MONDO PICCINO

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Dennis Kucinich per la pace in Iraq: sette anni fa e domani*

17/11/2009

Di F. Allegri

Traduciamo il testo della risoluzione di guerra all'Iraq che Bush presentò 7 anni fa con accluse le contestazioni che subito oppose Dennis Kucinich. queste sono attuali anche oggi dato che si è scoperta l'inconsistenza di molte ragioni che portarono a quella guerra. In realtà Kucinich l'aveva capito subito. E non solo lui!

*Il titolo è una nostra decisione.

OTTOBRE 2002

MOZIONE RIVISTA sulla GUERRA in Iraq

06/10/2009

Di Dennis Kucinich

Cari amici,

7 anni fa la Camera dei Rappresentanti discusse la risoluzione sulla guerra all'Iraq che fu presentata dal Presidente Bush.

Io proposi l'alternativa di NON andare in guerra.

Analizzai la proposta di Bush, paragrafo dopo paragrafo, e indicai i "Punti Chiave" che usai contro il voto congressuale a favore della guerra.

Diffusi le analisi aggiunte, personalmente, ad oltre 200 membri del Congresso dal 2 Ottobre, 2002 fino al 10 Ottobre, 2002 quando il voto si verificò.

Quando sentite la gente dire: "Se soltanto avessimo saputo allora quello che sappiamo ora", ricordate, qualcuno sapeva del falso caso per la guerra contro l'Iraq.

E se da allora tanti oggi sanno che non avremmo dovuto andare in guerra contro l'Iraq, perché stiamo ancora laggiù?

Per favore leggete questa analisi e ditemi cosa pensate.

Grazie.

P.S. - Le clausole "Considerando" erano quelle della Risoluzione di Guerra all'Iraq di Bush del 2003. Il "Punto chiave" è il mio commento.

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Analisi della Risoluzione Allegata sull'Iraq

Di Dennis J. Kucinich

2 Ottobre, 2002

Considerando che nel 1990 in risposta alla guerra di aggressione e all'occupazione illegale dell'Iraq sul Kuwait, gli USA forgiarono una coalizione di nazioni per liberare il Kuwait e il suo popolo per difendere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e rafforzare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU relative all'Iraq;

PUNTO CHIAVE: Nella guerra del Golfo ci fu una coalizione internazionale. Il sostegno mondiale fu per liberare il Kuwait. Non c'è tale sostegno per invadere l'Iraq.

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Considerando che dopo la liberazione del Kuwait del 1991, l'Iraq fece un accordo di cessate il fuoco sponsorizzato dall'ONU in conformità del quale accettò inequivocabilmente, tra le altre cose, di eliminare i suoi programmi sulle armi nucleari, biologiche e chimiche e i mezzi per spedirli e svilupparli, e chiudere il suo sostegno al terrorismo internazionale;

Considerando che gli sforzi degli ispettori internazionali sulle armi, dei servizi segreti degli Stati Uniti e dei disertori iracheni condussero alla scoperta che l'Iraq aveva grosse riserve di armi chimiche, un programma di armi biologiche su larga scala e che l'Iraq aveva un programma di sviluppo avanzato di armi nucleari che era più vicino a produrre tale arma di quanto i rapporti dei servizi avessero indicato in precedenza;

PUNTO CHIAVE: Una squadra di ispettori ONU identificò e distrusse quasi tutte le armi. Un ispettore capo, S. Ritter, disse che lui credeva che quasi tutte le altre armi non trovate fossero state distrutte nella Guerra del Golfo.

Inoltre, secondo un rapporto pubblicato sul Washington Post, la Central intelligence Agency non è in grado di fare un rapporto accurato sulla capacità WMD dell'Iraq.

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Considerando che l'Iraq, in diretta e flagrante violazione del cessate il fuoco, tentò di ostacolare gli sforzi degli ispettori di identificare e distruggere le riserve di armi di distruzione di massa irachene e le capacita di svilupparle, i quali alla fine hanno portato al ritiro degli ispettori dall'Iraq del 31 Ottobre, 1998;

PUNTO CHIAVE: Gli inganni iracheni fallirono sempre. Gli ispettori capirono sempre quello che faceva l'Iraq.

Furono gli USA che si ritirarono dalle ispezioni nel 1998. E poi gli USA lanciarono un attacco con un missile cruise contro l'Iraq 48 ore dopo il ritiro degli ispettori.

Per anticipare un colpo militare, gli USA ostacolano ancora (parola dell'amministrazione) le ispezioni sulle armi.

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Considerando che nel 1998 il Congresso concluse che la continuazione dei programmi per armi di distruzione di massa dell'Iraq minacciava interessi vitali USA e la pace e la sicurezza internazionale e dichiarò che l'Iraq era in "rottura materiale e inaccettabile dei suoi obblighi internazionali" per esortare il Presidente "a fare azioni appropriate, secondo la Costituzione e le leggi rilevanti degli USA, per convincere l'Iraq a conformarsi ai suoi obblighi internazionali " (Legge Pubblica 105-235);

Considerando che l'Iraq pone una minaccia continua alla sicurezza nazionale USA e alla pace e alla sicurezza internazionale nella regione del Golfo Persico e resta nell'illegalità materiale e inaccettabile dei suoi obblighi internazionali, tra le altre cose, continuando a possedere e sviluppare una capacità di armamenti chimici e biologici in modo significativo, cercando attivamente di realizzare armi nucleari, e sostenendo e ospitando organizzazioni terroriste;

PUNTO CHIAVE: Non c'è prova che l'Iraq rappresenti una minaccia imminente e immediata per gli USA. Una minaccia "continua" non costituisce una causa sufficiente per la guerra.

