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SCHEDE CINEMA

100 FILM DI VARIO ARGOMENTO STORICO LE CUI VICENDE SONO NARRATE O SEMPLICEMENTE ACCENNATE
A MARGINE D'UN CAPITOLO NE "I PRIMI 100 ANNI" E "LA SECONDA GUERRA MONDIALE"
(77 schede fatte)

Non si garantisce la assoluta fedeltà storica dell'opera (si usa dire nei titoli di coda con la formula "Ogni riferimento a fatti,

persone o cose è puramente casuale"...) perchè il racconto cinematografico si distacca sempre molto dalla realtà storica ...)

 perchè.... Il racconto cinematografico si distacca sempre molto dalla realtà storica per perdere, come dice Roberto Olla del -TG1- Rai Storia (del lunedì mattina), la "puzza storica" che ne precluderebbe la visione in sala al grande pubblico. Poi il successo non è detto che sia garantito, anzi... R.O. certo, la storia emana un odore. Ma la puzza di cui parliamo non ha un vero odore, è virtuale. Nessuno sta ad annusare l’aria. Basta l’ipotesi che, ad esempio, un film puzzi di storia e subito le antenne delle catene di sale cinematografiche si drizzano. Ne nasce un rapido ragionamento: la puzza di storia potrebbe essere avvertita dal pubblico e allora, temendo la noia, il pubblico potrebbe disertare le sale, con grave perdita d’incasso. È quello che è successo al film “Katyn” di Wajda (ndr: ma dietro il film c'è una polemica politica che coinvolge diversi italiani di cui non si ha piacere si parli. In questo caso quindi è meglio parlare di censura come in tanti altri film, ma Olla giornalista di regime o di casta (pagato e non controllato dagli italiani) sta dall'altra parte della barricata, la sua non è una opinione...è un credo). Non è successo a “Schindler’s List” e neppure a “La vita è bella” perché in questo caso il peso dei due nomi, Spielberg e Benigni, ha cancellato il “rischio storia”. Ora corre il “rischio storia” un nuovo film polacco: “Popieluszko. Freedom is within us”  R.Olla  

Se volete sapere dove finiscono i soldi dei contribuenti qui avete la lista di tutti i film finanziati con soldi pubblici passati presenti e futuri http://www.filmitalia.org/production.asp?lang=ita&documentID=909 ma la pudicizia di stato recentemente li chiama crediti d'imposta e non contributi

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"Another time, another place"

Una storia d'amore (in prigionia)

http://digilander.libero.it/frontedeserto/prigionieri/prigionieriinghilterra.htm 
During World War II, a group of Italian prisoners-of-war are sent to rural northern Scotland to work in the fields. Jamie, the depressed wife of an asexual farmer, befriends two of them....

"Cabiria"

Nel 1913 negli studi cinematografici Itala Film di Torino viene girato da Giovanni Pastrone “Cabiria” storia di una giovane, rapita e venduta come schiava a Cartagine, (II guerra punica 219 a.C.). La giovane che sta per essere sacrificata al Dio Moloch, viene salvata da un patrizio romano e dal suo schiavo Maciste.

http://digilander.libero.it/fiammecremisi/fileimmagini/cinema.htm

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"Il prezzo della libertà"

Nella New York anni '30 il clima culturale è in pieno fermento, ma la censura incombe e i nuovi capitalisti non sono disposti a subire facili ironie. Così Orson Welles si vede costretto a rinunciare alla messa in scena dello scandaloso musical 'Cradle will rock', scritto da Marc Blitzstein, perchè sospettato di simpatie comuniste . Nel frattempo il pittore Diego Rivera deve decorare, su incarico di Nelson Rockfeller, il Rockfeller Center e una contessa italiana (la patriota Margherita Sarfatti) cerca di vendere opere d'arte di Leonardo Da Vinci per sovvenzionare la causa fascista di Mussolini.
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/sarfatti.htm

"Le 4 giornate di Napoli"

Ai popolani di Napoli che nelle tre... giornate..., laceri, male armati e soli d'Italia francamente pugnando nelle vie, dalle case contro le migliori armate d'Europa tennero da sé lontano l'obbrobrio…. imposta da un imperatore tedesco e da un paggio italiano.
Questa l’iscrizione scolpita su di una lapide posta sulla facciata della Certosa di S. Martino a Napoli, a ricordo d'una sollevazione della città contro lo straniero, avvenuta quasi cinque secoli prima. Sembra un vestito di sartoria di questa nuova storia.

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/avalanche4giornate.htm

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"All'inferno e ritorno"

Audie Murphy il soldato più decorato d'America

Nel marzo del 1943 fu assegnato alla compagnia B del I/15° fanteria (3a divisione in partenza per l'Africa). Si guadagnò pian piano i gradi da caporale a sergente fino a quando, nel '44 (14 ottobre) ebbe quelli da ufficiale. Le sue campagne di guerra vanno dall’invasione della Sicilia del Luglio 43 (ma prima era stato anche in Africa a Casablanca) alla Francia meridionale.

 http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/audiemurphy.htm  

"I sette fratelli Cervi"

E' la storia vera dei sette fratelli Cervi (Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo e Ovidio), contadini di Campegine (RE) antifascisti e organizzatori della lotta partigiana sotto la guida del padre Alcide (1875-1970), catturati e fucilati dai tedeschi a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943.

 http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/cervi.htm

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Anno 2001 - 115 min
Regia Michael Apted

Interpreti e personaggi
Dougray Scott: Tom Jericho
Kate Winslet: Hester Wallace
Saffron Burrows: Claire
Jeremy Northam: Wigram
Nikolaj Coster-Waldau: Puck
Tom Hollander: Logie
Donald Sumpter: Leveret
Matthew Macfadyen: Cave
Mary Rainolds: Melinda

"Enigma"di Michael Apted, sceneggiato da Tom Stoppard

 

A Bletchley Park, un castello non lontano da Londra, si insediano i massimi cervelli inglesi, scienziati, matematici, agenti segreti. Uno dei compiti più importanti è quello di decifrare l'Enigma, il nuovo codice di comunicazione del sommergibili tedeschi. Se non ci riusciranno la guerra, siamo nel 1943, potrebbe essere perduta. La ricerca è complicata dal "fattore umano": gelosie e sentimenti vari. Il personaggio principale è ispirato (seppure con le dovute differenze) alla reale figura di Alan Turing, un matematico che ha avuto un grande peso durante la guerra per lo studio della decodifica dei sistemi di cifratura tedeschi, oltre al porre le basi di vari concetti dell'informatica moderna. La vicenda ruota poi intorno a un altro "Enigma" questo si tenuto nascosto per 50 anni: la strage di Katyn.

 

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/enigma.htm

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/turing.htm

Anno 1992 - 162 min
Regia Michael Mann
Soggetto James Fenimore Cooper
Sceneggiatura Christopher Crowe, M. Mann
Fotografia Dante Spinotti
Montaggio Dov Hoenig, Arthur Schmidt
Musiche Randy Edelman, Trevor Jones
Scenografia Wolf Kroeger
Daniel D.-Lewis: Nathaniel "Occhio falco"
Madeleine Stowe: Cora Munro
Russell Means: Chingachgook
Eric Schweig: Uncas
Jodhi May: Alice Munro
Steven Waddington: Magg. Duncan Heyward
Wes Studi: Magua
Maurice Roëves: Col. Edmund Munro
Patrice Chéreau: Gen Montcalm
Edward Blatchford: Jack Winthrop
Terry Kinney: John Cameron
Tracey Ellis: Alexandra Cameron
Justin M. Rice: James Cameron
 

"L'Ultimo dei Mohicani"

 

America, Stati dell'est a metà del XVIII secolo. Nel quadro della guerra fra inglesi e francesi un guerriero mohicano, ultimo della tribù, combatte coi suoi figli al fianco degli inglesi. Il grande nemico non è il comandante francese, ma il feroce guerriero urone Magua. Violenza, amore, alti sentimenti, senso della fine di una civiltà. Scene di battaglia davvero splendide, corse fra foreste e fiumi e grandi dichiarazioni di principio e di saggezza indiana.

 

 http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri8.htm

http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/fanteria.htm  

 

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Anno 1996 - 160 min
Regia Anthony Minghella
Soggetto Michael Ondaatje
Sceneggiatura Anthony Minghella
Fotografia John Seale
Musiche Johann Sebastian Bach, Irving Berlin, Richard Rodgers, Gabriel Yared

Interpreti e personaggi

Ralph Fiennes: Conte László Almásy
Kristin Scott Thomas: Katharine Clifton
Juliette Binoche: Hana
Willem Dafoe: David Caravaggio
Naveen Andrews: Lt. Kip Singh
Colin Firth: Geoffrey Clifton

"Il paziente inglese"

 

Ha 35 anni e già un passato sul quale si mostra discreto. Guardiamolo entrare al KiT-Kat il cabaret alla moda del Cairo degli anni 30. E’ alto, magro, ben proporzionato con un viso lungo e il naso aquilino. Secondo l’uso dell’epoca porta i capelli neri pettinati all’indietro e accuratamente lucidati e tenuti a posto con la gommina (brillantina). Per il resto è di una sobria eleganza. Gira tra i tavoli, indirizzando dei piccoli cenni con la testa agli amici e conoscenti. Da dove viene? Sono in pochi a saperlo.

 

http://digilander.libero.it/frontedeserto/almasyilpaziente.htm

Anno 1961 - 104 min
Regia Guy Hamilton
Soggetto Luciano Vincenzoni
Sceneggiatura Suso Cecchi d'Amico, Agenore Incrocci,
Furio Scarpelli, Jack Pulman
Fotografia Giuseppe Rotunno
Musiche Nino Rota
Scenografia Mario Garbuglia
David Niven: Maggiore Richardson
Alberto Sordi: Capitano Blasi
Michael Wilding: Burke
Harry Andrews: Capitano Rootes
Noel Harrison: Tenente Hilary
Michael Trubshawe: Colonnello Brownhow
David Opatoshu: Bernasconi
Amedeo Nazzari: Maggiore Fornari
Aldo Giuffrè: Sergente Todini
Pietro Marascalchi: Caporale Bortolini
Tiberio Mitri: Soldato Moccia

"I due nemici"

 

Il contraltare di Sordi nel film, l'attore David Niven, aveva un passato di soldato evidenziato dalla sua presenza scenica cucita su misura per lo spocchioso ufficiale di Sua Maesta. David Niven, già attore inglese di successo negli Usa nell'anteguerra, lascia il lavoro per arruolarsi in una unità di Kommandos dove dice di aver anche segnalato Laycock. Col grado di T. Colonnello è ufficiale di collegamento fra la 2a armata inglese e la 1a Usa all'epoca dello sbarco in Normandia.

  http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/wingate.htm

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Anno 1962 - 219 min
Regia David Lean
Soggetto Thomas Edward Lawrence Sceneggiatura Robert Bolt, Michael Wilson
Produttore Sam Spiegel
Fotografia Freddie Young
Scenografia John Box
Peter O'Toole: Thomas Edward Lawrence
Alec Guinness: Emiro Faysal (Faysal I d'Iraq)
Anthony Quinn: ‘Awda Abū Tayy
Jack Hawkins: Gen. Lord Edmund Allenby
Omar Sharif: Sharīf ‘Ali ibn al-Kharīsh
José Ferrer: Bey turco
Anthony Quayle: Col. Harry Brighton
Claude Rains: Mr. Dryden
Arthur Kennedy: Jackson Bentley
Donald Wolfit: Gen. Sir Archibald Murray

"Lawrence d'Arabia"

Dopo circa un mese dal loro arrivo la forza italiana raggiunse Rafa mettendosi a disposizione della 48th Indian Br. Il loro incarico sorvegliare la linea ferroviaria. All’epoca della 3a battaglia di Gaza gli italiani vennero aggregati alla forza francese costituita dal 1st Régiment de Tirailleur Algérien e dalla Indian 20th Infantry Br. formanti una “mobile composite Force” sotto il comando del Gen. Watson. Durante l'estate il Gen. Allenby attese alla riorganizzazione delle sue unità inserendovi i nuovi arrivati. In questo contesto si inserisce la vicenda di Lawrence d'Arabia che, raccolte le popolazioni beduine e nomadi del deserto arabico, mosse su Akaba. L'armata ora era forte di 7 divisioni e di un corpo montato (Australiani e neozelandese). Il 31 ottobre 1917 ebbe inizio l'offensiva britannica su Gaza partendo dalla costa. Quella che fu chiamata la 3a battaglia di Gaza segnò una netta vittoria britannica.

http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/lawrence.htm

 

Anno 1960 - 100 min
Regia Vittorio De Sica
Soggetto Alberto Moravia
Scenegg.: Cesare Zavattini, V. De Sica
Musiche Armando Trovajoli
Scenografia Gastone Medin
Interpreti e personaggi
Sophia Loren: Cesira
Jean-Paul Belmondo: Michele
Eleonora Brown: Rosetta
Carlo Ninchi: Padre di Michele
Raf Vallone: Giovanni
Emma Baron: Maria
Andrea Checchi: un fascista
Pupella Maggio: una contadina

"La ciociara"

Alberto Moravia ci scrisse un libro e Vittorio De Sica ne ricavò un film, La Ciociara, con Sofia Loren, primo premio a Cannes e Oscar, dove si mostra lo stupro delle due protagoniste, madre e figlia. Dopo più di 50 anni si torna a parlare di «marocchinate». Con questo termine vengono indicate quelle donne, ma anche bambini di entrambi i sessi, uomini, religiosi e in qualche caso animali, vittime delle violenze dei soldati marocchini del Corps expeditionnaire francais (Cef), comandati dal generale Juin.Se sulla verità dei fatti non si discute sul vero testo del proclama di Juin si avanzano ancora dubbi. Del resto era gente che si capiva già con una occhiata.

 http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/juin.htm

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Jean Jacques Annaud 1997
Sceneggiatura: Becky Johston
Fotografia: Robert Fraisse
Musica: John Williams
Interpreti:
BRAD PITT HEINRICH HARRER
DAVID THEWLIS PETER AUFSCHNEITER
JAMYANG JAMTSHO WANGUCHUK DALAI LAMA
MAKO KUNGO TSAR
INCEBORGA APKUNAITE INGRID HARRER
DANNY DENZONGPA REGGENTE
AMA ASCHE DONGTSE TASHI
DUNCAN FRASER UFFICIALE BRITANNICO
JETSUN PEMA GRANDE MADRE
LHAKPA TSAMCHOE PEMA LHAKI
DORJEE TSERING DALAI LAMA A 4 ANNI
SONAM WANGCHUK DALAI LAMA AD 8 ANNI

"7 anni in Tibet"

E’ il 1939, vigilia di guerra. L’arrogante e presuntuoso alpinista austriaco Heinrich Harrer (Brad Pitt), tessera nazista, organizza una spedizione per scalare una delle vette più impervie dell’Himalaya, il Nanga Parbat. Sopravvissuti ad una tempesta di neve, Harrer ed i suoi compagni di scalata vengono fatti prigionieri dai soldati inglesi e rinchiusi in un campo di prigionia in India. Nel frattempo, infatti, in Europa è scoppiata la guerra. Dopo vari tentativi Harrer riesce a fuggire insieme al compagno Peter Aufschnaiter (David Thewlis), con il quale raggiunge il Tibet da dove spera di aprirsi una via di fuga. Qui, nella Città Proibita di Lhasa, scopre un mondo affascinante e stringe amicizia con un bambino che cambierà la sua vita, il piccolo Dalai Lama…Un’opera ambiziosa, questa di Annaud, che si trasformerà in presa di coscienza per un uomo che sosteneva le idee naziste.

http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri20.htm

Anno 2002 - 126’
Regia: Atom Egoyan

Soggetto e Sceneggiatura Atom Egoyan

Interpreti e personaggi

David Alpay: Raffi
Charles Aznavour: Edward Saroyan
Eric Bogosian: Rouben
Christopher Plummer: David
Marie-Josée Croze: Celia
Arsinée Khanjian: Ani
Brent Carver: Philip
Bruce Greenwood: Martin Harcourt
Elias Koteas: Ali


http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/armeni.htm

"Ararat"

Questo è un film dentro un film che racconta l'epica storia dell'olocausto di un milione e mezzo di armeni nell'impero Ottomano, focalizzando su come questo cambia la vita di un giovane addetto ai lavori del set. «I Turchi oggi negano il genocidio, ma è innegabile che ci sia stato. Ma il film non è solo la storia di questa tragedia: è la storia di un pittore armeno in esilio, la storia di due fratellastri innamorati, la storia di una donna che tradisce il suo uomo portandolo al suicidio. E la storia di una coppia di omosessuali che si vergognano, di fronte al padre di uno dei due. E' un film sulle discriminazioni, su quello che accade ogni volta che ci sono due comunità che si scontrano».

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"Gli eroi di Telemark"

Il fatto vero dalle Memorie di Churchill: - Il 18 ottobre 1942 quattro uomini del Comando Operazioni Speciali furono lanciati con l’aliante nei pressi della fabbrica tedesca di acqua pesante di Vermork in Norvegia. Un gruppo atterrò il giorno successivo, ma gli alianti si fracassarono a causa del maltempo e furono tutti distrutti dai tedeschi o al momento dell’atterraggio o successivamente. Sei norvegesi furono poi paracadutati il 16 febbraio 1943. Una settimana dopo essi ritrovarono i quattro uomini che erano sopravvissuti nonostante la temperatura rigidissima e le gravi privazioni. Dopo una lunga marcia sugli sci e una faticosa scalata, gli intrepidi norvegesi attraversarono un torrente mezzo gelato e attaccarono la fabbrica nella notte tra il 27 e il 28 febbraio. Le sentinelle tedesche non si attendevano l’attacco da quella direzione, date le enormi difficoltà del percorso; esse si trovavano nelle loro baracche a1 momento in cui cominciarono le esplosioni e in un primo momento non si resero conto di quanto accadeva. Ciò diede agli attaccanti la possibilità di fuggire: 5 di essi ripararono felicemente in Svezia, mentre il sesto rimase in Norvegia con un apparecchio radiotrasmittente. Tutti continuarono la loro attività clandestina in Norvegia e sopravvissero alla guerra. La produzione di acqua pesante per la bomba atomica di un anno era andata distrutta. 14 aprile 1943

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/40/invasione.htm

Titolo originale
The Heroes of Telemark


GB Anno 1965
Durata 131 min
Regia Anthony Mann
Soggetto John Drummond, Knut Haukelid
Sceneggiatura Ben Barzman, Ivan Moffat
Fotografia Robert Krasker
Montaggio Bert Bates
Musiche Malcolm Arnold
Interpreti e personaggi
Kirk Douglas: Dr. Rolf Pedersen
Richard Harris: Knut Straud
Ulla Jacobsson: Anna Pedersen
 

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......come andò veramente..Cessato il conflitto e rientrati dalla guerra i nativi, non c'era più motivo perché i prigionieri Italiani restassero. Alla fine del 1946 e agli inizi del 1947 il Governo mise a disposizione navi per il rimpatrio degli italiani. Molti, riacquistata la libertà si nascosero per non essere rimpatriati. In quelle terre avevano comunque deciso di restare per sempre con le nuove compagne !!. Altri, rientrati per ricongiungersi con la famiglia, viste le condizioni dell’Italia, decisero di ritornare in Australia. Dell'emigrazione in Australia vanno evidenziati due aspetti: il primo era dato dalla esasperata solitudine dei luoghi, il secondo era inerente al fenomeno delle spose per procura che proprio in quegli anni e per quelle terre raggiunsero cifre assolutamente imprevedibili. L'immensità delle distese pianeggianti, l'impossibilità pratica di concrete relazioni umane, la monotonia del lavoro l'impossibilità ad impiegare il tempo libero in qualche attività ricreativa, sfociava in alterazioni psichiche non controllabili (il Sordi del film affetto però da epilessia). Pazzie e suicidi furono casi ricorrenti. Molti emigrati sarebbero rientrati se non fosse esplosa, all'unisono la prassi dei matrimoni per procura.

