MONDO PICCINO

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17/02/2009 GLI OGM E GLI ELEFANTI DEL SIAM

Di F. Allegri

Un tempo Hollywood producevano films veramente simpatici ed ironici, con quel tocco di dramma e quella suspance che non guastava. C'erano meno messaggi subliminali e condizionamenti.

Uno di questi film si intitolava: "Il re ed io" e fu girato più volte con vari attori protagonisti. La trama del film era semplice, narrava il rapporto fra una occidentale e il re del Siam che era ricco, potente (apparentemente), aveva tanti figli e forse tante mogli, ma queste stavano in secondo piano. L'occidentale era una americana, vedova, coraggiosa, aveva un figlio e aveva anche accettato nell'ottocento di andare in Asia a fare l'educatrice dei figli di un re che voleva atteggiarsi da monarca illuminato e logico.

Nel corso del film il re decise di compiere l'ennesimo atto di liberalità: donare 500 elefanti maschi al Canada per aiutare quel paese economicamente, soprattutto le sue segherie.

Gli OGM sono come gli elefanti maschi del Siam che dovevano partire per il Canada e una volta arrivati sul posto contribuire al progresso materiale di quel paese e magari dopo essersi più volte riprodotti creare un elefante canadese.

Non capirò mai perché nessuno ricorda che gli OGM (oltre ad avere varie caratteristiche incredibili o velenosissime a seconda delle posizioni politiche) sono sempre sementi sterili, non riproducibili, degli incroci sterili talvolta assurdi.

Un motivo, in realtà, lo conosco: chi parla di questi problemi non ha mai coltivato nulla e non saprebbe nemmeno raccogliere una carota o qualche patata.

Non sanno che l'agricoltura obbedisce da sempre alla legge dei cicli, a quello delle vacche grasse e delle vacche magre. Sono speculatori da un lato e consumatori o loro difensori dall'altro. L'agricoltore è solo, solo lui sa da sempre che gli elefanti maschi del Siam non arriverebbero mai in Canada: morirebbero prima da arrivare. Lui sa che vuol dire allevare un animale in un pollaio o in una stalla, che vuol dire seminare, accudire e raccogliere.

Chi ha coltivato gli OGM prima o poi è fallito, spesso anche subito perché si è piegato ad applicare teoremi che funzionano solo in provetta o in un ideale logico e lontano "Siam".

Resto perplesso davanti alla presunta pericolosità dei cibi OGM, ma conosco una verità. Ogni cibo ha una sua pericolosità naturale perché la natura non ha creato nulla che fosse mangiabile per tutti, meno che mai i pomodori da 3 chili l'uno, ma ha dato qualche possibilità di vita a tutti a patto che ci sia un equilibrio, ognuno ha il suo cibo e chi sperimenta rischia di trovare veleno. Chi ha sempre mangiato pasta e pane farebbe bene a non sperimentare troppo, non si scherza con i cibi asiatici, africani o americani. E viceversa: sia chiaro!

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Continua la raccolta di firme per la petizione sull'uranio impoverito (vedasi la pagina principale - colonna di destra). Al 13 febbraio le firme sono 79. Abbiamo avuto il sostegno dei verdi di Firenze e di un medico di Milano che sul tema tiene conferenze in tutta Italia. Alcuni volontari hanno mandato una news letter a varie associazione e blog on line che hanno risposto positivamente e presto si attiveranno per aiutarci. C'è BISOGNO DI TUTTI E' ANCHE UN MODO PER RIBADIRE L'OPZIONE PACIFISTA.

ALTRE INFORMAZIONI

Nell'autunno del 2007 il ministro della difesa di quel periodo Arturo Parisi riferì al senato sul numero di soldati che si erano ammalati di cancro e che erano morti per aver inalato le polveri dei proiettili contaminate dall'uranio impoverito. Secondo Parisi dal 1996 al 2006 si ammalarono 255 militari e di questi 37 sono morti. Le cifre furono subito contestate e smentite anche all'interno del ministero della difesa dove si parlò di 2600 malati e di 173 morti.

Questa seconda cifra non terrebbe conto dei militari che si sono ammalati in Afganistan e per questo si ritiene che la gravità della malattia sarebbe maggiore. Infine non dimentichiamo che nessuno pensa alle vittime civili e a quegli uomini, donne e bambini che vivono nelle terre contaminate! Tra queste persone si troverebbe il maggior numero di malati.

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