L'Amministrazione ha rifiutato di fornire al Congresso notizie credibili che provino che l'Iraq è una seria minaccia per gli USA e che continua a possedere e sviluppare armi chimiche, biologiche e nucleari.

Inoltre non c'è notizia credibile che connette l'Iraq ad Al Qaida e al 11/09.

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Considerando che l'Iraq persiste a violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU continuando ad impegnarsi nella repressione brutale della sua popolazione civile e così minaccia la pace internazionale e la sicurezza nella regione, rifiutando di rilasciare, rimpatriare, o motivare il perché cittadini non iracheni siano detenuti ingiustamente in Iraq, incluso un soldato di leva, e dimenticando di restituire la proprietà ingiustamente confiscata dall'Iraq in Kuwait;

PUNTO CHIAVE: Tale linguaggio è così largo che permetterebbe al Presidente di ordinare un attacco all'Iraq persino quando non ci sia una minaccia materiale agli USA.

Poiché questa risoluzione autorizza l'uso della forza per ogni violazione irachena delle direttive del Consiglio di Sicurezza ONU, e poiché essa cita l'imprigionamento di prigionieri non iracheni in Iraq, essa autorizzerebbe il Presidente ad attaccare l'Iraq per liberare cittadini del Kuwait che potrebbero o non potrebbero essere in quelle prigioni, anche se esso si adeguasse alle richieste di distruggere le armi di distruzione di massa.

Sebbene nel 2002 al Summit Arabo, l'Iraq e il Kuwait si accordarono per negoziati bilaterali per risolvere tutti i reclami sulla proprietà rubata e ai prigionieri di guerra.

Tale risoluzione sull'uso della forza permette al Presidente di incaricare le truppe USA di recuperare i beni del Kuwait.

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Considerando che l'attuale regime iracheno ha dimostrato la sua capacità e volontà di usare armi di distruzione di massa contro altre nazioni e il suo stesso popolo;

Considerando che l'attuale regime iracheno ha dimostrato la sua ostilità continua verso, (e la volontà di attaccare), gli Stati Uniti, incluso il tentativo del 1993 di assassinare l'ex Presidente Bush e facendo fuoco in molte migliaia di occasioni sulle Forze Armate degli Stati Uniti e della Coalizione impegnate nell'imposizione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;

PUNTO CHIAVE: Il regime iracheno non ha mai attaccato e non ha neanche la capacità di attaccare gli USA.

La zona "di non volo" non fu il risultato di una direttiva del Consiglio di Sicurezza ONU.

Fu imposta illegalmente da USA, Gran Bretagna e Francia e non fu sanzionata in modo specifico da alcuna risoluzione del Consiglio ONU.

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Considerando che sappiamo che i membri di al Qaida, un'organizzazione responsabile per gli attacchi contro gli USA, i suoi cittadini, e gli interessi, compresi gli attacchi che si verificarono l'11 settembre 2001, sono in Iraq;

PUNTO CHIAVE: Non c'è nessuna prova credibile che collega l'Iraq agli eventi del 11/09 o alla partecipazione agli stessi come sostegno per Al Qaida.

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Considerando che l'Iraq continua ad aiutare e ospita altre organizzazioni terroristiche internazionali, comprese quelle che minacciano la vita e la sicurezza dei cittadini americani;

PUNTO CHIAVE: Ogni collegamento tra il sostegno ai gruppi terroristici dell'Iraq in Medio Oriente, è un argomento per mettere a fuoco le grandi risorse sulla soluzione del conflitto tra Israele e i palestinesi.

Non è il motivo sufficiente per gli USA per lanciare un attacco preventivo unilaterale all'Iraq.

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Considerando che gli attacchi contro gli USA del giorno 11 settembre 2001 hanno mostrato la gravità della minaccia rappresentata dall'acquisizione di armi di distruzione di massa da parte di gruppi terroristici internazionali;

PUNTO CHIAVE: Non vi è alcuna connessione tra l'Iraq e gli eventi del giorno 11/09.

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Considerando che l'Iraq ha dimostrato la capacità e la propensione ad usare armi di distruzione di massa, il rischio che l 'attuale regime iracheno impiegasse queste armi sia per lanciare un attacco a sorpresa contro gli USA o alle sue forze armate o che le fornisse ai terroristi internazionali che lo farebbero, e l'entità del danno estremo che deriverebbero per gli USA e i suoi cittadini da un tale attacco, si combinano per giustificare l'azione di difendersi degli Stati Uniti;

PUNTO CHIAVE: Non c'è alcuna prova credibile che l'Iraq abbia armi di distruzione di massa. Se l'Iraq avesse nascosto con successo la produzione di tali armi dal 1998, non vi è alcuna prova credibile che l'Iraq abbia la capacità di raggiungere gli Stati Uniti con tali armi.

Nella Guerra del Golfo del 1991, l'Iraq aveva una capacità dimostrata di armi biologiche e anche chimiche, ma non ebbe la volontà di usarle contro le Forze Armate degli Stati Uniti.

Al Congresso non sono state fornite tutte le informazioni credibili con le quali dimostrare che l'Iraq aveva fornito ai terroristi internazionali le armi di distruzione di massa.