"Bello, onesto, emigrato Australia"

 

http://digilander.libero.it/frontedeserto/prigionieri/prigionieriaus.htm
Italia, Australia Anno 1971-Durata 107 min
Regia Luigi Zampa
Soggetto Rodolfo Sonego e Luigi Zampa
Sceneggiatura Rodolfo Sonego e Luigi Zampa
Produttore Gianni Hecht Lucari
Fotografia Aldo Tonti
Musiche Piero Piccioni
Scenografia Flavio Mogherini
Interpreti e personaggi
Alberto Sordi: Amedeo Battipaglia
Claudia Cardinale: Carmela
Corrado Olmi : don Anselmo
Riccardo Garrone : Giuseppe Bartone
Tano Cimarosa: emigrante italiano
Angelo Infanti: protettore 

Mario Brega: cameriere italiano a Brisbane

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1942 - 85'
Regia di Goffredo Alessandrini
Con Carlo Ninchi,
Doris Duranti,
Mario Ferrari,
Carlo Romano,
Alberto Sord

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/40/giarabub.htm

 

"Giarabub"

Durante la seconda guerra mondiale, in Nord Africa, un gruppo di soldati italiani resta isolato nel fortino di Giarabub. L'ultima colonna che porta i rifornimenti è distrutta dal nemico e l'unica possibilità sembra quella di accettare una resa onorevole. Ma il comandante italiano decide di resistere a oltranza e respinge ogni ipotesi di compromesso. Molta retorica e qualche buona sequenza in un film sulla guerra girato da Alessandrini durante la guerra. Insomma una specie di "istant movie" a scopi propagandistici. Tra gli attori c'è anche il ventiduenne Alberto Sordi, che, con il massimo dell'originalità, fa la parte del tenente Sordi

 

Anno 1970 - 90 min
Regia e Soggetto Valentino Orsini
Sceneggiatura Valentino Orsini
Renato Niccolai
Produttore Giuliani G. De Negri
Fotografia Sebastiano Celeste
Musiche Benedetto Ghiglia
Scenografia Sebastiano Celeste
Giuliano Gemma: Silvio Corbari
Tina Aumont: Ines
Antonio Piovanelli: Adriano Casadei
Frank Wolff: Ulianov
Vittorio Duse: Martino
Alessandro Haber

"Corbari"

Emilia Romagna, 1944, nell'Italia occupata i partigiani proseguono la resistenza contro tedeschi e repubblichini; Silvio Corbari, dopo avere tentato inutilmente di salvare un prigioniero in fuga, uccide un suo amico fascista, autore dell'omicidio, e se ne assume pubblicamente la responsabilità affiggendo un manifesto nella piazza del paese. Da quel momento si da alla macchia con l'intenzione di iniziare una sua guerra personale contro gli occupanti, rifiutando l'invito di Adriano Casadei ad aggregarsi alle formazioni partigiane che operano sulle montagne, viceversa sarà quest'ultimo ad unirsi a lui, partecipando alle sue scorribande e successivamente altri compagni si aggregheranno per formare quella che sarà la cosiddetta Banda Corbari, un piccolo nucleo che opererà autonomamente sul territorio emiliano romagnolo.

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/corbari.htm

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Uccidete Rommel  

 

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/deserto/obiettivorommel.htm
 
La guerra privata del Tenente Guillet (titolo provvisorio di un film in lavorazione da anni, sempre annunciato poi cazzato) http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/guillet.htm 

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Regia John Huston, Charles Vidor
Soggetto Ernest Hemingway, Laurence Stallings
Sceneggiatura Ben Hecht
Fotografia James Wong Howe, Oswald Morris, Piero Portalupi
anno 1957 - interpreti
Rock Hudson: Tenente Frederick Henry
Jennifer Jones: Catherine Barkley
Vittorio De Sica: Maggiore Alessandro Rinaldi
Oskar Homolka: Dr. Emerich
Mercedes McCambridge: Miss Van Campen
Elaine Stritch: Helen Ferguson
Kurt Kasznar: Bonello
Victor Francen: Colonnello Valentini
Franco Interlenghi: Aymo
Leopoldo Trieste: Passini
Alberto Sordi: padre Galli

"Addio alle armi" http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/plezzo-saga-letteratura.htm  http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/hemingway.htm

Frederick Harry, giovane giornalista americano, trovandosi in Italia nel 1915 allo scoppio della guerra contro l'Austria, s'arruola volontario nell'esercito italiano ed entra a far parte, come tenente, della formazione sanitaria. Il suo amico Rinaldi, maggiore medico, un giorno gli presenta una graziosa crocerossina inglese, Kitty, e tra i due nasce una viva simpatia che si trasforma ben presto in amore. Frederick, ferito da una granata, viene inviato all'ospedale americano di Milano in cui viene trasferita anche Kitty. Lui vorrebbe sposarla ma, appena guarito, viene rimandato al fronte e vi arriva in un momento critico. A Caporetto gli austriaci hanno sfondato le linee italiane e tutto l'esercito italiano è in ritirata. Frederick s'unisce ad una colonna che cerca di sfuggire all'accerchiamento, insieme a Rinaldi che, disilluso dalla violenza della guerra, inveisce contro la stupidità umana. Le sue dichiarazioni inopportune lo portano davanti alla corte marziale, che lo condanna alla fucilazione. Frederick, che ha seguito l'amico per difenderlo, farebbe la stessa fine se non riuscisse a fuggire e a mettersi in salvo... (comingsoon)

"Angeli d'acciaio"  http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/scorcidonna.htm

 German filmmaker Katja von Garnier directs the HBO original movie Iron Jawed Angels, inspired by a pivotal chapter in American history. Hilary Swank plays Alice Paul, an American feminist who risked her life to fight for women's citizenship and the right to vote. She founded the separatist National Woman's Party and wrote the first equal rights amendment to be presented before Congress. Together with social reformer Lucy Burns (Frances O'Connor), Paul struggled against conservative forces in order to pass the 19th amendment to the Constitution of the United States. One of their first actions was a parade on President Woodrow Wilson's (Bob Gunton) inauguration day. The suffragettes also encountered opposition from the old guard of the National American Women's Suffrage Association, Carrie Chapman Catt (Anjelica Huston). The activists get arrested and go on a well-publicized hunger strike, where their refusal to eat earns them the title of "the iron-jawed angels." ~ Andrea LeVasseur, Rovi Rotten Tomatoes

Directed by Katja von Garnier
Produced by Len Amato, Lydia Dean Pilcher, Robin Forman, Paula Weinstein
Written by Sally Robinson, Eugenia Bostwick-Singer, Raymond Singer, Jennifer Friedes
Starring: Hilary Swank as Alice Paul
Frances O'Connor as Lucy Burns
Molly Parker as Emily Leighton
Laura Fraser as Doris Stevens
Lois Smith as Rev. Dr. Anna Howard Shaw
Vera Farmiga as Ruza Wenclawska, aka Rose Winslow
Brooke Smith as Mabel Vernon
Patrick Dempsey as Ben Weissman
Julia Ormond as Inez Milholland
Adilah Barnes as Ida Wells-Barnett
Anjelica Huston as Carrie Chapman Catt
Music by Reinhold Heil,Johnny Klimek
anno 2004

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Regia Lionello De Felice
Soggetto Luigi Freddi
Sceneggiatura Franco Brusati, Giorgio Prosperi, Jacopo Comin, Lionello De Felice, Nantas Salvalaggio
Scenografia Alfredo Montori
Fotografia Mario Craveri
Musiche Renzo Rossellini
Attori
Carlo Ninchi - IL COMANDANTE
Carlo Tusco -TELEGRAFISTA MORELLI
Claudio Ermelli
Fanny Marchio'
Guido Celano - SOTTOCAPO POGGI
Hans Moog - BARONE SVIZZERO
Massimo Serato -TEN. MORASSI
Paolo Stoppa -IL "PROFESSORE"
Umberto Spadaro -LO SCASSINATORE
Vivi Gioi - HELDA GRUBER
Walter Rilla - CONSOLE AUSTRIACO

"Il colpo di Zurigo"  http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/colpozurigo.htm

Quando la notte del 20 febbraio 1917 (martedì grasso ma era già mezzanotte passata quindi il 21 delle ceneri) Stenos Tanzini si sentì chiedere i documenti da due gendarmi svizzeri temette che tutto fosse finito, che l’impresa per la quale aveva sfidato tanti pericoli e corso così gravi rischi fosse irrimediabilmente naufragata. La pesante valigia con tutto l’armamentario del perfetto scassinatore che trascinava penosamente lo aveva tradito aprendosi: il suo arresto sarebbe stato inevitabile. Decise di giocare il tutto per tutto, pensando che solo un gesto di audacia e faccia tosta poteva salvarlo....il fatto
Durante la prima guerra mondiale la Marina Italiana è soggetta a gravi perdite in seguito ad azioni di sabotaggio. E' evidente che in Italia esiste una vasta rete di spie ed il servizio di controspionaggio ha potuto accertare che gli agenti nemici ricevono gli ordini dalla Svizzera. Viene affidato ad un comandante di marina coadiuvato da tre uomini scelti, l'incarico di fare indagini. Dopo pazienti ricerche il comandante acquista la certezza che il capo dello spionaggio nemico è il console austriaco a Zurigo, coadiuvato da un sedicente barone svizzero e da una sedicente infermiera. Uno degli emissari italiani, il tenente Morassi, che fa la corte all'infermiera, riesce col suo appoggio, ad installarsi, come cameriere, in casa del barone e può così accertare che i documenti relativi allo spionaggio sono chiusi in una cassaforte, nella camera da letto del console austriaco. Approfittando di un'assenza del console, gli agenti italiani penetrano di notte nella sua camera. Dopo un lungo lavoro la cassaforte viene squarciata per opera di un celebre scassinatore, ch'è stato aggregato agli agenti del controspionaggio. Questi, impadronitisi dei preziosi documenti, sono ora in gradi di distruggere la rete dello spionaggio nemico.
Nonostante il cast e lo staff della sceneggiatura la tradizione italiana di sostituire ad avventure delle boiate persiste

Boxer, la rivolta - 55 giorni a Pechino http://digilander.libero.it/fiammecremisi/boxer.htm http://digilander.libero.it/trombealvento/fattori/boxer.htm 

Nella primavera del 1900 giunge a Pechino un distaccamento di Marines al comando del maggiore Matt Lewis, per proteggere l'ambasciata americana dalla rivolta dei Boxers. Dopo un ennesimo intrigo politico dell'imperatrice, che mentre invia proposte di pace incoraggia piani di aggressione, la guerra diventa inevitabile. Tutte le delegazioni straniere si uniscono per difendersi. Un gruppo di arditi riesce a far saltare in aria l'arsenale cinese, ma l'assedio dei rivoltosi si stringe sempre piu'. (comingsoon)

 

Anno 1963
Regia Nicholas Ray
Sceneggiatura Philip Yordan, Bernard Gordon, Robert Hamer, Ben Barzman
Produttore Samuel Bronston
Fotografia Jack Hildyard
Montaggio Robert Lawrence
Musiche Dimitri Tiomkin
Charlton Heston, maggiore Matt Lewis
Ava Gardner, baronessa Natalie Ivanoff
David Niven, sir Arthur Robinson
Flora Robson, imperatrice Tsu Hzi
John Ireland, sergente Harry
Leo Genn, generale Jung-Lu
Harry Andrews, padre de Bearn
Robert Helpmann, principe Tuan
Juzo Itami, Shiba Goro
Kurt Kasznar, barone Sergei Ivanoff
Philippe Leroy, Julliard
Paul Lukas, Dr. Steinfeldt
Lynne Sue Moon, Teresa
Elizabeth Sellars, lady Sarah Robinson
Massimo Serato, Menotti Garibaldi
Jacques Sernas, maggiore Bobrinski

 

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"Cuore" http://digilander.libero.it/trombealvento/indicecuriosi/deamicis.htm  http://digilander.libero.it/trombealvento/pimmagini/vedettal.htm

 

 

 

"L'Ultimo samurai"  http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/xxwar1.htm

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D.H. Lawrence "Lady Chatterley" http://digilander.libero.it/trombealvento/indicecuriosi/amante.htm

 

 

"La tenda rossa" http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/conquiste2.htm

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Un film di Paul Thomas Anderson
Cast: Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, Russell Harvard, Rhonda Reeves, David Willis, Mary Elizabeth Barrett, Paul F. Tompkins, Coco Leigh, Hans R. Howes, Colleen Foy, Hope Elizabeth Reeves

"Il petroliere"

Un film liberamente adattato dal romanzo "Petrolio"! di Upton Sinclair ispirato ad un altro dei magnati (tycoon) del petrolio Edward Laurence Doheny (August 10, 1856 - September 8, 1935) perforatore in California e Messico.Il Venerdì di Repubblica.  Plainview, cercatore di petrolio, giunge in una piccola cittadina dell'Ovest degli Stati Uniti nel cui sottosuolo sono presenti vastissimi giacimenti di oro nero. Mentre Plainview diviene sempre più ricco grazie alle trivellazioni, la città ne soffre, e lo stesso Daniel diviene vittima dell'avidità al punto di rovinare il rapporto con il figlio. Un giovane predicatore che si presenta come profeta, Eli, cerca di opporsi allo strapotere di Daniel, ma presto diviene anche lui vittima del potere che esercita sui suoi seguaci.

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/rockefeller.htm

"Il nemico alle porte" "Duell"

     Mentre nazisti e russi stanno per affrontarsi nella decisiva battaglia di Stalingrado, il cecchino russo Vassili Zaitsev (Jude Law) continua ad eliminare uno per volta i suoi nemici. La sua fama lo porterà ben presto a scontrarsi con il Maggiore Koenig (Ed Harris), il miglior tiratore nazista in un'intensa guerra personale, mentre alle loro spalle infuria la battaglia

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/leninstalingrado.htm

 

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"Dove osano le aquile"

 

"La Cruna dell'ago" (stessa  pagina)

In entrambi questi film ambientati durante la seconda guerra mondiale compare un elicottero operativo, anche se queste pochissime azioni  non comprendevano il teatro europeo. I film sono chiaramente di fantasia  http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/elicottero.htm

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"Se tu sei un uomo, Winston, tu sei l'ultimo uomo. La tua specie è estinta; noi ne siamo gli eredi. Ti rendi conto che sei solo? Tu sei fuori della storia, tu non esisti." - O'Brien in 1984 di G.Orwell

George Orwell- 1984 - Nineteen eighty-four
Regia e sceneggiatura di Michael Radford Cast: John Hurt, Richard Burton, Suzanna Hamilton, Cyril Cusack, Gregor Fisher, Peter Frye.  http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/tele.htm

"Advise and Consent" un film di Otto Preminger

tratto dal romanzo omonimo di Allen Drury (in Italia Tempesta su Washington), con Charles Laughton, Don Murray, Burgess Meredith, Henry Fonda  e Walter Pidgeon. Quando il Presidente degli Stati Uniti (morente) sceglie un Segretario di Stato nella persona di  Leffingwell (H. Fonda) si scatena nel Senato, chiamato a dare un parere, una lotta politica senza esclusione di colpi (l'epoca però è prudentemente quella del maccartismo) http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/45/yalta1.htm

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"KHARTOUM"
Regia: Basil Dearden http://digilander.libero.it/fiammecremisi/fileimmagini/sudan.htm
Sceneggiatura: Robert Ardrey - Gran Bretagna 1966
Attori: Charlton Heston, Laurence Olivier, Michael Hordern, Alexander Knox, Richard Johnson, Marne Maitland,

 del regista François Girard, dall'omonimo romanzo di Alessandro Baricco. "SETA"

Attori: Michael Pitt, Keira Knightley, Alfred Molina, Kôji Yakusho, Sei Ashina, Miki Nakatani, Jun Kunimura: Francia, seconda metà dell'800. Hervè Joncour (Pitt), figlio del sindaco di Lavilledieu si innamora e sposa la bella Hèléne Fouquet (Keira Knightley). Abbandonata la carriera militare, per fare rifiorire le fabbriche da seta del paese, si deve recare in luoghi lontani per cercare uova di bachi da seta non affette dalla Pebrina. In questi viaggi continui, conoscerà il Giappone un paese dai mille segreti e da un tragico presente http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/xxwar1.htm

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"A Beautiful Mind"

(USA 2001) di Ron Howard, biografia molto romanzata del matematico schizofrenico John Forbes Nash (1928). La storia del personaggio di Turing aleggia invece in Enigma (2001 vedi sopra).  http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/turing.htm  

 

"Il barbaro e la geisha"

di John Huston con John Wayne (1958)
il primo ambasciatore Usa nel Giappone dello Shogun e dei samurai
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/xxwar1.htm

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"Il vento e il leone"

lo sceriffo berbero Raisuli (Sean Connery) e Teddy Roosevelt

"Io vorrei combattere contro le armate europee, ma loro non combattono da uomini, combattono da cani. I veri uomini combattono con la spada, per potersi guardare negli occhi! Certe volte questo non è possibile, allora combattono con i fucili. Ma adesso gli europei usano fucili che sparano senza fermarsi mai e dilaniano la terra, e non c’è onore in questo: non è un combattimento questo"

"tu sei come il vento, ed io come il leone. Tu crei la tempesta, la sabbia punge i miei occhi e la terra è arsa. Io ruggisco e ti sfido, ma tu… non mi senti. Però fra noi c’è una grande differenza: io, come il leone, devo rimanere al mio posto. Tu, come il vento, non sai mai quale sia, il tuo posto".                             http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/xxwar1.htm

CAPITAN CONAN
Regia: Bertrand Tavernier
 Sceneggiatura:  Jean  Cosmos e Bertrand Tavernier

CAPITAN CONAN Tratto dal libro omonimo di Roger Vercel vi si narra dell'amicizia tra due ufficiali: il tenente Norbert (professore da civile) e il capitano Conan (merciaio) protagonisti degli scontri dell’armata francese nei Balcani contro Turchi e Bulgari (C’eravamo anche noi ma nessuno ci ha fatto un film così gli storici ci impongono, ci consigliano di vedere Tavernier e leggere Vercel).
Norbert è istruito e diplomatico, riflessivo e normale, sempre con l’uniforme e la mente a posto mentre Conan è irriducibile e violento ed esattamente in contrario insieme alla sua compagnia di assaltatori ex carcerati, comandati ad aprire la strada a tutti gli altri, con braccia e pugnali e la follia di chi non ha niente da perdere. Ma anche la guerra finisce e il reggimento viene trasferito a Bucarest, in Romania, dove la repressione di anni di guerra per gente che ha bisogno non solo della rivincita ma del compenso o ricompensa si esplica in furti saccheggi e violenze. Del resto così erano sempre vissuti gli ex galeotti di Conan informali alla disciplina in un mondo in cui era solo cambiato il modo di far la guerra, dalle strade alla trincea. Sui fatti viene inviato ad indagare il tenente Norbert, accusatore giudiziale nonostante la sua laurea in lettere la cui amicizia viene messa a dura prova dai risultati dell'indagine. Esemplare la raffigurazione della classe ufficiali superiori attenti solo alle divise da indossare nelle occasioni ufficiali e per i quali il pranzo alla mensa di mezzogiorno equivale ad una manovra di guerra. L' armata francese continua a vagare da un posto all'altro della Romania per finire al confine con la Russia Rivoluzionaria. Ai “soldati maledetti”, di nuovo in esercizio, viene chiesto il bis. Norbert osserva disgustato Conan, che con occhi folli e brandendo un pugnale, infierisce sui cadaveri dei nemici e incita i suoi a inseguire i bolscevichi ormai in fuga. Per i tanti in procinto di una sentenza la morte è la liberazione e il riscatto davanti alla nazione. Conan ritornato in patria non è altro che un fantoccio d'uomo, l’umile venditore di nastri e stoffe, spoglio ormai di quella che era diventata la sua orribile, unica ragione d'essere. Come diceva lui la guerra l’aveva vinta gli altri l’avevano solo fatta sulla sua pelle in questo riportando la filosofia solitaria del Rambo prima maniera di Sylvester Stallone di cui sembra il flash back. Norbert, affermato professore di liceo va a trovare un Conan malato mortalmente di cirrosi e ridotto a una larva umana, avvilito e senza più alcun segno di volontà. I migliori come dice lui stanno al camposanto, gli altri sono pecore. Infatti tutti i superstiti come lui, abituati per anni a uccidere e sperimentare sulla propria pelle le atrocità della guerra, ora non hanno più alcun amore verso la vita civile e sono rimasti segnati indelebilmente da tutte le cose orribili che hanno visto e sperimentato.

