MONDO PICCINO

Crisi economica e politica

05/06/2008 FINO AL PROSSIMO DISASTRO

di IANA

Il Quotidiano City del 27/05 offre al lettore due pezzi che rivelano qualcosa di molto spiacevole sulla nostra realtà e che riguardano i giovani e gli adolescenti.

Il primo è tratto dal titolo della prima pagina ed è esplicito: "Giovani, uno su 4 rischia la povertà. In 900.000 lasciano gli studi". Questo dato è preso da un rapporto nel quale si nota che in Italia il 24% dei minorenni è a rischio povertà, se la famiglia ha un reddito unico esso cresce al 30%, nel Sud le famiglie povere son cinque volte più numerose che nel resto del paese.

Il secondo pezzo è una coraggiosa intervista a Claudio Lazzaro l'autore del Film "Nazirock". Questo documentario è interessante per un punto in particolare nel quale si rivela analitico e preciso; è sostanzialmente un'inchiesta sul mondo giovanile, infatti, Lazzaro fra le molte cose dichiara a propositodelle migliaia di giovani che affollano i raduni neo nazifascisti: "... Nella maggior parte dei casi non sono dei borghesi ma dei ragazzi spaventati che appartengono alle fasce sociali più basse. Sono ragazzi che non hanno gli strumenti culturali per trarre beneficio, cavalcare l'onda della globalizzazione. Si ritraggono impauriti e vedono la novità come un nemico, rifugiandosi in un mondo di archetipi leggendari."

L'autore conclude l'intervista con questa affermazione: " ... La gente ha bisogno di miti, di certezze, di bandiere e la svastica può essere un simbolo e può diventare interessante per chi vede la società come nemica".

Alla fine la combinazione fra paura della povertà, inquietudine, disprezzo per un mondo costruito ad immagine e somiglianza della vita agiata di pochissimi miliardari, lavori mal pagati e precari si manifesta in un rigetto della stessa democrazia da parte di gruppi consistenti di giovani.

Il fatto che siano presi ad esempio e simbolo le icone dei regimi totalitari del secolo scorso è indice della radicalità e di questo rifiuto.

C'è da chiedersi cosa sia questo capitalismo al tempo della globalizzazione giacché ha trovato la condizione per resuscitare e dare un corpo agli spettri di un remoto passato.

Solo un mondo di mostruosità, fallimenti e sciagure può convocare quale forza consolante poteri politici responsabili per massima parte degli oltre cinquanta milioni di morti della Seconda Guerra Mondiale.

Si potrebbe pensare al disagio di minoranze istigate al torto da cattivi maestri e dall'ignoranza, eppure questa soluzione mi sembra consolatoria non rende conto di un rifiuto che è tanto politico quanto sociale.

Quando qualcuno indossa consapevolmente, e non per scherzo o travestimento, oggetti o capi d'abbigliamento le cui immagini rimandano ai regimi totalitari, per esempio, non solo vuol esprimere disagio sociale e morale verso questo sistema ma anche esprimere la sua estraneità nei confronti della democrazia così come si manifesta.

Certamente non si tratta di un macabro scherzo di pochi scellerati, o dell'insieme delle bravate di alcuni giovinastri istigati dai soliti cattivi maestri.

Regalare una seconda vita a nazisti e fascisti è l'ammissione del fallimento delle democrazie rappresentative in Europa, dei loro miti di benessere e meritocrazia, della loro vuota retorica dei diritti in un contesto dove si è uomini solo se si ha tanto denaro e potere sugli uomini, dei processi di riduzione del lavoro a una cosa incerta e precaria, della dissoluzione dei valori condivisi fino a poco tempo fa.

IANA per Futuroieri.

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