GLI  ANGELI  DI  MONS (Belgio)

o  I CAVALIERI DELL'APOCALISSE

     

Come funzionasse l’informazione in quei primi giorni di guerra s’era capito subito. I giornalisti in prima linea non c’erano e quand’anche ci fossero stati si guardavano bene dall’approfondire le azioni o di riportare le notizie evidenti e le opinioni di chichessia. Coperti e allineati come lo sono da sempre. Le bestialità copiando dagli altri, senza riscontro, iniziarono subito come nell’esempio già riportato nel sito riguardante l’assedio di Anversa del settembre 1914. L'esercito tedesco, meglio armato e tecnologicamente più avanzato, attaccò la città il 28 settembre, dopo un intenso sbarramento di artiglieria. I forti dell'anello esterno caddero uno ad uno fra il 1° e 4 ottobre

” Occupazione tedesca di Anversa in Belgio. Un giornale di Colonia fa sapere che tutte le campane della città hanno suonato all'unisono per festeggiare l'avvenimento (naturalmente si trattava di quelle di Colonia). La notizia rimbalzata in Francia diventa " I preti di Anversa sono stati costretti  a suonare le campane" A Londra un altro giornale riprende " I preti che si sono rifiutati di suonare le campane sono stati cacciati" Sul giornale Italiano, che riportava la notizia di Londra avuta da Parigi che riferiva del giornale di Colonia: " I preti che si sono rifiutati di suonare le campane sono stati condannati a lavori forzati". Londra riprende la notizia italiana che diventa " I preti di Anversa sono stati impiccati a testa in giù alle campane dopo il rifiuto a suonarle". Quando si dice informazione !!!. 

 

Joyce Kilmer - Angeli di Mons  “…la morte venne volando per l’aria e arrestò il suo volo sulla scala della trincea.
Toccò le sue prede e le lasciò lì, terra alla terra.
Furtiva ne nascose i corpi nel suolo del paese che volevano liberare, e volò via”.

     

Alcuni giorni prima, forse per incoraggiare i belligeranti dell’Intesa il cui futuro sembrava nero, era comparso su un giornale londinese Evening News un articolo di Arthur Machen dal sicuro effetto: “Gli angeli di Mons”, e si riferiva a una vicenda accaduta a fine agosto. Sulle tante direttrici d’attacco dell’esercito tedesco anche Mons, capitale di un distretto minerario belga ormai a pochi passi dalla Francia e come dice il nome costruita su un monte. Qui gli inglesi erano in rotta e la situazione era disperata: ogni via di fuga pareva sbarrata. A Mons ci si può anche asserragliare, ma dopo stai sicuro che nessuno verrà più a liberarti. Si attendeva il colpo di grazia quando alle loro spalle l’unità di cavalleggeri che sbarrava loro la strada si aprì. Cavalli e cavalieri imbizzarriti lasciarono il campo, anzi scomparvero, si eclissarono dal campo di battaglia.

In fact, there were ten thousand dead German soldiers left before that salient of the English army, and consequently there was no Sedan. In Germany, a country ruled by scientific principles, the Great General Staff decided that the contemptible English must have employed shells containing an unknown gas of a poisonous nature, as no wounds were discernible on the bodies of the dead German soldiers. But the man who knew what nuts tasted like when they called themselves steak knew also that St. George had brought his Agincourt Bowmen to help the English. http://www.gutenberg.org/etext/14044  

Questo naturalmente il presunto reportage, o come qualcuno lo etichettò, di quella vicenda. Arthur Machen ovvero Arthur Llewellyn Jones, è considerato il precursore della letteratura che si ispira al tema dell’orrore cosmico, del fantasy e proprio “The Bowmen” (Gli arcieri) cita l’episodio in cui si immagina che una schiera di angeli scenda per assistere l’esercito britannico, impegnato nella battaglia di Mons, ma anche “The terror”(1917), da cui Alfred Hitchcock trasse ispirazione per il suo film “Gli uccelli**” (1963). Machen partiva già male poiché questo non era il suo mestiere e il campo dove poteva primeggiare meglio era la magia nera di cui si diceva era un cultore con Yeats e Aleister Crowley.