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A Roma in quei giorni di fine settembre 1943 non si sapeva ancora ma sul lago maggiore a Meina all'omonimo Albergo si era già compiuta la prima strage di Ebrei ad opera di un reparto delle SS guidato dal comandante Krassler. La famiglia Behar, Turca (paese neutrale e quindi intoccabile) ma di religione Ebrea, ospitava anche diversi ebrei greci e orientali. Alberto Behar, proprietario dell'Hotel Meina, riuscirà in seguito a guadagnare il vicino confine svizzero attraverso un passaggio segreto e a sfuggire alla strage, ma vedrà morire, tra il 22 e il 23 settembre, 16 suoi correligionari, gettati nel lago con una pietra al collo. Poichè la Turchia avrebbe potuto schierarsi con gli Alleati facendo perdere loro anche quel minimo di garanzie così disse Becky Behar l'ultima sopravvissuta «Fuggimmo senza soldi nè documenti attraverso il lago, grazie a dei pescatori. Fu solo a fine novembre che raggiungemmo la Svizzera - e la salvezza». Libro di Marco Nozza "Hotel Meina" al quale si e' ispirato anche Carlo Lizzani per la sceneggiatura del film di fantasia omonimo. Al centro delle proteste di Becky le discrepanze tra la sua storia e quella di Lizzani liberamente tratta dal libro: Becky, ora morta, ha sottolineato come l’averle “alzato l’età” (da 9 anni ad adolescente innamorata) è la cosa che “più mi ha dato fastidio”, inserita solo “per consentire di farmi vivere una storia d'amore del tutto inventata”. Intervistata dal Corriere della Sera, ha trovato poi assurda la scelta di mostrare gli ebrei liberi di girare per l’albergo (o addirittura di uscire a passeggiare!). “Se così fosse stato se la sarebbero dati a gambe senza esitare. E noi con loro. (…) Mio padre non volle abbandonare i suoi ospiti. Finché l'ultimo di loro rimase lì, restammo anche noi”. Gli ebrei del suo film non erano “ingenui”, ma solo ignari dice Lizzani. Sui “suoi” tedeschi buoni, ha invece risposto: “Nel film i nazisti non hanno sfumature. Esistevano poi tedeschi “buoni”, come quella protagonista del mio film. Credo sia più giusto che proprio una voce tedesca dica “carnefici, cretini” agli stessi tedeschi”. La tedesca “buona”, di Lizzani, era invece la colpevole delatrice dei nomi degli ebrei presenti nell’albergo. http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/fosseardeatine.htm

"HOTEL MEINA"  DI  CARLO  LIZZANI

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Il Codice Da Vinci

 

"Il Codice Da Vinci"

.. tutto era cominciato in quel delta noto come Camargue quando qui nel 44 d.c. ca. sembra arrivasse una barca con sopra diverse persone fuggite dalla Palestina, Maria Maddalena o di Magdala, Maria Salomé, Maria Jacobé, Marta, Lazzaro, Massimino, e la serva Sara. Mentre Maddalena si sarebbe diretta verso Sainte Beaume, Lazzaro a Marsiglia, Marta e la sua serva Marcella a Tarascon, Maria Salomé, Maria Jacobé (moglie di Cleofa) e Sara si sarebbero stabilite vicino a un luogo ora noto come Saintes-Maries-de-la-Mer (le Sante Marie del Mare) dopo un approdo fortunoso. Maria Maddalena secondo le leggende sposò Gesù all'età di 27 anni (nel 30 d.C), rimase incinta nel dicembre del 32 d.C e l'anno seguente diede alla luce Tamar, una bambina. Nel 37 d.C diede alla luce Gesù il Giovane e nel 44 d.C, quando aveva 41 anni, nacque Giuseppe. In Provenza a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume c’è una grotta dedicata appunto a Santa Maria Maddalena. Il suo esilio venne raccontato da Giovanni, nella "Rivelazione" (12:1-17), in cui descrive Maria e suo figlio e narra della sua persecuzione, della sua fuga e della caccia al resto del suo seme (i suoi discendenti) condotta senza tregua dai Romani. Ed è proprio a les Saintes-Maries-de-la-Mer che tra il 23 e il 25 di maggio gli zingari si radunano in città per festeggiare la loro Santa protettrice, la Sara Nera, la Ste. Sarah quella che non è mai stata riconosciuta con le due Marie. Per la precisione Maddalena sembra sbarcata in altri posti che ne rivendicano la primogenitura come Veroli per Salomè. http://digilander.libero.it/trombealvento/indicecuriosi/cristo.htm

The  Da Vinci Code is a 2006 film directed by Ron Howard, which is based on the bestselling 2003 novel The Da Vinci Code by Dan Brown. It was one of the most anticipated films of 2006, and was previewed at the opening night of the Cannes Film Festival on May 17, 2006.
Because of some controversial interpretations and factual inaccuracies of Christian history in both the book and movie, they were criticised by the Roman Catholic Church. Some bishops urged members to boycott the film. Many of the early showings were accompanied by protesters outside the movie theatres, and early critical reviews were decidedly mixed.
Directed by Ron Howard
Starring Tom Hanks
Audrey Tautou
Ian McKellen
Paul Bettany
Jean Reno
Alfred Molina
Jürgen Prochnow
Distributed by Columbia Pictures
da Wikipedia

 

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"La Principessa Sissi" film di Ernst Marischka del 1955, con Romy Schneider, Karlheinz Böhm, Magda Schneider, Uta Franz, Gustav Knuth, Vilma Degischer, Josef Meinrad, Erich Nikowitz, Karl Fochler, Franz Böheim. http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/sissi.htm

" Bastardi senza Gloria" Regia e sceneggiatura: Quentin Tarantino- Attori: Brad Pitt, Diane Kruger, Mélanie Laurent, Christoph Waltz, Eli Roth. Universal Pictures
... ci paracaduta nella seconda guerra mondiale e nella Francia occupata, per raccontare le imprese di un gruppo di soldati americani di origine ebraica impegnato ad ammazzare quanti più nazisti possa. Con l’aiuto di un’attrice tedesca schierata con gli alleati e della proprietaria di un cinema, scampata al massacro della sua famiglia, progettano addirittura di fare saltare in aria un cinema in Francia dove, alla prima di un film di propaganda, è atteso Hitler con i vertici del terzo Reich.
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  44 http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/destinazionegulag.htm

Una delle missioni italiane più note dell'O.S.S. é l'operazione "Mc Gregor" che coinvolse la marina americana.
One of the missions was to smuggle Italian Vice Admiral Eugenio Minisini out of Italy in 1943. Admiral Minisini was in the Engineering section of the Italian Navy and was directing the use of a magnetic firing device for torpedoes (Siluri).As the American Navy was having problems with their detonators setting off torpedoes this a crucial piece of technology. The four men landed by PT Boat in Capri and brought back Admiral Minisini.
Gli americani avevano problemi con le loro torpedini ed avevano bisogno della tecnologia italiana più precisa sviluppata dall'Ing. dei Servizi tecnici navali Ammiraglio Eugenio Minisini. da "Forgotten Battles Italy's war of liberation" di Charles T. O'Reilly. - The magnetic pistol a kind of proximity fuse for torpedoes, was invented By prof. Carlo Calosi (Calosi nato nel 1905 compendia nella sua biografia tutti gli snodi cruciali del Secolo Breve. Durante la II guerra mondiale ha progettato per la Marina Italiana il miglior siluro marittimo disponibile sulla piazza. Dopo l'armistizio (negli Stati Uniti) ha collaborato con i servizi segreti alleati per creare un antidoto alla sua stessa invenzione) a leading radio and radar scientist and its application was directed by Eugenio Minisini. According to an OSS report of march 10, 1944 to Gen. Donovan we know ".... Minisini arrived in the U.S.A on October 21, 1943 at the instance of OSS. He was followed by a group of 12 selected italian engineers whom OSS had brought to this country as authorized by Adm Minisini and who arrived december 17, 1943 together with 40 tons of technical ordnance material wich was necessary to facilitate their work in this country. Prof. Calosi escaped from Rome and was picked up at sea By the OSS in order to join Admiral Minisini. Burke and North were both awarded the Silver Star for their work.
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/maugeri.htm

Cloak and Dagger

di  Fritz Lang

Burke era l'agente dell'Oss che si era occupato della Missione. Nel 1946 dalla vicenda venne tratto un Film più o meno aderente alla storia dal titolo "Cloak and Dagger" (Maschere e Pugnali) a cui Burke partecipò. Producer Milton Sperling had been an OSS operative during wartime, and the story was based on the actual experiences of technical advisor Michael Burke, who, as an OSS agent, was assigned to smuggle Adm. Eugenio Minisini out of Italy. By successfully completing the mission, Burke prevented the Nazis from getting hold of an electronic torpedo mechanism Minisini developed.
Cloak and Dagger venne diretto da Fritz Lang con Gary Cooper. Trama: Quando ormai la seconda guerra mondiale sta per finire, il servizio segreto di spionaggio di Washington invia in Svizzera uno scienziato americano per raccogliere informazioni sulle ricerche tedesche sulla bomba atomica. Lo scienziato decide di andare in Italia alla ricerca del professor Polda, costretto a lavorare per i nazisti sotto il terribile ricatto di non poter più rivedere sua figlia, tenuta prigioniera. Per salvarlo dalla morsa in cui è stretto deve riuscire a liberare la ragazza e scortare entrambi nell'Italia liberata, dove ci sono i partigiani...
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IL VOLO DELL'ARABA FENICE  - FLIGHT OF THE PHOENIX - (1965)
di Robert Aldrich. Con Hardy Krüger, James Stewart e Peter Finch, Ernest Borgnine, Richard Attenborough, etc. precipitati in mezzo a un deserto, tra miglia e miglia di sabbia arroventata. I soccorsi non arrivano, e a qualcuno cominciano a saltare i nervi. Sino a che non si fa strada l'idea pazza: rimettere insieme l'aereo da parte dell’ingegnere del gruppo che poi si scopre non essere proprio un ingegnere aeronautico e forse neanche ingegnere bensì un modellista.

Volo Della Fenice (Il) 2004
Un film di John Moore. Con Dennis Quaid, Tyrese Gibson, Giovanni Ribisi, Miranda Otto, Tony Curran

http://digilander.libero.it/frontedeserto/dispersi.htm

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Nel 1911 l'ultimo imperatore della dinastia Manciù, Pu Yi, che aveva solo 5 anni (incoronato nel 1908), fu costretto ad abdicare e la Cina divenne una repubblica. Sun Yat-sen ne venne acclamato presidente. La caduta dell'impero ebbe ben presto effetti devastanti per la Cina: molte delle province dichiararono la propria indipendenza etnica e caddero sotto la dittatura dei "signori della guerra". Della situazione di anarchia approfittarono il Giappone e le compagnie europee che, scendendo a patti con questi, cercarono di crearsi posizioni economiche e politiche di forza in vista della totale disintegrazione del paese. Nel 1931, dopo un ulteriore rafforzamento dell'ingerenza giapponese in Manciuria, un attentato attuato presso Mukden da un'organizzazione giapponese di estrema destra (18 settembre), offrì al Giappone il pretesto per intervenire militarmente in Manciuria e per completare entro l'anno la conquista dell'intera area. Costretto Chang Hsüeh-liang, figlio e successore di Chang Tso-lin, a dimettersi, i Giapponesi insediarono in Manciuria, il 17 febbraio 1932, lo Stato fantoccio a capo del cui esecutivo, per conferirgli parvenza di legittimità, fu posto, col titolo di “reggente”, il principe Pu Yi. ... http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/urss.htm

L'ULTIMO IMPERATORE
Un film di Bernardo Bertolucci. Con Peter O'Toole, John Lone, Joan Chen, Ryuichi Sakamoto, Dennis Dun.
... Dopo l'abdicazione avvenuta il 15 agosto 1945, Puyi tentò la fuga in Giappone per arrendersi agli Americani, ma venne fermato dall'Armata Rossa: fu fatto prigioniero ed internato inRUSSIA Consegnato ai cinesi il 31 luglio 1950, poco dopo la presa del potere da parte dei comunisti, fu internato in un istituto di rieducazione per criminali di guerra. Nel 1959 venne liberato e andò ad abitare a Pechino. Si risposò il 30 aprile 1962 con Li Shuxian, infermiera. Morirà il 17 ottobre 1967.
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Directed by William Wellman
Produced by Martin Rackin
Written by Guy Trosper
Starring James Garner, Jack Warden, Stuart Whitman
Music by Max Steiner
Cinematography William H. Clothier
Distributed by Warner Bros. Release February 12, 1958

... I tempi per un vero sbarco, anche se di serie B, erano però vicini. I ranger vennero impiegati in Algeria nel novembre del '42 per assicurare le vie di comunicazione, i porti e gli aeroporti alle truppe che sbarcavano. Da quel momento partiva la creazione del 3 e 4° battaglione destinati alle spiagge della Sicilia, mentre il 1° operava in Tunisia contro le deboli forze dell’Asse. Anche i ranger di Darby si contrapposero a El Guettar ai bersaglieri del 5° reggimento. Rangers played a crucial role in the battle of El Guettar which immediately followed, for which the First Ranger Battalion won its first Citation. The 1-3-4 Battalions were trained under Darby in Nemours, North Africa and prepared for the invasion of Sicily and Italy. Rangers saranno quindi presenti sulle spiagge siciliane e di Salerno l'8/9/1943, dove assicureranno nottetempo la disponibilità del bagnasciuga e dell’immediato entroterra. A Salerno, al ritorno dell’offensiva tedesca, l’unità venne però lasciata a terra, per carenza di forze, in condizioni di impiego che non erano certamente le sue, manuali alla mano, visto lo scarso armamento anticarro e d’artiglieria di cui disponevano. Passati in autunno sulla linea Gustav (quella di Montecassino), i rangers continuarono a svolgere compiti d’ordinaria fanteria di linea. Clark used the Rangers to fill gaps in Fifth Army's line from early November to mid-December. Attached to divisions, the battalions engaged in bitter mountain fighting at close quarters. Although reinforced by a cannon company of four 75-mm. guns on half-tracks, they still lacked the firepower and manpower for protracted combat. By mid-December the continuous fighting and the cold, wet weather had taken a heavy toll ( the 1st Ranger Battalion lost 350 men, including nearly 200 casualties from exposure). A botched infiltration mission on the Anzio beachhead in early 1944 completed the destruction of Darby's Rangers in Italy.

MacArthur

Directed by Joseph Sargent
Produced by Frank McCarthy
Written by Hal Barwood, M. Robbins
Starring Gregory Peck, Ed Flanders, Dan O'Herlihy
Music by Jerry Goldsmith
Cinematography Mario Tosi
Distributed by Universal Pictures - 1977

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/darby.htm

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/mcarthur.htm

CASABLANCA
Regia: Michael Curtiz
Soggetto: Murray Burnett, Joan Alison
Sceneggiatura: Julius J. Epstein, Philip G. Epstein, Howard Koch
Interpreti e personaggi
Humphrey Bogart: Rick Blaine
Ingrid Bergman: Ilsa Lund Laszlo

  All'inizio della Seconda Guerra Mondiale, l'espatriato americano Rick Blaine gestisce un locale a Casablanca, nel Marocco francese controllato dal regime filo-nazista della Francia di Vichy. Anche se in passato ha contrabbandato armi per aiutare gli etiopi durante l'invasione italiana del 1935 e ha partecipato come combattente repubblicano alla Guerra Civile Spagnola, Rick è diventato un uomo cinico e dichiaratamente neutrale sulla maggior parte delle questioni.....

