U.R.S.S. (23)

Formazione dello stato sovietico

In blu le linee dei corpi armati occidentali tesi a contenere il bolscevismo. Ogni tentativo in appoggio alle armate bianche viene a cessare dal 1921.

In oriente il Giappone tiene in piedi direttamente per un altro anno uno stato non bolscevico in Siberia.

http://wapedia.mobi/it/Cronologia_dell'Europa_orientale_dopo_la_Grande_Guerra

       

La situazione della Cina

Il movimento delle riforme, avviato da Sun Yat-sen al tempo della guerra dei Boxer,divenne più radicale, cominciando ad affermare la necessità di abbattere la dinastia imperiale con una rivoluzione repubblicana per diffondere le idee occidentali dell'autonoma nazionale, della democrazia e della giustizia sociale.
Nel 1911 l'ultimo imperatore della dinastia Manciù, Pu Yi, che aveva solo cinque anni, fu costretto ad abdicare e la Cina divenne una repubblica. Sun Yat-sen venne acclamato presidente della nuova repubblica.
La caduta dell'impero ebbe ben presto effetti devastanti per la Cina. Molte delle province dichiararono la propria indipendenza e caddero sotto la dittatura dei "signori della guerra", i governatori militari. Uno di questi generali si impadronì del potere a Pechino e trasformò la debolissima repubblica in un regime autoritario, che mise subito da parte Sun Yat-sen e il suo partito, il Kuomintang. Fra il 1913 e il 1916 una situazione di guerra civile generale si instaurò ovunque e condusse le classi contadine a subire violenze e oppressioni da parte di tutte le forze contendenti. Lo scoppio della guerra avvantaggiò il forte Giappone, che si impadronì delle posizioni occupate dalla Germania nella provincia dello Shandong, a sud di Pechino.
Al congresso di pace di Versailles (1919) le grandi potenze riunite si dimostrarono favorevoli alle richieste del Giappone di conservare il possesso dei territori occupati nello Shandong. Di fronte a questa situazione, il 4 maggio 1919 si svolse a Pechino la prima delle manifestazioni studentesche in favore dell'indipendenza della Cina. Il movimento nazionalista sorto nel nord della Cina spinse nel 1921 il Kuomintang a creare a Canton un vero e proprio governo, che si impose nelle regioni meridionali e lottò per la riunificazione del paese.  Ma la situazione di anarchia si fece sempre più grave; di essa approfittarono il Giappone e le compagnie europee che, scendendo a patti con i vari signori della guerra, cercarono di crearsi posizioni economiche e politiche di forza in vista della totale disintegrazione della Cina.  Poiché le potenze occidentali non erano disposte ad aiutare la Cina nei confronti dell'imperialismo giapponese, il Kuomintang cercò l'appoggio dell'Urss e del partito comunista cinese, che era stato fondato nel 1921 da diversi intellettuali, fra i quali Mao Tse-tung. La collaborazione fra il Kuomintang e i comunisti consentì al governo di Canton di condurre una vittoriosa offensiva verso nord, che portò nel 1926 alla parziale riconquista dell'unità nazionale.

Dopo il collasso dell'Impero Russo nella Rivoluzione d'Ottobre, il Giappone e gli Stati Uniti avevano spedito (1918) forze in Siberia per sostenere il capo dell'Armata Bianca, ammiraglio Aleksandr Kolčak contro l'Armata Rossa. Nell'intervento in Siberia, l'esercito imperiale giapponese previde inizialmente l'invio di oltre 70.000 uomini per occupare la regione fino al limite estremo occidentale del lago Bajkal ......  a fine conflitto a Tokyo fu garantito un seggio permanente al Consiglio della Società delle Nazioni, e la successiva Conferenza di Parigi confermò la cessione al Giappone dei possedimenti tedeschi di Shandong. Analogamente, le isole ex tedesche del Pacifico furono poste sotto mandato giapponese (spartizione a cui l'Italia non venne ammessa). Alla conferenza di Washington del 1922 i Giapponesi acconsentirono a ritirare le loro truppe dallo Shan-tung o Shandong e dalla Siberia. Di fatto la Manciuria ritornava però sotto il loro controllo per il tramite del dittatore locale Chang Tso-lin il quale, al soldo della finanza giapponese, ne proclamò nel 1922 l'indipendenza. http://www.rbvex.it/asiapag/manciuria.html  La sudditanza della Manciuria nei confronti del Giappone divenne pressoché totale. Nel 1931, dopo un ulteriore rafforzamento dell'ingerenza giapponese in Manciuria, un attentato provocato lungo la linea ferroviaria sud-manciuriana, presso Mukden, da un'organizzazione giapponese di estrema destra (18 settembre), offrì al Giappone il pretesto per intervenire nuovamente in Manciuria e per completare entro l'anno la conquista dell'intera area. Costretto Chang Hsüeh-liang, figlio e successore di Chang Tso-lin, a dimettersi, i Giapponesi insediarono in Manciuria, il 17 febbraio 1932, lo Stato fantoccio a capo del cui esecutivo, per conferirgli parvenza di legittimità, fu posto, col titolo di “reggente”, il principe Pu Yi, l'ultimo imperatore della deposta dinastia mancese Ch'ing nel 1911. Da qui partirono nel 1941 per invadere la restante Cina