http://www.worldwar1.com/heritage/angel.htm  

È legato alla guerra anche il racconto del 1916 di Vicente Blasco Ibañez “I 4 Cavalieri dell'Apocalisse” tradotto in Film nel 1921 poi nel 1962 (ma sulla seconda guerra mondiale). I quattro cavalieri sono figure mitiche nominate nell'Apocalisse di Giovanni 6,1-8 e successivamente presenti nella cultura medievale che cavalcherebbero sulla terra il giorno dell'Apocalisse, segnando la fine del mondo. I loro nomi sono: "Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte".  Un po' tutte erano già realtà. Beh! non c’era molto da stare allegri

Per Machen comparve sulle teste dei tedeschi un ancestrale esercito di arcieri (Bowmen)  fantasmi traslati direttamente dal ‘400, da Agincourt. Ci mancava solo il passa parola  e il protagonismo di chi in quella bolgia voleva emergere, farsi notare. Molti ufficiali confermarono il fatto compreso un cappellano che però disse che gli era stato raccontato. In trincea  bisogna dirlo correva molto whisky. Il racconto era andato oltre lo scherzo e Machen questa volta ne temeva le conseguenze: infatti, un mese dopo la pubblicazione dell’articolo, Machen dichiarò che aveva inventato tutto. Si trattava di una suggestione collettiva. Apriti cielo ora i reduci lo confermavano come lo confermeranno gli stessi tedeschi anni dopo ma in un altro senso. Nel 1930, un certo F, Herzenwith, dirigente dello spionaggio tedesco, dichiarò che gli angeli di Mons erano delle immagini cinematografiche proiettate su nubi da alcuni aerei tedeschi, per spaventare gli inglesi. " Una lunga linea di ombre circondate da un alone luminoso": era proprio questo che in virtù dell’esplosivo e dei veleni poteva apparire addosso alle persone nelle notti di bombardamento intenso. Così  diceva invece Monelli del fronte italiano - “Guardate l'Ortigara ha cambiato colore - E fumava, gialla e negra, dai suoi mughi inceneriti, dalle buse colme di gas...- Per il Vallone dell'Agnellizza, tra fetide oscene carogne, un senso a cui non s'osa credere”

 
     

The four horsemen è un melodramma d'amore e guerra la cui azione si sposta dall'Argentina (con Julio in divisa da gaucho che balla il tango) a Parigi, dai campi di battaglia della Marna a Lourdes (con Julio che incontra l'amata Marguerite in divisa da crocerossina col marito cieco). Citazione obbligatoria: la visione dei quattro cavalieri dell'Apocalisse (Guerra, Carestia, Conquista, Morte) virata in blu e rosso. Fu un grande successo internazionale, contribuì a promuovere la Metro tra le majors e a  fare un divo di Rodolfo Valentino cui "vengono concessi momenti di Kitsch sublime che andranno a fondare, tra gli altri, l'immagine dell'amante immortale..." (Paola Cristalli). Giustamente elogiata la fotografia di John F. Seitz. Rifatto, controvoglia, da V. Minnelli nel 1962 per la MGM con Glenn Ford e ambientato nella seconda guerra mondiale.

 

     

Nessuno seppe mai spiegare cosa successe realmente e come mai la cavalleria tedesca non sferrò l’ultimo attacco andandosene, fatto sta che l’intera vicenda contribuì a sollevare il morale dei soldati inglesi che era lo scopo non dichiarato di tutti i protagonisti. Machen continuò ad essere angustiato e imbarazzato, ma gli fu assicurato, specialmente da parte del clero, che sbagliava: gli angeli-arcieri erano reali ed erano apparsi in cielo. Esprimere dubbi in proposito divenne antipatriottico

 Una scheda del film n. 53 è visibile al link http://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/indicecinema.htm

 

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