Data e ora di sbarco sono state scelte per le buone condizioni meteo e per marea favorevole, ma davanti a Casablanca, dai sommergibili in navigazione, si comincia a trasmettere "Mare Grosso e vento", E' uno dei soliti abbagli ?. Alle prime ore dell'8 novembre torna la calma. L’attacco era deciso su tre direttrici Algeri (gen. Ryder), Orano (Algeria) (gen. Fredenhall) e Casablanca (Marocco Francese). Qui il comando era di Patton e le sue truppe a differenza delle altre venivano tutte dagli Usa, dopo aver sfidato in mare gli U-Boats !!. Fra le molte navi vi erano 7 portaerei !!! coi relativi caccia. Col mare calmo si presentarono davanti alle coste atlantiche e mediterranee oltre 100.000 soldati, 35.000 pronti per lo sbarco e l’azione. Da parte loro i francesi di Vichy potevano qui opporre (Marocco) 12 reggimenti di fanteria, 3 di cavalleria motorizzata, 3 d’artiglieria e molte batterie costiere. La forza da sbarco di Patton piombò sulla costa divisa in tre gruppi. Gen. Harmon a Safi, Truscott a Lyautey, e lui a Fedala, (a small port 18 miles northeast of Casablanca). Il mattino dell'8 Harmon riusciva a mettere piede a terra sotto il tiro di incrociato di cecchini. Truscott aveva l’incarico di prendere anche l’aeroporto tre miglia a nord, ma i suoi piani andarono a carte quarantotto perché ormai il pollaio era tutto sveglio. Li accolse Il fuoco e nella confusione i cannoni a.a. Usa spararono a un ricognitore inglese e quelli francesi ai loro. Quando la situazione s'era fatta un po’ più chiara i francesi si erano trincerati in una casbah a poca distanza dalla spiaggia. La copertura aerea dalle navi fece infine la differenza. La colonna Anderson col capo in capo Patton fu accolta male dai mortai e dalla artiglieria francese. Altri errori, fecero si che Patton stesso prendesse il comando. Furono ripristinate le comunicazioni, ripresero gli sbarchi e la testa di ponte fu consolidata.
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/42/operazionetorch.htm

L'ambiguità francese, l'esotico di una città come Casablanca vista immersa in un mare di spie, occhi e udito per tutti, fecero la fortuna di "Casablanca" un Film girato pochi mesi prima e uscito, come una scommessa alla fine del 42. S'incontrano nel principale porto del Marocco (nel 1941) poliziotti francesi, spie naziste, fuoriusciti antifascisti, avventurieri di rango, piccoli sciacalli....

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http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/fantasma.htm

ADMIRAL
Directed by Andrei Kravchuk
Produced by Janik Faysiev, Konstantyn Ernst
Written by Zoya Kudrya, Vladimir Valutsky
Starring Konstantin Habensky, Elizaveta Boyarskaya, Sergey Bezrukov, Anna Kovalchuk
Release: 2008 - Country: Russia

Admiral Kolchak, leader of the White Russian armies, was supported by the international bankers, who sent British and American troops to Siberia in order to have a pretext for printing Kolchak rubles. At one time in 1920, the bankers were manipulating on the London Exchange the old Czarist rubles, Kerensky rubles and Kolchak rubles, the values of all three fluctuating according to the movements of the Allied troops aiding Kolchak. Kolchak also was in possession of considerable amounts of gold which had been seized by his armies. After his defeat, a trainload of this gold disappeared in Siberia. At the Senate Hearings in 1921 on the Federal Reserve System, it was brought out that the System had been receiving this gold. il testo completo http://www.the7thfire.com/Politics and History/Secrets_of_the_Federal_Reserve/money_creators-10.htm

Kolchak, Admiral Aleksandr Vailiyevich. (1874-1920) Born, St. Petersburg, Russia. Admiral Kolchak's early service at the siege of Port Arthur during the Russo-Japanese War led to his participation in the series of reforms instituted within the Russian Navy, and the creation of the Russian Naval General Staff. As an hydrologist of some note, Kolchak was a member of the third polar expedition meant to find a northern sea route to the Far East. He was appointed a member of the Naval General Staff, 1911-14, and captained the Baltic Sea Fleet Flagship at the outbreak of war. As Chief of the Bureau of Operations of the Baltic Fleet in 1915, Kolchak constructed the coastal defence system, and became the youngest naval officer promoted to vice admiral of the Russian Navy on August 1916, after his successes off the Gulf of Riga. He was then assigned as Commander-In-Chief of the Black Sea Fleet, and in 1917, became a supporter of Kerensky's Provisional Government.
In June, 1917, Kolchak resigned, but was sent by Kerensky to the United States to study the US Navy, with a view to the invasion of the Bosporus. En route, he stopped in Britain where he became friendly with Admirals Hall and Jellicoe, but after his US visit, sailed to Japan, arriving shortly after the November Revolution. Kolchak then offered his services to the British Navy after the beginning of the Brest-Litovsk negotiations; his offer was accepted and he was directed to report to duty with British forces in Mesopotamia, a duty station almost immediately changed to Siberia instead. Returning to Siberia, he was appointed Minister of War and Navy in the anti-Bolshevik Socialist government established at Omsk, and then seized control to become Supreme Ruler in a coup d'etat. Kolchak proceeded to antagonise elements within the government, as well as the Czechosolovak Legion which held the Trans-Siberian Railroad, and, after a series of political and military defeats in the summer of 1919, relinquished command to General Anton Denikin on 4 January 1920. He sought Allied protection, but the Czechs instead turned him over to the Bolshevik authorities in Irkutsk where after a somewhat rigourous interrogation, he was executed by firing squad on 2 February 1920, and his body thrown into the Angara River. per saperne di più http://wwi.lib.byu.edu/index.php/Main_Page   http://www.kolchak.org/History/Siberia/Admiral_Kolchak.htm 

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Anna Karenina
directed by Clarence Brown Con Fredric March, Basil Rathbone, Freddie Bartholomew, Maureen O'Sullivan, Greta Garbo. Produced by David O. Selznick Written by S. N. Behrman, Clemence Dane, Salka Viertel, Leo Tolstoy (novel) Music by Herbert Stothart Cinematography William H. Daniels Editing by Robert Kern
Distributed by Metro-Goldwyn-Mayer USA 1935.

Trascurata dal marito, senatore Karenin, Anna s'innamora di un bell'ufficiale e fugge con lui, abbandonando anche il figlioletto. Quando lui parte volontario per la guerra contro i turchi a lei non resta che tornare, pentita, al precedente legame. Le convenzioni sociali e un malinteso senso dell'orgoglio le impediscono però di riprendere il suo posto e così...
http://www.ciakhollywood.com/hp/annakarenina/ http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/mergassov.htm
 
    http://www.yale.edu/ynhti/curriculum/units/1992/2/92.02.06.x.htm
 

Fa riferimento al trattato di Tordesillas poi di Madrid (1750)  il film Mission che vinse a Cannes la Palma d’Oro nel 1986
The film is set in the 1750s and involves the Jesuit
Reductions, a programme by which the European Catholic
Church sought to Christianise and "civilise" the indigenous
native populations of South America. It tells the story of
a Spanish Jesuit priest, Father Gabriel (Jeremy Irons), who
enters the S.American jungle to build a mission and convert a community of Guaraní Indians to Christianity, and of the eventual destruction of the missions by the secular Spanish and Portuguese colonial governments...The Mission is based on events surrounding the Treaty of Madrid in 1750, in which Spain ceded part of Jesuit Paraguay to Portugal. The film's narrator, "Altamirano", speaking in hindsight in 1758, corresponds to the actual Andalusian Jesuit Father Luis Altamirano, who was sent by Jesuit Superior General Ignacio Visconti to Paraguay in 1752 to transfer territory from Spain to Portugal. He oversaw the transfer of seven missions south and east of the Río Uruguay, that had been settled by Guaranis and Jesuits in the 1600s. As compensation, Spain promised each mission 4,000 pesos, or  fewer than 1 peso for each of the circa 30,000 Guaranis of  the 7 missions, while the cultivated lands, livestock, and buildings were estimated to be worth 7-16 million pesos. The films climax is the Guarani War of 1754-1756, during  which historical Guaranis defended their homes against 
Spanish-Portuguese forces implementing the Treaty of Madrid. http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/garibaldi.htm

MISSION

Regia: Roland Joffé
Soggetto: Robert Bolt
Sceneggiatura: Robert Bolt
Musiche: Ennio Morricone
 

Interpreti:
Robert De Niro (sopra)
Jeremy Irons
Ray McAnally
Aidan Quinn
Cherie Lunghi
Ronald Pickup
Chuck Low

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GLI ANGELI DI  MONS- http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/mons.htm

Nel 1930, un certo F, Herzenwith, dirigente dello spionaggio tedesco, dichiarò che gli angeli di Mons erano delle immagini cinematografiche proiettate su nubi da alcuni aerei tedeschi, per spaventare gli inglesi. " Una lunga linea di ombre circondate da un alone luminoso": era proprio questo che in virtù dell’esplosivo e dei veleni poteva apparire addosso alle persone nelle notti di bombardamento intenso.

Dopo la morte del latifondista argentino Madariaga (P. Cannon), i suoi due generi portano le famiglie in Europa: i Desnoyers a Parigi, i von Hartrott a Berlino. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Julio Desnoyers (R. Valentino), il nipote prediletto del patriarca Madariaga, pur pacifista e dedito alla dolce vita, si arruola e muore da coraggioso, colpito dal cugino (S. Holmes) al comando di un reparto tedesco. Tratto dal romanzo "Los quatros jinetes del Apocalipsis" (1916) di Vicente Blasco Ibáñez, prodotto con larghi mezzi dalla Metro Pictures Corp., non ancora Metro-Goldwyn-Mayer, sceneggiato da June Mathis (1892-1927) che si può considerare la vera autrice del film: fu lei ad averne l'idea, scegliere R. Ingram per la regia e imporre Rodolfo Valentino (che aveva 21 film alle spalle) come protagonista. Mathis seguì con puntiglio le riprese, curò il montaggio, scrisse le didascalie. È un melodramma d'amore e di guerra la cui azione si sposta dall'Argentina (con Julio in divisa da gaucho che balla il tango) a Parigi, dai campi di battaglia della Marna a Lourdes (con Julio che incontra l'amata Marguerite in divisa da crocerossina col marito cieco). Citazione obbligatoria: la visione dei quattro cavalieri dell'Apocalisse (Guerra, Carestia, Conquista, Morte) virata in blu e rosso. Fu un grande successo internazionale, contribuì a promuovere la Metro tra le majors e a fare di Valentino un divo cui "vengono concessi momenti di Kitsch sublime che andranno a fondare, tra gli altri, l'immagine dell'amante immortale..." (Paola Cristalli). Giustamente elogiata la fotografia di John F. Seitz. Rifatto, controvoglia, da V. Minnelli nel 1962 per la M-G-M. con Glenn Ford e ambientato nella seconda guerra mondiale

 http://cinema-tv.corriere.it/film/i-quattro-cavalieri-dell-apocalisse-1/01_96_88.shtml

I QUATTRO CAVALIERI DELL'APOCALISSE 

un film di Rex Ingram del 1921
 

I quattro cavalieri, ognuno legato a una disgrazia, cavalcherebbero sulla terra il giorno dell'Apocalisse, segnando la fine del mondo. I loro nomi sono: "Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte" mali intangibili e inevitabili che l'umanità si porterà avanti fino allo sfociare della totale perdizione del genere umano.

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Die Flucht (The Flight working title) March of Millions (International English title)
Regie: Kai Wessel
Drehbuch:Gabriela Sperl

The theme of escaping to West Germany from East Germany is the theme of this melodramatic East German movie. In the story, a doctor is tempted to self-exile by the possibility of conducting well-supported research in a center of his own. After all, he has an offer of a contract from a West German businessman who will also arrange for his escape. However, a number of factors conspire to send the doctor into a tail-spin of doubt about the good sense of making such a move. (Clarke Fountain, All Movie Guide)
March of Millions is the international English title of the multi-award-winning three-hour German television film Die Flucht (The Flight). The film stars Maria Furtwängler in the role of Lena Gräfin von Mahlenberg, the leader of a small convoy of refugees from East Prussia (including French and Russian prisoners of war and forced labourers) fleeing the advancing Red Army in the winter of 1944-1945, and trying to survive uprooted in Bavaria in the aftermath of World War II. The film was controversial for portraying German war-time suffering during the Evacuation of East Prussia (although a number of German atrocities were also shown or mentioned), and led to adverse comment from a foreign-policy adviser to the Polish president of the time, fearful of potential German claims to lands or property in East Prussia lost during the War.

http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/polonia1.htm

Produktion: Joachim Kosack
Musik: Enjott Schneider
Kamera: Holly Fink
Schnitt: Carsten Eder
Tina Freitag
Heidi Handorf
Maria Furtwängler - Lena Gräfin v. Mahlenberg
Jürgen Hentsch - Berthold Graf v. Mahlenberg
Jean-Yves Berteloot - François Beauvais
Tonio Arango - Heinrich Graf v. Gernstorff
Angela Winkler - Sophie Gräfin v. Gernstorff
Hanns Zischler - Rüdiger Graf v. Gernstorff
Max von Thun - Ferdinand Graf v. Gernstorff
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... Dalla Laguna di Porto Alegre, la Lagoa dos Patos, comunque non era possibile uscire per la vigilanza dei natanti di Rio de Janeiro sulle bocche (Rio Grande). "Se non dalla porta, usciremo dalla finestra", pensò Garibaldi al quale il vocabolo "impossibile" parve sempre un non senso. Era la stagione delle piogge con i fiumi in piena e l’idea geniale fu di andare verso l’interno con due lancioni della marina Farroupilhana, il Pardo e il Seival, su per il fiume Capivari, portarli quindi via terra fino al fiume Tramandai che sfociava nell’Atlantico scavalcando il bacino idrografico. Vengono trovati 200 buoi, cosa non difficile allora, e molto personale civile. Il 5 luglio le barche alleggerite vengono fatte adagiare su due enormi carri tratti poi fuori dalle acque. Attraverso campi arati navigano per 54 miglia "... dando un insolito spettacolo in quelle contrade."
Travessia por terra de dois navios da Marinha de Guerra da República Rio-Grandense. Dotados de gigantescas rodas e puxados por centenas de bois, os navios foram transportados por 80 km, da Lagoa dos Patos até Tramandaí, num dos maiores feitos militares da história.
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/garibaldi1anita.htm
FITZCARRALDO

Directed by Werner Herzog
Produced by Werner Herzog
Lucki Stipetić
Written by Werner Herzog
Starring Klaus Kinski, Claudia Cardinale, José Lewgoy
Music by Popol Vuh
Cinematography Thomas Mauch
Editing by Beate Mainka-Jellinghaus
1982 (West Germany)

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Gli indesiderabili

Drammatico Italia Anno: 2003
Regia: Pasquale Scimeca
Interpreti: Marcello Mazzarella, Vincent Gallo, Peppe Lanzetta, Lynda Steadman, Vincent Schiavelli

Trama: 
Nel 1951 a New York viene celebrato un processo contro un folto gruppo di italo-americani, accusati di essere gangster che la Corte bolla con il marchio di "indesiderabili" sentenziandone l'allontanamento dagli Usa verso l'Italia. 120 di essi vengono caricati su una nave diretta a Genova e due settimane dopo, all'arrivo in Italia, vengono accolti da curiosi, fotografi e giornalisti, fra cui Giancarlo Fusco (La Spezia, 1915 - Roma, 17 settembre 1984), giornalista de "Il Secolo XIX", incaricato di scrivere un breve articolo. Intervistando quegli strani personaggi, Fusco riconosce un suo vecchio compagno di liceo !!!!, l'anarchico Ezio Taddei e, incuriosito, decide di andare a fondo e svolgere un'inchiesta.   http://digilander.libero.it/trombealvento/indicecuriosi/taddei.htm

(per inciso Taddei non è mai stato al Liceo e con Fusco c'erano 15 anni di differenza d'età, particolare non insignificante ma normale per Repubblica)

Dal soggetto di Fusco è tratto il libro di Sellerio , a cura di Beppe Benvenuto e il Film. E' tutto un programma. 

uno spettatore ..... Il primo problema di questo film è che vorrebbe essere un film di denuncia di ingiustizie" in un caso dove di ingiusto non c'è niente: se in America non desideravano e hanno allontanato dei mafiosi italiani hanno fatto solo bene ed hanno la mia comprensione. I tipi in questione non sono neanche simpatici o autori di particolari gesta che li rendano in qualche modo eroici, sono semplicemente dei mentecatti che suscitano al massimo pietà. Dulcis in fundo la ricostruzione storica è mediocre (so quel che dico, qualche ora prima di questo film avevo visto "Kansas City" di Robert Altman). Nonostante tutto ciò il film è stato realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Se siete tra coloro che ancora pagano le tasse in Italia, vi consiglio di andarlo a vedere, solo per rendervi conto di come vengono spesi i vostri (nostri) soldi.

Ndr: Fusco in quella occasione avrebbe quindi riconosciuto in Taddei un suo vecchio amico o addirittura compagno di liceo. Si legge anche questo nelle fantasiose sceneggiature dei film "Storici" Italiani. Fusco è della classe del 15, l'anno che Taddei (che è arrivato "tardivo" alla 4a Elementare) va in guerra. Taddei rientra nel '45 (racconto della sorella al capitolo) e i mafiosi indesiderabili rientrati sono del 1951 (e forse erano proprio quelli che lo volevano morto).... Ma questa è solo la miliardesima parte delle ca...te giornalistiche che vendeva a quelli di Repubblica et similia.

..... Fusco era un giornalista che manipolava la realtà rielaborandola.  La sua narrazione veniva mediata attraverso l'ambientazione cinematografica, quella dei gangster-movie. A me interessava raccontare questa realtà molto romanzata che lui aveva conosciuto in prima persona e che - in gran parte - aveva inventato ispirandosi alla cronaca".