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Considerando che la Risoluzione 678 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU autorizza l'uso di tutti i mezzi necessari per rafforzare la Risoluzione 660 dello stesso Consiglio e le successive risoluzioni pertinenti per costringere l'Iraq a cessare quelle attività che minacciano la pace e la sicurezza internazionale, compreso lo sviluppo di armi di distruzione di massa e il rifiuto o l'ostruzione alle ispezioni sulle armi dell'ONU in violazione della risoluzione 687 del Consiglio di Sicurezza ONU, la repressione della popolazione civile in violazione della risoluzione 688 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, e le minacce ai suoi vicini o le operazioni dell'ONU in Iraq in violazione Risoluzione 949 del Consiglio di sicurezza dell'ONU;

PUNTO CHIAVE: La Carta dell'ONU vieta a tutti i paesi membri, anche agli USA, di applicare unilateralmente le risoluzioni ONU.

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Considerando che il Congresso nella Risoluzione di Autorizzazione per l'Uso della Forza Militare Contro l'Iraq (legge pubblica 102-1) ha autorizzato il Presidente "ad usare le Forze Armate USA ai sensi della risoluzione 678 (1990) dell'ONU, per attuare le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza 660, 661, 662, 664, 665, 666, 667, 669, 670, 674 e 677";

PUNTO CHIAVE: La Carta ONU vieta a tutti i paesi membri, compresi gli USA, di applicare unilateralmente le risoluzioni delle Nazioni Unite con la forza militare.

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Considerando che nel dicembre 1991, il Congresso dette il parere che "supporta l'uso di tutti i mezzi necessari per conseguire gli obiettivi della Risoluzione 687 del Consiglio di sicurezza ONU come atto coerente con l'Autorizzazione dell'Uso della Forza militare contro l'Iraq (Legge Pubblica 102-1)", poiché la repressione irachena della sua popolazione civile viola la Risoluzione 688 del Consiglio di Sicurezza ONU e "costituisce una minaccia continua per pace, sicurezza e stabilità del Golfo Persico", e che il Congresso, "supporta l'uso dei mezzi necessari per raggiungere gli obiettivi della 688 del Consiglio ONU";

PUNTO CHIAVE: Questa clausola dimostra la cronologia corretta del processo internazionale, e contrasta la marcia in corso per la guerra.

Nel 1991, il Consiglio dell'ONU ha approvato una risoluzione per chiedere l'esecuzione della sua risoluzione.

I Paesi membri autorizzarono le loro truppe a partecipare a una coalizione ONU per far rispettare le sue risoluzioni. Ora il Presidente chiede al Congresso di autorizzare un primo attacco unilaterale prima che il Consiglio di Sicurezza ONU chieda agli Stati membri di applicare le sue risoluzioni.

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Considerando che l'Iraq Liberation Act (Legge Publica 105-338) ha espresso l'idea del Congresso sulla politica degli Stati Uniti per sostenere gli sforzi per rimuovere dal potere il regime iracheno e promuovere la nascita di un governo democratico per sostituire quel regime;

PUNTO CHIAVE: questa risoluzione del "Senso del Congresso" non è vincolante.

Inoltre, mentre il Congresso sostiene i mezzi democratici per eliminare Saddam Hussein il parlamento chiaramente non approva l'uso della forza contemplato nella presente risoluzione, né avalla l'assassinio come una politica.

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Considerando che il 12/09/2002, il Presidente Bush ha impegnato gli USA a "lavorare con il Consiglio di sicurezza dell'ONU per soddisfare la nostra sfida comune" fatta dall'Iraq e di "lavorare per le risoluzioni necessarie", pur precisando che "le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza saranno eseguite, e le giuste rivendicazioni di pace e sicurezza saranno soddisfatte, o l'azione sarà inevitabile";

Considerando che gli USA sono decisi a portare avanti la guerra al terrorismo e il sostegno in corso in Iraq ai gruppi terroristici internazionali unito con lo sviluppo di armi di distruzione di massa in diretta violazione dei suoi obblighi ai sensi del cessate il fuoco del 1991 e di altre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU rende chiaro che è nell'interesse della sicurezza nazionale degli USA e a sostegno della guerra al terrorismo che tutte le risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU siano eseguite, anche attraverso l'uso della forza, se necessario;

PUNTO CHIAVE: l'azione unilaterale contro l'Iraq costerà agli USA il sostegno della comunità mondiale, e avrà effetti avversi per la guerra al terrorismo.

Non si sono prove credibili dei servizi segreti che collegano l'Iraq agli eventi del 11/09 o a quei terroristi che l'hanno perpetrato. Secondo il diritto internazionale, gli Stati Uniti non hanno l'autorità per l'azione militare unilaterale per far rispettare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU.

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Considerando che il Congresso ha adottato misure volte a fare con decisione la guerra al terrorismo attraverso la creazione di autorità e di finanziamenti chiesti dal Presidente per le azioni necessarie contro i terroristi internazionali e le loro organizzazioni, comprese quelle nazioni, organizzazioni o persone che hanno pianificato, autorizzato, commesso o aiutato gli attacchi terroristici avvenuti l'11 settembre 2001 o protetto tali persone o organizzazioni;

PUNTO CHIAVE: L'Amministrazione non ha fornito alcuna prova al Congresso che l'Iraq è in qualche modo collegato agli eventi del 11/09.

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Considerando che il Presidente e il Congresso sono determinati a continuare a prendere tutte le azioni opportune contro i terroristi internazionali e le loro organizzazioni, comprese quelle nazioni, organizzazioni o persone che hanno pianificato, autorizzato, commesso o aiutato gli attacchi terroristici avvenuti l'11 settembre 2001, o protetto quelle persone o organizzazioni;

PUNTO CHIAVE: L'Amministrazione non ha fornito alcuna prova al Congresso che l'Iraq è in qualche modo collegato agli eventi del 11/09.

