MONDO PICCINO

¤

16/03/2009 OBAMA DA SANTO SUBITO A DISASTRO ATTESO

Di Futuroieri

Quando si vincono le elezioni americane con il record di partecipazione e con quello di voti ottenuti è lecito attendersi grandi cose dal nuovo presidente. Forse anche per questo, oltre all'immane crisi che colpisce gli USA, saranno in tanti e presto i delusi da Barack Obama.

Alla vigilia del voto ci fu anche chi non sostenne Obama e motivò in dodici punti i motivi per non votarlo.

Eccoli riprodotti.

I 12 punti oscuri di Barack Obama

(Tratto da: "Twelve Reasons to Reject Obama and Support Nader/McKinney" Fonte: "http://www.globalresearch.ca")

1) Obama ha pubblicamente e ripetutamente promesso un'escalation nell'intervento militare Usa in Afganistan, un aumento del numero di soldati Usa, l'espansione delle loro operazioni.

2) Obama ha dichiarato pubblicamente che il suo regime estenderà la 'guerra al terrorismo' con attacchi sistematici e su grande scala, sia via aria che via terra, contro il Pakistan, portando così a una escalation della guerra.

3) Obama si oppone al ritiro delle truppe Usa dall'Iraq in favore di un loro re-dispiegamento; la ricollocazione delle truppe Usa dalle zone di combattimento a posizioni logistiche e di addestramento in base alla capacità militare dell'esercito iracheno di sconfiggere la resistenza. Obama si oppone ad una scadenza chiaramente definita per il ritiro delle forze Usa dall'Iraq, perché le truppe Usa in Iraq sono essenziali per il perseguimento delle sue politiche generali in Medio oriente, che includono scontri militari con Iran, Siria e Libano meridionale.

4) Obama ha dichiarato il suo incondizionato appoggio alla posizione della lobby sionista e alle politiche coloniali espansionistiche e bellicose di Israele. Egli ha promesso d i appoggiare gli attacchi militari israeliani a qualunque costo per gli Usa. Tale accondiscendenza ad Israele è risultato evidente nel suo discorso alla conferenza annuale dell'AIPAC nel 2008 a Washington.

5) Obama ha promesso di attaccare l'Iran se continuerà a processare uranio per i suoi programmi nucleari. In due occasioni, poche settimane prima delle elezioni, il candidato vicepresidente di Obama, Joseph Biden, ha elencato una serie di "punti di conflitto" (che comprendono Iran, Afganistan, Pakistan, R ussia e Corea del Nord) sottolineando che Obama "risponderebbe con forza". I maggiori consiglieri di Obama per il Medioriente comprendono noti sionisti come Dennis Ross, strettamente legato al - Bipartisan Policy Center - , che ha pubblicato un articolo che servirebbe da modello per la guerra con l'Iran. L'offerta di Obama di negoziare con l'Iran è poco più che un pretesto per annunciare un ultimatum che chieda all'Iran di rinunciare alla sua sovranità di fronte al rischio di un massiccio attacco militare.

6) Obama appoggia incondizionatamente l'espulsione dei palestinesi da parte di Israele e l'espansione delle colonie ebraiche nella Cisgiordania, la maggiore causa di ostilità, guerra e discredito della politica Usa nella regione mediorientale. Con tre dozzine di accesi sostenitori di Israele tra i suoi maggiori organizzatori nella campagna elettorale, consiglieri politici di punta e autori di discorsi che sono tra i probabili candidati per posizioni nel gabinetto di governo, non c'è virtualmente alcuna speranza di "influenzare dall'interno" o "applicare pressione popolare" per cambiare la sudditanza di Obama alla configurazione del potere israeliano.

7) Sul fronte domestico, i principali consiglieri economici di Obama hanno impeccabili credenziali a Wall Street. Egli ha fornito un appoggio immediato e acritico al piano di salvataggio, proposto dal segretario al Tesoro Paulson, delle più ricche banche d'investimento negli Usa tramite $ 700 miliardi provenienti dalle tasse dei contribuenti. Obama non ha sfidato Paulson o le banche per quanto riguarda l'uso di fondi federali per acquisizioni e rilevamenti anziché per prestiti e credito a produttori e proprietari di casa. L'appoggio da parte di Obama a Paulson e al salvataggio di Wall Street è bilanciato solo dalla ben più magra proposta di sospendere i pignoramenti per un periodo di tre mesi in attesa di una rinegoziazione del pagamento degli interessi. Obama propone di aumentare il trasferimento dei fondi governativi a istituzioni finanziarie mal gestite e ad aziende collassate, nello sforzo di salvare un capitalismo fallito piuttosto che perseguire un nuovo programma di investimenti pubblici a grande scala e a lungo termine che genererebbe impieghi ben pagati per i lavoratori.