"Il film, attraverso la curiosità di un giornalista (Fusco A. Catania) che è andato ad assistere allo sbarco di questi ex feroci delinquenti al porto di Genova, insegue e tenta di ricostruire i frammenti di una storia comune disseminata di misteri, amnesie, non detti che devono restare tali. Tenta di ricomporre in un puzzle che le accomuna le testimonianze di uomini vinti che non riesce a non trattare con l'umana partecipazione di ogni cronista. Scimeca ha ritrovato nello spunto una connessione con il proprio curriculum di cantastorie di fatti e misfatti siciliani. Non coglie però a pieno l'occasione, gli elementi si susseguono senza che il film cresca d'intensità e tensione. Ma la confezione è accurata." ('La Repubblica', 16 novembre 2003)

 Se volete sapere dove finiscono i soldi dei contribuenti qui avete la lista di tutti i film finanziati con soldi pubblici passati presenti e futuri http://www.filmitalia.org/production.asp?lang=ita&documentID=909 
se poi vi mancasse qualche dettaglio anche Repubblica viene fatta coi soldi pubblici. In altre circostanze si chiamerebbe concussione

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In nome del Papa Re
Anno: 1977
Regista: Luigi Magni
Attori: Nino Manfredi, Carmen Scarpitta, Danilo Mattei

Nel 1867 a Roma, poco prima della disfatta di Garibaldi a Mentana, viene fatta saltare in aria la Caserma Serristori degli zuavi. Nell'esplosione trovano la morte 23 zuavi o turcos.
La Roma di Magni è teatrale ed elegante, molto suggestiva e sontuosa, nella quale si muove fra mille contraddizioni il personaggio di Nino Manfredi, Monsignor Colombo, scettico nella forma, ma profondamente cristiano nella sostanza.
Per l'accaduto il rivoluzionario Cesare Costa viene arrestato e condannato a morte, in compagnia di altri due giovani, Gaetano Tognetti e Giuseppe Monti. La contessa Flamini, madre naturale del rivoluzionario Costa, ricorre al Giudice della Sacra Consulta, Mons. Colombo di Priverno (Nino Manfredi), svelando al prelato che l'accusato è in realtà suo figlio, frutto della loro relazione giovanile. Il Monsignore, già dubbioso dell'opportunità dell'esecuzione e più in generale del potere temporale della Chiesa, decide di intervenire, riuscendo a salvare il ragazzo. Il Tognetti e il Monti non scampano però all'esecuzione. Ma lo sfortunato figlio della contessa Flamini rimarrà vittima di un equivoco: il conte Ottavio, credendo ciecamente alla diceria popolare, secondo la quale il ragazzo sarebbe in realtà l'amante della contessa, lo uccide durante un agguato. Anche il Monsignor Colombo avrà la sua dose di guai. Dopo aver pronunciato un discorso rivoluzionario presso il tribunale, verrà arrestato dietro ordine del "papa nero", il generale dei Gesuiti. Il film è la cronaca dell'ultima esecuzione capitale comminata dallo Stato della Chiesa, durante la quale vennero ghigliottinati i "muratori rivoluzionar"i Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, al termine di un processo senza difesa, come risposta all'attentato subito dalla Caserma in Trastevere. Dopo tre anni, con la Breccia di Porta Pia, il pontefice perse il titolo di re.

da Romaonline

http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/cairoli.htm

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Se una macchina si comporta (nel senso di rispondere a domande) in modo indistinguibile da una persona, allora pensa. Gli unici computer che hanno passato il test di Turing si trovano in film come "Odissea nello spazio" di Arthur Clarke (Hal 1968) e nel romanzo L'uomo di Turing di Harry Harrison e Marvin Minsky (1992) (a fianco)

2001: A Space Odyssey a 1968 science fiction film directed by Stanley Kubrick. - Ho paura... - dice HAL a Bowman che lo sta disattivando. E con queste due semplici parole, il computer dimostra di essere un essere senziente, perché una macchina intelligentissima può battere un uomo agli scacchi o guidare un'astronave, ma solo una creatura cosciente di sé può provare paura di morire.

La musica che accompagna l'estrema metamorfosi è l'inizio del poema sinfonico di Richard Strauss "Così parlò Zarathustra"
      http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/turing.htm http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/enigma.htm

The Turing Option is a science fiction novel about artificial intelligence by Harry Harrison and Marvin Minsky. Harry Harrison, one of the most prolific and accomplished science fiction writers, wrote a good story while Marvin Minsky, one of the pioneers and leading experts in the artificial intelligence field, provided technical knowledge about AI. Harrison created a complex technical concept of AI in an entertaining form, which is readable for general public.

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Il film pur riproducendo una situazione similare a quella di Tibaldi pospone di almeno 60 anni la vicenda  la si riconosce come vera vita di Charriere. Henri Charriere nacque nel 1906 nella cittadina francese di Ardèche e morì a Madrid nel 1973. Condannato nel 1931 ai lavori forzati per un omicidio, del quale si proclamò sempre innocente, evase nel '44 dalla colonia penale della Caienna.

  PAOLO TIBALDI - Via dall'Isola del Diavolo 1858/1870

.. anche l' Isola del Diavolo non era brutta come si dipingeva, perché egli coltivava cento metri di terreno roccioso e possedeva alcuni polli e si svagava con la pesca e la caccia di " grosse lucertole eccellenti da mangiare "...

Papillon -  (1973)
Regia: Franklin J. Schaffner
dal romanzo di Henri Charrière
Sceneggiatura: Dalton Trumbo e Lorenzo Semple Jr.
Interpreti e personaggi
Steve McQueen: Henry "Papillon" Charriere

e Dustin Hoffman: Louis Dega(s)

. .. perché gli era permesso dormir nella sua capanna e conversare e avvicendar la cura della stentata mensa con dieci altri infelici. Il Tibaldi non temè i più atroci castighi meditando la liberazione; e ne persuase i dieci compagni. Fuggire! Ma a fuggire bisognava una zattera, e a costruire una zattera bisognava legname. Non ce n' era. Solo avrebbe da fornirne il fiume delle Amazzoni, che nella stagione delle piogge recava alla foce i tronchi schiantati o divelti dalla sua furia. E aspettarono il soccorso del cielo per esser soccorsi dal fiume. Allora, intanto che la pioggia cadeva a rovesci, quei miseri eludevan la vigilanza dei guardiani e delle sentinelle. " Coperti di una giacca di lana correvamo al mare, immergendoci  nell'acqua fino al collo, ed aggrappati alle rocce afferravamo nel loro passaggio gli alberi; e li nascondevamo sotto terra." Che animosa speranza, dopo, nell' opera! che gioia, che fiducia quando fu compiuta! Tutto pareva arridere alla nostra fuga. Tranquillo era il mare e in cielo brillava splendidissima la luna. Un vento leggero gonfiava la vela..."
Nessun maggior dolore, si direbbe, che quello dei miseri sorpresi dall' uragano a non molta distanza dalla meta e dalla libertà, gettati su gli scogli, sperduti su una spiaggia paludosa e deserta, e affrontati dai gendarmi, catturati, ricondotti in vincoli all' ergastolo, rinchiusi e tenuti da una vendetta rabbiosa in un' orrida carcere. ... E da che cosa aveva coscienza di non essere sepolto in una tomba? Da questo : da un pertugio di 40 centimetri d' altezza e 6 di larghezza, dal pane nero e dal lardo rancido che gli gettavano. E da questo: " Alla sinistra era la cella dei condannati a morte ; a destra quella della ghigliottina, ed in faccia 1' altra ove si applicavano i colpi di bastone.... Ora mi ferivano l' anima i gemiti e le bestemmie dei disgraziati la cui pelle si squarciava; ora mi colpiva l'udito una malinconica invocazione: un condannato a morte che chiamava sua madre." Per cinque anni non usci di là dentro. di poi il Tibaldi migliorò di molto la sua sorte. Amnistia*
(*1870 - Napoleone III era caduto e tutta la legislazione sulle deportazioni annullata)

 

http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/orsini.htm

http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/buonarroti.htm

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L'Uomo che non è mai esistito

(The Man Who Never Was)1956
Cast: Clifton Webb (Montagu), Gloria Grahame (Lucy), Robert Flemyng, Josephine Griffin, Stephen Boyd (la spia tedesca), Laurence Naismith.
Regia Ronald Neame
Sceneggiatura Nigel Balchin (screenplay) e Lt. Commander Ewen Eduard Samuel Montagu 1901/1985 (book 1953)

Subito dopo lo sbarco alleato in Nord Africa (nov.1942), quindi molto prima che la conquista andasse a buon fine (mag.1943) un’idea percorse gli uomini dell’intelligence. L’idea, molto semplice in teoria (si fa risalire per l’ennesima volta a Ian Fleming), era complicata nella realizzazione e non doveva presentare buchi o prestarsi a fraintendimenti. Churchill già impegnato in trattative “diplomatiche” sui fronti da aprire per alleggerire il peso dello sforzo russo che costava migliaia di morti fece resistenze alla messa in atto dell’operazione nel dubbio che questo insospettisse Stalin. Bisogna dire che l’invasione della Grecia spacciata ai tedeschi di per se non era molto credibile perché a Berlino non ci si arrivava certo da li e poi c’erano i partigiani di Tito sulla strada. L’altra dello sbarco in Sardegna come ponte successivo per la Provenza sapeva poi di favola, poiché essendo pericoloso uno sbarco se ne volevano fare due !?. Uguale sarebbe stato uno sbarco in Italia se non fosse che avrebbe potuto far crollare l’alleato maggiore dei tedeschi (e non andò esattamente così). Ma i tedeschi ci cascarono comunque. Si trattava di cercare in primis un corpo che poteva essere morto in circostanze simili all’incidente aereo in mare, cioè morto per annegamento. Un patologo inglese, Sir Bernard Spilsbury, informò Montagu, membro dei servizi segreti durante la seconda guerra mondiale, che in un uomo deceduto per polmonite rimangono tracce nei polmoni di un liquido corporeo simile all’acqua. Da questo lato non ci sarebbero stati problemi con gli inverni freddi del nord. Un alcolizzato gallese si prestò bene alla bisogna. Montagu gli diede un nome, William Martin, un grado, Maggiore, e una “vita”, e qui stava il trucco. Oltre quindi ai documenti bellici contraffatti e verosimili tutta una serie di prove di vita privata che se sottoposte all’analisi di una spia tedesca erano corazzate e impenetrabili. Il Maggiore William Martin venne prelevato da una cella frigorifera dell’obitorio di Londra, per poi essere vestito con il Mae West, l’impermeabile della Marina inglese e dotato degli effetti personali e delle lettere. In un cilindro pieno di ghiaccio venne spedito via sottomarina nei pressi di Huelva, Spagna (30 aprile 1943) per essere piaggiato. Il 3 maggio l’ambasciata inglese a Madrid comunicò a Londra che il cadavere di un certo Maggiore Martin era stato rinvenuto e sepolto con gli onori militari nel piccolo cimitero di Huelva; il messaggio non accennava minimamente alla borsa nera contenente le lettere top-secret, borsa che Martin aveva legata alla cintura e che la polizia spagnola filo nazista aveva già provveduto a far sparire per far fotografare il tutto alla Abwehr. Si aspettò la reazione tedesca, ma nei mesi seguenti gli agenti segreti non captarono nessun indizio che facesse supporre ad un esito positivo dell’operazione Mincemeat. L’esito positivo della missione sarà confermato nel momento dello sbarco in Sicilia, il 10 luglio 1943, quando gli Alleati si ritrovarono di fronte una resistenza di molto inferiore alle attese. La prova della riuscita dell’idea di Montagu si ebbe a guerra conclusa, quando negli archivi della marina tedesca, a Tambach, fu rinvenuta una corrispondenza tra l’ammiraglio Doenitz e il Führer in persona. Da essa si potrà ricostruire il camino dei falsi documenti, apprendendo che Hitler li aveva presi per “oro colato” non rinforzando la Sicilia bensì la Sardegna. Il film oltre l’iniziale vicenda dipana il lavoro (ipotizzato romanzato) delle spie in Gran Bretagna alla ricerca di tracce di un Willi Martin mai esistito. Nulla fu lasciato al caso per far cadere nella trappola il servizio segreto nazista: anche i dettagli della vita privata furono curati nel più piccolo dettaglio. >>>>>>>>

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/43/husky.htm

Pamela, una giovane e bella dattilografa del ministero della Guerra inglese, accettò di recitare la parte della fidanzata e scrisse un cospicuo numero di appassionate lettere d’amore, inserite poi nella valigia con i documenti. I falsi documenti arrivarono sulla scrivania personale di Hitler. Malgrado il parere contrario dello S.M. italiano e del comandante delle forze tedesche in Italia, Albert Kesserling, il Fuhrer ordinò che fosse rinforzato il numero di divisioni nei Balcani e in Sardegna. A metà maggio fu infatti spostata dalla Bretagna la 1a divisione corazzata: i suoi movimenti furono seguiti da Ultra, che decrittava tutti i messaggi della "collega" tedesca Enigma. Il 12 maggio la Wermacht-Fuhrungsstab (servizio segreto militare) trasmise un avvertimento generale a tutti i comandi del Mediterraneo perché preparassero le difese contro possibili sbarchi degli Alleati, in particolare in Sardegna e nel Peloponneso. Nello stesso periodo una divisione fu inviata in Corsica e un’altra fu trasferita in Sardegna.
The story was used as plot in Duff Cooper's 1950 novel Operation Heartbreak, but revealed as a true story in the 1953 book “The Man Who Never Was” by Lt. Commander Ewen Eduard Samuel Montagu (1901/1985). During World War II, Montagu served in the Naval Intelligence Division of the British Admiralty, rising to the rank of Lt. Commander

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Trama
Taddeo Brugnola detto Moschino, buffone di corte di Giulio d'Este, si ritrova invischiato negli intrighi e nelle gelosie dei suoi nobili padroni, i quattro fratelli estensi Alfonso, Ferrante, Giulio e Ippolito. Giulio affascina e seduce Angiola, la cugina di Lucrezia Borgia, moglie del duca di Ferrara Alfonso d'Este, e se ne vanta canzoneggiando e sbeffeggiando il fratello Ippolito, da lei rifiutato. Questi, geloso, amareggiato per l'affronto subito e desideroso di non perdere la faccia davanti alla corte, decide di far picchiare e sfigurare Giulio alleandosi con Alfonso. Moschino, testimone involontario dell'agguato, è coinvolto nella vendetta ordita da Giulio con il fratello Ferrante e il conte Boschetti per assassinare Ippolito e il duca Alfonso. Inviato a San Cesario per recuperare una pozione venefica, Moschino salva dall'impiccagione il contadino Menato e ne aiuta la moglie Martina a lasciare il villaggio. Grande figura possiede l'Ariosto, amico di Moschino, che più volte l'aiuta anche quando il giullare è bandito dalla corte una volta scoperta la congiura. Con Martina ormai presa da un nobile che l'ama e la mantiene, con Giulio e Ferrante rinchiusi a vita nelle segrete del castello, la corte torna alla vita normale e anche Moschino, riaccettato grazie all'Ariosto, torna agli scherzi e alle parodie di sempre. La conclusione, spostata più avanti in un anno imprecisato del Cinquecento, vede il duca Alfonso alle prese con il singhiozzo mentre viene ritratto da Tiziano. Per guarirne il duca accetta l'aiuto di Moschino che, a sua insaputa, lo getta in una fontana del giardino. Il gesto sancisce la guarigione di Alfonso ma anche l'inevitabile condanna a morte di Taddeo. Il boia sta già per tagliargli la testa, fra i suoi pianti, suppliche di grazia e preghiere, quando si scopre che in realtà si tratta di una burla del duca che non lo vuole affatto morto. Tutti i ferraresi ridono, compreso il boia e Alfonso, ma l'Ariosto si avvicina e si accorge che Taddeo è morto di paura, sia pure in modo innaturale, con un sorriso sulle labbra.
E ridendo l'uccise

 Regia:Florestano Vancini
Sceneggiatura:Florestano Vancini , Massimo Felisatti
Musiche:Ennio Morricone
Fotografia:Maurizio Calvesi
Montaggio:Enzo Meniconi
Scenografia:Giantito Burchiellaro
Cast
Ferrante d'Este: Carlo Caprioli
Ludovico Ariosto: Fausto Russo Alesi
Giulio d' Este: Giorgio Lupano
Moschino: Manlio Dovì
Lucrezia Borgia: Marianna De Micheli
Alfonso d'Este: Ruben Rigillo
Martina: Sabrina Colle
Ippolito d'Este: Vincenzo Bocciarelli

http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/mary.htm

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Lucky Luciano è un film di Francesco Rosi del 1973. Il film è incentrato sulla figura di Salvatore Lucania, detto "Lucky Luciano" ( (Lercara Friddi, 24 novembre 1897 – Napoli, 26 gennaio 1962), boss della criminalità italoamericana di New York.
http://casarrubea.wordpress.com/2010/01/24/lucky-luciano/

Mario Puzo modeled the character of Don Vito Corleone in The Godfather (1972) on New York mob bosses Frank Costello (January 21, 1891 - February 18, 1973), who was nicknamed the "Prime Minister of the Mob" for his deft handling of La Cosa Nostra, and Vito Genovese (November 27, 1897 - February 14, 1969), a brutal man who almost achieved his dream of making himself "capo di tutti capi" ("Boss of Bosses"). Much of the action of Puzo's book is based on actual events that occurred in the lives of Costello, Genovese and his accomplices. Genovese reigned briefly as the most powerful gangster in America by forcing Costello's retirement after an aborted assassination attempt. Costello and Genovese rose to the top of the Mafia pyramid due to the 1936 arrest and conviction of Lucky Luciano by New York City District Attorney Thomas E. Dewey. When Luciano was jailed, he ran his "family" through Costello and named Genovese underboss. He served in that position for but one year, as in 1937 he was forced into exile in Italy for the better part of a decade (shades of Michael Corleone's exile) after authorities obtained evidence that he ordered the murder of an accomplice. When he expressed his desire to return in 1946, Costello had all the witnesses to the murder - who were conveniently in police custody - killed by poisoning. With the post-War deportation of Luciano, Costello was de facto head of the Luciano (later Genovese) crime family, but the returned Genovese had other plans. Feeling that it was he who should have been named acting boss rather than Costello, Genovese waged a bloody war for dominance after his return in 1946 (around the time The Godfather (1972) action kicks into high gear with the attempted assassination of Don Corleone), eventually resuming his role as Costello's underboss (meeting Luciano in Havana, Cuba, in 1946, Genovese reportedly had a fight with the former Boss of Bosses). Genovese eventually gained control of Luciano's family by ordering the assassination of Costello in 1957. Though shot in the head, Costello survived, but the incident influenced the "Prime Minister" of the underworld to resign his position and go into retirement. Genovese consolidated his power by having former Murder, Inc. boss Albert Anastasia assassinated in the barber shop of New York's Park Sheraton Hotel on October 25, 1957 (shades of Moe Green's murder in "The Godfather"). Genovese reportedly coordinated the infamous Apalachin gangland meeting in upstate New York on November 14, 1957, where he expected to be named Boss of Bosses. However, an alert New York state trooper noticed all the long black limousines and very out-of-place New York City gangster types in town, with the result that the meeting was raided by New York State police. This was the event that forced FBI director J. Edgar Hoover, who had long denied its existence, to admit that the Mafia did indeed exist. Angered by the publicity caused by the bust, Luciano and gambling kingpin Meyer Lansky helped a revenge-seeking Costello engineer a drug bust that put Genovese and his allies in jail in 1959.
Il padrino (The Godfather) è un film del 1972 diretto da Francis Ford Coppola, prima pellicola della trilogia omonima firmata dal regista, ispirata al romanzo omonimo di Mario Puzo
La Famiglia di Luciano comprendeva inizialmente:
Vito Genovese, viceboss;
Frank Costello, consigliere;
Michael Coppola, Anthony Strollo, Joe Adonis e Anthony Carfano, capi-regime; Meyer Lansky e Bugsy Siegel, consiglieri non-ufficiali

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/mafiaguerra.htm

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Schindler's List (1993)

è un film di Steven Spielberg.