Inoltre, non vi è alcuna prova credibile che l'Iraq ha protetto coloro che erano responsabili per la pianificazione, l'autorizzazione o l'esecuzione degli attentati del 11/09.

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Considerando che il Presidente può (per la Costituzione) intervenire per scoraggiare e prevenire atti di terrorismo internazionale contro gli USA, come il Congresso decise nella risoluzione allegata sull'Autorizzazione per l'Uso della Forza Militare (Legge Pubblica 107-40);

e PUNTO CHIAVE: Questa risoluzione era specifica per l'11/09. Era limitata ad una risposta all'11/09.

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Considerando che è a favore della sicurezza nazionale degli USA il riportare la pace e la sicurezza internazionale nel Golfo Persico;

PUNTO CHIAVE: Se per gli "interessi di sicurezza nazionale" degli Stati Uniti, l'Amministrazione intende petrolio, essa dovrebbe comunicarlo al Congresso.

Un attacco unilaterale all'Iraq fatto dagli Stati Uniti provocherà instabilità e caos nella regione e seminerà i semi di futuri conflitti in tutte le altre parti del mondo.

Ora, dunque, sia così

Approvato dal Senato e dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America assemblati nel Congresso ,

SEZ. 1. TITOLO BREVE.

Questa risoluzione congiunta può essere citata come "L'Autorizzazione per l'Uso della Forza Militare all'Iraq".

SEZ. 2. SOSTEGNO AGLI SFORZI DIPLOMATICI DEGLI STATI UNITI

Il Congresso degli Stati Uniti sostiene gli sforzi compiuti dal presidente per -

(a) rispettare rigorosamente attraverso il Consiglio di sicurezza dell'ONU tutte le sue risoluzioni pertinenti applicabili in Iraq e lo incoraggia in questo sforzo; e

(b) ottenere un'azione rapida e decisa dal Consiglio di Sicurezza per garantire che l'Iraq abbandoni la sua strategia di ritardo, l'evasione e la non conformità e rapidamente rispetti con rigore tutte le pertinenti risoluzioni del ONU.

PUNTO CHIAVE: Il Congresso può e deve sostenere questa clausola. Tuttavia la Sezione 3 (che segue) compromette l'efficacia di questa sezione.

Ogni soluzione pacifica richiede l'adeguamento dell'Iraq.

La totalità di questa risoluzione indica che l'amministrazione scatenerà una guerra contro l'Iraq non importa quale. Ciò mina i negoziati.

SEC. 3. AUTORIZZAZIONE PER L'USO DELLE FORZE ARMATE DEGLI USA.

AUTORIZZAZIONE. Il Presidente è autorizzato a utilizzare le Forze Armate degli Stati Uniti come lui decida che sia appropriato e necessario al fine di

(1) difendere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti contro la continua minaccia rappresentata dall'Iraq; e

(2) far valere tutte le Risoluzioni rilevanti del Consiglio di Sicurezza ONU sull'Iraq.

PUNTO CHIAVE: Tale clausola è in sostanza simile a quella autorizzazione che il presidente chiese all'inizio.

Dona l'autorità al Presidente di agire prima e anche senza una risoluzione dell'ONU, e autorizza il Presidente a usare le truppe degli USA per far rispettare le risoluzioni ONU, anche senza la richiesta delle Nazioni Unite per questo.

Questa è una violazione del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, la quale riserva la possibilità di autorizzare l'uso della forza a tale scopo solo al Consiglio di Sicurezza.

Secondo il capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, "Il Consiglio di Sicurezza accerta l'esistenza di una minaccia alla pace ... e formula raccomandazioni per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale".

(Articolo 39).

Solo il Consiglio ONU può decidere che la forza militare è necessaria, "Il Consiglio di Sicurezza può decidere quali misure ... vanno adottate per dare effetto alle sue decisioni (articolo 41) ... [e] può chiedere l'azione alle forze aeree, navali o terrestri ritenute necessarie per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale".

(Articolo 43).

Inoltre, la risoluzione autorizza l'uso della forza illegalmente, in quanto il Consiglio dell'ONU non ha fatto la richiesta.

Secondo la Carta delle Nazioni Unite, i membri delle Nazioni Unite, come gli Stati Uniti, sono tenuti a "mettere a disposizione del Consiglio di Sicurezza, a sua richiesta ed in base ad un accordo speciale o ad accordi, le forze armate ..." (Articolo 43, il corsivo è mio).

Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non ha invitato i suoi membri a usare la forza militare contro l'Iraq in questo momento. Inoltre, le modifiche alla lingua della precedente risoluzione sull'uso della forza, elaborata dalla Casa Bianca e contestato da vari membri del Congresso, sono cosmetici:

Nella sezione (1), la parola "continua" fu aggiunta al "la minaccia rappresentata dall'Iraq".

Nella sezione (2), la parola "rilevanti" è aggiunta a "Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU " e le parole "in materia di Iraq" sono state aggiunte alla fine.

Anche se tali riforme sono rappresentate come un compromesso o un nuovo sviluppo materiale, gli effetti sono in gran parte gli stessi della precedente proposta.

Le risoluzioni dell'ONU citabili dal Presidente per giustificare l'invio di truppe USA in Iraq, vanno ben al di là di distruggere le armi di distruzione di massa. Queste includerebbero, a discrezione del Presidente, le risoluzioni "rilevanti" "per quanto riguarda l'Iraq", comprese quelle per difendere i diritti umani e il recupero dei beni del Kuwait.

DETERMINAZIONE PRESIDENZIALE.