da Wikipedia: Nel 1937 Chiang Kai-Shek venne rapito da Zhang Xueliang durante l'Incidente di Xi'an. Come condizione per la sua liberazione Chiang promise di unirsi con i comunisti per combattere i giapponesi. In risposta a questo ufficiali dell'armata del Kwantung, all'insaputa degli alti comandi a Tokyo, crearono l'Incidente del ponte Marco Polo dell'8 luglio 1937, che riuscì a provocare un conflitto tra la Repubblica Cinese e l'Impero Giapponese, la guerra Cino-Giapponese.
Nel 1939 forze giapponesi cercarono di spingersi nell'Estremo Oriente Russo dalla Manciuria, ma furono duramente sconfitte nella battaglia di Halhin Gol da una forza mista sovietica e mongola condotta da Georgy Zhukov. Questo fermò l'espansione giapponese verso nord e Giappone e Unione Sovietica mantennero una pace inquieta fino all'estate del 1945.
Nel 1941 il Giappone era in una posizione di stallo in Cina dopo l'invasione (aree rosa). Sebbene avesse occupato la maggior parte della Cina settentrionale e centrale, il Kuomintang si era ritirato nell'interno organizzando una capitale provvisoria a Chongqing mentre il Partito comunista cinese manteneva il controllo di aree base nello Shaanxi. Inoltre il controllo giapponese del nord e della Cina centrale era tenue, dato che in genere controllava le ferrovie e le città principali ma non aveva una presenza militare o amministrativa di rilievo nella vasta campagna cinese. I giapponesi scoprirono che i suoi attacchi contro l'esercito cinese in ritirata venivano arrestati dal terreno montagnoso della Cina sud occidentale, mentre i comunisti organizzavano attività di guerriglia e di sabotaggio diffuse nella Cina orientale e centrale dietro le linee del fronte.
Il Giappone sponsorizzò diversi governi fantoccio, uno dei quali diretto da Wang Jingwei. Comunque le sue politiche brutali verso la popolazione cinese, di non cedere alcun potere reale ai governi e di supportare diversi governi in competizione fra loro fallì nel renderli un'alternativa popolare al governo di Chiang. Il Giappone era anche contrario a negoziare direttamente con Chiang, né voleva tentare di creare divisioni nel fronte avversario offrendo concessioni che lo potesse rendere ai signori della guerra un'alternativa più gradevole al governo di Chiang. Sebbene il Giappone fosse profondamente impantanato in una palude la sua reazione alla situazione fu di rivolgersi ad azioni sempre più brutali e depravate, incluso l'uso di armi chimiche e biologiche contro la popolazione civile e l'uso di civili per esperimenti chimici e medici, nella speranza che il puro terrore potesse spezzare la volontà della popolazione cinese.

Questo comunque ebbe solo l'effetto di rivolgergli contro la pubblica opinione mondiale. Tentando di scoraggiare lo sforzo di guerra giapponese in Cina, gli Stati Uniti, il Regno Unito e il governo olandese in esilio, che manteneva ancora il controllo dei ricchi campi petroliferi delle Indie Orientali Olandesi (l'attuale Indonesia), interruppero la vendita di petrolio e acciaio (entrambe materie prime necessarie allo sforzo bellico) al Giappone. Il Giappone considerò ciò come un atto di aggressione, dato che senza queste risorse la sua macchina bellica si sarebbe arrestata. L'8 dicembre 1941, le forze giapponesi attaccarono i possedimenti della corona britannica di Honk Kong e Shanghai, oltre alle Filippine che all'epoca appartenevano al commonwealth statunitense; utilizzò inoltre le basi della Francia di Vichy nell'Indocina francese per invadere la Thailandia (battaglia di Prachuab Khirikhan), quindi, usando il territorio thailandese guadagnato, lanciò un assalto contro la Malesia.

Contemporaneamente, anche se tecnicamente il 7 dicembre a causa di differenze di fuso orario, aerei giapponesi imbarcati su portaerei lanciarono un massiccio attacco contro la flotta statunitense ormeggiata a Pearl Harbor.

L'impero del Sole - Empire of the Sun
Anno: 1987 Regia: Steven Spielberg
Cast: Christian Bale, John Malkovich, Miranda Richardson, Nigel Havers, Joe Pantoliano, Leslie Phillips
Il film narra le disavventure di Jamie (Jim Graham), figlio di inglesi benestanti trapiantati a Shangai, che vive in una casa lussuosa alla periferia della città, è grande appassionato di bridge, e canta nel coro della chiesa, oltre ad avere una grandissima passione per gli aeroplani. Nel 1941, però, i giapponesi invadono la Cina. La città viene occupata e poi bombardata, e Jamie e la sua famiglia sono costretti a lasciare la loro casa. Durante uno sfollamento, nel tentativo di recuperare un modellino di aereo cadutogli per terra, Jamie lascia la mano della madre e si perde tra la folla. Tornato a casa, attenderà invano il ritorno dei suoi; cercandoli per tutta la città, s'imbatterà infine in Basie, ladruncolo americano cinico e poco affidabile, che, approfittando dell'ingenuità del ragazzo, dapprima cerca di venderlo, poi, per accontentare le sue richieste, lo riaccompagna a casa, dove qualcuno sta suonando il piano. Credendo che i suoi siano tornati, Jamie e Basie entrano, ma vengono catturati dai giapponesi, che li internano in un campo di concentramento....

 

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