MONDO PICCINO

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01/01/2009 Falsa penuria e disinformazione

Di Futuroieri

"Petrolio: la situazione può solo peggiorare" diceva l'Economist ai primi di luglio. Nei giorni scorsi anche Iacopo Fo ha dato credito all'idea dell'esaurimento del petrolio mentre ha parlato di non precisate manovre internazionali e sul tema della penuria di materie prime ha fatto un convegno anche il meetup della decrescita di Firenze.

Sembrano casi di forte miopia.

Inizierei il mio discorso dai veri prezzi del petrolio che sono i seguenti alla data del 28 dicembre: OPEC $111,88 Brent 114,59 Texas 115,94 Venezuela 109,39. Aggiornerò i dati nei miei prossimi interventi, ma intanto credo che meriti una spiegazione il dato dei 39 dollari che ci viene dato dai mezzi di informazione.

39 dollari è il prezzo del petrolio presunto fra 6 mesi sulla base dell'acquisto dei diritti legati alla vendita del petrolio.

In pratica il numero ci dice sia che c'è poca richiesta sia che si specula al ribasso. Questo è dovuto al fallimento della nota banca rialzista e va considerato anche il cambio fra dollaro ed Euro. Credo comunque che nel corso di gennaio avremo la parità fra euro benzina e sterlina. Una data da cerchiare sul calendario.

I prezzi reali sono quelli che ho dato sopra; sono quelli che ricevo quasi quotidianamente dal governo Venezuelano, basta poco per averli: con Google si fa in due minuti.

State tranquilli che il mondo è ancora pieno di petrolio forse manca lo spazio nell'atmosfera per vaporizzarlo tutto perché i livelli attuali dell'inquinamento non mi sembrano sostenibili.

Per anni si è parlato di picco della produzione quando si doveva parlare di picco della domanda!

Quello di 81 milioni di barili è il vero picco che abbiamo toccato e che difficilmente raggiungeremo di nuovo nei prossimi anni dato che nel 2009 ci saranno nuovi e salutari tagli alla produzione.

Vorrei soffermarmi sul guru del picco del petrolio perché alcune riflessioni aiutano a capire meglio. Si chiama Matthew Simmons, è un banchiere americano che ricorda vagamente il Richy Cunningham di "Happy days". Il nostro banchiere è un esperto del settore, la sua banca si occupa di investimenti nel settore petrolifero e dei servizi relativi. Insomma vende petrolio e chi vende deve far apprezzare la sua merce: per i suoi affari la presunta penuria di petrolio era una rendita. Peccato che questa idea sia in conflitto anche con la geologia.

Il banchiere ha sostenuto che la produzione non poteva aumentare e che non credeva alla possibilità di sfruttare nuovi pozzi consistenti. Sono idee che conosciamo, la penuria, l'esaurimento dei pozzi dell'Arabia. Come sappiamo sono agli sgoccioli solo i giacimenti del Texas e solo gli USA sprecano (sprecavano) il petrolio. Ma spesso il mondo dell'informazione considera gli USA come se fossero il mondo e viceversa.

Pochi hanno tenuto conto del fatto che i sauditi hanno sempre snobbato i libri di Simmons e che le compagnie petrolifere hanno fatto super profitti senza preoccuparsi di qualche fantomatica penuria. Troppi hanno visto la fine dietro l'angolo e hanno ignorato la scomparsa dei compratori: sembrava che la Cina dovesse divorare le ultime gocce invece la recessione ci ha regalato l'abbondanza di carburanti. Come dire non tutto il male viene per nuocere.

Per chi non lo sapesse Simmons si ritiene un no global, si vanta di possedere una fattoria dove usa il letame al posto del concime chimico, ma almeno io non intendo confondere il suo pollice verde con le sue speculazioni. Liberiamo l'informazione perché nel mondo non c'è nemmeno penuria di grano e questo non è destinato a costare meno. Parliamone.

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Continua la raccolta di firme per la petizione sull'uranio impoverito (vedasi la pagina principale - colonna di destra). Al 26 dicembre le firme sono 77. Abbiamo avuto il sostegno dei verdi di Firenze e di un medico di Milano che sul tema tiene conferenze in tutta Italia. Alcuni volontari hanno mandato una news letter a varie associazione e blog on line che hanno risposto positivamente e presto si attiveranno per aiutarci. C'è BISOGNO DI TUTTI.

UN FIRMATORE CI SEGNALA LA GRAVITA' DEI VACCINI SOMMINISTRATI AI MILITARI.

E' vero che i vaccini hanno molti effetti collaterali, ma sono mortali in casi rarissimi e mille volte minori rispetto ad una contaminazione da materiale esposto a radiazioni. Siamo favorevoli alla sensibilizzazione su questo tema!

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