In connessione con l'esercizio del mandato conferito alla sotto sezione (a) di usare la forza il Presidente metterà, prima di esercitare tale diritto o appena dopo, come sarà possibile, ma non oltre le 48 ore dopo l'esercizio di tale potere, a disposizione del Presidente della Camera dei Rappresentanti e del Presidente pro tempore del Senato la sua determinazione che

(1) il ricorso da parte degli USA al proseguimento della via diplomatica o a altri mezzi solo pacifici (A) non tuteleranno in modo adeguato la sicurezza nazionale USA contro la continua minaccia portata dall'Iraq o (B) non è tale da portare all'esecuzione di tutte le risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza delle ONU sull'Iraq, e

(2) l'agire ai sensi di questa risoluzione è coerente con gli USA e con gli altri paesi che hanno applicato le misure necessarie contro i terroristi internazionali e le loro organizzazioni, comprese quelle nazioni, enti o persone che hanno pianificato, autorizzato, commesso o aiutato gli attacchi terroristi che si sono verificati l'11 settembre 2001.

(c) REQUISITI DELLA RISOLUZIONE PER I POTERI DI GUERRA. -

(1) AUTORIZZAZIONE DI LEGGE SPECIFICA. - Coerentemente con la sezione 8(a)(1), della Risoluzione sui Poteri di Guerra, il Congresso dichiara che tale sezione è destinata a costituire la specifica autorizzazione di legge, ai sensi del punto 5(b) della Risoluzione sui poteri di guerra.

(2) APPLICABILITA' DELLE ALTRE CONDIZIONI. - Niente in questa risoluzione sostituisce ogni esigenza della Risoluzione sui poteri di guerra.

SEZ. 4. RELAZIONI AL CONGRESSO

(a) Il Presidente presenta al Congresso, almeno una volta ogni 60 giorni, una relazione sulle questioni rilevanti per la risoluzione acclusa, comprese le azioni adottate in base all'esercizio della delega conferita al punto 2 e lo stato della pianificazione degli sforzi che ritenuti necessari per completare tali azioni, comprese quelle descritte al punto 7 della Legge Pubblica 105-338 (Legge di Liberazione dell'Iraq del 1998).

(b) Nel caso in cui la presentazione di relazioni prevista alla sotto sezione (a) coincide con quella di altri rapporto sui temi rilevanti per la risoluzione acclusa, questi vanno sottoposti al Congresso come caso diverso a norma degli obblighi di segnalazione di diritto pubblico 93-148 (la Risoluzione sui Poteri di Guerra); tutti i rapporti sono ritenuti come un unico rapporto consolidato al Congresso.

(c) Nel caso in cui le informazioni richieste al punto 3 della Legge Pubblica 102-1 siano incluse nel rapporto di cui alla presente sezione, tale rapporto va considerato rispondente ai requisiti di cui al punto 3 della Legge Pubblica 102-1.

Dennis J. Kucinich

www.Kucinich.us

Tradotto da F. Allegri il 18/11/2009

OCTOBER 2002

IRAQ WAR RESOLUTION REVISITED

06/10/2009

By Dennis Kucinich

Dear Friends,

Seven years ago this week the House of Representatives debated the Iraq War Resolution which was presented by President Bush.

I made the case for NOT going to war.

I analyzed the Bush war resolution, paragraph by paragraph, and pointed out "Key Issues" which argued against Congress voting to go to war.

I distributed the attached analysis, personally, to over 200 members of Congress from October 2, 2002 until October 10, 2002 when the vote occurred.

When you hear people say: "If only we had known then what we know now", remember, some did know of the false case for war against Iraq.

And since so many know now that we should not have gone to war against Iraq, then why are we still there?

Please read this analysis and let me know what you think.

Thank you.

P.S. - The "Whereas" clauses were verbatim from the 2003 Bush Iraq War Resolution. The "Key Issue" represented my commentary.

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Analysis of Joint Resolution on Iraq

by Dennis J. Kucinich

October 2, 2002

Whereas in 1990 in response to Iraq's war of aggression against and illegal occupation of Kuwait, the United States forged a coalition of nations to liberate Kuwait and its people in order to defend the national security of the United States and enforce United Nations Security Council resolutions relating to Iraq;

KEY ISSUE: In the Persian Gulf War there was an international coalition. World support was for protecting Kuwait. There is no world support for invading Iraq.

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Whereas after the liberation of Kuwait in 1991, Iraq entered into a United Nations sponsored cease-fire agreement pursuant to which Iraq unequivocally agreed, among other things, to eliminate its nuclear, biological, and chemical weapons programs and the means to deliver and develop them, and to end its support for international terrorism;

Whereas the efforts of international weapons inspectors, United States intelligence agencies, and Iraqi defectors led to the discovery that Iraq had large stockpiles of chemical weapons and a large scale biological weapons program, and that Iraq had an advanced nuclear weapons development program that was much closer to producing a nuclear weapon than intelligence reporting had previously indicated;

KEY ISSUE: UN inspection teams identified and destroyed nearly all such weapons. A lead inspector, Scott Ritter, said that he believes that nearly all other weapons not found were destroyed in the Gulf War.

Furthermore, according to a published report in the Washington Post, the Central Intelligence Agency has no up to date accurate report on Iraq's WMD capabilities.

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Whereas Iraq, in direct and flagrant violation of the cease-fire, attempted to thwart the efforts of weapons inspectors to identify and destroy Iraq's weapons of mass destruction stockpiles and development capabilities, which finally resulted in the withdrawal of inspectors from Iraq on October 31, 1998;

KEY ISSUE: Iraqi deceptions always failed. The inspectors always figured out what Iraq was doing.