LA GALASSIA AUSCHWITZ E LA SCHIAVIZZAZIONE DI MASSA
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale in Germania la richiesta di gomma e carburanti sintetici, derivati dal carbone, aumentò in maniera esponenziale. Per questo la I.G. Farben che deteneva il monopolio nella produzione di derivati sintetici del carbone, decise di costruire nuovi impianti. La Farben progettò anche la costruzione di nuovi impianti per la produzione di BUtadien-NAtrium (Buna), una gomma sintetica con una potenzialità di 30.000 tonnellate annue in Slesia, a Dwory pochi chilometri ad est di Oświęcim, sede del campo di concentramento di Auschwitz altro nome tedesco di Oświęcim operativo dal maggio 1940. Al momento la zona aveva tutte le caratteristiche di rifornimento delle materie prime e la lontananza da fronti sensibili ai bombardieri. L'intera area di Auschwitz era stata completamente sgombrata dalla popolazione civile polacca residente - ad esclusione di pochi operai edili specializzati - e l'ingresso alla zona rigidamente controllato al fine di conservare la massima segretezza possibile sull’uso e destino di tale manovalanza. Auschwitz III – Monowitz o IG era uno dei tre complessi principali che formavano il campo di concentramento di Auschwitz. Auschwitz II era anche chiamato Birkenau. Auschwitz III – Monowitz era situato a sette Km dal campo principale, vicino alla fabbrica. Esso fu fondato nell'ottobre 1942 nella cittadina di Monowice (in tedesco Monowitz) in Polonia, nei pressi dell'impianto per la produzione di gomma sintetica Buna-Werke. È il 25 aprile 1941 quando il Vorstand (direzione dell’azienda) accetta le proposte del “TEA” (comitato tecnico) e nasce la “I.G. Farben Auschwitz”. In totale, circa un 1.100.000 Ebrei furono deportati ad Auschwitz dalle SS e dalla polizia insieme a circa 200.000 altre vittime. In totale, almeno 960.000 Ebrei vennero trucidati. Tra le altre vittime vi furono circa 74.000 Polacchi, 21.000 Rom (Zingari), 15.000 prigionieri di guerra sovietici e 10.000-15.000 cittadini di altri paesi (Sovietici, Cecoslovacchi, Yugoslavi, Francesi, Tedeschi e Austriaci)

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/bellicagermania.htm 

DEFIANCE

REGIA: Edward Zwick
SCENEGGIATURA: Clayton Frohman, Edward Zwick
(interpreti Daniel Craig, Liev Schreiber e Jamie Bell i fratelli Bielski)

Con Liam Neeson, Ben Kingsley, Ralph Fiennes.

E' la storia vera dell'industriale tedesco Oskar Schindler, in affari coi nazisti, che usa gli ebrei come forza-lavoro a buon mercato. Gradatamente, pur continuando a sfruttare i suoi intrallazzi, diventa il loro salvatore, strappando più di 1100 persone dalla camera a gas. Il 18 luglio 1967 Yad Vashem ha riconosciuto SCHINDLER giusto tra le nazioni.

- The Bielski Brothers di P. Duffy da google libri ..In 1941, three brothers witnessed their parents and two other siblings being led away to their eventual murders. It was a grim scene that would, of course, be repeated endlessly throughout the war. Instead of running or giving in to despair, these brothers -- Tuvia, Zus, and Asael Bielski -- fought back, waging a guerrilla war of wits against the Nazis. By using their intimate knowledge of the dense forests surrounding the Belarusan towns of Novogrudek and Lida, the Bielskis evaded the Nazis and established a hidden base camp, then set about convincing other Jews to join their ranks. As more and more Jews arrived each day, a robust community began to emerge, a "Jerusalem in the woods." After two and a half years in the woods, in July 1944, the Bielskis learned that the Germans, overrun by the Red Army, were retreating back toward Berlin. More than one thousand Bielski Jews emerged , alive, on that final, triumphant exit from the woods.

Nel 1941 gli ebrei dell'Europa Orientale vengono uccisi a migliaia dai nazisti. Tre fratelli polacchi ebrei  riescono a sfuggire alla cattura nascondendosi nei boschi della vicina Bielorussia, dove si uniranno alla resistenza russa e costruiranno un villaggio che permetterà di salvare la vita a più di 1200 ebrei. Presto però tra i fratelli scoppierà una forte rivalità per la leadership del gruppo mentre il terzo rimarrà nel mezzo di questa lotta intestina. E' tratto da una storia realmente accaduta (vedi a fianco)http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/41/barbarossa.htm
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NORTH FACE (Nord Wand)
Directed by Philipp Stölzl; written by Christoph Silber, Rupert Henning, Mr. Stölzl and Johannes Naber, based on a script by Benedikt Roeskau; director of photography, Kolja Brandt. WITH: Benno Fürmann (Toni Kurz), Johanna Wokalek (Luise Fellner), Florian Lukas (Andi Hinterstoisser), Simon Schwarz (Willy Angerer), Georg Friedrich (Edi Rainer) and Ulrich Tukur (Henry Arau)

L'EIGER DI KURZ (1936) - LA FASE FINALE

Kurz rimasto solo in parete riuscì ad attirare l’attenzione del guardiano della ferrovia all’Eigerwand, che chiamò i soccorsi a valle. Una squadra di soccorso composta da Hans Schlunegger e dai fratelli Christian e Adolf Rubi si recò alla “finestra” della galleria, da cui salì sulla parete. I tre riuscirono a raggiungere un punto a circa 100 m sotto Kurz, ma non poterono andare oltre, a causa delle pessime condizioni del tempo e della parete. Il giorno seguente, 22 luglio, la squadra di soccorso, a cui si era aggiunto Arnold Glatthard, tornò sulla parete, e, grazie anche alle migliorate condizioni del tempo, riuscì a raggiungere un punto a soli 40 m da Kurz. Questi era sopravvissuto alla notte all'aperto ma era semicongelato. La squadra però non se la sentiva di salire e dissero a Kurz di scendere con una corda che gli avrebbero fatto avere se lui calava un cordino di cui era però sprovvisto. Dopo cinque ore!!! di lavoro, Kurz riuscì a legare insieme i tre trefoli (che costituiscono la corda grossa), ed a calarli fino ai soccorritori; questi legarono al cordino una corda intera e del materiale da armo (martello, chiodi, moschettoni); poiché però non avevano una corda di lunghezza sufficiente !!, legarono insieme due corde. Kurz recuperò la corda, la fissò alla parete, e cominciò a scendere, dopo aver fatto passare la corda in un moschettone fissato ad un anello di cordino intorno al suo corpo. Superato un tetto aggettante, scese nel vuoto per un tratto, ma quando incontrò la giunzione delle corde dovette bloccarsi: il nodo infatti non passava attraverso il moschettone !!!. Kurz tentò disperatamente di far passare il nodo, di scioglierlo, di passarvi sotto, continuamente spronato dalla squadra di soccorso, ma inutilmente. Dopo parecchi tentativi, infine, Kurz disse a voce chiara e ben discernibile: "Ich kann nicht mehr" ("non ne posso più"), e si lasciò morire.

Nel 1957 vi fu un'altra discussa tragedia con le cordate di Claudio Corti, Stefano Longhi e Nothdurft, Mayer. Stefano Longhi rimase sull'Eiger, appeso alle corde, per due anni, e fu recuperato solo nel 1959. I corpi di Nothdurft e Mayer furono ritrovati nel 1961, alla base della parete ovest. I due erano quindi riusciti a raggiungere la vetta, a notte fonda, per poi morire durante la discesa, di sfinimento o travolti da una valanga. Corti si salvò ma venne accusato da Harrer, che poi ritrattò, di aver “provocato” la morte dell'altra cordata tedesca che stava con loro.

 

LA TEMPESTA SULL'EIGER (1938)       l'Eiger di Harrer>

http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri20.htm
La parete nord dell'Eiger e il Monch a destra

Kleine Scheidegg (m.2061) e la stazione ferroviaria per i treni che salgono da Grindelwald e da Wengen in coincidenza con la Jungfraubahn (3454 m).

.... Non ci si vede a pochi passi di distanza, data la violenza e lo scatenio dell'uragano. I rivoli sono diventati torrenti, lo stillicidio cascata. I sassi piombano fitti come spezzoni di un bombardiere, scoppiando d'intorno, rimbalzando frullando. E' veramente una cosa tremenda. La loro forza il loro coraggio la loro resistenza nulla possono. La fine è imminente. Sandri che sta aiutando Menti a scendere è colpito in pieno alla nuca da un blocco di roccia partito dall'alto e la morte è istantanea. Il corpo segue di botto il bolide e piomba. Non un grido, non una parola. Menti che sta guardando gli appigli sotto non si è nemmeno accorto della tragedia. Si sente strappato via con estrema violenza, e va sbattere contro una roccia. Non ha nemmeno il tempo di pensare; anche per lui la morte è fulminea. ....I corpi sono tutt’ora legati fra loro, però i nodi fatti in fretta e furia poco prima, si sono allentati ed ora i due anelli della vita sono molto larghi, quasi tre volte il normale. Il corpo del Menti perciò si sta sfilando; ma la corda tendendosi ha dato uno strattone al corpo del Sandri, che si trovava sul trampolino. Dato l’angolo d’incidenza questi è costretto a volare e precipita oltre il foro, sul pendio nevoso. Nell'attimo del volo, in cui la corda è rimasta senza peso, il corpo del Menti si è sganciato ed è precipitato nell'imbuto. A poco a poco la tempesta cessa, la montagna si acquieta e il sole torna a brillare su nel cielo azzurro. La tragedia è finita.

L'EIGER DEGLI  ITALIANI

da http://www.caivaldagno.it/sandriementi/latragedia.htm

 
                       
     
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Joyeux Noel

una verità dimenticata dalla storia

Un film di Christian Carion. Con Diane Kruger, Benno Fürmann, Guillaume Canet, Gary Lewis, Dany Boon..Titolo originale Joyeux Noël-2006.

Notte della Vigilia di Natale una voce, dolce e melodiosa, si eleva sull'orrore della guerra, i soldati escono dalle trincee e festeggiano insieme, fraternizzando e scambiandosi doni. Ora che il nemico è un uomo, con un volto ed una storia, con la foto della moglie nel portafoglio è difficile pensare di ricominciare a spararsi addosso, impossibile uccidere coloro che per un momento sono stati tuoi fratelli. Questo episodio, realmente accaduto nel 1914, viene proposto da Christian Carion in un film asciutto e commovente, dov'è la forza della storia più che l'impianto delle immagini a colpire il cuore degli spettatori. Un mondo lontano anni luce da quello dei generali che hanno deciso del loro destino. Elisa Giulidori

ndr: La musica apre il film con il melodramma interrotto e lo chiude quando il treno dei "ribelli" tedeschi, "graziato" dal principe ereditario, viene spedito a morire in Russia. Aggiungo alcune sbavature (e/o ingenuità del "consulente" bellico) e, come sottolinea anche la Giulidori sopra, la forzata doppiatura e aggiungo io un vescovo "inglese" (a me sembra anglicano e mi sembra strano che scozzesi cattolici si pieghino ad ascoltare l'ordinario militare anglicano celebrar messa). Ai cappellani italiani (sottomessi a Papa Benedetto XIV contrario alla guerra) non sarebbe stato concesso di riprogrammare i soldati all’odio per il nemico. Altra sbavatura la consegna delle lettere dei tedeschi da parte dell'Ufficiale Francese al servizio segreto. Forse non poteva far altrimenti se non distruggerle a quel punto ma a suo discarico la sudditanza psicologica dal padre comandante la Divisione. Un errore, non filmico ma forse voluto del soggettista, sicuramente aver spedito un ufficiale Ebreo (comunista) tedesco sul fronte russo dove se va bene fa comunella coi rivoluzionari (se sopravvive). Non c'era quindi solo Otto Wagener ad avere il pugno duro nelle Isole ma anche Il tenente generale Friedrich Wilhelm Müller, comandante della 22a divisione di fanteria. Contro di lui gli Inglesi tentarono nel 1944 e portarono a buon fine un rapimento che si incentrò pero sulla figura del suo sostituto Il Maggior Generale Karl Heinrich Georg Kreippe promosso il 15 febbraio 1944 al comando divisione. Müller se ne era già andato e diciamo sopra della sua fine come di quella di Wagener. Nel gennaio del 1944 la sezione del Soe inglese al Cairo (East section of the British Special Operations Executive) pianificò un progetto per il rapimento di Müller. L'azione era guidata dal maggiore Patrick Leigh Fermor, uno strano personaggio proveniente dalla vita civile, archeologo, viaggiatore etc. multilinge e dal suo secondo Captain W. Stanley Moss (later author of Ill Met by Moonlight, a book made into a film of the same name), e due agenti greci. La sera del 26 aprile mentre Kreippe faceva ritorno in macchina col suo autista dal Casinò, Fermor e Moss vestiti da tedeschi improvvisarono in una strettoia un posto di blocco. Nessuna reazione (la solita non vedi le insegne del comandante cretino) da parte degli occupanti della vettura e tuttò risultò più facile alla scontata formula del "lei è prigioniero degli Inglesi" con un mitra alla gola. Questo non voleva dire nulla perché se catturati avendo vestito divisa tedesca venivano fucilati sul posto. Con Moss al volante e Fermor dietro che faceva il generale (il generale nel baule) la macchina riprese il suo viaggio. Quale soldato tedesco avrebbe mai osato fermare l'auto del generale di divisione Karl Kreipe? E infatti la limousine filò dritta lungo la costa di Creta attraverso 22 posti di blocco, mentre tutti si affrettavano a spostare i cavalli di frisia, e il generale salutava burbero i suoi uomini. Il generale venne fatto camminare nelel montagne verso un punto di imbarco che risultò poi controllato. Tutti i tedeschi dell'Isola si misero in caccia dei rapitori ma l'Isola è grande e ha grandi montagne. Finalmente l'appuntamento presso Rodakino per il 14 maggio ebbe esito positivo e il generale, in una notte di tempesta, venne prelevato da un vero commando e imbarcato per Marsa Matruh. DSO per i due agenti.

<<< http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/inverno.htm

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/43/kos2.htm  >>>

I'll met by Moonlight

COLPO DI MANO A CRETA 1957
Directed and Produced by Michael Powell- Emeric Pressburger Written by W. Stanley Moss (novel) Michael Powell Emeric Pressburger
Starring Dirk Bogarde, Marius Goring, David Oxley, Cyril Cusack
Music by Mikis Theodorakis

Patrick Leigh Fermor, ufficiale inglese, autore del più audace colpo di mano di tutta la Seconda guerra mondiale: Sono passati più di sessant'anni da allora ma pochi sanno chi è davvero Fermor, che oggi è ultranovantenne e vivo. Un corsaro dei nostri tempi, un gentleman meravigliosamente pazzo e sognatore, soldato e spia ma anche grande scrittore di libri di viaggio. O, se preferite, come recitava un recente reportage della Bbc, «un incrocio tra Indiana Jones, James Bond e Graham Greene». A diciott'anni, nel 1933, dopo che lo avevano buttato fuori dalla scuola per indisciplina, Leigh Fermor era partito dall'Olanda per attraversare a piedi tutta l'Europa fino a Istanbul, con 15 sterline in tasca e le Odi di Orazio nello zaino. A vent'anni militava con la cavalleria greca in rivolta contro la monarchia, riuscendo pure a vivere una romantica storia d'amore con una principessa romena. A quasi 30 fu arruolato come maggiore nei servizi segreti inglesi e si fece paracadutare a Creta dove guidò la lotta partigiana contro i tedeschi.

il racconto di Fermor http://www.adelphiana.it/pdf/Fermor.pdf 

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1860 - I mille di Garibaldi

è un film di Alessandro Blasetti del 1934, con Giuseppe Gulino, Aida Bellia, Gianfranco Giachetti, Mario Ferrari, Maria Denis, Ugo Gracci, Vasco Creti, Totò Majorana, Otello Toso, Laura Nucci. Sceneggiatura Gino Mazzucchi, Emilio Cecchi, A.Blasetti  FOTOGRAFIA: Anchise Brizzi, Giulio De Luca Il Film venne rieditato nel 1951 togliendo il finale fascista.

Qui sono mandato da Erode a Pilato -scriveva Francesco Crispi all'amico Rosolino Pilo - e temo anch'io che nulla ne uscirà". Poi lasciata Torino, si trasferì a Genova, per essere più vicino al comitato d'azione. Persuaso che per ottenere aiuti dall'esterno bisognava prima accendere l'esca in Sicilia, esortò il Pilo a recarsi nell'isola per farvi scoppiare la rivoluzione. Il Pilo, che era impaziente d'agire, non fu sordo al consiglio, ma prima di partire, spronato dal Crispi, scrisse una lettera a GARIBALDI a Caprera (22 febbraio 1860), scongiurandolo ad aiutare e capitanare l'impresa. "E' tempo - terminava la lettera - che, voi non veniate meno all'Italia; dai vostri ultimi scritti indirizzati agli italiani ho visto che voi siete convinto che non resta agli italiani se non l'armarsi, e l'audacia e la fermezza di propositi per liberarsi dagli stranieri, che tuttavia baldanzosi stanno nella penisola. Generale, voi potete, aiutando con i mezzi che si sono raccolti con il vostro nome, fare che l'Italia non rimanga, dalla volpina diplomazia sacrificata e smembrata per altri lunghi anni; apprestateci vi prego, quanto di sopra vi ho richiesto in nome dei buoni di Sicilia, e state certo che riusciremo a mettere in fiamme tutto il mezzogiorno d'Italia al grido dell'Unità e Libertà. Voi, generale, capitanerete militarmente il paese e così avrete garanzia che non si cambierà nulla dal convenuto programma, che solo può riunire tutti gli elementi d'azione, e così solamente l'Italia sarà".
GARIBALDI rispose a Pilo il 15 marzo: "Intendetevi con il BERTANI e con la Direzione di Milano per avere quante armi e mezzi sia possibile. In caso d'azione convincetevi che il programma è: Italia e Vittorio Emanuele. Io non respingo qualunque impresa per azzardata che sia, ove si tratti di combattere i nemici del nostro paese. Però al momento presente non credo opportuno un moto rivoluzionario in nessuna parte d'Italia, a meno che non fosse con non poca probabilità di successo. Oggi la causa del paese è nelle mani dei "faccendieri" politici che tutto vogliono sciogliere con trattative diplomatiche; bisogna aspettare che il popolo italiano conosca l'inutilità delle mene di quei  "dottrinari". Allora verrà il momento d'agire. Oggi saremmo biasimati dalla gran maggioranza. Fate conoscere questa mia opinione ai vostri concittadini che per ora lavorino a prepararsi a tutt'oltranza. Io spero che il momento favorevole non tarderà a comparire".
(Crispi, I Mille pp.118-19 - a cura Palamenghi-Crispi, Milano 1927).http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri89.htm
Da Wikipedia - Accompagnato da Giovanni Corraro, anch'egli mazziniano, Pilo giunse nel messinese e prese immediatamente contatti con gli esponenti delle famiglie più importanti. In questo modo egli si assicurò l'appoggio dei latifondisti. I baroni, infatti, una volta sbarcato il corpo di spedizione, avrebbero rese disponibili le bande che erano al loro servizio, i cosiddetti picciotti. A Palermo, il 4 aprile, si accese la fiamma della rivolta con un episodio, subito represso, che ebbe tra i protagonisti, sul campo, Francesco Riso e, lontano dalla scena, Crispi, che coordinò l'azione dei rivoltosi da Genova. Nonostante il fallimento, l'accaduto diede il via ad una serie di manifestazioni ed insurrezioni tenute in vita dalla famosa marcia di Pilo da Messina a Piana dei Greci, fra il 10 ed il 20 aprile. A coloro che incontrava lungo il percorso Pilo annunciava di tenersi pronti "…che verrà Garibaldi". La notizia della sollevazione fu confermata sul continente da un telegramma cifrato inoltrato da Nicola Fabrizi il 27 aprile. Il contenuto del messaggio, non  eccessivamente incoraggiante, accrebbe le incertezze di Garibaldi tanto da indurlo a rinunciare all'idea di una spedizione. Tale fu la delusione tra i sostenitori dell'impresa, che Crispi, che aveva decodificato il telegramma, sostenendo di aver commesso un errore, ne fornì una nuova versione. Quest'ultima, molto probabilmente falsificata, convinse Garibaldi ad intraprendere la spedizione.
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AGORA'

“Gott mit uns”

“Dio con noi”

Agorà di Alejandro Amenabar con: Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Bahrom, Michael Lonsdale, Homayoun Ershadi (2009) esce finalmente in Italia a quasi un anno dalla sua presentazione al Festival di Cannes e con imbarazzante ritardo rispetto al resto d’Europa. Agorà, opera sulla vicenda quasi sconosciuta di Ipazia di Alessandria, viene osteggiato dai circoli cattolici (e non accettato da nessun distributore) ma rilasciato dopo un forte tam tam in rete nel 2010. «Voi non mettete in discussione ciò in cui credete», dirà prima di essere denudata e fatta a pezzi.

