'intervista al "Berliner Morgenpost".

L'autore ha inoltre così descritto il nome dell'ispettore: «Derrick è un nome proprio, deriva dall’inglese e rende un’idea di forza, di vigore!».

Il nome Derrick, tuttavia, non era affatto nuovo per Herbert Reinecker. In una puntata del suo grande succeso «Der Kommissar», infatti, uno dei personaggi si chiamava proprio Derrick e, in quella circostanza, si trattava di un giovane cui dava corpo l'attore Sky Dumont.

 

 

Horst Tappert (Foto ZDF)
Bloopers, prima parte.

Neppure l’infallibile ispettore sfugge ai bloopers, gli errori di montaggio o di produzione che colpiscono anche i più celebri film per il grande schermo. Ecco un campione dei più clamorosi. L’episodio più colpito dall’effetto bloopers è il 250. caso dal titolo "Il cuore di un uomo" diretto da Alfred Weidenmann nel 1995. In tutto il colloquio che Dalinger (Walther Schmidinger) ha con la famiglia Kirchheimer nella loro casa, porta gli occhiali nei primi piani ma non nei controcampi in cui si nota che sul viso non vi sono le astine della montatura. Dopo l’ultimo primo piano in cui l’attore sfoggia un paio di occhiali viene ripreso di spalle ed ecco, quando si volta, gli occhiali sono misteriosamente scomparsi! Ed ancora: quando Dalinger si porta lungo la ferrovia per suicidarsi gettandosi sotto un treno non sta nevicando ma, poiché il treno è stato filmato in un altro momento e viaggia nella neve, ecco che sul teleschermo compare un effetto "neve elettronica". Più tardi quando Derrick ed Eva Dalinger sono sul luogo del suicidio passa ancora lo stesso treno sotto cui si era lanciato l’anziano signore (coincidenza!) e nonostante nevichi copiosamente intorno al treno, non accade altrettanto a pochi metri di distanza dove si trova l’ispettore con la vedova.

Un errore analogo al primo lo si era già visto anche in "Voglia di vivere" (1991): quando Derrick e Klein accompagnano in auto la giovane Kathrin Korde all’università, Harry porta gli occhiali da sole in tutte le inquadrature in campo lungo ma non li ha più in tutti i primi piani all’interno della vettura.

In "La notte dei giaguari" (1987) la signora Förster (Christiane Krüger) nasconde in casa propria uno studente di nome Eckhardt ricercato per l’omicidio. Quando Klein lascia l’appartamento l’uomo esce da una stanza con una porta a specchi. Mentre l’uomo apre la porta, sui vetri si riflette il cameraman che si trova nell’angolo opposto della stanza.

Un problema di riflessi c’è anche in "Un pesce piccolo piccolo" (1989) quando Ali (Oliver Rohrbeck) incontra l’assassino all’uscita dell’ascensore dell’hotel, nell’angolo in fondo alla cabina, a sinistra sulle pareti a specchio, è riflesso l’operatore di ripresa.

In "Le notti del cappellano" (1997) quando Derrick passa a prendere Harry sotto casa accosta l'auto proprio di fianco a un pullmino grigio che sulla fiancata ha una scritta ben visibile: "Telenova Film und Fernsehproduktion", insomma il furgone della produzione! Lo stesso furgone appare anche nell'ultima puntata "Addio, ispettore Derrick" (1998). Quando Derrick riaccompagna Andrea Kaschonnick, sullo sfondo c'è il medesimo veicolo con la stessa scritta!

Ombre sospette invece nel caso intitolato "Un uccello in volo" (1987). Quando la camera segue in carrellata l’Esercito della Salvezza che canta in un capannone, l’ombra del microfono compare sulla chitarra di uno dei musicanti.

In "Il conto non torna" del 1980, Derrick arriva a casa della signora Ribek su una BMW 525 e scende da lato destro della vettura che prosegue e si parcheggia pochi metri avanti. Qualche secondo più tardi la stessa vettura è inquadrata ferma ma è vuota: chi la guidava?

Horst Tappert e Fritz Wepper in "Il nostro amico Rohn". (Screenshot ZDF)