It was the United States that withdrew from the inspections in 1998. And the United States then launched a cruise missile attack against Iraq 48 hours after the inspectors left.

In advance of a military strike, the US continues to thwart (the Administration's word) weapons inspections.

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Whereas in 1998 Congress concluded that Iraq's continuing weapons of mass destruction programs threatened vital United States interests and international peace and security, declared Iraq to be in "material and unacceptable breach of its international obligations" and urged the President "to take appropriate action, in accordance with the Constitution and relevant laws of the United States, to bring Iraq into compliance with its international obligations" (Public Law 105-235);

Whereas Iraq both poses a continuing threat to the national security of the United States and international peace and security in the Persian Gulf region and remains in material and unacceptable breach of its international obligations by, among other things, continuing to possess and develop a significant chemical and biological weapons capability, actively seeking a nuclear weapons capability, and supporting and harboring terrorist organizations;

KEY ISSUE: There is no proof that Iraq represents an imminent or immediate threat to the United States. A "continuing" threat does not constitute a sufficient cause for war.

The Administration has refused to provide the Congress with credible intelligence that proves that Iraq is a serious threat to the United States and is continuing to possess and develop chemical and biological and nuclear weapons.

Furthermore there is no credible intelligence connecting Iraq to Al Qaida and 9/11.

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Whereas Iraq persists in violating resolutions of the United Nations Security Council by continuing to engage in brutal repression of its civilian population thereby threatening international peace and security in the region, by refusing to release, repatriate, or account for non-Iraqi citizens wrongfully detained by Iraq, including an American serviceman, and by failing to return property wrongfully seized by Iraq from Kuwait;

KEY ISSUE: This language is so broad that it would allow the President to order an attack against Iraq even when there is no material threat to the United States.

Since this resolution authorizes the use of force for all Iraq related violations of the UN Security Council directives, and since the resolution cites Iraq's imprisonment of non-Iraqi prisoners, this resolution would authorize the President to attack Iraq in order to liberate Kuwaiti citizens who may or may not be in Iraqi prisons, even if Iraq met compliance with all requests to destroy any weapons of mass destruction.

Though in 2002 at the Arab Summit, Iraq and Kuwait agreed to bilateral negotiations to work out all claims relating to stolen property and prisoners of war.

This use-of-force resolution enables the President to commit US troops to recover Kuwaiti property.

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Whereas the current Iraqi regime has demonstrated its capability and willingness to use weapons of mass destruction against other nations and its own people;

Whereas the current Iraqi regime has demonstrated its continuing hostility toward, and willingness to attack, the United States, including by attempting in 1993 to assassinate former President Bush and by firing on many thousands of occasions on United States and Coalition Armed Forces engaged in enforcing the resolutions of the United Nations Security Council;

KEY ISSUE: The Iraqi regime has never attacked nor does it have the capability to attack the United States.

The "no fly" zone was not the result of a UN Security Council directive.

It was illegally imposed by the United States, Great Britain and France and is not specifically sanctioned by any Security Council resolution.

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Whereas members of al Qaida, an organization bearing responsibility for attacks on the United States, its citizens, and interests, including the attacks that occurred on September 11, 2001, are known to be in Iraq;

KEY ISSUE: There is no credible intelligence that connects Iraq to the events of 9/11 or to participation in those events by assisting Al Qaida.

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Whereas Iraq continues to aid and harbor other international terrorist organizations, including organizations that threaten the lives and safety of American citizens;

KEY ISSUE: Any connection between Iraq support of terrorist groups in the Middle East, is an argument for focusing great resources on resolving the conflict between Israel and the Palestinians.

It is not sufficient reason for the US to launch a unilateral preemptive strike against Iraq.

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Whereas the attacks on the United States of September 11, 2001 underscored the gravity of the threat posed by the acquisition of weapons of mass destruction by international terrorist organizations;

KEY ISSUE: There is no connection between Iraq and the events of 9/11.

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Whereas Iraq's demonstrated capability and willingness to use weapons of mass destruction, the risk that the current Iraqi regime will either employ those weapons to launch a surprise attack against the United States or its Armed Forces or provide them to international terrorists who would do so, and the extreme magnitude of harm that would result to the United States and its citizens from such an attack, combine to justify action by the United States to defend itself ;

KEY ISSUE: There is no credible evidence that Iraq possesses weapons of mass destruction. If Iraq has successfully concealed the production of such weapons since 1998, there is no credible evidence that Iraq has the capability to reach the United States with such weapons.

In the 1991 Gulf War, Iraq had a demonstrated capability of biological and chemical weapons, but did not have the willingness to use them against the United States Armed Forces.

Congress has not been provided with any credible information, which proves that Iraq has provided international terrorists with weapons of mass destruction.

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Whereas United Nations Security Council Resolution 678 authorizes the use of all necessary means to enforce United Nations Security Council Resolution 660 and subsequent relevant resolutions and to compel Iraq to cease certain activities that threaten international peace and security, including the development of weapons of mass destruction and refusal or obstruction of United Nations weapons inspections in violation of United Nations Security Council Resolution 687, repression of its civilian population in violation of United Nations Security Council Resolution 688, and threatening its neighbors or United Nations operations in Iraq in violation of United Nations Security Council Resolution 949;

KEY ISSUE: The UN Charter forbids all member nations, including the United States, from unilaterally enforcing UN resolutions.

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Whereas Congress in the Authorization for Use of Military Force Against Iraq Resolution (Public Law 102-1) has authorized the President "to use United States Armed Forces pursuant to United Nations Security Council Resolution 678 (1990) in order to achieve implementation of Security Council Resolutions 660, 661, 662, 664, 665, 666, 667, 669, 670, 674, and 677";

KEY ISSUE: The UN Charter forbids all member nations, including the United States, from unilaterally enforcing UN resolutions with military force.

