MONDO PICCINO

15/04/2008 Attenzione alla moda dell'anti globalismo!

di Futuroieri

Io ho spesso nella mente la grande marea umana pacifista che si ritrovò a Firenze nel 2002 per questo sono stato molto sorpreso quando nel mese di febbraio vari opinionisti, (qualcuno partendo dalla consapevolezza della crisi immanente e perdurante) hanno proposto un nuovo antiglobalismo. Faceva "moda" nonostante i risultati modesti del no global day.

Molti hanno preso le mosse da un discorso (stranamente) concreto che barak Obama tenne in Ohio il 19 febbraio: in quella occasione egli sostenne di voler abolire le facilitazioni fiscali a quelle imprese che portavano i posti di lavoro all'estero per darle a quelle che avrebbero investito in America. Poi tornò subito nella sua retorica inconsistente.

In America qualcuno ha denunciato anche di corporativismo senza riferirsi a Ralph Nader che lo fa da almeno dieci anni, ma forse sono di più.

Prima di tutto perché Obama parlò così?

Gli intellettuali spesso ignorano i contesti reali: lo stato dell'Ohio ha una tradizione industriale, un elettorato operaio e un leader politico caratteristico: Dennis Kucinich il parlamentare che da solo ha chiesto l'incriminazione del presidente Bush e del suo vice. Poi c'è un secondo motivo importante: in febbraio l'America era già immersa nella crisi nera e gli americani avevano davanti agli occhi o dietro l'angolo le realtà industriali che sono state smantellate negli anni passati. In USA sono scomparsi in 15 anni tre milioni di posti di lavoro e non arrotondo per eccesso. Infine un terzo motivo molto importante: anche in America i salari hanno perso valore a favore dei potentati finanziari e dei grandi ricchi che in questi anni hanno avuto enormi facilitazioni fiscali.

In America solo Dennis Kucinich parla qualche volta di diritti dei lavoratori, gli altri democratici sono come i nostri, mentre più forte è la posizione di Ralph Nader che abbina i temi della pace, dei diritti dei palestinesi, dei tagli all'industria degli armamenti e ai relativi ministeri e soprattutto della riforma sanitaria che si basa su quella che in Italia fu introdotta negli anni settanta escludendo la caratterizzazione (del resto deteriore) regionalista.

Finalmente questa ingiustizia è stata criticata e denunciata pubblicamente, ma un discorso no global non c'è nella agenda politica dei tre grandi candidati alla presidenza americana i quali parlano soprattutto di nuovi armamenti e poco di pace.

Il discorso anti mondialista sta trovando anche un piccolo posto nel dibattito pubblico italiano: è paradossale, ma lo porta avanti un leader della destra, l'ex ministro Tremonti. Anche questo dimostra il collasso dei grandi e piccoli politici della sinistra che invece hanno scoperto con almeno 25 anni di ritardo le peggiori proposte di Margaret Thatcher.

Siamo al contrappasso!

La nostra sinistra (ma non so se si offendono quando li chiamo così) è scesa da tempo dal treno delle riforme, sia quella moderata che l'altra. Certo c'è la coraggiosa battaglia per l'acqua pubblica, ma questa non può bastare. Dove sono gli altri punti qualificanti, dove i grandi progetti. Regge alla prova del nove la lotta contro il precariato e la difesa dei pensionati fatta a parole dagli esponenti dell'arcobaleno? Sia chiara che su questi temi la battaglia SI PUO' FARE e qualcosa SI POTEVA FARE se in troppi non fossero collusi con i poteri forti e con quelli subdoli. Anni fa ebbi un dibattito con Livia Turco, le suggerii che in alcuni settori produttivi si poteva sperimentare le 35 ore di lavoro. Sapete come mi rispose? Il suo partito preferiva la banca del tempo! Non ho mai capito a che servisse, per aiutare un vicino di casa non ho bisogno della loro supervisione o del loro coordinamento ....

Anche in Italia imperversa il corporativismo e purtroppo nessuno lo denuncia chiaramente. Ai nostri grandi ricchi la sinistra ha concesso tutto; ai suoi elettori solo delusioni e mugugni.

I veri no global dovranno preoccuparci di come certi politicanti adotteranno alcune battaglie del social forum. Per loro sarà solo moda e propaganda. Dovremo tenere d'occhio i miliardari pubblici e quei burocrati che hanno privatizzato le licenze dei tassisti e liberalizzato l'attività di barbiere dopo avere svenduto le imprese pubbliche e ridotto del 30% gli stipendi. Presto questi si fingeranno no global e statalisti per contrastare la crisi. Forse riparleranno anche di sfruttamento, già hanno cercato di truffarci promettendoci aumenti salariali. Sapete comè: non esiste limite all'indecenza. Il loro dietrofront sarà clamoroso per cui io inizio a preavvertire. No global avvisato ....

 

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