Charles W. Mitchell

Il messaggio è chiaro. Ma il film, malgrado le inquadrature “cosmiche” e le sontuose scenografie, resta confuso, intellettualistico e hollywoodiano insieme. Coraggioso, forse. Ma disinvolto, irrisolto e indigesto. F. Ferzetti il  Messaggero 

Agorà racconta la storia vera di Ipazia di Alessandria, filosofa e scienziata pagana del 5° secolo dopo cristo, trucidata barbaramente dai Monaci cristiani. Ad istigarli fu il vescovo Cirillo, poi fatto santo nel 1882. Il Film descrive il modo in cui il Cristianesimo ha preso piede, schiacciando violentemente pagani ed ebrei, predandone i beni e cancellandone la cultura. Poco prima della morte di Ipazia fu infatti distrutta dai cristiani la Biblioteca di Alessandria, una delle sette meraviglie dell’antichità, e gli ebrei della città furono massacrati ed esiliati. Dopo sei mesi di mobilitazione su facebook e per le strade, e la raccolta di 10.000 firme, finalmente Agorà ha trovato distribuzione in Italia, grazie alla Mikado. Caso vuole che il mandante dell’assassinio di Ipazia, San Cirillo di Alessandria il cui motto era  (che in tedesco suona come “Gott mit uns”), sia particolarmente stimato dal tedesco Ratzinger che nell'omelia in rete la ignora proprio. Mario Cirillo il fendente

In più d'una occasione Teodosio si astenne dal reprimere gli atti violenti compiuti ora dai Cristiani contro i più importanti luoghi di culto pagani. La distruzione dell'enorme Serapeo di Alessandria e della sua famosa biblioteca ad opera di una setta di fanatici, avvenuta all'incirca nell'anno 392 d.c. e descritta trionfalmente nei minimi dettagli dagli esultanti cronisti cristiani dell'epoca, fu solo il più spettacolare di una lunga serie di episodi simili. Infatti la distruzione del più imponente tempio di Alessandria incoraggiò le più zelanti comunità Cristiane delle altre regioni dell'impero, spesso mobilitate dai vescovi del posto. Il deciso mutamento della politica religiosa di Teodosio, che ebbe la sua maggiore manifestazione nei cosiddetti "Decreti Teodosiani", fu in gran parte dovuta all'influenza di Ambrogio (Sant’), vescovo di Milano. Se la religiosità di Teodosio fosse o meno genuina non è dato sapere. Vale la pena di ricordare che nel 390 Ambrogio aveva scomunicato Teodosio, reo di aver ordinato il massacro di migliaia di abitanti di Thessalonica (Salonicco), per ritorsione contro l'uccisione del governatore militare della città, e che, a seguito della scomunica, Teodosio era stato costretto a una penitenza durata diversi mesi. In buona sostanza i decreti di Teodosio furono emanati in risposta alle molte petizioni indirizzategli da vari gruppi di Cristiani militanti di tutto l'impero. Si narra che il vescovo Ambrogio pronunciò l'orazione pubblica al funerale di Teodosio. Nel 393 anche i Giochi Olimpici, visti come il resto di una festa pagana,furono soppressi. Verranno ripresi solo nel 1896, oltre 1500 anni dopo. Si chiudeva un’era.

 

Scrisse  Giovanni, vescovo cristiano di Nikiu: "E tutte le persone circondarono il patriarca Cirillo e lo chiamarono 'il nuovo Teofilo' perché aveva distrutto gli ultimi resti dell'idolatria nella città". (Fu lui nel 391 a guidare  personalmente i cristiani all'assalto del tempio di Serapide cui era seguito l'incendio della Biblioteca di Alessandria).

http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=2263&biografia=Ipazia+di+Alessandria

 

Cirillo, il vescovo di Alessandria mandante dell'assassinio di Ipazia (fatto Santo e Dottore della Chiesa nel 1882 per la sua teologia dell'Incarnazione in cui difendeva la natura divina di Cristo e la verginità della Madonna) è fra i preferiti di Ratzinger. L'Omelia di Benedetto XVI su Cirillo http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2007/

documents/hf_ben-xvi_aud_20071003_it.html 

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IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI

Anno 1956
Regia Michael Anderson
Soggetto Jules Verne - Sceneggiatura James Poe, John Farrow, S.J. Perelman
Produttore K. McClory, W.Cameron Menzies, Mike Todd
Fotografia Lionel Lindon - Montaggio Gene Ruggiero, Howard Epstein - Musiche Victor Young
Scenografia J. W. Sullivan, K. Adam, R. J. Dowd

Interpreti e personaggi
David Niven: Phileas Fogg
Cantinflas: Passepartout
Robert Newton: Mr. Fix
Shirley MacLaine: Principessa Aouda
Charles Boyer: Monsieur Gasse
Noel Coward: Hesketh-Baggott
Fernandel: Vetturino
Luis Miguel Dominguin: Torero
Gilbert Roland: Achmed Abdullah
Cesar Romero: Accolito di Achmed Abdullah
Peter Lorre: Steward
George Raft: Buttafuori del Saloon
Marlene Dietrich: Padrona del Saloon
John Carradine: Col. Proctor Stamp
Frank Sinatra: Pianista del Saloon
Trevor Howard: Denis Fallentin
John Mills: Conducente della carrozza
Hermione Gingold: signora sportiva
Glynis Johns: Assistente sportiva
Charles Coburn: impiegato Steamship co.
Buster Keaton: conduttore del treno


http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri83.htm

Londra, 2 ottobre 1872. Phileas Fogg è un uomo ricco, riservato, celibe e con abitudini regolari. Non lascia mai trasparire nessuna emozione ed è estremamente matematico e silenzioso. La fonte del suo denaro è sconosciuta ed egli vive, pur senza sfarzo, una vita molto metodica. Licenzia il suo servitore, James Forster, per avergli portato l'acqua per radersi più fredda di due gradi ed assume come rimpiazzo Passepartout, un francese intorno alla trentina, in gamba e affettuoso verso il padrone. Più tardi al Reform Club, di cui Fogg è socio e che ogni giorno raggiunge a piedi facendo sempre lo stesso numero di passi, si fa coinvolgere insieme ad altri quattro membri in una discussione riguardo ad un articolo del Daily Telegraph, il quale afferma che grazie all'apertura di una nuova linea ferroviaria in India, è ora possibile viaggiare intorno al mondo in 80 giorni.
Certainly," returned Ralph. "I agree with Mr. Fogg. The world has grown smaller, since a man can now go round it ten times more quickly than a hundred years ago. And that is why the search for this thief will be more likely to succeed."
"And also why the thief can get away more easily."
"Be so good as to play, Mr. Stuart," said Phileas Fogg.
But the incredulous Stuart was not convinced, and when the hand was finished, said eagerly: "You have a strange way, Ralph, of proving that the world has grown smaller. So, because you can go round it in three months--"
"In eighty days," interrupted Phileas Fogg.
"That is true, gentlemen," added John Sullivan. "Only eighty days, now that the section between Rothal and Allahabad, on the Great Indian Peninsula Railway, has been opened. Here is the estimate made by the Daily Telegraph:
From London to Suez via M.Cenis and Brindisi, by rail and steamboats .. 7 days
From Suez to Bombay, by steamer ...    13 days
From Bombay to Calcutta, by rail .....   3 "
From Calcutta to Hong Kong, by steamer ....13 "
From Hong Kong to Yokohama (Japan), by steamer .. 6 "
From Yokohama to San Francisco, by steamer .22 "
From San Francisco to New York, by rail .... 7 "
From New York to London, by steamer and rail 9 "
---- Total ........................................... 80 days.

Fogg accetta quindi di scommettere alla pari 20.000 sterline contro i suoi 4 compagni di club, ciascuno dei quali mette in palio 4.000 sterline, somma che riceverà se riuscirà a completare il giro del mondo in 80 giorni. Parte immediatamente la sera stessa portando con sé il suo nuovo servitore e una sola grande borsa in cui ripone 20.000 sterline per le necessità del viaggio. Lascia il club in treno alle 20:45 del 2 ottobre per farci obbligatoriamente ritorno alla stessa ora, al Reform Club, 80 giorni più tardi, cioè sabato 21 dicembre
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Scelte Del Cuore (Choices of the Heart: the Margaret Sanger Story)
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Cast: Dana Delany, Henry Czerny, Rod Steiger, Julie Khaner, Tom Mccamus, Jason Priestley, Kenneth Welsh
RegiaPaul Shapiro
SceneggiaturaMark Dorff

Trama
Nella New York del 1914, i crociati del moralismo fanno valere le loro leggi su tutto quello che ritengono "osceno". A farne le spese sono soprattutto le donne. Margaret Sanger lavora come balia nelle periferie più povere e lotta contro questa cultura maschilista ed ignorante. I moralisti, guidati dal formidabile Anthony Comstock, sono determinati a porre fine alla sua campagna, minacciando di mandarla in prigione. Margaret è costretta a separarsi dal marito e dai tre figli e a lasciare la città. Ma Margaret non è più sola. Storia romanzata della prima parte della vicenda Sanger che nel prosieguo avrà molte più opposizioni e contestazioni fino a quando il suo operato venne equiparato a una selezione genetica e razziale, di cui ancora oggi si discute 

  http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/scorcidonna.htm  
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War Horse (2011) diretto da Steven Spielberg è interpretato da David Thewlis, Benedict Cumberbatch, Jeremy Irvine, Emily Watson, Tom Hiddleston e David Kross. War Horse è tratto da un romanzo per ragazzi scritto da Michael Morpurgo e pubblicato nel 1982 da Kaye & Ward. Il libro è ambientato durante la prima guerra mondiale e narra di Joey, il cavallo di un ragazzo di nome Albert, che viene venduto e attraversa l'Europa in conflitto, cambiando la vita a chi incontra. "War Horse parla dei sacrifici che si compiono per amore - i sacrifici di un ragazzo in tempo di guerra che cerca strenuamente di ritrovare il suo cavallo, e i sacrifici di un cavallo che lotta per la sopravvivenza in un periodo buio della storia. Nonostante la separazione, i loro destini restano sempre intrecciati.. S. Spielberg
http://www.greatwardifferent.com/Great_War/Animals_at_War/Animals_at_War_00.htm   
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/bellicagb.htm il monumento agli animeli 

http://digilander.libero.it/trombealvento/pimmagini/matania.htm  la riconoscenza per il cavallo

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da Film Tv:  La storia vera del famoso scienziato Wernher von Braun, tedesco perseguitato dalle S.S., che alla fine della guerra si trasferì negli Stati Uniti, importando anche il suo sogno di raggiungere lo spazio. Ci riuscì il 31 gennaio 1958 quando in soli tre mesi mise in orbita il primo satellite artificiale Usa, dando il via al programma spaziale americano. Il ruolo di Von Braun fu importante anche perché già nel 1952 presentò i primi progetti per l’esplorazione di Marte e per una stazione spaziale orbitante.
Film biografico che ha il pregio di raccontare la carriera di Von Braun, ma che per quieto vivere evita di avvalorare la pesante partecipazione dello scienziato alle imprese naziste (ndr)
The film covers his life from his early days in Germany, through Peenemünde, up until his work with the U.S. Army, NASA, and the American space program. The life story of the famed rocket scientist Dr. Wernher von Braun, one of the most brilliant and controversial figures of the space age. Dr. von Braun literally pioneered man's adventure into space through his rocket experiments; his was the brain behind the V-2 rockets which blasted London in World War II; his was also the brain which led America into the development and the launching of space satellites. Written by alfiehitchie 
Trama completa e falsamente storica  http://www.tcm.com/tcmdb/title/27789/I-Aim-at-the-Stars/ 

Un film di J. Lee Thompson del 1960. Con Herbert Lom, Curd Jürgens, Victoria Shaw, Gia Scala

Scritto da Jay Dratler George  Froeschel H.W. John Udo Wolter
Titolo originale I Aim at the Stars. La storia di Wernher Von Braun
The film's original British title  was simply Wernher von Braun. In Germany the film was titled Ich greife nach den Sternen ( "I reach for the stars").  In Italy the film was released as Alla Conquista dell'Infinito.

 

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/atomicaihitler1.htm

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 “Tripoli” (in Italia “I conquistatori della Sirte”) film del 1950 diretto da Will Price. Cast: Maureen O'Hara, John Payne (as marine lieutenant O'Bannon), Howard Da Silva, Lowell Gilmore.

 Questa guerra degli inizi dell'800 è nota anche come First Barbary War per i pirati berberi che infestavano all'epoca le coste settentrionali dell'Africa (con basi ad Algeri e Tipoli) rendendo così insicura la navigazione nel Mediterraneo. Sotto la guida del fratello del loro sovrano, i pirati conquistano la città di Derna e la trasformano in una base per le loro scorrerie. Per proteggere la loro marina, gli Stati Uniti dichiarano guerra ai pirati e bloccano l'accesso alla cittadina. Ma, vista l'inefficacia del blocco, viene deciso lo sbarco di un gruppo di fucilieri. Le navi americane prima dell’indipendenza erano protette dalla madrepatria inglese che nel mediterraneo aveva una grossa concentrazione specialmente dopo la rivoluzione francese e i colpi di mano di Napoleone. Le navi Usa dovettero iniziare a pagare tributi diretti ai pascià di Algeri, Tunisi e Tripoli. Il rifiuto di Jefferson di acconsentire all'aumento dei tributi condusse alla Prima guerra barbaresca (1801-1805), in cui i marines occuparono la città di Derna.
 

This was the first time in history that the United States flag was raised in victory on foreign soil. This action was memorialized in a line from the Marines' Hymn

From the Halls of Montezuma,

To the shores of Tripoli;

We fight our country's battles

In the air, on land, and sea;

First to fight for right and freedom

And to keep our honor clean:

We are proud to claim the title

Of United States Marine.

Da non confondere con un analogo film di propaganda bellica del '42 "On the shores of Tripoli" ambientato all’epoca della II G.M. mondiale, con due attori (O'Hara, John Payne) che compaiono anche nel film di Price.

The action plays in 1805 where the United States battles the pirates  of Tripoli.  Top- of-the-bill is Maureen O'Hara as Countess D'Arneau, who is visiting Tripoli in the hope of wedding a local prince. Featuring Howard Da Silva as Captain Demetrios, leader of a band of 19th-century mercenaries who sell their loyalties to the highest bidder. After a great deal of byplay between the three stars, the action comes thick and fast as the U.S. Marines and the pirates clash. The turning point in the war came with the Battle of Derna (April–May 1805). Ex-consul William Eaton, who went by the rank of general, and US Marine First Lieutenant Presley O'Bannon led a mixed force of eight United States Marines and 500 Greeks from the island of Crete, Arab, and Berber mercenaries on a march across the desert from Alexandria, Egypt to assault and to capture the Tripolitan city of Derna.