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Whereas in December 1991, Congress expressed its sense that it "supports the use of all necessary means to achieve the goals of United Nations Security Council Resolution 687 as being consistent with the Authorization of Use of Military Force Against Iraq Resolution (Public Law 102-1)", that Iraq's repression of its civilian population violates United Nations Security Council Resolution 688 and "constitutes a continuing threat to the peace, security, and stability of the Persian Gulf region", and that Congress, "supports the use of all necessary means to achieve the goals of United Nations Security Council Resolution 688";

KEY ISSUE: This clause demonstrates the proper chronology of the international process, and contrasts the current march to war.

In 1991, the UN Security Council passed a resolution asking for enforcement of its resolution.

Member countries authorized their troops to participate in a UN-led coalition to enforce the UN resolutions. Now the President is asking Congress to authorize a unilateral first strike before the UN Security Council has asked its member states to enforce UN resolutions.

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Whereas the Iraq Liberation Act (Public Law 105-338) expressed the sense of Congress that it should be the policy of the USA to support efforts to remove from power the current Iraqi regime and promote the emergence of a democratic government to replace that regime;

KEY ISSUE: This "Sense of Congress" resolution was not binding.

Furthermore, while Congress supported democratic means of removing Saddam Hussein it clearly did not endorse the use of force contemplated in this resolution, nor did it endorse assassination as a policy.

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Whereas on September 12, 2002, President Bush committed the United States to "work with the United Nations Security Council to meet our common challenge" posed by Iraq and to "work for the necessary resolutions", while also making clear that "the Security Council resolutions will be enforced, and the just demands of peace and security will be met, or action will be unavoidable";

Whereas the United States is determined to prosecute the war on terrorism and Iraq's ongoing support for international terrorist groups combined with its development of weapons of mass destruction in direct violation of its obligations under the 1991 cease-fire and other Unite d Nations Security Council resolutions make clear that it is in the national security interests of the United States and in furtherance of the war on terrorism that all relevant United Nations Security Council resolutions be enforced, including through the use of force if necessary;

KEY ISSUE: Unilateral action against Iraq will cost the United States the support of the world community, adversely affecting the war on terrorism.

No credible intelligence exists which connects Iraq to the events of 9/11 or to those terrorists who perpetrated 9/11. Under international law, the United States does not have the authority to unilaterally order military action to enforce UN Security Council resolutions.

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Whereas Congress has taken steps to pursue vigorously the war on terrorism through the provision of authorities and funding requested by the President to take the necessary actions against international terrorists and terrorist organizations, including those nations, organizations or persons who planned , authorized, committed or aided the terrorist attacks that occurred on September 11, 2001 or harbored such persons or organizations;

KEY ISSUE: The Administration has not provided Congress with any proof that Iraq is in any way connected to the events of 9/11.

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Whereas the President and Congress are determined to continue to take all appropriate actions against international terrorists and terrorist organizations, including those nations, organizations or persons who planned, authorized, committed or aided the terrorist attacks that occurred on September 11, 2001, or harbored such persons or organizations;

KEY ISSUE: The Administration has not provided Congress with any proof that Iraq is in any way connected to the events of 9/11.

Furthermore, there is no credible evidence that Iraq has harbored those who were responsible for planning, authorizing or committing the attacks of 9/11.

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Whereas the President has authority under the Constitution to take action in order to deter and prevent acts of international terrorism against the United States, as Congress recognized in the joint resolution on Authorization for Use of Military Force (Public Law 107-40);

and KEY ISSUE: This resolution was specific to 9/11. It was limited to a response to 9/11.

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Whereas it is in the national security of the United States to restore international peace and security to the Persian Gulf region;

KEY ISSUE: If by the "national security interests" of the United States, the Administration means oil, it ought to communicate such to the Congress.

An unilateral attack on Iraq by the United States will cause instability and chaos in the region and sow the seeds of future conflicts all other the world.

Now, therefore, be it

Resolved by the Senate and House of Representatives of the United States of America in Congress assembled,

SEC. 1. SHORT TITLE.

This joint resolution may be cited as the "Authorization for the Use of Military Force Against Iraq".

SEC. 2. SUPPORT FOR UNITED STATES DIPLOMATIC EFFORTS

The Congress of the United States supports the efforts by the President to-

(a) strictly enforce through the United Nations Security Council all relevant Security Council resolutions applicable to Iraq and encourages him in those efforts; and

(b) obtain prompt and decisive action by the Security Council to ensure that Iraq abandons its strategy of delay, evasion and noncompliance and promptly and strictly complies with all relevant Security Council resolutions.

KEY ISSUE: Congress can and should support this clause. However Section 3 (which follows) undermines the effectiveness of this section.

Any peaceful settlement requires Iraq compliance.

The totality of this resolution indicates the Administration will wage war against Iraq no matter what. This undermines negotiations.

SEC. 3. AUTHORIZATION FOR USE OF UNITED STATES ARMED FORCES.

AUTHORIZATION. The President is authorized to use the Armed Forces of the United States as he determines to be necessary and appropriate in order to

(1) defend the national security of the United States against the continuing threat posed by Iraq; and

(2) enforce all relevant United Nations Security Council Resolutions regarding Iraq.

KEY ISSUE: This clause is substantially similar to the authorization that the President originally sought.

It gives authority to the President to act prior to and even without a UN resolution, and it authorizes the President to use US troops to enforce UN resolutions even without UN request for it.

