MONDO PICCINO

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23/03/2009 LA CRISI IN CINA: PERSI ALLEGRAMENTE 20 MILIONI DI POSTI DI LAVORO!

Di F. Allegri

Ogni crisi colpisce in modo differente i vari stati del mondo e lo fa anche in tempi diversi.

Quando si guarda a questa grande recessione si dice che devasta gli USA e che ha qualche piccolo effetto anche in Italia; trascurabili secondo i nostri governanti, gestibili secondo le nostre opposizioni. Tornerò sulla crisi in Italia un'altra volta, oggi voglio parlare del paese più colpito dalla crisi in questi mesi che non è l'Islanda ma la Cina.

Devo dirlo: "Io l'avevo scritto più volte!"

La notizia sconvolgente è stata data alcune settimane fa con la superficialità e la tranquillità con cui si danno le previsioni del tempo. E la notizia fu questa: "In Cina sono stati ri mandati nelle campagne 20.000.000 di operai". Subito dopo i telegiornali privati hanno mandato la pubblicità o parlato dei gatti sugli alberi. Sui giornali per trovare questa notizia si deve cercare a pagina 20 o magari nelle brevi vicine agli annunci erotici. E così via.

Al contrario invece quella notizia rappresenta il più grande effetto prodotto da questa recessione mondiale anti consumistica in due anni. Da un giorno all'altro il grande dittatore di Pechino licenzia 20 milioni di persone e nessuno ci si sofferma!? E si licenziano così tanti operai perché sono chiuse migliaia di imprese che esportavano ogni genere di carabattola magari con marchio CE (China Export).

Del resto anche le notizie sulla crisi arrivano da quel paese con il contagocce, ma se si vuole i fatti si sanno. Le aziende hanno chiuso l'una dopo l'altra, ci sono stati disordini anche violenti e solo in parte occultati: sia chiaro sempre repressi con le maniere forti e arresti arbitrari!

Chi ha perso il lavoro ha protestato, non ha avuto un preavviso, ci sono state manifestazioni e tumulti. Questi licenziamenti sono stati affiancati alle politiche per rilanciare il mercato interno cinese e prescindono da quelle riforme. Sono partiti anche appalti colossali, pensate solo alla ricostruzione d el Sichuan che fu colpito dal sisma. Hanno anche riformato la sanità e il welfare, ma non troppo, faranno tante infrastrutture keynesiane, strade, case aeroporti e ferrovie. Non si capisce chi sarà a spostarsi e perché, ma questo lo vedremo in futuro. Laggiù nessuno parla dei venti milioni e non scordate che le aree agricole di questi cinesi dimenticati dal dittatore sono le più povere e le più affamate. Tutto dipenderà dal prezzo del riso e del grano e a questo proposito ci sono le prime avvisaglie che parlano di raccolti pessimi. Altra brutta notizia da non ignorare perché nessuno mangia le infrastrutture.

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Continua la raccolta di firme per la petizione sull'uranio impoverito (vedasi la pagina principale - colonna di destra). Al 16 marzo le firme sono 80. Abbiamo avuto il sostegno dei verdi di Firenze e di un medico di Milano che sul tema tiene conferenze in tutta Italia. Alcuni volontari hanno mandato una news letter a varie associazione e blog on line che hanno risposto positivamente e presto si attiveranno per aiutarci. C'è BISOGNO DI TUTTI E' ANCHE UN MODO PER RIBADIRE L'OPZIONE PACIFISTA.

PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI CLICCA SUL NUMERO 41 e poi FIRMA LA PETIZIONE trovando l'apposito spazio nella pagina principale.

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