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Finzioni e verità nel film di Spike Lee di Serena D’Arbela stralci fonte Anpi

Firenze: «In spregio alla verità il film attribuisce un ruolo decisivo nella dinamica alla strage (di S. Anna di Stazzema, n.d.r.) ad un immaginario partigiano traditore. (...) A nessuno è consentito costruire e divulgare verità diverse, insinuando storie o fantasie false ed ingiuriose, che suonano offesa alle vittime, alla memoria, alla coscienza collettiva di un popolo, alla sua storia, al suo fondamento essenziale, ovvero l’antifascismo. (...) Chiunque alteri, con indegne insinuazioni, questa verità, si pone obbiettivamente nella schiera di quanti cercano di sovvertirla e di rivedere la storia verso finalità strumentali che mirano a cancellare le colpe di una parte per ridistribuirle a tutti. E così i carnefici e le vittime si confondono tra loro, per restituire ai primi una impossibile verginità, ovvero il giudizio che “tutti” furono ugualmente colpevoli

Miracle at St. Anna - La strage di Sant’Anna di Stazzema. Durante la ritirata tedesca il 12 agosto 1944 questo paese in provincia di Lucca fu teatro di uno dei più efferati crimini nazisti. Ufficiali e soldati della 16a divisione Panzergrenadier das Fuhrer SS perpetrarono l’eccidio di 560 civili, soprattutto vecchi, donne e bambini (72 con meno di 10 anni) trucidati nei casolari dei borghi e nella piazzetta del paese davanti alla chiesa. Cadaveri e moribondi furono cosparsi di benzina e dati alle fiamme.
Il Film: Quattro graduati della 92a divisione Buffalo Soldiers (soldati neri) dopo aver guadato il fiume Serchio, senza protezione alle spalle, perdono i contatti con la loro formazione (al comando di un iroso capitano bianco). Si perdono tra le montagne della Garfagnana, intrappolati nelle vicinanze del nemico. Uno di loro, Sam (Omar Benson Miller) un buon omone naïf, trova un ragazzino ferito sotto le macerie di un casa (Angelo), lo cura e protegge. Poi i quattro militari incontrano gli abitanti di una cascina di Sant’Anna che vivono nel terrore dei tedeschi. Mentre fanno piani per raggiungere i loro compagni, irrompe nel casolare un gruppo di partigiani. Da ambo le parti si puntano le armi, per poi comprendere di avere lo stesso nemico. Il comandante è Peppi Grotta (Pierfrancesco Favino) detto Farfalla. La trama accoglie la falsa tesi che il massacro di Sant’Anna sia stato una reazione alla mancata cattura di questo Farfalla.
.... Ma fino a che punto la fantasia ha il diritto di travisare i dati storici? Se il film, come pare, è soprattutto rivolto all’America e contro le ingiustizie razziali non ancora superate, perché trasmettere immagini errate sulla realtà partigiana in Italia? Il cinema che ha il grande potere visivo di fissare e diffondere, troppo spesso riesce a trasformare la fiction in verità e simboli. Ne sappiamo qualcosa. Purtroppo molte bugie revisioniste che dilagano oggi nel nostro Paese, su carta, schermi, tv, giocando sull’impreparazione storica, spesso vengono accreditate come notizie veritiere.
(ndr: interessante questa analisi sulla quale se Serena D'Arbela fosse veramente d'accordo proporrei una retrospettiva di tutta la fiction storica italiana di regime con il mettere sul piatto da chi parte, a chi serve con che soldi viene pagata etc...etc..ma non credo che la D'Arbela accetterà mai perchè si scoprirebbero troppi altarini o scheletri nell'armadio con il finanziamento pubblico alle cosiddette opere di utilità sociale....: Si potrebbe fare anche la lista ma anche qui sarebbe lunga e finirebbe come lo scandalo della Presidenza della Regione Lazio)
Alle dirette proteste di associazioni partigiane toscane, Spike Lee ha risposto rivendicando il merito di aver fatto conoscere la Resistenza italiana negli USA, dove a differenza del maquis francese, sarebbe ignorata. A maggior ragione pensiamo che avrebbe dovuto documentarsi con rigore e ascoltare il co-sceneggiatore italiano Bruni che lo aveva messo in guardia dai passi falsi (in effetti Spike Lee sostiene che il Film l'ha pagato lui o chi per lui, la pubblicità è gratuita e se l'Anpi voleva fare un film come gli pareva lo facesse e se lo pagasse). ...
Rodolfo, il traditore, è un personaggio totalmente negativo, infame nella vendetta personale ma anche verso i compagni a cui tiene nascosto l’imminente arrivo delle truppe tedesche. Che bei ritratti! Per le altre figure, i paesani inaffidabili, i tedeschi crudeli e quelli buoni, il regista sembra rifarsi a un’ottica convenzionale d’oltre oceano. .. Che dire ancora di questo film sbagliato?
Perfino la sequenza dell’eccidio nazista nello spiazzo di Sant’Anna, sembra dettata da esigenze formali, dal “sensazionale”. Eppure è la rievocazione di una scena vera, terribile di sangue, di fuoco e di barbarie che forse si fisserà nella memoria degli spettatori americani e rinfrescherà quella degli italiani.
Patria Indipendente 26 ottobre 2008

Sulla vicenda viene girato il film dell'americano Spike Lee, tratto però da  un romanzo Usa dedicato ai soldati neri della Divisione Buffalo. L’autore del libro "Miracle at St. Anna" James McBride is an award-winning writer. His memoir, The Color of Water, the story of his mother’s life, sold over1.5 million copies and was on the New York Times bestseller list for more than two years. McBride was a staff writer for The Washington Post, People magazine, and The Boston Globe. James has written scores for several musicals and songs for Anita baker, Grover Washington Jr.,  and even the PBS television character "Barney. Intervista di Kithcart a Mc Bride

segue a

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/stragi2.htm

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Tre mesi sono passati dallo sbarco in Normandia. Il comando alleato cerca di affrettare la fine della guerra con l'operazione "Market-Garden": 35.000 paracadutisti vengono lanciati in Olanda per impadronirsi di diversi ponti sulla Mosa, sul Waal e sul Reno in successione: Eindhoven, Nimega e Arnhem e su questa direttrice lanciare un corpo corazzato britannico.

Il piano è stato ideato in fretta e furia da Montgomery, il quale spera di costringere Eisenhower ad abbandonare la strategia dell’avanzata a ventaglio per adottare quella del colpo concentrato e risolutore. Scatta l’operazione (17/9) supportata da oltre mille aerei da lancio e 478 alianti. Il terreno è difficile perche solcato da grandi fiumi e canali che li collegano. I fiumi in un paese come l’Olanda scorrono entro argini perché la terra è bassa e molti percorsi sono proprio su argine, una specie di tiro a segno da baraccone in formato 1/1. La zona non è molto presidiata dai tedeschi ma il compito per loro è facilitato anche dal fatto che si stanno ricostituendo li alcune divisioni corazzate. L’operazione viene attuata dalla 1à armata aviotrasportata. la 101à divisione paracadutisti USA (gen. Maxwell Taylor) a nord di Eindhoven e la 82à divisione paracadutisti USA presso Grave, a sud di Nimega, con il compito di occupare la città e due grandi ponti sulla Mosa e sul Waal. Sull’ultimo obiettivo i parà inglesi che raggiungono il ponte interrotto dopo una lunga marcia per il lancio sbagliato. La 101à divisione USA sbarca senza danni, occupa Eindhoven e conquista i ponti sui canali Wilhelmina e Zuiter Willemsvaart. L’82à occupa il ponte di Grave sulla Mosa, ma non il ponte sul Waal a Nimega, a causa di un violento contrattacco tedesco. Quando 18 settembre il XXX corpo inglese si congiunge con la 101à divisione americana ai tedeschi viene il dubbio che si tratti di una operazione in grande stile, anche perché ha recuperato da un aliante tutto il piano. Qualcuno però non crede, vedendo gli errori già commessi dagli alleati che si tratti di un vero piano ma del suo falso per farli allontanare dai veri obiettivi. Il 19 il XXX corpo raggiunge gli uomini della 82° e da supporto a questa per prendere il 20 il ponte sul Waal. Ad Arnhem, il 21 settembre, i parà britannici che difendono il ponte vengono sopraffatti: il resto della 1à divisione inglese forma un perimetro difensivo sulla riva settentrionale del Reno, a ovest di Oosterbeek, dove si appresta a resistere. Il 26 settembre, dopo tre giorni di aspri combattimenti, circa 2200 degli oltre 10.000 uomini della 1à riescono a mettersi in salvo ripassando il Reno. Montgomery non metterà più bocca nei piani di Eisenhower. Quell'ultimo ponte (1977) A Bridge Too Far, USA 1977 Regia di Richard Attenborough Con Sean Connery, Michael Caine, Gene Hackman, James Caan, Liv Ullmann

la linea rosa l'attacco del XXX corpo corazzato inglese

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In Darkness (W ciemności) è un film del 2011 diretto da Agnieszka Holland.

nel 1978 lo Yad Vashem riconobbe Leopold Socha Giusto tra le nazioni. Socha morì nel 1946 tentando di salvare sua figlia dall'essere investita da un mezzo militare russo. Durante il funerale qualcuno disse: Questa è la punizione per aver aiutato gli ebrei.

In Darkness, film che non a caso esce in Italia a ridosso del Giorno della Memoria Agnieszka Holland allude sia alle tenebre del Male, ovvero alla tragedia dell'Olocausto; sia all'oscurità dei labirinti fognati della cittadina di Lvov dove nel 1948 si nasconde per 14 mesi un piccolo gruppo di ebrei del ghetto in cerca di scampo dai nazisti. Li scova Leopold Socha, un operaio che arrotonda il salario rubacchiando qua e là, il quale dapprima offre aiuto in cambio di denaro, poi siccome di fondo è un brav'uomo si coinvolge nel loro dramma, rischiando non poco per proteggerli e salvarli. » Alessandra Levantesi La Stampa

Olek Mincer - Il cuore di Leopoli
«Forse è l’ultimo ebreo a cui riconoscono tali onori», sento dire da qualcuno al funerale. E io penso a tutto il veleno antisemita stillato durante le campagne presidenziali negli anni precedenti, perché accusa di essere ebrei poteva, secondo alcuni, far perdere i voti all’avversario. Penso a mio padre con cui due anni prima, mi ero accomiatato in quello stesso cimitero, al nonno, anche lui, come Edelman, del Bund e seppellito qui, alla mamma lontana da casa, in mezzo a persone estranee, ai miei a Roma – e anche al provino che mi attende fra qualche giorno. So già di che si tratta. Una storia accaduta veramente durante la guerra a Leopoli. Un gruppo di ebrei salvatisi nelle fogne (costruite da prigionieri italiani della Prima guerra mondiale, Leopoli a quel tempo era austriaca) da un operaio polacco. Non ho idea per quale ruolo sia il mio casting. Sono un ebreo nato a Leopoli e faccio l’attore, forse ho le carte in regola. Se potessi parlare con papà e mamma della loro città sentire la loro cadenza!, invece mi dovrò affidare ai miei ricordi d’infanzia – non di Leopoli però, ero troppo piccolo, ma di un bambino vissuto in una famiglia dove aleggiavano sempre i racconti e la nostalgia per la città perduta. Debbo fare il provino per la parte di Mundek il protagonista, so benissimo che farò un ruolo minore, ma per ora studio la parte...
Interpreterà poi Szlomo Landsberg  http://www.youtube.com/watch?v=x-6hbfrppZc ( recita anche in "La passione di Mel Gibson"))

 

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11 SETTEMBRE 1683

Anno 2012 Regia Renzo Martinelli
Sceneggiatura Valerio Massimo Manfredi, Renzo Martinelli
Produttore Alessandro Leone Casa di produzione Rai Cinema, Martinelli Film Company International, Agresywna Banda
Fotografia Fabio Cianchetti - Musiche Roberto Cacciapaglia - Scenografia Rossella Guarna
F. Murray Abraham: Marco d'Aviano
Enrico Lo Verso: Kara Mustafa
Alicja Bachleda: Eleonora Maria Giuseppina d'Austria
Jerzy Skolimowski: Giovanni III di Polonia
Piotr Adamczyk: Leopoldo I d'Asburgo
Cristina Serafini: Rosa Cristofori
Antonio Cupo: Carlo V di Lorena
Yorgo Voyagis: Abu'l
Daniel Olbrychski: Marcin Kazimierz Kątski
Borys Szyc: Mikołaj Sieniawski
Andrzej Seweryn: Jan Andrzej Morsztyn
Krzysztof Kwiatkowski: Giovanni Giorgio III di Sassonia
Marius Chivu: Cosma
Gianni Musy: Carlo Cristofori
Giorgio Lupano: Ernst Rüdiger von Starhemberg
Matteo Branciamore: Eugenio di Savoia

Marzia Gandolfi My Movies
Perché in un tempo (il nostro) in cui i simboli religiosi sono imbracciati dagli estremismi politici per giustificare l'azione armata in ogni parte del mondo è necessario che la riflessione artistica colga e comprenda le sfumature. E invece. Undici settembre 1683 è incapace di confrontarsi con le complessità delle implicazioni storico-culturali, esibendo un manicheismo spavaldo che preclude allo spettatore qualsiasi possibilità di comprendere e di comprendere l'altro da sé. Sia inteso, Martinelli riferisce di fatti storici realmente accaduti e 'documenta' la penetrazione turca in Europa, che nel 1683 si era spinta fino a Belgrado minacciando di sostituire il dio della Bibbia col dio del Corano. Ma è come questi eventi vengono rappresentati e trattati a lasciare perplessi

Parto dalla frase di Marc Bloch che apre il film e che se ce ne fosse bisogno smentisce molte delle critiche negative, di cui Martinelli sembra fare collezione, che recita esattamente così "L’ignoranza del presente nasce fatalmente dall’incomprensione del passato". Ora che ci siano incomprensioni del passato in tutti i campi è fuor di dubbio, e i nostri critici ne sono un esempio: il mondo vive di incomprensioni e l’ignoranza di oggi ne è il più pallido esempio. Poi come farebbe un critico ci si salva sempre scaricando la colpa su chi comanda e su chi fa tendenza o cultura per i guai che ci assillano.
Ma Bloch prosegue anche con "Ci sono due modi di essere imparziali: quello dello studioso e quello del giudice. Essi hanno una radice comune: l'onesta sottomissione alla verità... Eppure ad un certo punto le loro strade divergono. Quando uno studioso ha osservato e spiegato, ha concluso il suo compito. Al giudice tocca ancora di dare la sua sentenza. facendo tacere ogni simpatia personale. Egli la pronuncia secondo la legge? Allora si reputerà imparziale. e, infatti, lo sarà, almeno secondo la misura dei giudici. …E aggiunge:" Malauguratamente, a forza di giudicare, si finisce, quasi fatalmente, per perdere persino il gusto di spiegare. siccome le passioni del passato mescolano i loro riflessi ai preconcetti del presente, la realtà umana non è più che un quadro in bianco e nero." . Passo che può benissimo attribuirsi ai nostri critici giudici.

Con questo ultimo giudizio si chiude il cerchio perché come dice Bloch lo storico quando ha osservato e spiegato, ha concluso il suo compito e tocca al lettore comprendere. Dobbiamo notare a discapito dei critici che la comprensione è un’arte difficilmente praticabile in tutti i campi anche moderni dove al cittadino comune basterebbe la verità o i fatti, fatti che vengono regolarmente distorti. Non sarà sfuggito sempre ai critici la manipolazione recente della biografia di Olivetti che tanti entusiasmi e sponsor ha suscitato. C’è solo l’imbarazzo della scelta se si vuole scegliere un film “storico” massacrato che passa per i media se non per il grande schermo. E’ sempre di parte e di parti ben specifiche poiché è soggetto alla variabile eterna del denaro e delle ideologie politiche. Non sarebbe diversamente per i critici se questi dovessero essere pagati dal comune spettatore e non dai media o dal regime coi contributi pubblici. E’ lo stesso discorso che si fa con la televisione che vive col canone di stato.
Ma torniamo al film di Martinelli che ho tardato a vedere perché dubitavo avesse avuto i fondi necessari, alla americana per fare un film del genere. Ha usato o costretto ad usare logori trucchi che il critico intelligente e scaltro ha senz’altro notato. Michele Anselmi lo ha definito su Il Secolo XIX "un polpettone barboso, stiracchiato, recitato maluccio, pieno di effetti speciali (1.400 le inquadrature digitali) che lo fanno assomigliare a un cartone animato per quanto sono primitivi, poverelli, inverosimili". L’apoteosi poi la raggiunge Marzia Gandolfi su Mymovies che si spinge a dire … Con la benedizione del MiBAC (sarebbe il Ministero dei beni artistici e culturali) e di dio (che sarebbe Rai Cinema), a rimetterci sono gli 'altri', gli arabi, già integralisti e terroristi ne “Il mercante di pietre”. Sia inteso, Martinelli riferisce di fatti storici realmente accaduti e 'documenta' la penetrazione turca in Europa, che nel 1683 si era spinta fino a Belgrado minacciando di sostituire il dio della Bibbia col dio del Corano. Marzia Gandolfi deve essere una che l’11 settembre 2001 ha brindato come hanno fatto tanti davanti ai televisori che trasmettevano il crollo delle torri gemelle. E l’ha continuato a fare per tutte le volte che è successo in Europa e in altre parti del mondo. Probabilmente è una che come donna si sente più considerata ed apprezzata in un paese arabo che occidentale. Ma non deve fidarsi di Martinelli che una bugia ce l'ha raccontata. Il Visir non aveva una moglie e un figlio ma decine di mogli e centinaia di figli. Poi il ruolo della "favorita" lo vorrebbero tutte ma anche questo è virtuale.
Eugenio di Savoia

Accertato quindi che non c’erano i soldi (è costato ca. 10.000.000 di Euro quando Avatar ne è costato ca. 300.000.000) nonostante l’elemosina un errore sicuro di Martinelli è stato di non spiegare la situazione che ha in parte portato al boicottaggio del film anche da parte di nazioni che erano entrate a pieno titolo nelle vicende. Mi riferisco alla Francia amica di Costantinopoli che non farà circolare il film in Francia, all’Inghilterra spesso alleata degli Asburgo ma su una sponda religiosa differente, dimentica che se i musulmani arrivavano a Vienna poi il resto dell’Europa veniva da se. Poi un’altra accoglienza tiepida per l’eroe della battaglia, il re Polacco che ha rovesciato le sorti di una battaglia persa in partenza checche ne dica Marco da Aviano ( http://www.padremarco.it/biografia.html ). Avrebbero ragione i polacchi a sentirsi sminuiti (Sobieski fu soprannominato dai Turchi Leone di Lehistan. Papa Innocenzo XI gli fece dono dello stocco pontificio ed una stanza gli venne dedicata nei Musei Vaticani), loro che all’’epoca costituivano il più grande regno d’Europa e l’unico baluardo anche per altre religioni che vivevano protette sotto la sua ala, come i protestanti, gli ortodossi per dirne due di poco peso. Naturalmente al risparmio il cast e le location. Come detto forse un altro difetto è impostare tutto su Padre Marco d’Aviano che bontà sua non faceva i miracoli ma intercedeva per essi. Questi e l’altro italiano presente, l’apprendista guerriero Eugenio di Savoia ( http://www.youtube.com/watch?v=CTPMEKwc808  ricevono e riceveranno onori all’estero e resteranno dei perfetti sconosciuti in Italia. Marco è sepolto al primo piano della cripta dei cappuccini di Vienna (sotto ci stanno gli imperatori) e Eugenio sta in Santo Stefano. Come si direbbe “Nemo profeta in patria” per due personaggi che anche a solo livello di conoscenza meriterebbero una enciclopedia, semmai scritta dai critici.

Da una intervista a Martinelli http://www.famigliacristiana.it/articolo/battaglia-vienna.aspx   . Non tutti gli storici, però, concordano con questa ricostruzione dei fatti.
“La missione di Karà Mustafà era quella di conquistare la mela d’oro, cioè Vienna. Dopo avrebbe marciato con le truppe su Roma: ‘Per far abbeverare il mio cavallo in piazza San Pietro’, le sue precise parole. L’obiettivo, insomma, era il cuore della cristianità. Altro che storie. L’idea era quella di trasformare la basilica di San Pietro in una moschea, così come era già accaduto a Bisanzio con Santa Sofia. Ecco perché sono rimasto molto sorpreso dal libro di Franco Cardini, che ho letto, in cui si sostiene che le truppe di Mustafà avrebbero dovuto conquistare solo una roccaforte sul Danubio e fu invece per iniziativa personale che il Gran Visir disobbedì agli ordini del Sultano. Ma quando mai… Nella rigida gerarchia ottomana del Topkapi non sarebbe stata assolutamente possibile una simile presa di posizione. Così la pensa anche Valerio Massimo Manfredi, che ha scritto con me la sceneggiatura. E del nostro stesso avviso è Paolo Mieli, espressosi in tal senso in un articolo del settembre del 2009. Cardini e gli storici musulmani sostengono una versione politically correct, che addossa a un individuo responsabilità più ampie, pensando così di favorire il dialogo tra cristiani e musulmani. Ma io credo che solo sulla verità si possa costruire”.

     
     
     
 

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