This is a violation of Chapter VII of the UN Charter, which reserves the ability to authorize force for that purpose to the Security Council, alone.

Under Chapter VII of the Charter of the United Nations, "The Security Council shall determine the existence of any threat to the peace... and shall make recommendations to maintain or restore international peace and security".

(Article 39).

Only the Security Council can decide that military force would be necessary, "The Security Council may decide what measures... are to be employed to give effect to its decisions (Article 41) ... [and] it may take such action by air, sea, or land forces as may be necessary to maintain or restore international peace and security".

(Article 43).

Furthermore, the resolution authorizes use of force illegally, since the UN Security Council has not requested it.

According to the UN Charter, members of the UN, such as the US, are required to "make available to the Security Council, on its call and in accordance with a special agreement or agreements, armed forces..." (Article 43, emphasis added).

The UN Security Council has not called upon its members to use military force against Iraq at the current time. Furthermore, changes to the language of the previous use-of-force resolution, drafted by the White House and objected to by many members of Congress, are cosmetic:

In section (1), the word "continuing" was added to "the threat posed by Iraq".

In section (2), the word "relevant" is added to "United Nations Security Council Resolutions" and the words "regarding Iraq" were added to the end.

While these changes are represented as a compromise or a new material development, the effects of this resolution are largely the same as the previous White House proposal.

The UN resolutions, which could be cited by the President to justify sending US troops to Iraq, go far beyond addressing weapons of mass destruction. These could include, at the President's discretion, such "relevant" resolutions "regarding Iraq" including resolutions to enforce human rights and the recovery of Kuwaiti property.

PRESIDENTIAL DETERMINATION.

In connection with the exercise of the authority granted in subsection (a) to use force the President shall, prior to such exercise or as soon thereafter as may be feasible, but no later than 48 hours after exercising such authority, make available to the Speaker of the House of Representatives and the President pro tempore of the Senate his determination that

(1) reliance by the United States on further diplomatic or other peaceful means alone either (A) will not adequately protect the national security of the United States against the continuing threat posed by Iraq or (B) is not likely to lead to enforcement of all relevant United Nations Security Council resolutions regarding Iraq, and

(2) acting pursuant to this resolution is consistent with the United States and other countries continuing to take the necessary actions against international terrorists and terrorist organizations, including those nations, organizations or persons who planned, authorized, committed or aided the terrorists attacks that occurred on September 11, 2001.

(c) WAR POWERS RESOLUTION REQUIREMENTS. -

(1) SPECIFIC STATUTORY AUTHORIZATION. - Consistent with section 8(a)(1) of the War Powers Resolution, the Congress declares that this section is intended to constitute specific statutory authorization within the meaning of section 5(b) of the War Powers Resolution.

(2) APPLICABILITY OF OTHER REQUIREMENTS. - Nothing in this resolution supersedes any requirement of the War Powers Resolution.

SEC. 4. REPORTS TO CONGRESS

(a) The President shall, at least once every 60 days, submit to the Congress a report on matters relevant to this joint resolution, including actions taken pursuant to the exercise of authority granted in section 2 and the status of planning for efforts that are expected to be required after such actions are completed, including those actions described in section 7 of Public Law 105-338 (the Iraq Liberation Act of 1998).

(b) To the extent that the submission of any report described in subsection (a) coincides with the submission of any other report on matters relevant to this joint resolution otherwise required to be submitted to Congress pursuant to the reporting requirements of Public Law 93-148 (the War Powers Resolution), all such reports may be submitted as a single consolidated report to the Congress.

(c) To the extent that the information required by section 3 of Public Law 102-1 is included in the report required by this section, such report shall be considered as meeting the requirements of section 3 of Public Law 102-1.

Dennis J Kucinich

www.Kucinich.us

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Continua la raccolta di firme

la petizione sull'uranio impoverito

(vedasi la pagina principale - colonna di destra).

Al 13 novembre le firme sono91. Abbiamo avuto il sostegno dei verdi di Firenze e di un medico di Milano che sul tema tiene conferenze in tutta Italia. Alcuni volontari hanno mandato una news letter a varie associazione e blog on line che hanno risposto positivamente. Cresce l'interessamento in Sardegna.

C'E' BISOGNO DI TUTTI E' ANCHE UN MODO PER RIBADIRE L'OPZIONE PACIFISTA.

Rammentate che il decadimento di questo materiale radioattivo (con un'emivita di 4,7 milioni di anni) produce nel corpo del contaminato milioni di emissioni radioattive all'anno. Ciò causa danni genetici enormi all'organismo, anche al DNA.

Le informazioni sugli effetti spaventosi dell' uranio impoverito vengono sistematicamente soppresse e minimizzate, in USA e in Italia. E' una verità drammatica che copre i drammi legati alle guerre combattute con armi radioattive! Drammi generati da reduci malati e/o dai loro bambini nati con difetti genetici.

Ricordiamo che nel 2006 L'Ecologist scrisse che i morti da contaminazione da uranio impoverito erano 10.000 in Serbia.

In Italia si stimano in 2500 gli ammalati, ci pare sbagliata per difetto! Anche perché si può essere contaminati anche facendo la guardia ad un magazzino di munizioni!

PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI CLICCA SUL NUMERO 41 e poi FIRMA LA PETIZIONE trovando l'apposito spazio nella pagina principale.

Pezzi passati: - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82

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58 - La lettera di Michael Moore sul fallimento GM (vedi anche le lettere di Nader collegate)

57 - SAGGIO Tolleranza zero per gli OGM e i loro promotori (parti 3° e 4°)

56 - Amari presentimenti intorno al declino dell'impero statunitense

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