8) Il team economico di Obama ha apertamente dichiarato il suo sostegno attivo all'ideologia del 'libero mercato' e la sua opposizione a qualunque sforzo di impegnarsi in grandi iniezioni di fondi governativi in attività produttive pubbliche e servizi sociali di fronte a diffusi fallimenti nel settore privato, a corruzione e crollo economico.

9) Obama abbraccia i falliti piani per un settore sanitario privato, governato e controllato da aziende private di assicurazioni, associazioni mediche ed ospedaliere conservatrici e dalle multinazionali del farmaco. Egli rigetta pubblicamente un programma di sanità pubblica universale modellato sul programma di successo Federal Medicare ed è a favore di piani inefficienti, con privati orientati al profitto ma sostenuti dallo Stato, che sono al di là delle possibilità di oltre un terzo delle famiglie Usa.

10) Obama è e continua ad essere un sostenitore delle multinazionali agroalimentari e del loro programma per l'etanolo, redditizio e con forti sussidi pubblici, che ha aumentato i prezzi del cibo per milioni di persone negli Usa e centinaia di milioni nel mondo.

11) Obama sostiene una continuazione del criminale embargo contro Cuba, un confronto ostile con il presidente del Venezuela Chavez e con altri riformatori latino americani, e l'ipocrita politica di pro muovere il protezionismo in Patria e l'accesso del libero mercato all'America latina. I suoi consiglieri chiave per l'America Latina propongono cambiamenti puramente cosmetici in stile e diplomazia ma un recidivo appoggio per la riaffermazione dell'egemon ia Usa.

12) Obama non ha proposto alcun piano o strategia esaustiva per farci uscire dalla sempre più profonda recessione, piano che non è nemmeno immaginato dei suoi i consiglieri pro-libero mercato e dai suoi miliardari sostenitori finanziari. Al contrario il corso di misure graduali proposte da Obama è internamente inconsistente: l'austerità fiscale è incompatibile con la creazione di posti di lavoro; il salvataggio di Wall Street sottrae fondi dagli investimenti produttivi; e il perseguimento di nuove guerre mina un recupero nazionale.

===================================================================================

Continua la raccolta di firme per la petizione sull'uranio impoverito (vedasi la pagina principale - colonna di destra). Al 14 marzo le firme sono 79. Abbiamo avuto il sostegno dei verdi di Firenze e di un medico di Milano che sul tema tiene conferenze in tutta Italia. Alcuni volontari hanno mandato una news letter a varie associazione e blog on line che hanno risposto positivamente e presto si attiveranno per aiutarci. C'è BISOGNO DI TUTTI E' ANCHE UN MODO PER RIBADIRE L'OPZIONE PACIFISTA.

PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI CLICCA SUL NUMERO 41 e poi FIRMA LA PETIZIONE trovando l'apposito spazio nella pagina principale.

Pezzi precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44

Ultimi articoli:

44 - Tutti alle Maldive

43 - Informazione e crisi nel mondo

42 - Futuro della crisi: quando i mali non vengono mai soli

41 - Approfondimento sulle contaminazioni da uranio impoverito

40 - Gli OGM e gli elefanti del Siam

39 - Speciale NO OGM

38 - La finanza internazionale resta morente

37 - Futuroieri e la pace: dall'appello di Belèm all'uranio impoverito

36 - FAO: Più soldi, più produzione, più fame

35 - Ralph Nader presidente 2008: Fine della campagna elettorale

34 - Il 2009 rischia di essere l'anno della grande penuria alimentare

33 - Falsa penuria e disinformazione

32 - Un anno di sostegno alle lotte contro l'uranio impoverito

31 - Il petrolio non manca e servirà sempre meno

30 - Speculare sulle materie prime

29 - Uranio impoverito, silenzio sui drammi (7° contributo)

28 - Le vittime dell'uranio impoverito? (6° contributo)

27 - Cosa sono i Lao Gai?

26 - L'ENERGIA DELL'AMERICA: LA BUONA E LA CATTIVA

25 - Dai mancati aiuti allo sviluppo alla recessione e alla crisi agricola futura

24 - Uranio impoverito tra tumori e nuove energie (5° contributo)

23 - Multinazionali e crisi alimentare

22 - Non c'è più tempo per politiche antirecessive

› Per leggere la periodica Lettera di Ralph Nader clicca QUI

> PAGINA PRINCIPALE

> GREPPIA ITALIA

> CRITICA LOCALE

> PECUNIA POWER

> PENSIERIDEE

17-03-09 15.43